Fra contadini: dialogo sull'anarchia (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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che prima di parlare di noi, sarebbe bene che smettesse di fare il vagabondo ed apprendesse un poco cosa è il lavoro e che cosa è la miseria.
che prima di parlare di noi, sarebbe bene che smettesse di fare il vagabondo ed apprendesse un poco cosa è il lavoro e che cosa è la miseria.


'''Beppe''' - Su questo hai tutte le ragioni: ma torniamo al nostro discorso. E’ vero, sì o no, che volete pigliarvi la roba degli altri?
'''Beppe''' - Su questo hai tutte le ragioni: ma torniamo al nostro discorso. È vero, sì o no, che volete pigliarvi la roba degli altri?


'''Giorgio''' - Non è vero: noi non vogliamo pigliarci niente, noi; ma vogliamo che il popolo pigli la roba ai signori, la roba a chi ce l’ha, per metterla in comune a tutti.
'''Giorgio''' - Non è vero: noi non vogliamo pigliarci niente, noi; ma vogliamo che il popolo pigli la roba ai signori, la roba a chi ce l’ha, per metterla in comune a tutti.
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cose simili. Queste cose, o che l’abbia fatte Dio o che ci siano per opera spontanea della natura, è certo che tutti, venendo al mondo, ce le abbiamo trovate; dunque dovrebbero servire a tutti. Che direste voi ‘e i signori si volessero impadronire dell’aria per servirsene essi, e darne a noi soltanto un pochino e della più puzzolente, facendocela pagare con stenti e sudori? E la sola differenza tra la terra e l’aria è che per la terra hanno trovato il modo d’impossessarsene e dividersela tra di loro, e per l’aria no; che se ne trovassero il mezzo, farebbero dell’aria quello che hanno fatto colla terra.
cose simili. Queste cose, o che l’abbia fatte Dio o che ci siano per opera spontanea della natura, è certo che tutti, venendo al mondo, ce le abbiamo trovate; dunque dovrebbero servire a tutti. Che direste voi ‘e i signori si volessero impadronire dell’aria per servirsene essi, e darne a noi soltanto un pochino e della più puzzolente, facendocela pagare con stenti e sudori? E la sola differenza tra la terra e l’aria è che per la terra hanno trovato il modo d’impossessarsene e dividersela tra di loro, e per l’aria no; che se ne trovassero il mezzo, farebbero dell’aria quello che hanno fatto colla terra.


'''Beppe''' - E’ vero, questa mi pare una ragione giusta: la terra e tutte le cose che non le ha fatte nessuno, dovrebbero essere di tutti... Ma non tutte le cose si sono trovate belle e fatte.
'''Beppe''' - È vero, questa mi pare una ragione giusta: la terra e tutte le cose che non le ha fatte nessuno, dovrebbero essere di tutti... Ma non tutte le cose si sono trovate belle e fatte.


'''Giorgio''' - Certo, vi sono moltissime cose che sono state prodotte dal lavoro dell’uomo, anzi la stessa terra non avrebbe che poco valore, se non fosse stata dissodata e bonificata dall’opera umana.
'''Giorgio''' - Certo, vi sono moltissime cose che sono state prodotte dal lavoro dell’uomo, anzi la stessa terra non avrebbe che poco valore, se non fosse stata dissodata e bonificata dall’opera umana.
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L’altra parte comprende le cose che servono direttamente al consumo dell’uomo come alimenti, vestiti e case. Di esse, quelle che già  ci sono, debbono senz’altro essere messe m comune e distribuite in modo che si possa andare fino alla nuova raccolta, e aspettare che l’industria abbia nuovi prodotti.
L’altra parte comprende le cose che servono direttamente al consumo dell’uomo come alimenti, vestiti e case. Di esse, quelle che già  ci sono, debbono senz’altro essere messe m comune e distribuite in modo che si possa andare fino alla nuova raccolta, e aspettare che l’industria abbia nuovi prodotti.
Quelle cose poi che saran prodotte dopo la rivoluzione, quando non vi saranno più padroni oziosi che vivono sulle fatiche di lavoranti affamati, si distribuiranno secondo la volontà  dei lavoratori di ciascun paese. Se questi vorranno lavorare in comune e mettere ogni cosa in comune sarà  il meglio: allora si cercherà  di regolare la produzione in modo da assicurare a tutti il massimo godimento possibile, e tutto è detto.
