Francisco Sabaté Llopart: differenze tra le versioni

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===L'inizio della militanza politica di El Quico===
===L'inizio della militanza politica di El Quico===


Francisco Sabaté Llopart a 17 anni milita nel ''Sindicat d’Oficis Varis'' della [[Confederación Nacional del Trabajo]] e partecipa alla fondazione della formazione paramilitare  anarchica "[[Los Novatos]]", una struttura facente riferimento alla [[Federazione Anarchica Iberica]] ([[FAI]]), che allora operava di concerto con la  [[CNT spagnola|CNT]]. Compito del gruppo, oltre alla organizzazione fin dal [[1933]] di sommosse contro il governo reazionario della Seconda Repubblica spagnola, è anche quello di organizzare la resistenza contro un possibile golpe fascista (che si concretizzerà  nel luglio del 1936).
Francisco Sabaté Llopart a 17 anni milita nel ''Sindicat d'Oficis Varis'' della [[Confederación Nacional del Trabajo]] e partecipa alla fondazione della formazione paramilitare  anarchica "[[Los Novatos]]", una struttura facente riferimento alla [[Federazione Anarchica Iberica]] ([[FAI]]), che allora operava di concerto con la  [[CNT spagnola|CNT]]. Compito del gruppo, oltre alla organizzazione fin dal [[1933]] di sommosse contro il governo reazionario della Seconda Repubblica spagnola, è anche quello di organizzare la resistenza contro un possibile golpe fascista (che si concretizzerà  nel luglio del 1936).


Nel [[1935]], dopo essersi rifiutato di partire per il servizio militare,  "El Quico" dà  inizo alla propria clandestinità . Poco tempo dopo, ''[[Los Novatos]]'' effettuano una rapina per finanziare la lotta anarchica e sostenere i compagni incarcerati. Questo periodo è molto importante per la sua vita anche e soprattutto perché incontra [[Leonor Castells Martì]], che diverrà  inseparabile compagna e futura madre dei suoi figli. <ref>[http://books.google.it/books?id=DCq270qM1UgC&pg=PA46&lpg=PA46&dq=Leonor+Castells+Mart%C3%AC&source=bl&ots=Yj4IeQ4l61&sig=2vEWkKld0n8mqgFKtqWGQz2L0vA&hl=it&ei=ee5BSoiaEMmvsAai_ty_CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1 da Ribelli! Di Pino Cacucci]</ref>
Nel [[1935]], dopo essersi rifiutato di partire per il servizio militare,  "El Quico" dà  inizo alla propria clandestinità . Poco tempo dopo, ''[[Los Novatos]]'' effettuano una rapina per finanziare la lotta anarchica e sostenere i compagni incarcerati. Questo periodo è molto importante per la sua vita anche e soprattutto perché incontra [[Leonor Castells Martì]], che diverrà  inseparabile compagna e futura madre dei suoi figli. <ref>[http://books.google.it/books?id=DCq270qM1UgC&pg=PA46&lpg=PA46&dq=Leonor+Castells+Mart%C3%AC&source=bl&ots=Yj4IeQ4l61&sig=2vEWkKld0n8mqgFKtqWGQz2L0vA&hl=it&ei=ee5BSoiaEMmvsAai_ty_CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1 da Ribelli! Di Pino Cacucci]</ref>
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===Resistenza, lotta e carcere sino alla morte  ===
===Resistenza, lotta e carcere sino alla morte  ===
[[File:Sabate-grave.jpg|280px|left|thumb|Lapide a ricordo ''El Quico'']]
[[File:Sabate-grave.jpg|280px|left|thumb|Lapide a ricordo ''El Quico'']]
Inizialmente si occupa di accompagnare all’attraversamento dei Pirenei i delegati anarchici che dovranno partecipare ai congressi della [[CNT]] clandestini e anche di rapinare banche per finanziare la resistenza e la ricostruzione del movimento anarchico. Lentamente vede morire sotto il fuoco franchista molti suoi amici, compagni e due suoi fratelli: José e Manolo. Catturato, è arrestato e spedito a Digione, da dove esce nel [[1955]] dopo aver scontato una condanna di 5 anni. Immediatamente riprende la sua attività  espropriatrice e di assalto ai franchisti. Il [[28 maggio]] [[1957]] è nuovamente condannato da un tribunale francese per possesso d’armi. Nel luglio [[1958]] esce dal [[carcere]] e pensa di dedicarsi principalmente alla sua famiglia, ma il desiderio di schiacciare l’eterno nemico [[Fascismo|fascista]] lo porta nuovamente ad imbracciare le armi.
Inizialmente si occupa di accompagnare all'attraversamento dei Pirenei i delegati anarchici che dovranno partecipare ai congressi della [[CNT]] clandestini e anche di rapinare banche per finanziare la resistenza e la ricostruzione del movimento anarchico. Lentamente vede morire sotto il fuoco franchista molti suoi amici, compagni e due suoi fratelli: José e Manolo. Catturato, è arrestato e spedito a Digione, da dove esce nel [[1955]] dopo aver scontato una condanna di 5 anni. Immediatamente riprende la sua attività  espropriatrice e di assalto ai franchisti. Il [[28 maggio]] [[1957]] è nuovamente condannato da un tribunale francese per possesso d'armi. Nel luglio [[1958]] esce dal [[carcere]] e pensa di dedicarsi principalmente alla sua famiglia, ma il desiderio di schiacciare l'eterno nemico [[Fascismo|fascista]] lo porta nuovamente ad imbracciare le armi.


Il [[30 dicembre]] [[1959]], '''El Quico''' entra in [[Spagna]] attraversando clandestinamente il confine insieme a quattro suoi compagni: [[Antonio Miracolo Guitart]], [[Rogelio Madrigal]], [[Conesa Francisco Alcaraz]] e [[Martin Ruiz Montoya]]. Il [[4 gennaio]], a Sarriá de Ter (Catalogna), il gruppo è assediato in una fattoria dall'esercito e dalla guardia civile. Fra tutti, solo Francisco Sabaté, seriamente ferito, riesce a scappare miracolosamente. Inseguito dai franchisti, il  [[5 gennaio| giorno seguente]], a San Celoni, Francisco Sabaté muore in un altro scontro a fuoco col un gruppo fascista catalano "Somaten" al servizio degli sgherri istituzionali.  
Il [[30 dicembre]] [[1959]], '''El Quico''' entra in [[Spagna]] attraversando clandestinamente il confine insieme a quattro suoi compagni: [[Antonio Miracolo Guitart]], [[Rogelio Madrigal]], [[Conesa Francisco Alcaraz]] e [[Martin Ruiz Montoya]]. Il [[4 gennaio]], a Sarriá de Ter (Catalogna), il gruppo è assediato in una fattoria dall'esercito e dalla guardia civile. Fra tutti, solo Francisco Sabaté, seriamente ferito, riesce a scappare miracolosamente. Inseguito dai franchisti, il  [[5 gennaio| giorno seguente]], a San Celoni, Francisco Sabaté muore in un altro scontro a fuoco col un gruppo fascista catalano "Somaten" al servizio degli sgherri istituzionali.  
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