Guy Debord: differenze tra le versioni

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Il [[cinema]] di Debord (Debord non accettò mai alcuna catalogazione entro ambiti ristretti, di conseguenza nemmeno quella di regista) affonda le proprie radici nel suo rifiuto di ogni tipo di alienazione. Già nel [[1951]] un gruppo di [[Internazionale Lettrista|lettristi]] costringe gli organizzatori del Festival di Cannes a proiettare il film ''Traité de bave et d'éternité'', diretto dal loro leader [[Isidore Isou]]. L'anno successivo, il [[30 giugno]] [[1952]], al cine club del Musée de l'Homme di Parigi, sarà invece l'opera prima di Debord, ''Hurlements en faveur de Sade'', ad irrompere sulla scena. Si tratta di un film non-film o di un anti-film: niente immagini, niente trama: solo voci e pause alternate al bianco e nero dello schermo. Il film termina con 24 minuti di schermo nero <ref name="film "> La proiezione verrà interrotta dopo solo 20 minuti a causa dell'indignazione del pubblico</ref>... <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=oZBKgYgc7mw&feature=related Stralcio del film su video.google]</ref>
Il [[cinema]] di Debord (Debord non accettò mai alcuna catalogazione entro ambiti ristretti, di conseguenza nemmeno quella di regista) affonda le proprie radici nel suo rifiuto di ogni tipo di alienazione. Già nel [[1951]] un gruppo di [[Internazionale Lettrista|lettristi]] costringe gli organizzatori del Festival di Cannes a proiettare il film ''Traité de bave et d'éternité'', diretto dal loro leader [[Isidore Isou]]. L'anno successivo, il [[30 giugno]] [[1952]], al cine club del Musée de l'Homme di Parigi, sarà invece l'opera prima di Debord, ''Hurlements en faveur de Sade'', ad irrompere sulla scena. Si tratta di un film non-film o di un anti-film: niente immagini, niente trama: solo voci e pause alternate al bianco e nero dello schermo. Il film termina con 24 minuti di schermo nero <ref name="film "> La proiezione verrà interrotta dopo solo 20 minuti a causa dell'indignazione del pubblico</ref>... <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=oZBKgYgc7mw&feature=related Stralcio del film su video.google]</ref>
In questa maniera Debord intende affermare che la sua volontà distruttiva di questa forma d'[[arte]], poiché egli pensa che il [[cinema]] offra al pubblico nient'altro che vite sostitutive. <ref name="citazione "> Successivamente Debord scriverà: «Quello che, nel mio lavoro, ha disturbato più a lungo, è senz'altro ciò che ho fatto nel 1952». </ref>   
In questa maniera Debord intende affermare la sua volontà distruttiva di questa forma d'[[arte]], poiché egli pensa che il [[cinema]] offra al pubblico nient'altro che vite sostitutive. <ref name="citazione "> Successivamente Debord scriverà: «Quello che, nel mio lavoro, ha disturbato più a lungo, è senz'altro ciò che ho fatto nel 1952». </ref>   
   
   
Successivamente realizza altre opere utilizzando il cosiddetto ''détournement'' (si potrebbe tradurre in italiano con "depistaggio"), in cui brani di film o di testi vengono riassemblati con lo scopo di dar loro un nuovo significato (si pensi al programma televisivo Blob). Debord considerava il [[cinema]] come una macchina commerciale e uno strumento di pacificazione sociale. Per questo nei suoi film compaiono le sue [[rivoluzione|idee rivoluzionarie]], in cui le immagini sono considerate invasive, poiché ogni forma di rappresentazione spettacolare non è altro che un impoverimento rispetto alla complessità e intensità della vita. I suoi film (o non-film) sono quindi dei veri e propri manifesti della negazione della società.
Successivamente realizza altre opere utilizzando il cosiddetto ''détournement'' (si potrebbe tradurre in italiano con "depistaggio"), in cui brani di film o di testi vengono riassemblati con lo scopo di dar loro un nuovo significato (si pensi al programma televisivo Blob). Debord considerava il [[cinema]] come una macchina commerciale e uno strumento di pacificazione sociale. Per questo nei suoi film compaiono le sue [[rivoluzione|idee rivoluzionarie]], in cui le immagini sono considerate invasive, poiché ogni forma di rappresentazione spettacolare non è altro che un impoverimento rispetto alla complessità e intensità della vita. I suoi film (o non-film) sono quindi dei veri e propri manifesti della negazione della società.
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