Gli anarchici e la resistenza antifascista: differenze tra le versioni

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A Livorno gli anarchici si impossessarono per primi delle armi custodite nelle caserme della città  e nei locali dell'accademia navale di Antignano; molti anarchici finirono poi inquadrati nei Gap e nelle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]]. Altre zone a forte influenza anarchica ci furono a Pisa e nella Maremma.  
A Livorno gli anarchici si impossessarono per primi delle armi custodite nelle caserme della città  e nei locali dell'accademia navale di Antignano; molti anarchici finirono poi inquadrati nei Gap e nelle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]]. Altre zone a forte influenza anarchica ci furono a Pisa e nella Maremma.  


Nomi particolarmente conosciuti sono: [[Virgilio Antonelli]], confinato ed incarcerato dai fascisti dal [[1926]] al [[1941]] e [[Giovanni Biagini]]. A Grosseto si ricorda [[Pietro Bianconi]] (Piombino 1924 - 1992), partecipò alla Resistenza prima come gappista nelle file del Partito d'Azione, poi nella III Brigata Garibaldi sui monti del grossetano. Un tribunale repubblichino lo condannò a morte nel '44; membro del Direttivo nazionale della CGIL fino al '59, collaboratore a giornali e riviste della sinistra extraparlamentare ed anarchiche, condannato più volte dal '68 al '72, imprigionato per la sua attività  di [[antimilitarismo|scrittore antimilitarista]] anarchico<ref>  Si veda inoltre: [http://elpaso.ecn.org/distro/libri/miscellanea/miscell.htm Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, edizioni Archivio Famiglia Berneri]</ref>.
Nomi particolarmente conosciuti sono: [[Virgilio Antonelli]], confinato ed incarcerato dai fascisti dal [[1926]] al [[1941]] e [[Giovanni Biagini]]. A Grosseto si ricorda [[Pietro Bianconi]] (Piombino 1924 - 1992), partecipò alla Resistenza prima come gappista nelle file del Partito d'Azione, poi nella III Brigata Garibaldi sui monti del grossetano. Un tribunale repubblichino lo condannò a morte nel '44; membro del Direttivo nazionale della CGIL fino al '59, collaboratore a giornali e riviste della sinistra extraparlamentare ed anarchiche, condannato più volte dal '68 al '72, imprigionato per la sua attività  di [[antimilitarismo|scrittore antimilitarista]] anarchico <ref>  Si veda inoltre: [http://elpaso.ecn.org/distro/libri/miscellanea/miscell.htm Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, edizioni Archivio Famiglia Berneri]</ref>.


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