Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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In realtà  sin da giovane, anche quando i “segni” non erano così espliciti, egli cerca di indirizzare le proprie capacità  intellettuali e morali verso il “bene”. A 19 anni scrive un diario, in cui analizza  ogni sua azione e riflessione, convincendosi, con il passare del tempo, che solamente il perfezionamento morale e individuale può combattere la corruzione dei governi  e del potere, contribuendo ad estirpare ogni forma di sopruso e [[violenza]].
In realtà  sin da giovane, anche quando i “segni” non erano così espliciti, egli cerca di indirizzare le proprie capacità  intellettuali e morali verso il “bene”. A 19 anni scrive un diario, in cui analizza  ogni sua azione e riflessione, convincendosi, con il passare del tempo, che solamente il perfezionamento morale e individuale può combattere la corruzione dei governi  e del potere, contribuendo ad estirpare ogni forma di sopruso e [[violenza]].


La [[filosofia]] [[Nonviolenza|nonviolenta]] tolstojana si manifesta in tutta la sua potenza nel romanzo del [[1892]] ''[[Il Regno di Dio è in voi]]'' (anche [[Gandhi]] ne rimane notevolmente influenzato). Il testo, fortemente ispirato alla [[disobbedienza civile]] di [[H.D.Thoreau]], individua nella non-violenza il mezzo di lotta contro chi soffre ingiustamente: per esempio i contadini oppressi, le vittime di carestie, i seguaci di sette perseguitate come i ''molochany'' e i ''duchobory'' (Tolstoj ne favorisce l'emigrazione in [[Canada]] offrendogli i diritti d’autore di ''[[Resurrezione]]'').
La [[filosofia]] [[Nonviolenza|nonviolenta]] tolstojana si manifesta in tutta la sua potenza nel romanzo del [[1892]] ''[[Il Regno di Dio è in voi]]'' (anche [[Gandhi]] ne rimane notevolmente influenzato). Il testo, fortemente ispirato alla [[disobbedienza civile]] di [[H.D.Thoreau]], individua nella non-violenza il mezzo di lotta contro chi soffre ingiustamente: per esempio i contadini oppressi, le vittime di carestie, i seguaci di sette perseguitate come i ''molochany'' e i ''duchobory'' (Tolstoj ne favorisce l'emigrazione in [[Canada]] offrendogli i diritti d'autore di ''[[Resurrezione]]'').


In particolare Tolstoj individua nel concetto di [[patriottismo]] la  chiave dell’addomesticamento delle masse, che in questa maniera vengono obbligate a compiere delitti durante le guerre: «I governi possono e debbono temere coloro che rifiutano il servizio sotto le armi, ed invero essi ne hanno paura, perché ogni rifiuto scalza il prestigio dell’inganno per quale i governi tengono in loro potere i popoli. Ma coloro che rifiutano non hanno nessuna ragione di temere un governo che chiede loro di compiere dei delitti. Rifiutando il servizio militare ogni uomo rischia meno di quel che rischierebbe se accettasse».
In particolare Tolstoj individua nel concetto di [[patriottismo]] la  chiave dell'addomesticamento delle masse, che in questa maniera vengono obbligate a compiere delitti durante le guerre: «I governi possono e debbono temere coloro che rifiutano il servizio sotto le armi, ed invero essi ne hanno paura, perché ogni rifiuto scalza il prestigio dell'inganno per quale i governi tengono in loro potere i popoli. Ma coloro che rifiutano non hanno nessuna ragione di temere un governo che chiede loro di compiere dei delitti. Rifiutando il servizio militare ogni uomo rischia meno di quel che rischierebbe se accettasse».


