Immigrazione: differenze tra le versioni

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'''La prima legge italiana che disciplina il fenomeno migratorio è la n°943 del 1986''' (riconosce il diritto al ricongiungimento familiare e introduce il concetto di sanatoria), poi la '''legge Martelli''', n°39 del [[1990]] (introduce per la prima volta il concetto di espulsione: la Prefettura dispone l'espulsione del migrante, il quale ha 15 giorni di tempo per lasciare la penisola), e il '''decreto Dini''' del [[1995]] (prevede che il Ministero dell'Intero possa individuare edifici e strutture in cui rinchiudere i migranti sottoposti all'obbligo di dimora).
'''La prima legge italiana che disciplina il fenomeno migratorio è la n°943 del 1986''' (riconosce il diritto al ricongiungimento familiare e introduce il concetto di sanatoria), poi la '''legge Martelli''', n°39 del [[1990]] (introduce per la prima volta il concetto di espulsione: la Prefettura dispone l'espulsione del migrante, il quale ha 15 giorni di tempo per lasciare la penisola), e il '''decreto Dini''' del [[1995]] (prevede che il Ministero dell'Intero possa individuare edifici e strutture in cui rinchiudere i migranti sottoposti all'obbligo di dimora).
Più recentemente il legislatore ha previsto misure più restrittive: nel [[1998]] viene approvata dal governo di centrosinistra la legge '''Turco-Napolitano''' (n°40 del [[1998]]) che istituisce i '''[[CPT]]'''. Questa legge diminuisce la possibilità  di espulsione, aumentando per contro quelle di accompagnamento alla frontiera. Nel luglio [[2002]] il governo di centro destra approva la cosiddetta '''Bossi-Fini''' (legge n°189). Questa legge, nettamente peggiorativa della precedente, riduce le possibilità  di entrare regolarmente in [[Italia]], rende molto difficoltoso il ricongiungimento familiare e lega il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Infine con il DPR 303/2004 - D.Lgs. 28/1/2008 n°25, il governo Prodi ha istituito i CARA (Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo). Successivamente l'ennesimo e ultimo governo Berlusconi, inserendo varie normative nel mezzo delle infinite “leggi sicuritarie” (decreto legge [[23 maggio]] [[2008]], n. 92), ha sostituito la denominazione CPT con l'acronimo '''CIÈ'' ([[Centri di Identificazione ed Espulsione]]), l'aggravante di clandestinità  per gli irregolari che compiono reati e militarizzato i CPT con l'utilizzo dell'esercito avente il compito di presidiare questi siti. <ref>[https://www.anarcopedia.org/index.php/Centri_di_Identificazione_ed_Espulsione#La_normativa Approfondimenti sulla normativa che regolamenta l'immigrazione]</ref>
Più recentemente il legislatore ha previsto misure più restrittive: nel [[1998]] viene approvata dal governo di centrosinistra la legge '''Turco-Napolitano''' (n°40 del [[1998]]) che istituisce i '''[[CPT]]'''. Questa legge diminuisce la possibilità  di espulsione, aumentando per contro quelle di accompagnamento alla frontiera. Nel luglio [[2002]] il governo di centro destra approva la cosiddetta '''Bossi-Fini''' (legge n°189). Questa legge, nettamente peggiorativa della precedente, riduce le possibilità  di entrare regolarmente in [[Italia]], rende molto difficoltoso il ricongiungimento familiare e lega il permesso di soggiorno al contratto di lavoro. Infine con il DPR 303/2004 - D.Lgs. 28/1/2008 n°25, il governo Prodi ha istituito i CARA (Centri di Accoglienza Richiedenti Asilo). Successivamente l'ennesimo e ultimo governo Berlusconi, inserendo varie normative nel mezzo delle infinite “leggi sicuritarie” (decreto legge [[23 maggio]] [[2008]], n. 92), ha sostituito la denominazione CPT con l'acronimo '''CIÈ'' ([[Centri di Identificazione ed Espulsione]]), l'aggravante di clandestinità  per gli irregolari che compiono reati e militarizzato i CPT con l'utilizzo dell'esercito avente il compito di presidiare questi siti. <ref>[https://www.anarcopedia.org/index.php/Centri_di_Identificazione_ed_Espulsione#La_normativa Approfondimenti sulla normativa che regolamenta l'immigrazione]</ref>
=== Italia: gravi episodi di razzismo contro i migranti ===
=== Italia: gravi episodi di razzismo contro i migranti ===
*[[25 agosto]] [[1989]], Villa Literno (Caserta): [[Jerry Essan Masslo]], un rifugiato sudafricano (in Sud Africa vigeva ancora l'apartheid), viene assassinato da una banda di balordi dopo una rapina. Masslo era impegnato nella raccolta dei pomodori e si batteva per i diritti degli altri braccianti africani, sfruttati e umiliati quanto lui. A Villa Literno da tempo erano iniziati gli episodi d'intolleranza nei confronti degli immigrati. Esistevano veri e propri "squadroni" che pestavano gli immigrati per terrorizzarli e costringerli a stare lontani dalle vie del centro della città . Furono trovati volantini rivolti ai liternesi che venivano incitati alla violenza contro gli immigrati, in cui era scritto: «È aperta la caccia permanente al nero. Data la ferocia di tali bestie [...] e poiché scorazzano per il territorio in branchi, si consiglia di operare battute di caccia in gruppi di almeno tre uomini ''». <ref> [http://www.bottegaeditoriale.it/lacultura.asp?id=39 La triste storia di Jerry, rifugiato politico in Italia] </ref>
*[[25 agosto]] [[1989]], Villa Literno (Caserta): [[Jerry Essan Masslo]], un rifugiato sudafricano (in Sud Africa vigeva ancora l'apartheid), viene assassinato da una banda di balordi dopo una rapina. Masslo era impegnato nella raccolta dei pomodori e si batteva per i diritti degli altri braccianti africani, sfruttati e umiliati quanto lui. A Villa Literno da tempo erano iniziati gli episodi d'intolleranza nei confronti degli immigrati. Esistevano veri e propri "squadroni" che pestavano gli immigrati per terrorizzarli e costringerli a stare lontani dalle vie del centro della città . Furono trovati volantini rivolti ai liternesi che venivano incitati alla violenza contro gli immigrati, in cui era scritto: «È aperta la caccia permanente al nero. Data la ferocia di tali bestie [...] e poiché scorazzano per il territorio in branchi, si consiglia di operare battute di caccia in gruppi di almeno tre uomini ''». <ref> [http://www.bottegaeditoriale.it/lacultura.asp?id=39 La triste storia di Jerry, rifugiato politico in Italia] </ref>
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