Libertà di stampa: differenze tra le versioni

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La '''libertà di stampa''' è una delle garanzie che un [[governo]] [[democratico]], assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai [[cittadini]] ed alle loro [[associazioni]], per assicurare l'esistenza di una [[stampa libera]], con una serie di diritti estesi principalmente ai membri delle [[agenzie]] di [[giornalismo]], ed alle loro pubblicazioni. <br> Si estende anche al diritto all'accesso ed alla raccolta d'informazioni, ed ai processi che servono per ottenere informazioni da distribuire al pubblico. <br>
La '''libertà di stampa''' è una delle garanzie che un [[governo]] [[democratico]], assieme agli organi di informazione (giornali, radio, televisioni, provider internet) dovrebbe garantire ai [[cittadini]] ed alle loro [[associazioni]], per assicurare l'esistenza di una [[stampa libera]], con una serie di diritti estesi principalmente ai membri delle [[agenzie]] di [[giornalismo]], ed alle loro pubblicazioni. <br> Si estende anche al diritto all'accesso ed alla raccolta d'informazioni, ed ai processi che servono per ottenere informazioni da distribuire al pubblico. <br>
Negli [[USA]] questo diritto viene garantito dal [[Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti]]. Non in tutti i paesi del mondo l'informazione é protetta da una [[carta dei diritti]] o da articoli specifici della [[costituzione]] relativi alla libertà della stampa. Ad esempio l'[[Australia]] non ha nessun articolo nella sua costituzione e neanche una "''carta dei diritti''" che tuteli il diritto alla libertà di stampa.
Negli [[USA]] questo diritto viene garantito dal [[Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti]]. Non in tutti i paesi del mondo l'informazione è protetta da una [[carta dei diritti]] o da articoli specifici della [[costituzione]] relativi alla libertà della stampa. Ad esempio l'[[Australia]] non ha nessun articolo nella sua costituzione e neanche una "''carta dei diritti''" che tuteli il diritto alla libertà di stampa.


Rispetto all'accesso alle informazioni da esso possedute, un qualsiasi governo può decidere (in base alla costituzione ed alle leggi ordinarie o speciali da essa emanate) che documenti in suo possesso possano essere classificati come da rendere pubblici oppure riservati (sottraendoli alla stampa ed al pubblico dei ricercatori in genere) basandosi sulla classificazione delle informazioni come [[sensibili]], [[classificate]] oppure [[segrete]] e dunque preservandole dall'essere rivelate alla stampa adducendo validi motivi di protezione dell'[[interesse nazionale]] e della [[sicurezza nazionale]]. Molti governi sono obbligati dalla loro costituzione alle [[leggi della luce del sole]] oppure alle [[Leggi sulla libertà d'informazione]] che vengono utilizzate per definire i limiti e le prerogative del concetto d'"''interesse nazionale''".
Rispetto all'accesso alle informazioni da esso possedute, un qualsiasi governo può decidere (in base alla costituzione ed alle leggi ordinarie o speciali da essa emanate) che documenti in suo possesso possano essere classificati come da rendere pubblici oppure riservati (sottraendoli alla stampa ed al pubblico dei ricercatori in genere) basandosi sulla classificazione delle informazioni come [[sensibili]], [[classificate]] oppure [[segrete]] e dunque preservandole dall'essere rivelate alla stampa adducendo validi motivi di protezione dell'[[interesse nazionale]] e della [[sicurezza nazionale]]. Molti governi sono obbligati dalla loro costituzione alle [[leggi della luce del sole]] oppure alle [[Leggi sulla libertà d'informazione]] che vengono utilizzate per definire i limiti e le prerogative del concetto d'"''interesse nazionale''".
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Questa filosofia viene abitualmente accompagnata da una [[legislazione]] che assicuri vari gradi di libertà di [[ricerca scientifica]] (nota come '''libertà scientifica'''), pubblicazione, stampa ed editoria che si spingono così lontano come permette l'intreccio di queste leggi con il sistema legale del paese, basato in genere sulla [[costituzione]] come fonte primigenia del diritto. Il concetto di [[libertà di parola]] viene spesso garantito dalle stesse leggi che proteggono la ''libertà di stampa'', dando in questo modo gli stessi diritti ai media informativi ed ai singoli individui.
Questa filosofia viene abitualmente accompagnata da una [[legislazione]] che assicuri vari gradi di libertà di [[ricerca scientifica]] (nota come '''libertà scientifica'''), pubblicazione, stampa ed editoria che si spingono così lontano come permette l'intreccio di queste leggi con il sistema legale del paese, basato in genere sulla [[costituzione]] come fonte primigenia del diritto. Il concetto di [[libertà di parola]] viene spesso garantito dalle stesse leggi che proteggono la ''libertà di stampa'', dando in questo modo gli stessi diritti ai media informativi ed ai singoli individui.