Tolstoj pone al centro della sua dottrina [[Nonviolenza|non violenta]] il ''Discorso della Montagna'' di [[Gesù anarchico|Gesù]] (Mt 5,38-48) ed in particolare quanto viene riportato nel Vangelo di Matteo 5,39: «Non opponete resistenza al male». Si tratta quindi di non farsi coinvolgere dalle metodologie del male, della [[violenza]] e dell'odio. Ritenendo che non si possa combattere il male con il male enuncia la sua dottrina di '''non resistenza''' chiamandola :«non-resistenza al male per mezzo del male [bensì per mezzo del bene]»
Tolstoj pone al centro della sua dottrina [[Nonviolenza|non violenta]] il ''Discorso della Montagna'' di [[Gesù anarchico|Gesù]] (Mt 5,38-48) ed in particolare quanto viene riportato nel Vangelo di Matteo 5,39: «Non opponete resistenza al male». Si tratta quindi di non farsi coinvolgere dalle metodologie del male, della [[violenza]] e dell'odio. Ritenendo che non si possa combattere il male con il male enuncia la sua dottrina di '''non resistenza''' chiamandola :«non-resistenza al male per mezzo del male [bensì per mezzo del bene]»
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In occasione dell'uccisione del re d'[[Italia]] Umberto I, per opera dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], Tolstoj mostra tutta la sua arguzia e il suo coraggio non prostrandosi di fronte al povero “ Re buono” (cosa che invece fecero Carducci, Pascoli, De Amicis e altri intellettuali). Nell'articolo ''[http://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/non_uccidere.html Non uccidere]''  scrive:  
In occasione dell'uccisione del re d'[[Italia]] Umberto I, per opera dell'anarchico [[Gaetano Bresci]], Tolstoj mostra tutta la sua arguzia e il suo coraggio non prostrandosi di fronte al povero “ Re buono” (cosa che invece fecero Carducci, Pascoli, De Amicis e altri intellettuali). Nell'articolo ''[http://www.libreriadiquartiere.it/ilbastoncinoverde/non_uccidere.html Non uccidere]''  scrive:  


: «L'attuale struttura della società  alimenta l'egoismo della gente, pronta a vendere la propria [[libertà ]] e il proprio onore per un piccolo vantaggio economico [...] Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d’Abissinia. Sono terribili tali uccisioni non per la loro crudeltà  o ingiustizia ma per l'irragionevolezza di coloro che le compiono. Se gli uccisori di re sono spinti ad essere tali da un sentimento personale di indignazione suscitato dalle sofferenze del popolo in schiavitù di cui appaiono loro responsabili Alessandro, Carnot, Umberto o da un sentimento personale di offesa e vendetta, allora tali azioni per quanto ingiuste appaiono comprensibili; ma qual'è l'organizzazione di questi uomini, anarchici come si dice ora, che hanno affidato a Bresci la missione di uccidere e hanno minacciato altri imperatori, di che organizzazione si tratta se non riesce ad immaginare per migliorare la situazione della gente niente altro che l'assassinio di persone dalla cui eliminazione non si può ricavare più utilità  che dal tagliare la testa al mostro delle fiabe cui al posto di quella tagliata ne cresceva subito una nuova? I re e gli imperatori hanno da tempo creato intorno a sé un' organizzazione pari a quella di un fucile a ripetizione: non appena parte un colpo, subito ne compare un altro al suo posto. Le roi est mart, vive le roi! Allora a che pro ucciderli? ».
: «L'attuale struttura della società  alimenta l'egoismo della gente, pronta a vendere la propria [[libertà ]] e il proprio onore per un piccolo vantaggio economico [...] Se Alessandro di Russia, se Umberto non hanno meritato la morte, assai meno l'hanno meritata le migliaia di caduti di Plevna o in terra d'Abissinia. Sono terribili tali uccisioni non per la loro crudeltà  o ingiustizia ma per l'irragionevolezza di coloro che le compiono. Se gli uccisori di re sono spinti ad essere tali da un sentimento personale di indignazione suscitato dalle sofferenze del popolo in schiavitù di cui appaiono loro responsabili Alessandro, Carnot, Umberto o da un sentimento personale di offesa e vendetta, allora tali azioni per quanto ingiuste appaiono comprensibili; ma qual'è l'organizzazione di questi uomini, anarchici come si dice ora, che hanno affidato a Bresci la missione di uccidere e hanno minacciato altri imperatori, di che organizzazione si tratta se non riesce ad immaginare per migliorare la situazione della gente niente altro che l'assassinio di persone dalla cui eliminazione non si può ricavare più utilità  che dal tagliare la testa al mostro delle fiabe cui al posto di quella tagliata ne cresceva subito una nuova? I re e gli imperatori hanno da tempo creato intorno a sé un' organizzazione pari a quella di un fucile a ripetizione: non appena parte un colpo, subito ne compare un altro al suo posto. Le roi est mart, vive le roi! Allora a che pro ucciderli? ».


Il suo pensiero fortemente [[antimilitarismo | antimilitarista]] lo porta quindi a sostenere che «l’esempio della [[violenza]] viene dall’alto con le guerre, le parate, le rappresaglie, il culto dell’orrore e della gloria militare».  
Il suo pensiero fortemente [[antimilitarismo | antimilitarista]] lo porta quindi a sostenere che «l'esempio della [[violenza]] viene dall'alto con le guerre, le parate, le rappresaglie, il culto dell'orrore e della gloria militare».  


