Il Martello (New York): differenze tra le versioni

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L'esperienza spagnola influì anche sull'attività de ''Il Martello'' negli [[Stati Uniti]]. Il gruppo de ''Il Martello'' tolse l'appoggio dato al Comitato d'Azione Antifascista, che sotto l'influenza dei [[comunisti]], stava trasformandosi da organismo [[antifascista]] di classe in strumento di collaborazione, di fronte unico. <ref>Cfr. Ego Sum ([[Carlo Tresca]]), L'''antifascismo in berlina'', XXI, 28, 25 luglio 1936, p. 4; La Commissione di Controllo, ''Precisando'', XX, 5, 15 nov. 1936, p. 1.</ref> In seguito approfondì il dissidio con i [[comunisti]], riportando una copiosa documentazione della repressione contro gli [[anarchici]] e gli aderenti al [[POUM]] operata dagli stalinisti in [[Spagna]]. <ref>Cfr. ''Mosca invia al macello i libertari spagnoli'', XXIII, 18, 11 luglio 1939, p. 3; ''Serenate staliniane'', XXVI, 17, 14 ottobre 1941, pp. 2-6.</ref>
L'esperienza spagnola influì anche sull'attività de ''Il Martello'' negli [[Stati Uniti]]. Il gruppo de ''Il Martello'' tolse l'appoggio dato al Comitato d'Azione Antifascista, che sotto l'influenza dei [[comunisti]], stava trasformandosi da organismo [[antifascista]] di classe in strumento di collaborazione, di fronte unico. <ref>Cfr. Ego Sum ([[Carlo Tresca]]), L'''antifascismo in berlina'', XXI, 28, 25 luglio 1936, p. 4; La Commissione di Controllo, ''Precisando'', XX, 5, 15 nov. 1936, p. 1.</ref> In seguito approfondì il dissidio con i [[comunisti]], riportando una copiosa documentazione della repressione contro gli [[anarchici]] e gli aderenti al [[POUM]] operata dagli stalinisti in [[Spagna]]. <ref>Cfr. ''Mosca invia al macello i libertari spagnoli'', XXIII, 18, 11 luglio 1939, p. 3; ''Serenate staliniane'', XXVI, 17, 14 ottobre 1941, pp. 2-6.</ref>


Nel frattempo ''Il Martello'' intensificò la sua azione all'interno del [[movimento anarchico]] e appoggiò l'iniziativa del «Gruppo Berneri» di New York di indire un convegno degli [[anarchici]] italiani negli [[Stati Uniti]]. ''Il Martello'' sospese anche le pubblicazioni dal gennaio [[1939]] al febbraio [[1940]] per dare spazio al giornale del movimento «[[L'Intesa Libertana]]» <ref>Cfr. ''Pel Convegno'', XXIV, 2, 28 gennaio 1939, p. 2; ''Le relazioni del Gruppo "Il Martello" e del giornale "L'Intesa Libertaria"'', XXIV, 9, 14 maggio 1939, p. 4.</ref>
Nel frattempo ''Il Martello'' intensificò la sua azione all'interno del [[movimento anarchico]] e appoggiò l'iniziativa del «Gruppo Berneri» di New York di indire un convegno degli [[anarchici]] italiani negli [[Stati Uniti]]. ''Il Martello'' sospese anche le pubblicazioni dal gennaio [[1939]] al febbraio [[1940]] per dare spazio al giornale del movimento «[[L'Intesa Libertana]]». <ref>Cfr. ''Pel Convegno'', XXIV, 2, 28 gennaio 1939, p. 2; ''Le relazioni del Gruppo "Il Martello" e del giornale "L'Intesa Libertaria"'', XXIV, 9, 14 maggio 1939, p. 4.</ref>


Nell'ambiente [[antifascista]] americano intanto si assisteva ad nuova ondata di adesioni «dell'ultim'ora» di fronte all'entrata in guerra degli [[Stati Uniti]] e alla sempre più certa sconfitta del [[fascismo]] in [[Italia]]. È in questo clima che la sera dell'[[11 gennaio]] [[1943]] [[Carlo Tresca]] venne assassinato da ignoti.
Nell'ambiente [[antifascista]] americano intanto si assisteva ad nuova ondata di adesioni «dell'ultim'ora» di fronte all'entrata in guerra degli [[Stati Uniti]] e alla sempre più certa sconfitta del [[fascismo]] in [[Italia]]. È in questo clima che la sera dell'[[11 gennaio]] [[1943]] [[Carlo Tresca]] venne assassinato da ignoti.
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''Il Martello'' continuò ad uscire, dopo la morte di [[Carlo Tresca|Tresca]], come «'''quindicinale libertario fondato da Carlo Tresca'''», fino al [[1946]], diretto prima dal «Gruppo Carlo Tresca» (composto da D. Carrillo, A. Casalini, D. Dominik, F. Guadagni, G. Grazzini, G. Mancini, A. Madrignano, V. Pasquandrea, G. Priore, L. Zagni, G. Zanelli, M. Zavarella, J. Mancini), poi dal «Gruppo Autonomo».
''Il Martello'' continuò ad uscire, dopo la morte di [[Carlo Tresca|Tresca]], come «'''quindicinale libertario fondato da Carlo Tresca'''», fino al [[1946]], diretto prima dal «Gruppo Carlo Tresca» (composto da D. Carrillo, A. Casalini, D. Dominik, F. Guadagni, G. Grazzini, G. Mancini, A. Madrignano, V. Pasquandrea, G. Priore, L. Zagni, G. Zanelli, M. Zavarella, J. Mancini), poi dal «Gruppo Autonomo».


Il gruppo, anche se fluttuante, si richiamava agli anni migliori del giornale e della vita di [[Carlo Tresca|Tresca]], alla sua militanza nell'[[IWW]], e si dichiarava estraneo a qualsiasi legame con la «recente immigrazione sedicente [[antifascista]]» (con chiaro riferimento agli [[antifascisti]] di recente data) che anche [[Carlo Tresca|Tresca]] aveva combattuto. Comunque, il giornale ebbe meno incisività e mordente, anche se svolse un'attiva campagna per una risposta [[rivoluzionaria]] del popolo italiano alla caduta del [[fascismo]] <ref>Cfr. ''Partigiani non consegnate le armi'', XXX, 7, novembre 1945, p. 1.</ref>
Il gruppo, anche se fluttuante, si richiamava agli anni migliori del giornale e della vita di [[Carlo Tresca|Tresca]], alla sua militanza nell'[[IWW]], e si dichiarava estraneo a qualsiasi legame con la «recente immigrazione sedicente [[antifascista]]» (con chiaro riferimento agli [[antifascisti]] di recente data) che anche [[Carlo Tresca|Tresca]] aveva combattuto. Comunque, il giornale ebbe meno incisività e mordente, anche se svolse un'attiva campagna per una risposta [[rivoluzionaria]] del popolo italiano alla caduta del [[fascismo]]. <ref>Cfr. ''Partigiani non consegnate le armi'', XXX, 7, novembre 1945, p. 1.</ref>


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