Oltre all'ambito legale che tuteli questi diritti, alcune [[organizzazioni non governative]] applicano ulteriori criteri per giudicare il livello della libertà di stampa nel mondo. Ad esempio [[Reporters Sans Frontieres]] considera anche il numero di giornalisti uccisi, espulsi o molestati in qualche modo, e l'esistenza di un [[monopolio di stato]] nella [[TV]] e [[radio]], e registra anche la possibile esistenza di casi di censura ed auto-censura nei media, per giungere ad una valutazione dell'indipendenza complessiva dei media nei vari paesi e delle difficoltà che i giornalisti stranieri possono affrontare. Allo stesso modo la [[Freedom House]] studia l'ambiente politico ed economico generale di ogni nazione per aiutare a determinare se esistono rapporti di dipendenza tra i giornalisti ed i potentati economici che limitino in pratica il livello di libertà di stampa che dovrebbe esistere in teoria (basandosi soltanto sulle leggi e sulla costituzione). Dunque il concetto di '''indipendenza della stampa''' é strettamente legato al concetto di libertà di stampa.
Oltre all'ambito legale che tuteli questi diritti, alcune [[organizzazioni non governative]] applicano ulteriori criteri per giudicare il livello della libertà di stampa nel mondo. Ad esempio [[Reporters Sans Frontieres]] considera anche il numero di giornalisti uccisi, espulsi o molestati in qualche modo, e l'esistenza di un [[monopolio di stato]] nella [[TV]] e [[radio]], e registra anche la possibile esistenza di casi di censura ed auto-censura nei media, per giungere ad una valutazione dell'indipendenza complessiva dei media nei vari paesi e delle difficoltà che i giornalisti stranieri possono affrontare. Allo stesso modo la [[Freedom House]] studia l'ambiente politico ed economico generale di ogni nazione per aiutare a determinare se esistono rapporti di dipendenza tra i giornalisti ed i potentati economici che limitino in pratica il livello di libertà di stampa che dovrebbe esistere in teoria (basandosi soltanto sulle leggi e sulla costituzione). Dunque il concetto di '''indipendenza della stampa''' è strettamente legato al concetto di libertà di stampa.


=== I media come il "quarto stato" del governo ===
=== I media come il "quarto stato" del governo ===
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Lo sviluppo della tradizione dei "''media occidentali''" segue parallelamente lo sviluppo della [[democrazia]] in Europa e negli Stati Uniti. A livello [[ideologico]], i primi fautori della libertà di stampa furono i pensatori [[liberali]] del [[XVII]] e [[XIX secolo]]. Essi sviluppano le loro idee in contrapposizione alla tradizione [[monarchica]] in generale e ad il [[diritto divino dei re]] in particolare. Questi teorici liberali sostengono che la libertà di espressione era un diritto richiesto dagli individui e che si basava sulla [[legge naturale]]. Dunque, la libertà di stampa era parte integrale dei [[diritti individuali]] promossi dall'ideologia liberale (vedere sotto la sezione della ''Storia'').
Lo sviluppo della tradizione dei "''media occidentali''" segue parallelamente lo sviluppo della [[democrazia]] in Europa e negli Stati Uniti. A livello [[ideologico]], i primi fautori della libertà di stampa furono i pensatori [[liberali]] del [[XVII]] e [[XIX secolo]]. Essi sviluppano le loro idee in contrapposizione alla tradizione [[monarchica]] in generale e ad il [[diritto divino dei re]] in particolare. Questi teorici liberali sostengono che la libertà di espressione era un diritto richiesto dagli individui e che si basava sulla [[legge naturale]]. Dunque, la libertà di stampa era parte integrale dei [[diritti individuali]] promossi dall'ideologia liberale (vedere sotto la sezione della ''Storia'').


