Foibe e fascismo: differenze tra le versioni

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Fra i piè ne vegnerà , <br />
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Diseghe ciaro e tondo: <br />
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Feve più in là , più in là . <br />
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Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>
Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>
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'''I nomi dei paesi, delle città e delle località geografiche vennero italianizzati arbitrariamente. Stessa sorte toccò ai nomi e cognomi delle persone <ref>Solo nella provincia di Trieste furono italianizzati più di 100.000 cognomi di origine slovena e croata: es. il cognome ''Vodopivec'' fu italianizzato in ''Bevilacqua'', ''Russovich'' in ''Russo'', ''Krizman'' in ''Crismani'' ecc. Dell'argomento tratta Paolo Parovel in ''L'identità cancellata. L'italianizzazione forzata dei cognomi, nomi e toponimi nella "Venezia Giulia" dal 1919 al 1945, con gli elenchi delle province di Trieste, Gorizia, Istria ed i dati dei primi 5.300 decreti'', (Trieste, Eugenio Parovel Editore, 1985), Boris Pahor in ''Necropoli'' (Roma, Fazi Editore, 2008) e Alois Lasciac in ''Erinnerungen aus meiner Beamtencarriere in Österreich in den Jahren 1881-1918'' (Trieste, Tipografia Editoriale Libraria, 1939).</ref>. Furono proibite le scritte slave persino sulle pietre tombali'''. Il cieco odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, in sintonia con quella quella del Brigadiere F.W.D. Deakin, secondo cui '''furono i fascisti stessi ad inventare a tavolino la storia degli infoibamenti per diffamare gli slavi''':
'''I nomi dei paesi, delle città e delle località geografiche vennero italianizzati arbitrariamente. Stessa sorte toccò ai nomi e cognomi delle persone <ref>Solo nella provincia di Trieste furono italianizzati più di 100.000 cognomi di origine slovena e croata: es. il cognome ''Vodopivec'' fu italianizzato in ''Bevilacqua'', ''Russovich'' in ''Russo'', ''Krizman'' in ''Crismani'' ecc. Dell'argomento tratta Paolo Parovel in ''L'identità cancellata. L'italianizzazione forzata dei cognomi, nomi e toponimi nella "Venezia Giulia" dal 1919 al 1945, con gli elenchi delle province di Trieste, Gorizia, Istria ed i dati dei primi 5.300 decreti'', (Trieste, Eugenio Parovel Editore, 1985), Boris Pahor in ''Necropoli'' (Roma, Fazi Editore, 2008) e Alois Lasciac in ''Erinnerungen aus meiner Beamtencarriere in Österreich in den Jahren 1881-1918'' (Trieste, Tipografia Editoriale Libraria, 1939).</ref>. Furono proibite le scritte slave persino sulle pietre tombali'''. Il cieco odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, in sintonia con quella quella del Brigadiere F.W.D. Deakin, secondo cui '''furono i fascisti stessi ad inventare a tavolino la storia degli infoibamenti per diffamare gli slavi''':
[[File:Bratuz Lojze.jpg|200px|thumb|right|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]].]]  
[[File:Bratuz Lojze.jpg|200px|thumb|right|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]].]]  
: «Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile . La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre localita' limitrofe, ove c'erano delle foibe e  dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro . Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.» <ref>[http://www.anpipianoro.it/memoria%20commenti/orrore%20delle%20foibe.html L'orrore delel foibe]</ref>
: «Nel luglio del 1940, ottenuta la licenza scientifica, dopo neanche un mese, sono stato chiamato al lavoro "coatto", in quanto ebreo, e sono stato destinato alle cave di bauxite, la cui sede principale era a S. Domenica d'Albona. Quello che ho veduto in quel periodo, sino al 1941 - poi sono stato trasferito a Verteneglio - ha dell'incredibile. La crudeltà dei fascisti italiani contro chi parlava il croato, invece che l'italiano, o chi si opponeva a cambiare il proprio cognome croato o sloveno, con altro italiano, era tale che di notte prendevano di forza dalle loro abitazioni gli uomini, giovani e vecchi, e con sistemi incredibili li trascinavano sino a Vignes, Chersano e altre localita' limitrofe, ove c'erano delle foibe e  dopo un colpo di pistola alla nuca, li gettavano nel baratro. Quando queste cavità erano riempite, ho veduto diversi camion, di giorno e di sera, con del calcestruzzo prelevato da un deposito di materiali da costruzione sito alla base di Albona, che si dirigevano verso quei siti e dopo poco tempo ritornavano vuoti.» <ref>[http://www.anpipianoro.it/memoria%20commenti/orrore%20delle%20foibe.html L'orrore delel foibe]</ref>


Furono accelerati i fini preposti dalla riforma Gentile, che prevedeva la chiusura graduale delle scuole delle minoranze entro l'anno scolastico 1928/29, iniziando l'allontanamento degli insegnanti elementari di etnia slovena e croata sin dal [[1924]]. Ci furono licenziamenti in massa degli insegnanti e con l'imposizione di un esame da superare entro il [[24 aprile]] [[1924]].