===Anarchismo e pedagogia tolstojana ===
===Anarchismo e pedagogia tolstojana ===


Tolstoj non si è mai riconosciuto all’interno di nessun movimento anarchico e mai si è ai dichiarato tale (anche [[Max Stirner]] mai si dichiarò anarchico), tuttavia molti suoi principi hanno perfettamente collimato con quelli dell’[[anarchismo]] (seppur caratterizzandolo con le sue peculiarità  religiose esclusive).  
Tolstoj non si è mai riconosciuto all'interno di nessun movimento anarchico e mai si è ai dichiarato tale (anche [[Max Stirner]] mai si dichiarò anarchico), tuttavia molti suoi principi hanno perfettamente collimato con quelli dell'[[anarchismo]] (seppur caratterizzandolo con le sue peculiarità  religiose esclusive).  


'''La sua visione anarchico-religiosa è antidogmatica, fondata sulla ragione e contro ogni  potere religioso e istituzionale''' (ogni [[autorità ]] che si frappone tra l’individuo e Dio ostacolano la [[libertà ]] dell’[[Individuo|individuo]]), divenendo il capostipite della corrente anarchica  denominata "[[anarchismo cristiano]]", diffusasi in [[Russia]], verso la fine dell’ottocento, per merito dei suoi insegnamenti <ref name="fiaccola">Si veda il capitolo apposito de [http://www.giuseppescaliati.it/A.htm La fiaccola dell'anarchia] e anche [https://www.anarcopedia.org/index.php/anarchismo_cristiano#Anarchismo_cristiano.5B1.5D Anarchismo cristiano]</ref>.
'''La sua visione anarchico-religiosa è antidogmatica, fondata sulla ragione e contro ogni  potere religioso e istituzionale''' (ogni [[autorità ]] che si frappone tra l'individuo e Dio ostacolano la [[libertà ]] dell'[[Individuo|individuo]]), divenendo il capostipite della corrente anarchica  denominata "[[anarchismo cristiano]]", diffusasi in [[Russia]], verso la fine dell'ottocento, per merito dei suoi insegnamenti <ref name="fiaccola">Si veda il capitolo apposito de [http://www.giuseppescaliati.it/A.htm La fiaccola dell'anarchia] e anche [https://www.anarcopedia.org/index.php/anarchismo_cristiano#Anarchismo_cristiano.5B1.5D Anarchismo cristiano]</ref>.


Per mettere in atto la sua "verità ", Tolstoj ritenne di fondamentale importanze riformare la [[pedagogia]] secondo principi libertari. Sviluppò questo progetto in 2 fasi, dal [[1859]] alle prime settimane del [[1863]] (anche se in tutto il [[1860]] e parte del [[1861]] Tolstoj viaggiò per l’Europa alla ricerca di metodi pedagogici alternativi) e dal [[1871]] al [[1875]]: fondò la rivista prevalentemente pedagogica ''Jà nsaja Poljana'', scrisse numerosi articoli e saggi, tra cui ''Osservazioni e materiali pedagogici'' ([[1860]]), C''hi ha bisogno di imparare da chi: i ragazzi contadini da noi, o noi dai ragazzi contadini?'' ([[1862]]), l’''Abbecedario'' ([[1871]]), ''Sull’istruzione pubblica'' ([[1874]]) e ''Grammatica per le scuole rurali'' ([[1874]]). Soprattutto però istituì nel [[1859]] la scuola libertaria di [https://www.anarcopedia.org/index.php/Pedagogia_libertaria#Un_esempio:_J.C3.A0snaja_Poljana_.281859-1863.29 Jà snaja Poljana] <ref name="jasnaja">[http://www.google.it/books?id=EILW92dYEbIC&pg=PA45&dq=bookchin#PPA72,M1 da "www.google.it"], [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/304/38.htm Articolo A-rivista]</ref> (attiva sino all'inizio del [[1863]]) in cui venivano istruiti ed educati, secondo principi fortemente [[autorità |antiautoritari]] <ref name="cultura">[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale], di Lev Tolstoj</ref>, i figli e le figlie dei contadini che lavoravano nelle sue [[La proprietà |proprietà ]].
Per mettere in atto la sua "verità ", Tolstoj ritenne di fondamentale importanze riformare la [[pedagogia]] secondo principi libertari. Sviluppò questo progetto in 2 fasi, dal [[1859]] alle prime settimane del [[1863]] (anche se in tutto il [[1860]] e parte del [[1861]] Tolstoj viaggiò per l'Europa alla ricerca di metodi pedagogici alternativi) e dal [[1871]] al [[1875]]: fondò la rivista prevalentemente pedagogica ''Jà nsaja Poljana'', scrisse numerosi articoli e saggi, tra cui ''Osservazioni e materiali pedagogici'' ([[1860]]), C''hi ha bisogno di imparare da chi: i ragazzi contadini da noi, o noi dai ragazzi contadini?'' ([[1862]]), l'''Abbecedario'' ([[1871]]), ''Sull'istruzione pubblica'' ([[1874]]) e ''Grammatica per le scuole rurali'' ([[1874]]). Soprattutto però istituì nel [[1859]] la scuola libertaria di [https://www.anarcopedia.org/index.php/Pedagogia_libertaria#Un_esempio:_J.C3.A0snaja_Poljana_.281859-1863.29 Jà snaja Poljana] <ref name="jasnaja">[http://www.google.it/books?id=EILW92dYEbIC&pg=PA45&dq=bookchin#PPA72,M1 da "www.google.it"], [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/304/38.htm Articolo A-rivista]</ref> (attiva sino all'inizio del [[1863]]) in cui venivano istruiti ed educati, secondo principi fortemente [[autorità |antiautoritari]] <ref name="cultura">[http://www.criticamente.com/cultura_arte/Tolstoj_Lev_-_Educazione_e_formazione_culturale.htm Educazione e formazione culturale], di Lev Tolstoj</ref>, i figli e le figlie dei contadini che lavoravano nelle sue [[La proprietà |proprietà ]].