La libertà di stampa é un necessità per ogni società democratica. Altre correnti di pensiero successivamente presentarono argomentazioni a favore della libertà di stampa senza dover per forza basarsi sulla controversa questione della "''legge naturale''"; ad esempio, la libertà di espressione cominciò ad essere ritenuta come una componente essenziale del "''[[contratto sociale]]''" (L'accordo basico tra le strutture di uno stato ed i suoi popoli riguardo i diritti ed i doveri che il governo ed ogni parte della società doveva concedere ed accettare rispetto alle altre).
La libertà di stampa è un necessità per ogni società democratica. Altre correnti di pensiero successivamente presentarono argomentazioni a favore della libertà di stampa senza dover per forza basarsi sulla controversa questione della "''legge naturale''"; ad esempio, la libertà di espressione cominciò ad essere ritenuta come una componente essenziale del "''[[contratto sociale]]''" (L'accordo basico tra le strutture di uno stato ed i suoi popoli riguardo i diritti ed i doveri che il governo ed ogni parte della società doveva concedere ed accettare rispetto alle altre).
   
   
== Status della libertà di stampa nel mondo ==
== Status della libertà di stampa nel mondo ==
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Con il [[secondo governo Berlusconi]] e il susseguente [[Berlusconi bis]] ([[2001]]-[[2006]]) si riscontra una grave e celata perdità di libertà di informazione. Tant'è che, nel suo rapporto annuale del [[2005]], [[Freedom House]] declassa l'Italia al 77° posto nella scala mondiale, unico paese ''partly free'' (semi-libero) dell'Europa occidentale.
Con il [[secondo governo Berlusconi]] e il susseguente [[Berlusconi bis]] ([[2001]]-[[2006]]) si riscontra una grave e celata perdità di libertà di informazione. Tant'è che, nel suo rapporto annuale del [[2005]], [[Freedom House]] declassa l'Italia al 77° posto nella scala mondiale, unico paese ''partly free'' (semi-libero) dell'Europa occidentale.


=== La Libertà di stampa in Italia é garantita dal art. 21 della Costituzione ===
=== La Libertà di stampa in Italia è garantita dal art. 21 della Costituzione ===
   
   
La costituzione italiana nasce forse nel migliore dei momenti, in un periodo di aperta dialettica tra gli schieramenti di destra e di sinistra, con la [[chiesa cattolica]] che esercita pressioni per salvaguardare la [[morale]] ed il [[buoncostume]], e residui delle forze di estrema destra che volevano garantire l'accesso ai mezzi d'informazione anche alle minoranze più risicate.
La costituzione italiana nasce forse nel migliore dei momenti, in un periodo di aperta dialettica tra gli schieramenti di destra e di sinistra, con la [[chiesa cattolica]] che esercita pressioni per salvaguardare la [[morale]] ed il [[buoncostume]], e residui delle forze di estrema destra che volevano garantire l'accesso ai mezzi d'informazione anche alle minoranze più risicate.
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=== Inghilterra ===
=== Inghilterra ===
   