Furono accelerati i fini preposti dalla riforma Gentile, che prevedeva la chiusura graduale delle scuole delle minoranze entro l'anno scolastico 1928/29, iniziando l'allontanamento degli insegnanti elementari di etnia slovena e croata sin dal [[1924]]. Ci furono licenziamenti in massa degli insegnanti e con l'imposizione di un esame da superare entro il [[24 aprile]] [[1924]].
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Legale di Licio Gelli, membro della loggia p2 e legale del governo turco all'epoca del "caso Ocalan", recentemente ha affermato che ''«le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà , come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia.»'' <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/sinagra.html Note su Augusto Sinagra]</ref>
Legale di Licio Gelli, membro della loggia p2 e legale del governo turco all'epoca del "caso Ocalan", recentemente ha affermato che ''«le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà , come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia.»'' <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/sinagra.html Note su Augusto Sinagra]</ref>
*Padre '''Flaminio Rocchi''': <br />
*Padre '''Flaminio Rocchi''': <br />
Pseudonimo di Anton Sokolic, di padre croato, in seguito cambiò il suo nome originale nell'italiano Flaminio Rocchi. Divenne francescano all'età di 14 anni e fu cappellano militare durante la guerra, poi dirigente dell'Unione degli Istriani; esponente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di chiara tendenza nazifascista, Rocchi fu anche vicepresidente della “Lega istriana” . Il suo libro ''L'esodo dei 350.000 Giuliani, Fiumani e Dalmati'', secondo Claudia Cernigoi, è infarcito di molti errori marchiani, in particolare sulla cosiddetta “foiba” di Basovizza. <ref>[http://www.cnj.it/documentazione/IRREDENTE/flaminiorocchi.htm Flaminio Rocchi]</ref>
Pseudonimo di Anton Sokolic, di padre croato, in seguito cambiò il suo nome originale nell'italiano Flaminio Rocchi. Divenne francescano all'età di 14 anni e fu cappellano militare durante la guerra, poi dirigente dell'Unione degli Istriani; esponente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di chiara tendenza nazifascista, Rocchi fu anche vicepresidente della “Lega istriana”. Il suo libro ''L'esodo dei 350.000 Giuliani, Fiumani e Dalmati'', secondo Claudia Cernigoi, è infarcito di molti errori marchiani, in particolare sulla cosiddetta “foiba” di Basovizza. <ref>[http://www.cnj.it/documentazione/IRREDENTE/flaminiorocchi.htm Flaminio Rocchi]</ref>
*'''Giorgio Rustia''': <br />
*'''Giorgio Rustia''': <br />
Triestino, si è avvicinato negli anni '90 a Forza Nuova dopo aver fondato un “Comitato spontaneo di triestini che non parlano lo sloveno”. Laureato in scienze biologiche si spaccia per storico; ha stretti contatti con le varie associazioni combattentistiche comprese quelle dei reduci della Repubblica di Salò, unite nell'Associazione Grigioverde. <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-le_ricerche_del_dottor_rustia_sulle_foibe.php Le ricerche sulle foibe del dottor Rustia]</ref>
Triestino, si è avvicinato negli anni '90 a Forza Nuova dopo aver fondato un “Comitato spontaneo di triestini che non parlano lo sloveno”. Laureato in scienze biologiche si spaccia per storico; ha stretti contatti con le varie associazioni combattentistiche comprese quelle dei reduci della Repubblica di Salò, unite nell'Associazione Grigioverde. <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-le_ricerche_del_dottor_rustia_sulle_foibe.php Le ricerche sulle foibe del dottor Rustia]</ref>
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