La Questione Sociale (Milano): differenze tra le versioni

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Nel corso della sua breve apparizione, ''La Questione Sociale'' ebbe comunque modo di seguire e documentare alcuni eventi di risonanza internazionale. In particolare è da ricordare la campagna condotta a sostegno dei rivoluzionari spagnoli e contro la sanguinosa repressione seguita alla "[[semana tragica]]" di Barcellona, e culminata, come noto, con l'esecuzione di [[Francisco Ferrer]] (vedi ''Harmel, Il terrore in Spagna'', a. I, n. 3, del [[25 settembre]]; ''Per Ferrer'', a. I, n. 2, del [[18 settembre]]; ''Germinai'', a. I, n. 6, del [[16 ottobre]]; ''Francisco Ferrer y Guardia'', a. I, n. 7, del [[23 ottobre]]; oltre l'importante documento ''Agli Anarchici d'Italia'', firmato «Il Gruppo digitazione di Madrid», a. I, n. 2, del [[16 settembre]]).</ref>
Nel corso della sua breve apparizione, ''La Questione Sociale'' ebbe comunque modo di seguire e documentare alcuni eventi di risonanza internazionale. In particolare è da ricordare la campagna condotta a sostegno dei rivoluzionari spagnoli e contro la sanguinosa repressione seguita alla "[[semana tragica]]" di Barcellona, e culminata, come noto, con l'esecuzione di [[Francisco Ferrer]] (vedi ''Harmel, Il terrore in Spagna'', a. I, n. 3, del [[25 settembre]]; ''Per Ferrer'', a. I, n. 2, del [[18 settembre]]; ''Germinai'', a. I, n. 6, del [[16 ottobre]]; ''Francisco Ferrer y Guardia'', a. I, n. 7, del [[23 ottobre]]; oltre l'importante documento ''Agli Anarchici d'Italia'', firmato «Il Gruppo digitazione di Madrid», a. I, n. 2, del [[16 settembre]]).</ref>


Sul piano ideologico e tattico il giornale si muove sul terreno e coi motivi tipici dell'[[anarchismo]] [[antiorganizzatore]]. Costante è, infatti, la polemica contro ogni forma, in genere, di organizzazione operaia, giudicata un ostacolo alla «rivoluzione attiva e morale del proletariato» <ref>Cfr. ''Milano proletaria'', a. I, n. 1, del 9 settembre,</ref>), e, in particolare, contro le Leghe operaie e la Camera del Lavoro, «questa organizzazione che porta... all'imborghesimento del lavoratore... e cambia l'uomo in pecora, rendendolo schiavo delle proprie leggi». <ref>G. Lava, ''Discutendo sull'organizzazione operaia'', a. I, n. 3, del [[25 settembre]]</ref>
Sul piano ideologico e tattico il giornale si muove sul terreno e coi motivi tipici dell'[[anarchismo]] [[antiorganizzatore]]. Costante è, infatti, la polemica contro ogni forma, in genere, di organizzazione operaia, giudicata un ostacolo alla «rivoluzione attiva e morale del proletariato» <ref>Cfr. ''Milano proletaria'', a. I, n. 1, del [[9 settembre]].</ref>), e, in particolare, contro le Leghe operaie e la Camera del Lavoro, «questa organizzazione che porta... all'imborghesimento del lavoratore... e cambia l'uomo in pecora, rendendolo schiavo delle proprie leggi». <ref>G. Lava, ''Discutendo sull'organizzazione operaia'', a. I, n. 3, del [[25 settembre]]</ref>


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