   
La [[rivoluzione inglese]] del [[1688]] diede come conseguenza la supremazia del Parlamento sulla corona e, soprattutto, il diritto a "fare una rivoluzione". Il maggiore ispiratore teorico del liberalismo occidentale é stato [[John Locke]]. Afferma lo stesso Locke nel suo libro ''Due Trattatti sul Governo'': "avendo deciso di garantire alcune delle sue libertà basiche, proprie dello ''stato naturale'' (''natural rights'') al popolino in generale, l'individuo consegna alcuni dei suoi diritti in affidamento (''trusteeship'') al governo. Un contratto sociale viene stipulato dalle persone, e la Sovranità (il governo) riceve istruzioni per proteggere questi [[diritti individuali]] nell'interesse della gente".
La [[rivoluzione inglese]] del [[1688]] diede come conseguenza la supremazia del Parlamento sulla corona e, soprattutto, il diritto a "fare una rivoluzione". Il maggiore ispiratore teorico del liberalismo occidentale è stato [[John Locke]]. Afferma lo stesso Locke nel suo libro ''Due Trattatti sul Governo'': "avendo deciso di garantire alcune delle sue libertà basiche, proprie dello ''stato naturale'' (''natural rights'') al popolino in generale, l'individuo consegna alcuni dei suoi diritti in affidamento (''trusteeship'') al governo. Un contratto sociale viene stipulato dalle persone, e la Sovranità (il governo) riceve istruzioni per proteggere questi [[diritti individuali]] nell'interesse della gente".


Fino al [[1694]], l'[[Inghilterra]] aveva un elaborato sistema per la concessione delle licenze di stampa. Nessuna pubblicazione veniva consentita senza la bolla di una licenza rilasciata dal governo. Cinquant'anni prima, ai tempi della [[guerra civile]], [[John Milton]] scrisse il suo [[manifesto]] ''[[Areopagitica]]''. In questo foglio Milton argomentava energicamente contro questa forma di censura governativa e si faceva beffe dell'idea, scrivendo:
Fino al [[1694]], l'[[Inghilterra]] aveva un elaborato sistema per la concessione delle licenze di stampa. Nessuna pubblicazione veniva consentita senza la bolla di una licenza rilasciata dal governo. Cinquant'anni prima, ai tempi della [[guerra civile]], [[John Milton]] scrisse il suo [[manifesto]] ''[[Areopagitica]]''. In questo foglio Milton argomentava energicamente contro questa forma di censura governativa e si faceva beffe dell'idea, scrivendo:
«mentre sia debitori che delinquenti possono camminare liberamente senza essere vigilati, dei libri inoffensivi non possono essere stampati senza un bollo-secondino ben visibile sotto il loro titolo» (John Milton nel suo manifesto «Aeropagitica»).
«mentre sia debitori che delinquenti possono camminare liberamente senza essere vigilati, dei libri inoffensivi non possono essere stampati senza un bollo-secondino ben visibile sotto il loro titolo» (John Milton nel suo manifesto «Aeropagitica»).


Anche se a quell'epoca ebbe poco effetto per fermare la pratica della licenza governativa, sarebbe stato visto nei secoli posteriori come una pietra miliare nel cammino verso la libertà di stampa. L'argomento centrale proposto da Milton era che l'individuo é capace di utilizzare la ragione per saper distinguere il bene dal male, il corretto dall'incorretto. Per poter sviluppare la capacità di esercitare questa abilità razionale nel modo giusto, l'individuo deve avere un accesso ilimitato alle idee degli altri suoi concittadini in un “libero ed aperto incontro”. Negli scritti di Milton si sviluppa il concetto della “piazza del mercato aperto delle idee”: "''quando le persone espongono argomenti discordanti oppure opposti, i buoni argomenti prevalgono''". Una forma di discorso che era ampiamente limitata in Inghilterra era quella che si basava sulla legge del libello sedizioso che rendeva il criticare il governo un crimine. Il Re era da considerarsi al di sopra di qualsiasi critica publica ed ogni affermazione che criticasse il governo era proibita, questo secondo la Corte Inglese della [[Star Chamber]]. L'aver affermato la verità non costituiva un fatto discolpante nell'accusa di libello sedizioso, dal momento che l'obiettivo era semplicemente il prevenire e punire qualsiasi forma di condanna dell'opera di governo.
Anche se a quell'epoca ebbe poco effetto per fermare la pratica della licenza governativa, sarebbe stato visto nei secoli posteriori come una pietra miliare nel cammino verso la libertà di stampa. L'argomento centrale proposto da Milton era che l'individuo è capace di utilizzare la ragione per saper distinguere il bene dal male, il corretto dall'incorretto. Per poter sviluppare la capacità di esercitare questa abilità razionale nel modo giusto, l'individuo deve avere un accesso ilimitato alle idee degli altri suoi concittadini in un “libero ed aperto incontro”. Negli scritti di Milton si sviluppa il concetto della “piazza del mercato aperto delle idee”: "''quando le persone espongono argomenti discordanti oppure opposti, i buoni argomenti prevalgono''". Una forma di discorso che era ampiamente limitata in Inghilterra era quella che si basava sulla legge del libello sedizioso che rendeva il criticare il governo un crimine. Il Re era da considerarsi al di sopra di qualsiasi critica publica ed ogni affermazione che criticasse il governo era proibita, questo secondo la Corte Inglese della [[Star Chamber]]. L'aver affermato la verità non costituiva un fatto discolpante nell'accusa di libello sedizioso, dal momento che l'obiettivo era semplicemente il prevenire e punire qualsiasi forma di condanna dell'opera di governo.