==== Principi della pedagogia tolstojana ====
==== Principi della pedagogia tolstojana ====
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#nessuna coercizione
#nessuna coercizione
#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#nessuna divisione dei bambini in fasce d’età 
#nessuna divisione dei bambini in fasce d'età 
#centralità  dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità  di ogni singolo\a allievo\a.
#centralità  dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità  di ogni singolo\a allievo\a.
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente. «Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi».<ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà ]''</ref>
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente. «Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi».<ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà ]''</ref>
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===Critiche===
===Critiche===
Alcune critiche sono state rilevate, nei suoi confronti, a riguardo delle teorie sull’inferiorità  femminile. Tolstoj pensa che la donna sia in qualche maniera inferiore all’uomo, soprattutto per via della sua presunta debolezza [[psicologia|psicologica]].
Alcune critiche sono state rilevate, nei suoi confronti, a riguardo delle teorie sull'inferiorità  femminile. Tolstoj pensa che la donna sia in qualche maniera inferiore all'uomo, soprattutto per via della sua presunta debolezza [[psicologia|psicologica]].


: «Non ci sono mai state delle donne fondatrici di religioni, né di grandi sistemi filosofici. La loro [[psicologia]] è troppo fragile».
: «Non ci sono mai state delle donne fondatrici di religioni, né di grandi sistemi filosofici. La loro [[psicologia]] è troppo fragile».
Tuttavia queste sue convinzioni, seppur deprecabili, non lo portano però a voler dominare la donna, per la quale nutre un sentimento di forte simpatia, piuttosto a rispettarla per la sua “natura”. Le sue teorie sull’universo femminile hanno ricevuto e ricevono tuttora dissenso da anarchici e non, ma le critiche non portano a giudicare il pensiero di Tolstoj come ''becero'' maschilismo, perché come egli stesso dice:
Tuttavia queste sue convinzioni, seppur deprecabili, non lo portano però a voler dominare la donna, per la quale nutre un sentimento di forte simpatia, piuttosto a rispettarla per la sua “natura”. Le sue teorie sull'universo femminile hanno ricevuto e ricevono tuttora dissenso da anarchici e non, ma le critiche non portano a giudicare il pensiero di Tolstoj come ''becero'' maschilismo, perché come egli stesso dice:


: «[riferendosi all’”inferiorità ” femminile...] Ma, questa non è una buona ragione per considerarle socialmente inferiori.».
: «[riferendosi all'”inferiorità ” femminile...] Ma, questa non è una buona ragione per considerarle socialmente inferiori.».


Nonostante queste giuste critiche, il pensiero tolstojano è ancora oggi un valido monito, per i giovani e i meno giovani, contro le ingiustizie di chi detiene il potere.
Nonostante queste giuste critiche, il pensiero tolstojano è ancora oggi un valido monito, per i giovani e i meno giovani, contro le ingiustizie di chi detiene il potere.


