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Il caso Mc Libel è stato uno dei primi esempi di azione legale contro la [[libertà  di espressione]]. Gli "Slapp"  (acronimo di «strategica causa legale contro la partecipazione pubblica»), hanno lo scopo di intimidire, censurare e silenziare i critici e gli oppositori con il peso e il costo di una lunga difesa legale, costringendoli a ritrattare e desistere. Nel film ''Mc Libel'' si vede chiaramente come tutte le testate giornalistiche importanti della [[Gran Bretagna]] e i canali televisivi, dalla BBC a Channel 4, che originariamente avevano ripreso e diffuso temi esposti nel volantino di London Greenpeace, facciano pubblica ammenda e retromarcia di fronte alla ricattatoria minaccia legale della multinazionale [[Mc Donald]].  
Il caso Mc Libel è stato uno dei primi esempi di azione legale contro la [[libertà  di espressione]]. Gli "Slapp"  (acronimo di «strategica causa legale contro la partecipazione pubblica»), hanno lo scopo di intimidire, censurare e silenziare i critici e gli oppositori con il peso e il costo di una lunga difesa legale, costringendoli a ritrattare e desistere. Nel film ''Mc Libel'' si vede chiaramente come tutte le testate giornalistiche importanti della [[Gran Bretagna]] e i canali televisivi, dalla BBC a Channel 4, che originariamente avevano ripreso e diffuso temi esposti nel volantino di London Greenpeace, facciano pubblica ammenda e retromarcia di fronte alla ricattatoria minaccia legale della multinazionale [[Mc Donald]].  
[[File:What's wrong with Mc Donald.png|thumb|''What's wrong with Mc Donald'', volantino di London Greenpeace contro McDonald]]
[[File:What's wrong with Mc Donald.png|thumb|''What's wrong with Mc Donald'', volantino di London Greenpeace contro McDonald]]
Gli attivisti di London Greenpeace avevano distribuito per anni un opuscolo/volantino (''What's wrong with Mc Donald''), che conteneva affermazioni e accuse riguardo alla dirette conseguenza delle attività  mondiali della multinazionale, come carestie nel terzo mondo, distruzione di foreste tropicali, connessioni tra il cibo offerto nei ristoranti della catena MC Donald e avvelenamenti, malattie cardiocircolatorie, cancro al seno e all'intestino; e inoltre pubblicità  ingannevole, le pratiche impiegate per l'allevamento e la macellazione degli animali, e le politiche antisindacali e occupazionali di sfruttamento dei dipendenti dei ristoranti/fast food. Nel [[1990]] Mc Donald iniziò procedimenti legali contro cinque attivisti di London Greenpeace, offrendo loro di ritirarli se questi si fossero scusati pubblicamente e avessero promesso di non continuare con le loro affermazioni.  Due di loro, [[Helen Steel]] e [[David Morris]], rifiutarono di sottomettersi, diventando quindi il ''Mc Libel Two''. <ref>[http://www.mcspotlight.org/campaigns/countries/ita/amnesty_italy.html Il processo McDonald]</ref> Il caso si trasformò poi in MC Donald Restaurants contro Steel e Morris e durò dal [[1990]] al [[1999]], diventando il più lungo caso della storia giuridica britannica. Tutte le risorse e gli sforzi di London Greenpeace e di  volontari, con contributi e offerte  arrivate da varie parti nel mondo, servirono per aiutare Helen e David negli anni della durata del caso, ma nel [[1997]] i due attivisti persero (alcune delle affermazioni furono giudicate non  provate) e furono obbligati a pagare 40.000 sterline, soldi che Mc Donald comunque non decise di ottenere. In realtà  Mc Donald spese un ammontare di 10 milioni di sterline in spese legali con la consulenza dei più noti ed abili avvocati inglesi, ma il caso si rivelò un fallimento totale in termini di relazioni pubbliche e pubblicità  negativa per la multinazionale.  Inoltre, se possibile, contribuì a diffondere ancor di più a livello internazionale i temi espressi dal volantino di London Greenpeace, ripreso, tradotto e distribuito in varie lingue, e facendo diventare il [[16 ottobre]] (dal 1985) l'anti Mc Donald day a livello mondiale.  