[[John Stuart Mill]] si avvicinò al problema dell'autorità contro la libertà dal punto di vista di un [[utilitarista]] del [[XIX secolo]]: l'individuo ha il diritto di esprimersi fintanto che non danneggi gli altri individui. La società giusta è quella nella quale il più grande numero di persone godono della più grande quantità possibile di felicità. Applicando questi principi generali di libertà alla libertà di stampa, Mill afferma che se noi riduciamo al silenzio un'opinione, potremmo ridurre al silenzio la verità. La libertà individuale di espressione è dunque essenziale per la salute della società.
[[John Stuart Mill]] si avvicinò al problema dell'autorità contro la libertà dal punto di vista di un [[utilitarista]] del [[XIX secolo]]: l'individuo ha il diritto di esprimersi fintanto che non danneggi gli altri individui. La società giusta è quella nella quale il più grande numero di persone godono della più grande quantità possibile di felicità. Applicando questi principi generali di libertà alla libertà di stampa, Mill afferma che se noi riduciamo al silenzio un'opinione, potremmo ridurre al silenzio la verità. La libertà individuale di espressione è dunque essenziale per la salute della società.
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Nel campo dell'[[arte]], per l'influenza dei gusti pittorici del [[paesaggista]] Adolf Hitler (che p.es ammirava [[Arnold Böcklin]] ([[EN]])) si dedicava alla denigrazione sistematica delle varie [[avanguardie artistiche]] come l'[[astrattismo]], il [[cubismo]], il [[dadaismo]], l'[[espressionismo]], l'[[impressionismo]], che definivano "''[[arte degenerata]]''".
Nel campo dell'[[arte]], per l'influenza dei gusti pittorici del [[paesaggista]] Adolf Hitler (che p.es ammirava [[Arnold Böcklin]] ([[EN]])) si dedicava alla denigrazione sistematica delle varie [[avanguardie artistiche]] come l'[[astrattismo]], il [[cubismo]], il [[dadaismo]], l'[[espressionismo]], l'[[impressionismo]], che definivano "''[[arte degenerata]]''".


L'effetto più nefasto della assenza di '''libertà di stampa''' nella Germania Nazista (ma anzi una mancanza totale di libera circolazione delle idee, dovuta al regime ed alla guerra) é stato l'[[Olocausto]] degli ebrei, che si pensavano soltanto deportati nei campi di lavoro, nonché la distruzione quasi totale e la divisione della [[Germania]], già praticamente sconfitta, ma che in base alla propaganda nazista aveva ancora qualche possibilità di vittoria.  
L'effetto più nefasto della assenza di '''libertà di stampa''' nella Germania Nazista (ma anzi una mancanza totale di libera circolazione delle idee, dovuta al regime ed alla guerra) è stato l'[[Olocausto]] degli ebrei, che si pensavano soltanto deportati nei campi di lavoro, nonché la distruzione quasi totale e la divisione della [[Germania]], già praticamente sconfitta, ma che in base alla propaganda nazista aveva ancora qualche possibilità di vittoria.  
   