Quelle cose poi che saran prodotte dopo la rivoluzione, quando non vi saranno più padroni oziosi che vivono sulle fatiche di lavoranti affamati, si distribuiranno secondo la volontà  dei lavoratori di ciascun paese. Se questi vorranno lavorare in comune e mettere ogni cosa in comune sarà  il meglio: allora si cercherà  di regolare la produzione in modo da assicurare a tutti il massimo godimento possibile, e tutto è detto.
Se no, si terrà  conto di quello che ciascuno avrà  prodotto, perché ciascuno possa prendere la quantità  di oggetti equivalente al suo prodotto. E’ un calcolo abbastanza difficile, ch’io credo anzi addirittura impossibile, ma ciò vuoi dire che quando si vedranno le difficoltà  della distribuzione proporzionale, si accetterà  più facilmente l’idea di mettere tutto in comune.
Se no, si terrà  conto di quello che ciascuno avrà  prodotto, perché ciascuno possa prendere la quantità  di oggetti equivalente al suo prodotto. È un calcolo abbastanza difficile, ch’io credo anzi addirittura impossibile, ma ciò vuoi dire che quando si vedranno le difficoltà  della distribuzione proporzionale, si accetterà  più facilmente l’idea di mettere tutto in comune.
In ogni modo, bisognerà  che le cose di prima necessità , come pane, case, acqua e cose simili, siano assicurate a tutti, indipendentemente dalla quantità  di lavoro che ciascuno può fornire. Qualunque sia l’organizzazione adottata, l’eredità  non dovrà  esistere più perché non è giusto che uno trovi, nascendo, tutti gli agi, e l’altro la fame e gli stenti, che uno nasca ricco e l’altro povero; e anche se si accettasse l’idea che ognuno è padrone di quello che ha prodotto e che quindi può fare delle economie per suo conto personale, alla sua morte tutte le sue economie ritornerebbero alla massa comune...
In ogni modo, bisognerà  che le cose di prima necessità , come pane, case, acqua e cose simili, siano assicurate a tutti, indipendentemente dalla quantità  di lavoro che ciascuno può fornire. Qualunque sia l’organizzazione adottata, l’eredità  non dovrà  esistere più perché non è giusto che uno trovi, nascendo, tutti gli agi, e l’altro la fame e gli stenti, che uno nasca ricco e l’altro povero; e anche se si accettasse l’idea che ognuno è padrone di quello che ha prodotto e che quindi può fare delle economie per suo conto personale, alla sua morte tutte le sue economie ritornerebbero alla massa comune...
I fanciulli intanto dovranno essere allevati ed istruiti a spese di tutti, in modo da procurar loro il massimo sviluppo e la massima capacità  possibile.
I fanciulli intanto dovranno essere allevati ed istruiti a spese di tutti, in modo da procurar loro il massimo sviluppo e la massima capacità  possibile.
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mangiano bene? Si tratta dunque di fare per la produzione quel lavoro che fanno oggi per un puro divertimento. E quanti vantaggi non risentirebbero i signori stessi dal benessere generale e dalla progredita civiltà ! Guardate per esempio nel nostro paese: quei pochi signori che ci sono, sono ricchi, fanno i principotti: ma intanto le strade sono brutte e sporche per loro come per noi; l’aria cattiva che esce dalle nostre case e dai pantani delle vicinanze ammorba anche loro; il colera che viene per la miseria di genti lontane e si propaga per la miseria nostra, colpisce spesso anche loro; la nostra ignoranza fa sì che essi pure s’abbrutiscano. Come potrebbero fare colle loro ricchezze private a bonificare il paese, a far le strade ed illuminarle? Come eviterebbero le adulto. razioni dei generi di consumo? Come potrebbero usufruire di tutti i progressi della scienza e dell’industria? Tutte cose che quando fossero fatte col concorso di tutti si farebbero facilissimamente. E la loro stessa vanità , come può essere soddisfatta quando la loro società  si restringe in pochi?
