Giuseppe Ciancabilla: differenze tra le versioni

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Proprio a questo periodo risale la polemica tra [[Malatesta]] e Ciancabilla (vedi capitolo seguente) e il suo avvicinamento al [[Kropotkin|pensiero kropotkiniano]], di cui sarà un grande propagandatore grazie alla prima traduzione italiana del classico ''[[La conquista del pane]]''. Ciancabilla si fa propugnatore di un'idea [[comunismo-anarchico|comunista-anarchica]] [[antiorganizzatrice]] fondata sui [[gruppi d'affinità]], quella che poi negli [[USA]] sarà particolarmente diffusa da [[Luigi Galleani]] e dal gruppo di ''[[Cronaca Sovversiva]]'':
Proprio a questo periodo risale la polemica tra [[Malatesta]] e Ciancabilla (vedi capitolo seguente) e il suo avvicinamento al [[Kropotkin|pensiero kropotkiniano]], di cui sarà un grande propagandatore grazie alla prima traduzione italiana del classico ''[[La conquista del pane]]''. Ciancabilla si fa propugnatore di un'idea [[comunismo-anarchico|comunista-anarchica]] [[antiorganizzatrice]] fondata sui [[gruppi d'affinità]], quella che poi negli [[USA]] sarà particolarmente diffusa da [[Luigi Galleani]] e dal gruppo di ''[[Cronaca Sovversiva]]'':
: «Non vogliamo programmi tattici, e di conseguenza non vogliamo organizzazione. Dopo aver stabilito il fine, l'obiettivo a cui teniamo, lasciamo ogni anarchico liberi di scegliere i mezzi che il suo istinto, la sua educazione, il suo temperamento, il suo spirito combattivo gli suggeriscono quello che meglio crede. Noi non formiamo programmi fissi e non formiamo piccole o grandi partiti. Ma ci raggruppiamo insieme spontaneamente, e non con criteri permanenti, secondo affinità momentanee e per uno scopo specifico e costantemente cambiamo questi gruppi non appena lo scopo per il quale ci eravamo associati cessa di essere, e quando altri obiettivi e necessità nascono e si sviluppano in noi ci spingono a cercare nuovi collaboratori, persone che nella circostanza specifica ragionano come noi... » (''Contro l'organizzazione'').
: «Non vogliamo programmi tattici, e di conseguenza non vogliamo organizzazione. Dopo aver stabilito il fine, l'obiettivo a cui teniamo, lasciamo ogni anarchico liberi di scegliere i mezzi che il suo istinto, la sua educazione, il suo temperamento, il suo spirito combattivo gli suggeriscono quello che meglio crede. Noi non formiamo programmi fissi e non formiamo piccole o grandi partiti. Ma ci raggruppiamo insieme spontaneamente, e non con criteri permanenti, secondo affinità momentanee e per uno scopo specifico e costantemente cambiamo questi gruppi non appena lo scopo per il quale ci eravamo associati cessa di essere, e quando altri obiettivi e necessità nascono e si sviluppano in noi ci spingono a cercare nuovi collaboratori, persone che nella circostanza specifica ragionano come noi... » (''Contro l'organizzazione'').
L'ultimo periodo della sua vita lo svolge tra Chicago e San Francisco dove diresse la «[[Protesta Umana (Chicago)|La Protesta Umana]]», conosce [[Gaetano Bresci]] e difende l'attentatore del presidente statunitense McKinley, l'anarchico polacco [[Leon Czolgosz]], che gli costa alcuni mesi in [[carcere]].
L'ultimo periodo della sua vita lo svolge tra Chicago e San Francisco dove diresse la «[[La Protesta Umana (USA)|La Protesta Umana]]», conosce [[Gaetano Bresci]] e difende l'attentatore del presidente statunitense McKinley, l'anarchico polacco [[Leon Czolgosz]], che gli costa alcuni mesi in [[carcere]].


Giuseppe Ciancabilla muore il [[15 settembre]] [[1904]], a soli trentadue anni, nella città di San Francisco.
Giuseppe Ciancabilla muore il [[15 settembre]] [[1904]], a soli trentadue anni, nella città di San Francisco.
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