   
=== Stati Uniti ===
=== Stati Uniti ===
   
   
Il magnate [[John Hancock]] é stata la prima persona ad editare giornali nelle [[Colonnie britanniche]] del [[Nord America]] che venivano pubblicate "per autorità," che vuol dire, sotto licenza dei governatori coloniali ed anzi come loro portavoce. Il primo giornale regolarmente pubblicato é stato il ''Boston News-Letter'' di John Campbell, pubblicato settimanalmente sin dal [[1704]]. I primi stampatori coloniali erano sia tenutari dei servizi postali oppure funzionari delle presse governative, e dunque era molto improbabile che questionassero le politiche dei governatori delle colonie.
Il magnate [[John Hancock]] è stata la prima persona ad editare giornali nelle [[Colonnie britanniche]] del [[Nord America]] che venivano pubblicate "per autorità," che vuol dire, sotto licenza dei governatori coloniali ed anzi come loro portavoce. Il primo giornale regolarmente pubblicato è stato il ''Boston News-Letter'' di John Campbell, pubblicato settimanalmente sin dal [[1704]]. I primi stampatori coloniali erano sia tenutari dei servizi postali oppure funzionari delle presse governative, e dunque era molto improbabile che questionassero le politiche dei governatori delle colonie.


Probabilmente il primo giornale indipendente nelle colonie é stato il ''[[New-England Courant]]'', pubblicato a [[Boston]] da James Franklin sin dal [[1721]]. Pochi anni dopo, il suo fratello più giovane, [[Benjamin Franklin]], acquistò la ''[[Pennsylvania Gazette]]'' di [[Philadelphia]], che divenne il giornale più letto durante l'era coloniale.
Probabilmente il primo giornale indipendente nelle colonie è stato il ''[[New-England Courant]]'', pubblicato a [[Boston]] da James Franklin sin dal [[1721]]. Pochi anni dopo, il suo fratello più giovane, [[Benjamin Franklin]], acquistò la ''[[Pennsylvania Gazette]]'' di [[Philadelphia]], che divenne il giornale più letto durante l'era coloniale.


Durante questo periodo, i giornali non avevano bisogno di licenza, ed erano liberi di pubblicare punti di vista dissenzienti, ma erano soggetti alla persecuzione giudiziaria per la publicazioni di [[libello]] o addirittura per [[sedizione]] se le loro opinioni minacciassero il governo. La diffusione della nozione di "'''libertà di stampa'''" che successivamente venne santificata nella [[Costituzione degli Stati Uniti]] viene generalmente fatta risalire alla persecuzione del libello sedizioso di [[John Peter Zenger]] ad opera del governatore coloniale di [[New York]] nel [[1735]]. Zenger venne assolto dopo che il suo avvocato, [[Andrew Hamilton]], argomentò convincendo la giuria (cosa contrastante con la legislazione inglese a quei tempi corrente) che pubblicare la "'''verità'''" non costituisse un libello. Ma, anche dopo questo celebre caso, i governatori coloniali e le assamblee sancirono il potere di perseguitare ed anche imprigionare gli stampatori per aver pubblicato punti di vista non approvati.
Durante questo periodo, i giornali non avevano bisogno di licenza, ed erano liberi di pubblicare punti di vista dissenzienti, ma erano soggetti alla persecuzione giudiziaria per la publicazioni di [[libello]] o addirittura per [[sedizione]] se le loro opinioni minacciassero il governo. La diffusione della nozione di "'''libertà di stampa'''" che successivamente venne santificata nella [[Costituzione degli Stati Uniti]] viene generalmente fatta risalire alla persecuzione del libello sedizioso di [[John Peter Zenger]] ad opera del governatore coloniale di [[New York]] nel [[1735]]. Zenger venne assolto dopo che il suo avvocato, [[Andrew Hamilton]], argomentò convincendo la giuria (cosa contrastante con la legislazione inglese a quei tempi corrente) che pubblicare la "'''verità'''" non costituisse un libello. Ma, anche dopo questo celebre caso, i governatori coloniali e le assamblee sancirono il potere di perseguitare ed anche imprigionare gli stampatori per aver pubblicato punti di vista non approvati.