mangiano bene? Si tratta dunque di fare per la produzione quel lavoro che fanno oggi per un puro divertimento. E quanti vantaggi non risentirebbero i signori stessi dal benessere generale e dalla progredita civiltà ! Guardate per esempio nel nostro paese: quei pochi signori che ci sono, sono ricchi, fanno i principotti: ma intanto le strade sono brutte e sporche per loro come per noi; l’aria cattiva che esce dalle nostre case e dai pantani delle vicinanze ammorba anche loro; il colera che viene per la miseria di genti lontane e si propaga per la miseria nostra, colpisce spesso anche loro; la nostra ignoranza fa sì che essi pure s’abbrutiscano. Come potrebbero fare colle loro ricchezze private a bonificare il paese, a far le strade ed illuminarle? Come eviterebbero le adulto. razioni dei generi di consumo? Come potrebbero usufruire di tutti i progressi della scienza e dell’industria? Tutte cose che quando fossero fatte col concorso di tutti si farebbero facilissimamente. E la loro stessa vanità , come può essere soddisfatta quando la loro società  si restringe in pochi?
E tutto questo, senza contare il pericolo continuo di una schioppettata che arrivi loro di dietro a una siepe e la paura di una rivoluzione, e il pensiero di una disgrazia che li riduca alla miseria ed esponga le loro famiglie alla fame, al delitto, alla prostituzione, come vi sono esposte le nostre? Dunque vedete bene che non solo, col levare la roba ai signori, noi non lediamo i loro diritti, ma facciamo loro un gran bene.
E tutto questo, senza contare il pericolo continuo di una schioppettata che arrivi loro di dietro a una siepe e la paura di una rivoluzione, e il pensiero di una disgrazia che li riduca alla miseria ed esponga le loro famiglie alla fame, al delitto, alla prostituzione, come vi sono esposte le nostre? Dunque vedete bene che non solo, col levare la roba ai signori, noi non lediamo i loro diritti, ma facciamo loro un gran bene.
E’ vero che i signori non la capiscono e non la capiranno mai, perché vogliono comandare, e credono che i poveri siano fatti di un’altra pasta; ma che ci possiamo fare noi? Se non ci vogliono accomodare colle buone tanto peggio per loro: ci accomoderanno colle cattive.
È vero che i signori non la capiscono e non la capiranno mai, perché vogliono comandare, e credono che i poveri siano fatti di un’altra pasta; ma che ci possiamo fare noi? Se non ci vogliono accomodare colle buone tanto peggio per loro: ci accomoderanno colle cattive.


'''Beppe''' - Queste sono sante verità ; ma è una cosa difficile assai a farsi. Non si potrebbe cercare di fare le cose d’accordo, a poco a poco? Lasciamo la roba a quelli che l’hanno, a patto che aumentino le paglie e ci trattino come uomini. Così gradatamente potremmo mettere da parte qualche cosa, comprare anche noi un pezzo di terra al sole, e poi quando fossimo proprietari tutti, mettere ogni cosa in comune e far come dici tu. Ho inteso una volta, che si diceva qualche cosa di simile.
'''Beppe''' - Queste sono sante verità ; ma è una cosa difficile assai a farsi. Non si potrebbe cercare di fare le cose d’accordo, a poco a poco? Lasciamo la roba a quelli che l’hanno, a patto che aumentino le paglie e ci trattino come uomini. Così gradatamente potremmo mettere da parte qualche cosa, comprare anche noi un pezzo di terra al sole, e poi quando fossimo proprietari tutti, mettere ogni cosa in comune e far come dici tu. Ho inteso una volta, che si diceva qualche cosa di simile.
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'''Beppe''' - Sì, ma perché il bambino possa esser messo a camminare, bisogna che una certa forza nelle gambe ce l’abbia di già , se no deve stare ancora in braccio alla mamma.
'''Beppe''' - Sì, ma perché il bambino possa esser messo a camminare, bisogna che una certa forza nelle gambe ce l’abbia di già , se no deve stare ancora in braccio alla mamma.


'''Giorgio''' - E’ vero; ma i governi non somigliano niente affatto alle mamme, e non sono essi che migliorano e fortificano il popolo; anzi i progressi sociali si compiono, quasi sempre, contro o malgrado il governo. Questo, tutto al più, traduce in legge quello che è diventato bisogno e volontà  della massa, e lo guasta sempre per spirito di dominio o di monopolio. Ci sono dei popoli più o meno avanzati; però in qualunque stadio della civiltà , anche in quello della selvaggeria, il popolo farebbe i suoi interessi sempre meglio di quello che glieli faccia il
'''Giorgio''' - È vero; ma i governi non somigliano niente affatto alle mamme, e non sono essi che migliorano e fortificano il popolo; anzi i progressi sociali si compiono, quasi sempre, contro o malgrado il governo. Questo, tutto al più, traduce in legge quello che è diventato bisogno e volontà  della massa, e lo guasta sempre per spirito di dominio o di monopolio. Ci sono dei popoli più o meno avanzati; però in qualunque stadio della civiltà , anche in quello della selvaggeria, il popolo farebbe i suoi interessi sempre meglio di quello che glieli faccia il
governo, che esce dal suo seno.
governo, che esce dal suo seno.
