Individualismo: differenze tra le versioni

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Gli aristocratici sono pessimisti e non credono che la [[rivoluzione]] possa cambiare la [[società]]. Si differenziano dagli [[individualisti anarchici]] poiché ritengono l'[[anarchia]] un'[[utopia]] politica e sociale, inoltre, la libera associazione è considerata gregaria e quindi contenente il germe della coercizione. Presentano tuttavia tratti comuni col pensiero individualista aristocratico alcune personalità [[anarchiche]] come [[Renzo Novatore]], [[Bruno Filippi]] e [[Gian Pietro Lucini]].
Gli aristocratici sono pessimisti e non credono che la [[rivoluzione]] possa cambiare la [[società]]. Si differenziano dagli [[individualisti anarchici]] poiché ritengono l'[[anarchia]] un'[[utopia]] politica e sociale, inoltre, la libera associazione è considerata gregaria e quindi contenente il germe della coercizione. Presentano tuttavia tratti comuni col pensiero individualista aristocratico alcune personalità [[anarchiche]] come [[Renzo Novatore]], [[Bruno Filippi]] e [[Gian Pietro Lucini]].


[[Friedrich Nietzsche]], [[Georges Palante]] <ref>[[Georges Toussaint Léon Palante|Georges Palante]] (Blangy-les-Arras, [[20 novembre]] [[1862]] – Hillion, [[5 agosto]] [[1925]]) è stato un sociologo, filosofo e insegnante francese. Palante arrivò alle conclusioni di [[Max Stirner]] partendo dalla lettura di [[Nietzsche]], influenzato anche dalla teoria freudiana della psicoanalisi. Palante denominò "sensibilità individualista" la propria personale reazione alle costrizioni sociali, alle quali, affermava, l'[[individuo]] non deve sottomettersi. Il suo pensiero non afferisce precisamente all'individualismo libertario classico, in quanto Palante non distingue esplicitamente tra [[società]] e [[Stato]]: «La società è tanto tirannica come lo [[Stato]], se non di più. Questo perché tra la coercizione [[statale]] e la coercizione sociale non vi è che una differenza di grado». Nelle sue opere si oppone ai dogmi dei [[marxisti]], che, ritiene, condurrebbero ad una sorta di «Capitalismo di Stato», proponendo come alternativa l'«Artista», o «Artista dell'eccellenza», che dovrebbe organizzarsi in micro [[società]] elettive; una figura somigliante all'Unico [[stirneriano]] e opposta tanto all'«Uomo di buona volontà» di Kant quanto al principio [[rousseauiano]] della «Volontà generale».</ref> e [[Michel Onfray]] sono esponenti di questa corrente [[individualista]].
[[Friedrich Nietzsche]], [[Georges Palante]] <ref>[[Georges Palante|Georges Toussaint Léon Palante]] (Blangy-les-Arras, [[20 novembre]] [[1862]] – Hillion, [[5 agosto]] [[1925]]) è stato un sociologo, filosofo e insegnante francese. Palante arrivò alle conclusioni di [[Max Stirner]] partendo dalla lettura di [[Nietzsche]], influenzato anche dalla teoria freudiana della psicoanalisi. Palante denominò "sensibilità individualista" la propria personale reazione alle costrizioni sociali, alle quali, affermava, l'[[individuo]] non deve sottomettersi. Il suo pensiero non afferisce precisamente all'individualismo libertario classico, in quanto Palante non distingue esplicitamente tra [[società]] e [[Stato]]: «La società è tanto tirannica come lo [[Stato]], se non di più. Questo perché tra la coercizione [[statale]] e la coercizione sociale non vi è che una differenza di grado». Nelle sue opere si oppone ai dogmi dei [[marxisti]], che, ritiene, condurrebbero ad una sorta di «Capitalismo di Stato», proponendo come alternativa l'«Artista», o «Artista dell'eccellenza», che dovrebbe organizzarsi in micro [[società]] elettive; una figura somigliante all'Unico [[stirneriano]] e opposta tanto all'«Uomo di buona volontà» di Kant quanto al principio [[rousseauiano]] della «Volontà generale».</ref> e [[Michel Onfray]] sono esponenti di questa corrente [[individualista]].


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