Jules Bonnot: differenze tra le versioni

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Giunto a Parigi, Bonnot, ricercato per la morte di "Platano", trova appoggio tra gli [[anarco-individualismo|anarchici individualisti]] della libreria ''[[L'Idée Libre]]'' (La Libera Idea), i cui membri sono oramai in rottura con il gruppo del [[stampa anarchica|giornale]] «[[L'Anarchie]]» di [[Victor Serge]].
Giunto a Parigi, Bonnot, ricercato per la morte di "Platano", trova appoggio tra gli [[anarco-individualismo|anarchici individualisti]] della libreria ''[[L'Idée Libre]]'' (La Libera Idea), i cui membri sono oramai in rottura con il gruppo del [[stampa anarchica|giornale]] «[[L'Anarchie]]» di [[Victor Serge]].
[[File:Ataque chantilly bonnot.jpg|thumb|180 px|La rapina alla succursale della banca "Société générale" di Chantilly (marzo 1912) vista dal giornale francese «Le Petit Journal»]]
[[File:Ataque chantilly bonnot.jpg|thumb|180 px|La rapina alla succursale della banca "Société générale" di Chantilly (marzo 1912) vista dal giornale francese «Le Petit Journal»]]
Qui incontra innanzittutto [[Eugène Dieudonné]], che gli presenta [[Raymond Callemin]], [[Edouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Octave Garnier]], [[Etienne Monier]], [[René Valet]] ed altri. Alcuni di questi si dimostrano interessati all'idea di mettere in piedi una [[illegalismo|banda illegalista]] (che sarà chiamata dai [[media]] francesi la [[Banda Bonnot]]) che compia azioni di esproprio proletario, attraverso le quali provvedere sia al proprio sostentamento che a quello del [[movimento anarchico]] (giornali, sostegno ai prigionieri e ai militantiecc.). L'obiettivo principale però è dimostrare la vulnerabilità del [[capitalismo|sistema capitalistico]] e soprattutto vivere l'anarchia qui ed ora, senza aspettare la fatidica rivoluzione a cui tanto avevano creduto e mai era giunta. Il gruppo godeva inoltre di una ristretta ma fidata cerchia di anarchici simpatizzanti: es. il meccanico [[Joseph Dubois]], il garagista [[Georges Dettweiller]], David Bellonie e Rodriguez (due anarchici a cavallo tra delinquenza comune e attivismo anarchico)ecc..
Qui incontra innanzittutto [[Eugène Dieudonné]], che gli presenta [[Raymond Callemin]], [[Edouard Carouy]], [[André Soudy]], [[Octave Garnier]], [[Etienne Monier]], [[René Valet]] ed altri. Alcuni di questi si dimostrano interessati all'idea di mettere in piedi una [[illegalismo|banda illegalista]] (che sarà chiamata dai [[media]] francesi la [[Banda Bonnot]]) che compia azioni di esproprio proletario, attraverso le quali provvedere sia al proprio sostentamento che a quello del [[movimento anarchico]] (giornali, sostegno ai prigionieri e ai militanti ecc.). L'obiettivo principale però è dimostrare la vulnerabilità del [[capitalismo|sistema capitalistico]] e soprattutto vivere l'anarchia qui ed ora, senza aspettare la fatidica rivoluzione a cui tanto avevano creduto e mai era giunta. Il gruppo godeva inoltre di una ristretta ma fidata cerchia di anarchici simpatizzanti: es. il meccanico [[Joseph Dubois]], il garagista [[Georges Dettweiller]], David Bellonie e Rodriguez (due anarchici a cavallo tra delinquenza comune e attivismo anarchico)ecc..


Le azioni della Banda sorprendono tutti per l'audacia e la sfrontatezza:
Le azioni della Banda sorprendono tutti per l'audacia e la sfrontatezza:
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