Voi supponete a quel che sembra, che il governo sia composto dai più intelligenti e dai più capaci, e ciò non è punto vero, perché in generale i governi sono composti direttamente e per delegazione, da coloro che hanno più quattrini. Ma anche se fosse, forse che la gente intelligente diventa tale perché va al governo? Quelli che hanno maggiori capacità  se lasciati in mezzo al popolo le eserciteranno a vantaggio del popolo; se messi al governo, non sentendo i bisogni del popolo, trascinati ad occuparsi più degl’interessi creati dalla politica, cioè dal
Voi supponete a quel che sembra, che il governo sia composto dai più intelligenti e dai più capaci, e ciò non è punto vero, perché in generale i governi sono composti direttamente e per delegazione, da coloro che hanno più quattrini. Ma anche se fosse, forse che la gente intelligente diventa tale perché va al governo? Quelli che hanno maggiori capacità  se lasciati in mezzo al popolo le eserciteranno a vantaggio del popolo; se messi al governo, non sentendo i bisogni del popolo, trascinati ad occuparsi più degl’interessi creati dalla politica, cioè dal
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'''Giorgio''' - O che cosa fanno di buono i ministri ed i deputati, perché voi abbiate a lamentarvi di non saperlo fare? Fanno le leggi ed organizzano la forza per tenere sottoposto il popolo e garantire lo sfruttamento esercitato dai proprietari: ecco tutto. Di questa scienza noi non abbiamo bisogno.
'''Giorgio''' - O che cosa fanno di buono i ministri ed i deputati, perché voi abbiate a lamentarvi di non saperlo fare? Fanno le leggi ed organizzano la forza per tenere sottoposto il popolo e garantire lo sfruttamento esercitato dai proprietari: ecco tutto. Di questa scienza noi non abbiamo bisogno.
E’ vero che i ministri ed i deputati si occupano pure di tante cose, che sono buone e necessarie; ma mischiarsi di una cosa, per volgerla a profitto di una data classe di persone o per incepparne lo sviluppo con regolamenti inutili e vessatori, non vuoi dire farla. Per esempio, quei signori si ingeriscono nelle cose ferroviarie; ma per costruire ed esercitare una ferrovia non v’è niente affatto bisogno di loro, come non v’è bisogno degli azionisti: bastano gli ingegneri, i meccanici e gli operai ed impiegati di tutte le categorie, e questi ci resteranno
È vero che i ministri ed i deputati si occupano pure di tante cose, che sono buone e necessarie; ma mischiarsi di una cosa, per volgerla a profitto di una data classe di persone o per incepparne lo sviluppo con regolamenti inutili e vessatori, non vuoi dire farla. Per esempio, quei signori si ingeriscono nelle cose ferroviarie; ma per costruire ed esercitare una ferrovia non v’è niente affatto bisogno di loro, come non v’è bisogno degli azionisti: bastano gli ingegneri, i meccanici e gli operai ed impiegati di tutte le categorie, e questi ci resteranno
sempre, anche quando i ministri, deputati ed altri parassiti saranno completamente spariti.
sempre, anche quando i ministri, deputati ed altri parassiti saranno completamente spariti.
Così per la posta, per il telegrafo, per la navigazione, per l’istruzione pubblica, per gli ospedali: tutte cose che sono fatte, da lavoratori di ogni sorta, come impiegati postali e telegrafici, marinai, maestri, medici, e nelle quali il governo c’entra soltanto per inceppare, guastare e sfruttare.
Così per la posta, per il telegrafo, per la navigazione, per l’istruzione pubblica, per gli ospedali: tutte cose che sono fatte, da lavoratori di ogni sorta, come impiegati postali e telegrafici, marinai, maestri, medici, e nelle quali il governo c’entra soltanto per inceppare, guastare e sfruttare.
