Foibe e fascismo: differenze tra le versioni

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La [[repressione]] del [[CLN triestino]] ad opera delle truppe titoiste è inquadrabile nell'ambito delle lotte nazionalistiche e di quelle politico-partitiche che presero a svilupparsi via via che si approssimava la sconfitta del [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], e che erano finalizzate alla sostituzione di un potere (quello nazifascista) con un altro (quello [[comunismo|comunista-marxista]]). Premettendo che gli anarchici ripudiano ogni violenza tesa a difendere principi [[nazionalismo|nazionalistici]] e\o ad instaurare nuove forme di potere autoritario, sia esso [[Marxismo|marxista]] o [[Capitalismo|capitalista]], riportiamo quanto pubblica il sito web ''[http://www.nuovaalabarda.org/ nuovaalabarda.org]'' sulla questione del CLN triestino:
La [[repressione]] del [[CLN triestino]] ad opera delle truppe titoiste è inquadrabile nell'ambito delle lotte nazionalistiche e di quelle politico-partitiche che presero a svilupparsi via via che si approssimava la sconfitta del [[Nazionalsocialismo|nazifascismo]], e che erano finalizzate alla sostituzione di un potere (quello nazifascista) con un altro (quello [[comunismo|comunista-marxista]]). Premettendo che gli anarchici ripudiano ogni violenza tesa a difendere principi [[nazionalismo|nazionalistici]] e\o ad instaurare nuove forme di potere autoritario, sia esso [[Marxismo|marxista]] o [[Capitalismo|capitalista]], riportiamo quanto pubblica il sito web ''[http://www.nuovaalabarda.org/ nuovaalabarda.org]'' sulla questione del CLN triestino:
: «...quello che vorremmo infine evidenziare e chiarire una volta per tutte, è la mistificazione di fondo che sta purtroppo prendendo piede anche negli ambienti storici, sul fatto che il PCI triestino scelse di uscire dal CLN italiano, per allearsi con i “titini”, e “tradendo” in tal modo la propria patria. In realtà , e per verificare questo basterebbe andare a leggere qualche libro di storia oppure i semplici documenti ufficiali, nell'estate del ‘44 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI, ) ebbe degli incontri a Milano con rappresentanti dell'Osvoboldilna Fronta. Nel corso di queste riunioni, i due comitati si accordarono per un'alleanza in funzione antinazifascista. Però il CLN triestino (quello di don Marzari, Fonda Savio ed Ercole Miani) rifiutò questa alleanza con l'OF, in quanto non voleva “collaborare con gli slavi”. Fu questo il motivo per cui il PCI triestino decise di uscire dal CLN: per rispettare le direttive del CLNAI (che istituzionalmente rappresentava, a livello internazionale, qualcosa di più del CLN triestino) in merito all'alleanza con l'Esercito di liberazione jugoslavo. Quindi, se vogliamo parlare di chi si fosse trovato “fuori linea” o comunque non in regola con le direttive alleate, questo era il CLN triestino, che aveva preferito cercare accordi con le formazioni collaborazioniste triestine (la Guardia civica prima di tutte) perché il loro scopo principale non era stato quello di abbattere il nazifascismo (essi davano per scontata la sconfitta di Hitler, quindi ritenevano relativa la resistenza ad esso), ma piuttosto di preparare il terreno per il ritorno di un'amministrazione italiana, apprestando nel contempo la resistenza armata, questa volta sì, nei confronti dell'Esercito jugoslavo che sarebbe entrato a Trieste, visto non come liberatore dal nazifascismo, ma come nuovo occupatore, perché non italiano.» <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-un_autunno_nazionalista.php Un autunno nazionalista]</ref> <ref>Non affrontando in questa sede la suddetta questione in maniera approfondita, si rimanda il lettore ad eventuali altri articoli anarcopediani e\o agli specifici approfondimenti nella vasta bibliografia e
: «...quello che vorremmo infine evidenziare e chiarire una volta per tutte, è la mistificazione di fondo che sta purtroppo prendendo piede anche negli ambienti storici, sul fatto che il PCI triestino scelse di uscire dal CLN italiano, per allearsi con i “titini”, e “tradendo” in tal modo la propria patria. In realtà , e per verificare questo basterebbe andare a leggere qualche libro di storia oppure i semplici documenti ufficiali, nell'estate del ‘44 il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI,) ebbe degli incontri a Milano con rappresentanti dell'Osvoboldilna Fronta. Nel corso di queste riunioni, i due comitati si accordarono per un'alleanza in funzione antinazifascista. Però il CLN triestino (quello di don Marzari, Fonda Savio ed Ercole Miani) rifiutò questa alleanza con l'OF, in quanto non voleva “collaborare con gli slavi”. Fu questo il motivo per cui il PCI triestino decise di uscire dal CLN: per rispettare le direttive del CLNAI (che istituzionalmente rappresentava, a livello internazionale, qualcosa di più del CLN triestino) in merito all'alleanza con l'Esercito di liberazione jugoslavo. Quindi, se vogliamo parlare di chi si fosse trovato “fuori linea” o comunque non in regola con le direttive alleate, questo era il CLN triestino, che aveva preferito cercare accordi con le formazioni collaborazioniste triestine (la Guardia civica prima di tutte) perché il loro scopo principale non era stato quello di abbattere il nazifascismo (essi davano per scontata la sconfitta di Hitler, quindi ritenevano relativa la resistenza ad esso), ma piuttosto di preparare il terreno per il ritorno di un'amministrazione italiana, apprestando nel contempo la resistenza armata, questa volta sì, nei confronti dell'Esercito jugoslavo che sarebbe entrato a Trieste, visto non come liberatore dal nazifascismo, ma come nuovo occupatore, perché non italiano.» <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-un_autunno_nazionalista.php Un autunno nazionalista]</ref> <ref>Non affrontando in questa sede la suddetta questione in maniera approfondita, si rimanda il lettore ad eventuali altri articoli anarcopediani e\o agli specifici approfondimenti nella vasta bibliografia e
linkografia.</ref>
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