Federación Obrera Regional Argentina: differenze tra le versioni

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A ciò i militanti della FORA replicano da sempre che «in realtà , non esistono in nessun paese simili sindacati, aperti a tutti gli operai di tutte le tendenze; anche se si proclamano politicamente neutrali, non sono però meno assoggettati ad una parte o ad un sistema ideologico o di tattiche predominanti [...] e non si permette neppure agli anarchici di fare propaganda per le loro idee nel movimento sindacale legato ad altre tendenze, che essi siano riformisti o rivoluzionari» <ref>Emilio López Arango, [[Diego Abad de Santillán]], ''El anarquismo en el movimiento obrer''o, Ediciones Cosmos, Barcelone, 1925, p. 164</ref>.
A ciò i militanti della FORA replicano da sempre che «in realtà , non esistono in nessun paese simili sindacati, aperti a tutti gli operai di tutte le tendenze; anche se si proclamano politicamente neutrali, non sono però meno assoggettati ad una parte o ad un sistema ideologico o di tattiche predominanti [...] e non si permette neppure agli anarchici di fare propaganda per le loro idee nel movimento sindacale legato ad altre tendenze, che essi siano riformisti o rivoluzionari» <ref>Emilio López Arango, [[Diego Abad de Santillán]], ''El anarquismo en el movimiento obrer''o, Ediciones Cosmos, Barcelone, 1925, p. 164</ref>.


Da sempre i militanti dei FORA non sono mai stati favorevoli ai [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] a carattere prettamente filosofico-teorico che si limitino a fare semplice propaganda, non concependone l’esistenza che esclusivamente quando sia impossibile militare nel movimento sociale. La loro posizione si basa su una constatazione: dove l'[[anarchismo]] è stato principalmente portato avanti da pensatori come [[Emma Goldman]] o [[Johann Most]], cioè in [[Gran Bretagna]] o negli [[Stati Uniti]], non s’è mai veramente sviluppato tra le masse sfruttate. Invece, in [[Spagna]] e in [[Argentina]], che hanno avuto pochi pensatori di rilievo, s’è sviluppato un [[movimento anarchico]] assai forte. La FORA sostiene che l' [[anarchia]] si propaga male dall’alto verso il basso, dagli intellettuali verso il popolo e che è preferibile diffonderlo direttamente nell'ambito del proletariato, perché corrisponde alle sue aspirazioni latenti:  
Da sempre i militanti dei FORA non sono mai stati favorevoli ai [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] a carattere prettamente filosofico-teorico che si limitino a fare semplice propaganda, non concependone l’esistenza che esclusivamente quando sia impossibile militare nel movimento sociale. La loro posizione si basa su una constatazione: dove l'[[anarchismo]] è stato principalmente portato avanti da pensatori come [[Emma Goldman]] o [[Johann Most]], cioè in [[Gran Bretagna]] o negli [[Stati Uniti]], non s’è mai veramente sviluppato tra le masse sfruttate. Invece, in [[Spagna]] e in [[Argentina]], che hanno avuto pochi pensatori di rilievo, s’è sviluppato un [[movimento anarchico]] assai forte. La FORA sostiene che l'[[anarchia]] si propaga male dall’alto verso il basso, dagli intellettuali verso il popolo e che è preferibile diffonderlo direttamente nell'ambito del proletariato, perché corrisponde alle sue aspirazioni latenti:  
[[Image:Santillan.jpg|thumb|[[Diego Abad de Santillán]], uno dei dirigenti più importanti della F.O.R.A]]
[[Image:Santillan.jpg|thumb|[[Diego Abad de Santillán]], uno dei dirigenti più importanti della F.O.R.A]]
: «Per noi, l' anarchismo non è una scoperta di laboratorio, né il frutto di pensatori brillanti, ma un movimento spontaneo degli oppressi e degli sfruttati che sono arrivati alla comprensione [...] della dannosità  del privilegio e dell' inutilità  di l' Stato, e che vogliono lottare per un ordine sociale che garantisce all’uomo il suo libero sviluppo. La filosofia coopera alla concretizzazione ed alla definizione di quest'aspirazioni latenti delle masse ribelli, ma non ha il diritto di appropriarsi dei principi dell’anarchismo»<ref> 4 Ibid, p. 106</ref>.  
: «Per noi, l'anarchismo non è una scoperta di laboratorio, né il frutto di pensatori brillanti, ma un movimento spontaneo degli oppressi e degli sfruttati che sono arrivati alla comprensione [...] della dannosità  del privilegio e dell'inutilità  di l'Stato, e che vogliono lottare per un ordine sociale che garantisce all’uomo il suo libero sviluppo. La filosofia coopera alla concretizzazione ed alla definizione di quest'aspirazioni latenti delle masse ribelli, ma non ha il diritto di appropriarsi dei principi dell’anarchismo»<ref> 4 Ibid, p. 106</ref>.  


