Lev Tolstoj: differenze tra le versioni

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#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#assenza di programmi, orari, esami e obbligo scolastico
#nessuna divisione dei bambini in fasce d'età  
#nessuna divisione dei bambini in fasce d'età  
#centralità dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità di ogni singolo\a allievo\a.
#centralità dello studente rispetto all'insegnante, il quale deve tenere conto dei bisogni, ritmi e capacità di ogni singolo\a allievo\a
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente. «Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi». <ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà]''</ref>
#l'insegnante deve suscitare l'interesse dello studente («Maestro non è colui che sa, ma colui che ama ciò che fa con i suoi allievi») <ref>''[http://www.arivista.org/?nr=304&pag=38.htm Educare alla libertà]''</ref>
 
===Tolstoj, la rivoluzione e il marxismo: la questione della terra e della proprietà privata ===
===Tolstoj, la rivoluzione e il marxismo: la questione della terra e della proprietà privata ===
Il pensiero tolstojano è indubbiamente [[radicale]], quantunque si discosti notevolmente dai rivoluzionari e dal [[marxismo]] - all'epoca aprticolarmente in voga in [[Russia]] - soprattutto riguardo all'uso della [[violenza]] (Tolstoj era un [[pacifista]] intransigente) e all'importanza data ai contadini rispetto a [[Marx]] che privilegiava invece la classe operaia (saranno gli operai, secondo il [[marxismo]], ad instaurare la "[[dittatura del proletariato]]"). Tolstoj, citando anche alcune opere di [[Kropotkin]] (''Campi, fabbriche e officine'' e ''La conquista del pane''), attribuiva importanza decisiva all'abolizione della [[proprietà privata]] terriera (latifondo) e alla distribuzione della stessa ai contadini, perfettamente in linea con la tradizione [[populismo russo|populista russa]] ([[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]], [[Aleksandr Herzen]], [[Pëtr Lavrovič Lavrov]], ecc.), che comunque si distinse in modo notevole ed originale rispetto al filone occidentale populista, ovvero senza scadere in particolarismi provinciali o in aberrazioni [[nazionalismo|nazionalistiche]] (Tolstoj rifiutava comunque l'uso della forza, che era invece accettata da parte dei populisti).  
Il pensiero tolstojano è indubbiamente [[radicale]], quantunque si discosti notevolmente dai rivoluzionari e dal [[marxismo]] - all'epoca aprticolarmente in voga in [[Russia]] - soprattutto riguardo all'uso della [[violenza]] (Tolstoj era un [[pacifista]] intransigente) e all'importanza data ai contadini rispetto a [[Marx]] che privilegiava invece la classe operaia (saranno gli operai, secondo il [[marxismo]], ad instaurare la "[[dittatura del proletariato]]"). Tolstoj, citando anche alcune opere di [[Kropotkin]] (''Campi, fabbriche e officine'' e ''La conquista del pane''), attribuiva importanza decisiva all'abolizione della [[proprietà privata]] terriera (latifondo) e alla distribuzione della stessa ai contadini, perfettamente in linea con la tradizione [[populismo russo|populista russa]] ([[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij]], [[Aleksandr Herzen]], [[Pëtr Lavrovič Lavrov]], ecc.), che comunque si distinse in modo notevole ed originale rispetto al filone occidentale populista, ovvero senza scadere in particolarismi provinciali o in aberrazioni [[nazionalismo|nazionalistiche]] (Tolstoj rifiutava comunque l'uso della forza, che era invece accettata da parte dei populisti).  
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