Durante la [[Rivoluzione americana]], la stampa libera veniva identificata dai leader rivoluzionari come uno degli elementi della libertà che loro desideravano preservare. La [[Dichiarazione dei diritti della Virginia]] ([[1776]]) proclamava che "la libertà di stampa é uno dei più grandi bastioni della libertà e non potrà mai essere ristretta se non da governi despotici." Similarmente, la [[Costituzione del Massachusetts Constitution]] ([[1780]]) dichiarava, "La libertà dunque, non dovrebbe essere ristretta in questa commonwealth." Prendendo spunto da questi esempi, il [[Primo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti]] poneva misure restrittive al Congresso che impedivano porre dei limiti alla libertà di stampa ed alla molto strettamente associata [[libertà di parola]].
Durante la [[Rivoluzione americana]], la stampa libera veniva identificata dai leader rivoluzionari come uno degli elementi della libertà che loro desideravano preservare. La [[Dichiarazione dei diritti della Virginia]] ([[1776]]) proclamava che "la libertà di stampa è uno dei più grandi bastioni della libertà e non potrà mai essere ristretta se non da governi despotici." Similarmente, la [[Costituzione del Massachusetts Constitution]] ([[1780]]) dichiarava, "La libertà dunque, non dovrebbe essere ristretta in questa commonwealth." Prendendo spunto da questi esempi, il [[Primo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti]] poneva misure restrittive al Congresso che impedivano porre dei limiti alla libertà di stampa ed alla molto strettamente associata [[libertà di parola]].


=== John Locke, ispiratore della Rivoluzione Americana ===
=== John Locke, ispiratore della Rivoluzione Americana ===
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«Se c'é qualcuno tra di noi che voglia sciogliere questa Unione oppure cambiare la sua forma repubblicana, lasciamoli stare in piedi indisturbati come monumenti della sicurezza con la quale le opinioni errate possono essere tollerate laddove la ragione sia lasciata libera di combatterle» (Thomas Jefferson, nel suo discorso di indirizzo alle camere del 1801).
«Se c'é qualcuno tra di noi che voglia sciogliere questa Unione oppure cambiare la sua forma repubblicana, lasciamoli stare in piedi indisturbati come monumenti della sicurezza con la quale le opinioni errate possono essere tollerate laddove la ragione sia lasciata libera di combatterle» (Thomas Jefferson, nel suo discorso di indirizzo alle camere del 1801).


* Nel [[2005]] negli Stati Uniti, una certa interpretazione del [[Bipartisan Campaign Reform Act]] potrebbe considerare le dichiarazioni politiche da parte di "personaggi rilevanti" come l'equivalente di donazioni alla campagna elettorale. Dal momento che l'accesso alle affermazioni su Internet é debolmente monitorato, il valore politico in campagna di certe prese di posizione non é noto in anticipo e se si determinasse che il valore monetizzabile ultimo fosse elevato, questo potrebbe scatenare grosse multe per la violazione della legge sui contributi elettorali. Questa visione minaccia particolarmente le prese di posizione manifestate su Internet da parte dei singoli individui, e le definizioni ambigue di appartenenza ''alla stampa'' rendevano i possibili effetti legali molto ambigui.
* Nel [[2005]] negli Stati Uniti, una certa interpretazione del [[Bipartisan Campaign Reform Act]] potrebbe considerare le dichiarazioni politiche da parte di "personaggi rilevanti" come l'equivalente di donazioni alla campagna elettorale. Dal momento che l'accesso alle affermazioni su Internet è debolmente monitorato, il valore politico in campagna di certe prese di posizione non è noto in anticipo e se si determinasse che il valore monetizzabile ultimo fosse elevato, questo potrebbe scatenare grosse multe per la violazione della legge sui contributi elettorali. Questa visione minaccia particolarmente le prese di posizione manifestate su Internet da parte dei singoli individui, e le definizioni ambigue di appartenenza ''alla stampa'' rendevano i possibili effetti legali molto ambigui.
   
   
=== India ===
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