==Scritti "minori" ==
==Scritti "minori" ==
Secondo l’idea sviluppatasi in molti ambienti della critica letteraria, ancora oggi abbastanza persistenti, bisognerebbe distinguere il “Tolstoj maggiore”, autore di romanzi e di veri e propri capolavori della [[letteratura]] mondiale, da il “Tolstoj minore”, scrittore di lettere, appelli e articoli vari (es. ''[[Il primo gradino]]'', ''[[Il lupo e il cane]]'', ''[[La mia religione]]'', ''[[Lettera al clero]]'' ecc.) in cui traspare, soprattutto negli scritti posteriori al [[1881]], la sua radicale idea religiosa, politica e sociale, oltre alle pesantissime critiche alle [[gerarchia|gerarchie]] ecclesiastiche e istituzionali <ref name="revue">  Quest’idea comparve per la prima volta nel [[1881]] in ''Revue des Deux Monde'' (Prefazione di ''Perché la gente si droga?'', Mondadori) </ref>.
Secondo l'idea sviluppatasi in molti ambienti della critica letteraria, ancora oggi abbastanza persistenti, bisognerebbe distinguere il “Tolstoj maggiore”, autore di romanzi e di veri e propri capolavori della [[letteratura]] mondiale, da il “Tolstoj minore”, scrittore di lettere, appelli e articoli vari (es. ''[[Il primo gradino]]'', ''[[Il lupo e il cane]]'', ''[[La mia religione]]'', ''[[Lettera al clero]]'' ecc.) in cui traspare, soprattutto negli scritti posteriori al [[1881]], la sua radicale idea religiosa, politica e sociale, oltre alle pesantissime critiche alle [[gerarchia|gerarchie]] ecclesiastiche e istituzionali <ref name="revue">  Quest'idea comparve per la prima volta nel [[1881]] in ''Revue des Deux Monde'' (Prefazione di ''Perché la gente si droga?'', Mondadori) </ref>.
   
   
Molti degli scritti ritenuti minori venivano stampati, spesso clandestinamente, in migliaia e migliaia di copie, contribuendo a far divenite Tolstoj una vera e propria icona mondiale, che evidentemente suscitava forti preoccupazione per i suoi attacchi al potere costituito.
Molti degli scritti ritenuti minori venivano stampati, spesso clandestinamente, in migliaia e migliaia di copie, contribuendo a far divenite Tolstoj una vera e propria icona mondiale, che evidentemente suscitava forti preoccupazione per i suoi attacchi al potere costituito.


'''Su cosa si basava (basa) questa concezione di un Tolstoj minore “parassita del maggiore”?''' Evidentemente su congetture montate ad arte: innanzitutto occorreva (occorre) non diffondere concetti "pericolosi" per lo ''status quo'', tipici del pensiero tolstojano, quali l’[[antimilitarismo]], la [[disobbedienza civile]], l’attacco alle istituzioni, all’idea di [[patria]], al [[colonialismo]] ecc.; poi, secondariamente, gli scritti tolstojani non narrativi non erano (non sono), secondo la critica letteraria, catalogabili nell’ambito dell’[[arte]], cosa di per sé infondata in quanto egli ambiva ad un [[arte]] nuova, «l’arte dell’avvenire, il cui contenuto differirà  totalmente da quello della nostra arte presente», in cui trovano posto anche i suoi scritti "minori".
'''Su cosa si basava (basa) questa concezione di un Tolstoj minore “parassita del maggiore”?''' Evidentemente su congetture montate ad arte: innanzitutto occorreva (occorre) non diffondere concetti "pericolosi" per lo ''status quo'', tipici del pensiero tolstojano, quali l'[[antimilitarismo]], la [[disobbedienza civile]], l'attacco alle istituzioni, all'idea di [[patria]], al [[colonialismo]] ecc.; poi, secondariamente, gli scritti tolstojani non narrativi non erano (non sono), secondo la critica letteraria, catalogabili nell'ambito dell'[[arte]], cosa di per sé infondata in quanto egli ambiva ad un [[arte]] nuova, «l'arte dell'avvenire, il cui contenuto differirà  totalmente da quello della nostra arte presente», in cui trovano posto anche i suoi scritti "minori".


Se inserite in questo contesto, questi scritti di Tolstoj non sono affatto minori, al contrario è la conferma dell’unicità  del suo pensiero [[autorità |antiautoritario]] e che è del tutto arbitrario distinguere un Tolstoj maggiore da un Tolstoj minore.
Se inserite in questo contesto, questi scritti di Tolstoj non sono affatto minori, al contrario è la conferma dell'unicità  del suo pensiero [[autorità |antiautoritario]] e che è del tutto arbitrario distinguere un Tolstoj maggiore da un Tolstoj minore.


==Note==
==Note==
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