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'''Giorgio''' - Allora naturalmente bisognerebbe ricorrere alla forza, poichè, se non è giusto che le maggioranza opprimano le minoranze, non è nemmeno giusto il contrario; e come le minoranze hanno il diritto d’insurrezione, le maggioranze hanno quello di difesa, o se la parola non v’offende, di repressione.
'''Giorgio''' - Allora naturalmente bisognerebbe ricorrere alla forza, poichè, se non è giusto che le maggioranza opprimano le minoranze, non è nemmeno giusto il contrario; e come le minoranze hanno il diritto d’insurrezione, le maggioranze hanno quello di difesa, o se la parola non v’offende, di repressione.
Non dimenticate però che sempre e dappertutto gli uomini hanno il diritto imprescrittibile alle materie prime ed agli strumenti di lavoro, sicchè possono sempre separarsi dagli altri e restare liberi e indipendenti. E’ vero che questa non è una soluzione soddisfacente, perché così i dissidenti resterebbero privati di molti vantaggi che l’individuo isolato o il gruppo non basta a produrre, e che domandano il concorso di tutta una grande collettività ... ma che volete? Gli stessi dissidenti non potrebbero pretendere che la volontà  di molti fosse sacrificata a quella di pochi.
Non dimenticate però che sempre e dappertutto gli uomini hanno il diritto imprescrittibile alle materie prime ed agli strumenti di lavoro, sicchè possono sempre separarsi dagli altri e restare liberi e indipendenti. È vero che questa non è una soluzione soddisfacente, perché così i dissidenti resterebbero privati di molti vantaggi che l’individuo isolato o il gruppo non basta a produrre, e che domandano il concorso di tutta una grande collettività ... ma che volete? Gli stessi dissidenti non potrebbero pretendere che la volontà  di molti fosse sacrificata a quella di pochi.
Persuadetevi: al di fuori della solidarietà , della fratellanza, dell’amore, al di fuori della mutua assistenza e quando occorre del mutuo compatirsi, e sopportarsi, non ‘v’è che la tirannia o la guerra civile; ma siate sicuro però che, siccome tirannia e guerra civile sono cose che fanno male a tutti, gli uomini, non appena saranno arbitri dei loro destini, si avvieranno verso la solidarietà , in cui soltanto possono realizzarsi i nostri ideali, e per essi la pace, il benessere e la libertà  universale.
Persuadetevi: al di fuori della solidarietà , della fratellanza, dell’amore, al di fuori della mutua assistenza e quando occorre del mutuo compatirsi, e sopportarsi, non ‘v’è che la tirannia o la guerra civile; ma siate sicuro però che, siccome tirannia e guerra civile sono cose che fanno male a tutti, gli uomini, non appena saranno arbitri dei loro destini, si avvieranno verso la solidarietà , in cui soltanto possono realizzarsi i nostri ideali, e per essi la pace, il benessere e la libertà  universale.
Notate pure che il progresso, mentre tende a solidarizzare sempre più gli uomini tra di loro, tende anche a renderli sempre più indipendenti e capaci di bastare a loro stessi. Per esempio: oggi per viaggiare rapidamente, sopra terra bisogna ricorrere alle ferrovie, le quali richiedono, per essere costruite ed esercitate, il concorso di gran numero di persone, sicché ciascuno è obbligato, anche in anarchia, ad adattarsi al tracciato, all’orario ed alle altre regole che la maggioranza crede migliori. Se però domani s’inventa una locomotiva che un uomo solo può condurre senza pericolo né per lui né per gli altri, sopra una strada qualunque, ecco che non c’è più bisogno di tener conto, in questa questione, del parere altrui, e ciascuno può viaggiare per dove gli pare ed all’ora che gli piace.
Notate pure che il progresso, mentre tende a solidarizzare sempre più gli uomini tra di loro, tende anche a renderli sempre più indipendenti e capaci di bastare a loro stessi. Per esempio: oggi per viaggiare rapidamente, sopra terra bisogna ricorrere alle ferrovie, le quali richiedono, per essere costruite ed esercitate, il concorso di gran numero di persone, sicché ciascuno è obbligato, anche in anarchia, ad adattarsi al tracciato, all’orario ed alle altre regole che la maggioranza crede migliori. Se però domani s’inventa una locomotiva che un uomo solo può condurre senza pericolo né per lui né per gli altri, sopra una strada qualunque, ecco che non c’è più bisogno di tener conto, in questa questione, del parere altrui, e ciascuno può viaggiare per dove gli pare ed all’ora che gli piace.
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