Il compito degli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] consiste dunque nel svegliare, alla base, le tendenze che già  esistono negli sfruttati. Poiché se i militanti libertari «rinunciano alla possibilità  di agire nel mondo del lavoro come forza autonoma, accontentandosi di monopolizzare il movimento anarchico in piccoli gruppi di propaganda, (il loro) futuro non ha nulla di promettente» <ref>5 Ibid. p. 162</ref>. Per la FORA, l' elaborazione teorica e la resistenza operaia sono inseparabili. Nonostante alcuni dei suoi membri partecipano, d'altra parte, a [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] ([[antimilitarismo|gruppi antimilitaristi]], atenei libertari, ecc.) la FORA ha sempre respinto i gruppi specifici, concepiti come movimenti ideologici organizzati. In questo senso il modello d' organizzazione "globale" o "integrale" differisce anche da quello adottato in [[Spagna]] fin dal [[1927]] dalla [[FAI]].  
Il compito degli [[Personalità  anarchiche|anarchici]] consiste dunque nel svegliare, alla base, le tendenze che già  esistono negli sfruttati. Poiché se i militanti libertari «rinunciano alla possibilità  di agire nel mondo del lavoro come forza autonoma, accontentandosi di monopolizzare il movimento anarchico in piccoli gruppi di propaganda, (il loro) futuro non ha nulla di promettente» <ref>5 Ibid. p. 162</ref>. Per la FORA, l'elaborazione teorica e la resistenza operaia sono inseparabili. Nonostante alcuni dei suoi membri partecipano, d'altra parte, a [[organizzazioni anarchiche|gruppi anarchici]] ([[antimilitarismo|gruppi antimilitaristi]], atenei libertari, ecc.) la FORA ha sempre respinto i gruppi specifici, concepiti come movimenti ideologici organizzati. In questo senso il modello d' organizzazione "globale" o "integrale" differisce anche da quello adottato in [[Spagna]] fin dal [[1927]] dalla [[FAI]].  


In [[Argentina]], così come in altri paesi, il [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalismo, rivoluzionario]] e radicale, è stata la manifestazione delle idee dei teorici piuttosto che quelle dei lavoratori. A questo genere di organizzazioni la FORA si è sempre opposta, così come sempre si é opposta ai dogmi, in primis quelli [[marxismo|marxisti]], sottolineando che la fine del [[capitalismo]] deve essere portata avanti dal proletariato, il quale «deve essere un muro che ferma l' espansione dell’ imperialismo industriale. Soltanto così, creando dei valori etici capaci di sviluppare, nel proletariato, la comprensione dei problemi sociali indipendentemente dalla civiltà  borghese, che si arriverà  a costituire le basi indistruttibili della rivoluzione anticapitalista ed anti-marxista: la rivoluzione che distrugge il regime della grande industria e dei ''trusts'' finanziari, industriali e commerciali».  
In [[Argentina]], così come in altri paesi, il [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalismo, rivoluzionario]] e radicale, è stata la manifestazione delle idee dei teorici piuttosto che quelle dei lavoratori. A questo genere di organizzazioni la FORA si è sempre opposta, così come sempre si é opposta ai dogmi, in primis quelli [[marxismo|marxisti]], sottolineando che la fine del [[capitalismo]] deve essere portata avanti dal proletariato, il quale «deve essere un muro che ferma l'espansione dell’ imperialismo industriale. Soltanto così, creando dei valori etici capaci di sviluppare, nel proletariato, la comprensione dei problemi sociali indipendentemente dalla civiltà  borghese, che si arriverà  a costituire le basi indistruttibili della rivoluzione anticapitalista ed anti-marxista: la rivoluzione che distrugge il regime della grande industria e dei ''trusts'' finanziari, industriali e commerciali».  
[[Image:Fora stamp.png|thumbs|160px|left]]
[[Image:Fora stamp.png|thumbs|160px|left]]
La FORA rifiuta di concepire i [[sindacalismo|sindacati]] come embrione della futura società  libertaria, l’idea di rimpiazzare il potere dello [[Stato]] con quello dei sindacati è quanto di più lontano vi sia dalla loro [[filosofia]] anarchica: essendo il [[sindacalismo]] un prodotto del [[capitalismo]] stesso, entrambi saranno destinati a sparire con l’avvento della [[rivoluzione sociale]]. Il [[sindacalismo]] è per l'organizzazione argentina «un mezzo d’urgenza che non contiene altre promesse di futuro che quelle che possono dargli gli uomini che se ne servono. Oltre ai servizi che rendono ai lavoratori per difendersi dallo sfruttamento capitalista, i suoi organi sono efficaci veicoli per la diffusione degli ideali anarchici, ma gli anarchici non possono dimenticare il loro dovere di critica riguardo a tutte le istituzioni» <ref>Memoria presentata al congresso dell’AIT, pubblicato a Buenos Aires in 1924, citato in Antonio Lopez, op. cit., volume 2, p. 173.</ref>
La FORA rifiuta di concepire i [[sindacalismo|sindacati]] come embrione della futura società  libertaria, l’idea di rimpiazzare il potere dello [[Stato]] con quello dei sindacati è quanto di più lontano vi sia dalla loro [[filosofia]] anarchica: essendo il [[sindacalismo]] un prodotto del [[capitalismo]] stesso, entrambi saranno destinati a sparire con l’avvento della [[rivoluzione sociale]]. Il [[sindacalismo]] è per l'organizzazione argentina «un mezzo d’urgenza che non contiene altre promesse di futuro che quelle che possono dargli gli uomini che se ne servono. Oltre ai servizi che rendono ai lavoratori per difendersi dallo sfruttamento capitalista, i suoi organi sono efficaci veicoli per la diffusione degli ideali anarchici, ma gli anarchici non possono dimenticare il loro dovere di critica riguardo a tutte le istituzioni» <ref>Memoria presentata al congresso dell’AIT, pubblicato a Buenos Aires in 1924, citato in Antonio Lopez, op. cit., volume 2, p. 173.</ref>
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