Gli attivisti di London Greenpeace avevano distribuito per anni un opuscolo/volantino (''What's wrong with Mc Donald''), che conteneva affermazioni e accuse riguardo alla dirette conseguenza delle attività  mondiali della multinazionale, come carestie nel terzo mondo, distruzione di foreste tropicali, connessioni tra il cibo offerto nei ristoranti della catena MC Donald e avvelenamenti, malattie cardiocircolatorie, cancro al seno e all'intestino; e inoltre pubblicità  ingannevole, le pratiche impiegate per l'allevamento e la macellazione degli animali, e le politiche antisindacali e occupazionali di sfruttamento dei dipendenti dei ristoranti/fast food. Nel [[1990]] Mc Donald iniziò procedimenti legali contro cinque attivisti di London Greenpeace, offrendo loro di ritirarli se questi si fossero scusati pubblicamente e avessero promesso di non continuare con le loro affermazioni.  Due di loro, [[Helen Steel]] e [[David Morris]], rifiutarono di sottomettersi, diventando quindi il ''Mc Libel Two''. <ref>[http://www.mcspotlight.org/campaigns/countries/ita/amnesty_italy.html Il processo McDonald]</ref> Il caso si trasformò poi in MC Donald Restaurants contro Steel e Morris e durò dal [[1990]] al [[1999]], diventando il più lungo caso della storia giuridica britannica. Tutte le risorse e gli sforzi di London Greenpeace e di  volontari, con contributi e offerte  arrivate da varie parti nel mondo, servirono per aiutare Helen e David negli anni della durata del caso, ma nel [[1997]] i due attivisti persero (alcune delle affermazioni furono giudicate non  provate) e furono obbligati a pagare 40.000 sterline, soldi che Mc Donald comunque non decise di ottenere. In realtà  Mc Donald spese un ammontare di 10 milioni di sterline in spese legali con la consulenza dei più noti ed abili avvocati inglesi, ma il caso si rivelò un fallimento totale in termini di relazioni pubbliche e pubblicità  negativa per la multinazionale.  Inoltre, se possibile, contribuì a diffondere ancor di più a livello internazionale i temi espressi dal volantino di London Greenpeace, ripreso, tradotto e distribuito in varie lingue, e facendo diventare il [[16 ottobre]] (dal 1985) l'anti Mc Donald day a livello mondiale.  


Inoltre nel [[2005]] la corte europea per i diritti umani condannò il sistema giudiziario inglese per aver negato un giusto processo ad Helen e David (articolo 6) e aver impedito la [[libertà  di espressione]] (articolo 10), ordinando al [[governo]] inglese di pagare 57.000 sterline di compensazione. La corte criticò il modo in cui le leggi britanniche avevano fallito nel proteggere i diritti del pubblico di criticare le corporazioni le cui attività  hanno un impatto sulla vita delle persone e sull'ambiente, sottolineando anche come il processo fosse sbilanciato per la mancanza di risorse dei due imputati e per le complesse e oppressive leggi antidiffamazione britanniche. In merito alla decisione della corte europea per i diritti umani, Helen e David rilasciarono il seguente comunicato stampa :
Inoltre nel [[2005]] la corte europea per i diritti umani condannò il sistema giudiziario inglese per aver negato un giusto processo ad Helen e David (articolo 6) e aver impedito la [[libertà  di espressione]] (articolo 10), ordinando al [[governo]] inglese di pagare 57.000 sterline di compensazione. La corte criticò il modo in cui le leggi britanniche avevano fallito nel proteggere i diritti del pubblico di criticare le corporazioni le cui attività  hanno un impatto sulla vita delle persone e sull'ambiente, sottolineando anche come il processo fosse sbilanciato per la mancanza di risorse dei due imputati e per le complesse e oppressive leggi antidiffamazione britanniche. In merito alla decisione della corte europea per i diritti umani, Helen e David rilasciarono il seguente comunicato stampa :
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