Gradualismo rivoluzionario: differenze tra le versioni

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Sostanzialmente '''il gradualismo è il mezzo e l'[[anarchia]] è il fine'''; ciò viene esplicitato dallo stesso [[Malatesta]]:
Sostanzialmente '''il gradualismo è il mezzo e l'[[anarchia]] è il fine'''; ciò viene esplicitato dallo stesso [[Malatesta]]:


:«Siamo riformatori oggi in quanto cerchiamo di creare le condizioni più favorevoli ed il personale più cosciente e più numeroso che si può per menare a bene una insurrezione di popolo; saremo riformatori domani, ad insurrezione trionfante e a libertà conquistata, in quanto cercheremo, con tutti i mezzi che la libertà consente, cioè con la propaganda, con l’esempio, con la resistenza anche violenta contro chiunque volesse coartare la nostra libertà, cercheremo, dico, di conquistare alle nostre idee un numero sempre più grande di adesioni». <ref name="AR"></ref>
:«Siamo riformatori oggi in quanto cerchiamo di creare le condizioni più favorevoli ed il personale più cosciente e più numeroso che si può per menare a bene una insurrezione di popolo; saremo riformatori domani, ad insurrezione trionfante e a [[libertà]] conquistata, in quanto cercheremo, con tutti i mezzi che la [[libertà]] consente, cioè con la propaganda, con l’esempio, con la resistenza anche violenta contro chiunque volesse coartare la nostra [[libertà]], cercheremo, dico, di conquistare alle nostre idee un numero sempre più grande di adesioni». <ref name="AR"></ref>
:«Non bisogna proporsi di tutto distruggere credendo che poi le cose si aggiusteranno da loro. [...] Noi dobbiamo dunque combattere l'[[autorità]] ed il privilegio, ma profittare di tutti i benefici della [[civiltà]]; e nulla distruggere di quanto soddisfi, sia pur malamente, ad un bisogno umano se non quando abbiamo qualche cosa di meglio da sostituirvi». <ref name="G">''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEV/PEV02-1200/?#3 Gradualismo]'' di [[Errico Malatesta]], da ''[[Pensiero e Volontà]]'', [[1 ottobre]] [[1925]]</ref>
:«Non bisogna proporsi di tutto distruggere credendo che poi le cose si aggiusteranno da loro. [...] Noi dobbiamo dunque combattere l'[[autorità]] ed il privilegio, ma profittare di tutti i benefici della [[civiltà]]; e nulla distruggere di quanto soddisfi, sia pur malamente, ad un bisogno umano se non quando abbiamo qualche cosa di meglio da sostituirvi». <ref name="G">''[https://www.bibliotecaginobianco.it/flip/PEV/PEV02-1200/?#3 Gradualismo]'' di [[Errico Malatesta]], da ''[[Pensiero e Volontà]]'', [[1 ottobre]] [[1925]]</ref>
:«Bisogna studiare tutti i problemi pratici della vita: produzione, scambio, mezzi di comunicazione, relazioni fra i aggruppamenti anarchici e quelli che vivono sotto un'[[autorità]], tra collettività [[anarco-comunismo|comunistiche]] e quelle che vivono in regime [[anarco-individualismo|individualistico]], rapporti tra città e campagna, utilizzazione a vantaggio di tutti delle forze naturali e delle materie prime, distribuzione delle industrie e delle colture secondo le condizioni naturali dei vari paesi, istruzione pubblica, cura dei fanciulli e degl'impotenti, servizi igienici e medici, difesa contro i delinquenti comuni e quelli più pericolosi, che tentassero ancora di sopprimere la libertà degli altri a vantaggio di individui o di partiti, ecc. ecc. E di ogni problema preferire quelle soluzioni che non solo sono economicamente più convenienti, ma che rispondono meglio al bisogno di giustizia e di libertà e lasciano più aperta la via ai futuri miglioramenti. Nel caso anteporre la giustizia, la libertà, la solidarietà ai vantaggi economici». <ref name="G"></ref>
:«Bisogna studiare tutti i problemi pratici della vita: produzione, scambio, mezzi di comunicazione, relazioni fra i aggruppamenti anarchici e quelli che vivono sotto un'[[autorità]], tra collettività [[anarco-comunismo|comunistiche]] e quelle che vivono in regime [[anarco-individualismo|individualistico]], rapporti tra città e campagna, utilizzazione a vantaggio di tutti delle forze naturali e delle materie prime, distribuzione delle industrie e delle colture secondo le condizioni naturali dei vari paesi, istruzione pubblica, cura dei fanciulli e degl'impotenti, servizi igienici e medici, difesa contro i delinquenti comuni e quelli più pericolosi, che tentassero ancora di sopprimere la [[libertà]] degli altri a vantaggio di individui o di partiti, ecc. ecc. E di ogni problema preferire quelle soluzioni che non solo sono economicamente più convenienti, ma che rispondono meglio al bisogno di giustizia e di [[libertà]] e lasciano più aperta la via ai futuri miglioramenti. Nel caso anteporre la giustizia, la [[libertà]], la solidarietà ai vantaggi economici». <ref name="G"></ref>
:«Intransigenti contro ogni imposizione ed ogni sfruttamento [[capitalistico]], noi dovremo essere tolleranti con tutte le concezioni sociali che prevalgono nei vari raggruppamenti umani, purché non ledano la [[libertà]] ed il diritto uguale degli altri; e contentarci di progredire gradualmente a misura che si eleva il livello morale degli uomini e crescono i mezzi materiali ed intellettuali di cui dispone l'umanità - facendo, questo s'intende, il più che possiamo - con lo studio, il lavoro, la propaganda, per affrettare l'evoluzione verso ideali sempre più alti». <ref name="G"></ref>
:«Intransigenti contro ogni imposizione ed ogni sfruttamento [[capitalistico]], noi dovremo essere tolleranti con tutte le concezioni sociali che prevalgono nei vari raggruppamenti umani, purché non ledano la [[libertà]] ed il diritto uguale degli altri; e contentarci di progredire gradualmente a misura che si eleva il livello morale degli uomini e crescono i mezzi materiali ed intellettuali di cui dispone l'umanità - facendo, questo s'intende, il più che possiamo - con lo studio, il lavoro, la propaganda, per affrettare l'evoluzione verso ideali sempre più alti». <ref name="G"></ref>
:«[...] credo di avere esposto succintamente i criteri che debbono guidarci nella ricerca e nell'applicazione delle soluzioni, le quali saranno certamente varie e variabili a seconda delle circostanze ma dovranno sempre uniformarsi, per quanto dipende da noi, ai principi basilari dell'[[anarchismo]]: nessun comando dell'uomo sull'uomo, nessuno sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Ai compagni tutti il compito di pensare, studiare, prepararsi - e farlo sollecitamente ed intensamente, perché i tempi sono “dinamici” ed occorre tenersi pronti per ciò che può accadere». <ref name="G"></ref>
:«[...] credo di avere esposto succintamente i criteri che debbono guidarci nella ricerca e nell'applicazione delle soluzioni, le quali saranno certamente varie e variabili a seconda delle circostanze ma dovranno sempre uniformarsi, per quanto dipende da noi, ai principi basilari dell'[[anarchismo]]: nessun comando dell'uomo sull'uomo, nessuno sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. Ai compagni tutti il compito di pensare, studiare, prepararsi - e farlo sollecitamente ed intensamente, perché i tempi sono “dinamici” ed occorre tenersi pronti per ciò che può accadere». <ref name="G"></ref>
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