Emilio Canzi: differenze tra le versioni

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=== Emilio Canzi e la Spagna ===
=== Emilio Canzi e la Spagna ===
[[File:Stemmaarditipopolo.JPG|left|350 px|thumb|Uno dei simboli degli [[Arditi del Popolo]]]]
[[File:Stemmaarditipopolo.JPG|left|350 px|thumb|Uno dei simboli degli [[Arditi del Popolo]]]]
Fin dall'insurrezione del luglio [[1936]] <ref>Le prime [[antifascismo|formazioni antifasciste]] italiane che invitano a partecipare alla lotta antifranchista in [[Spagna]] sono Giustizia e Libertà, il movimento anarchico, i socialisti massimalisti, i trotskisti, la minoranza bordighista del Partito comunista d'Italia e il partito repubblicano. I primi miliziani antifascisti a varcare il confine passando per i Pirenei lo fanno il [[20 Luglio]], sono diretti in gran parte a Barcellona ed alcuni a Madrid: fra gli anarchici sono presenti [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]], [[Fosca Corsinovi]], Angiolo Bruschi, [[Umberto Marzocchi]], [[Giuseppe Bifolchi]], Umberto Consiglio, Ateo Vannucci, Omero Ferrarini, [[Ernesto Bonomini]]. Per [[Giustizia e libertà ]] ci sono [[Carlo Rosselli]] ([http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un08/art1508.html Camillo Berneri e Carlo Rosselli Vite parallele]), [[Aldo Garosci]], [[Giuseppe Zuddas]], Renzo Giua, Siro Biso e Angelo Monti. Per i socialisti massimalisti, Giuseppe Bogoni, Vincenzo Tarroni, Felice Vischioni, Giuseppe Fusero e Umberto Cirella. Per i repubblicani Mario Angeloni, Andrea Minguzzi, Cristoforo Dell'Amore e Arturo Buleghin. Per la minoranza bordighista del Partito comunista D'Italia, Enrico Russo, Renato Pace, Bruno Zecchini e [[Mario Bramati]]. Per i [[trotskisti]], Placido Mangraviti, [[Domenico Sedran]] e Cristofano Salvini.</ref>, Canzi combatte attivamente nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], dove è conosciuto come "il colonnello anarchico" o anche "Ezio Franchi". Milita inizialmente nella [[Colonna Ascaso]], poi nelle Brigate Garibaldi. Viene ferito il [[16 giugno]] [[1937]] a Huesca, in seguito al quale in settembre è poi inviato in [[Francia]], a Bagnolet, dove si attiva nel Comitato d'aiuto alla [[Spagna]].  
Fin dall'insurrezione del luglio [[1936]] <ref>Le prime [[antifascismo|formazioni antifasciste]] italiane che invitano a partecipare alla lotta antifranchista in [[Spagna]] sono Giustizia e Libertà, il movimento anarchico, i socialisti massimalisti, i trotskisti, la minoranza bordighista del Partito comunista d'Italia e il partito repubblicano. I primi miliziani antifascisti a varcare il confine passando per i Pirenei lo fanno il [[20 Luglio]], sono diretti in gran parte a Barcellona ed alcuni a Madrid: fra gli anarchici sono presenti [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]], [[Fosca Corsinovi]], Angiolo Bruschi, [[Umberto Marzocchi]], [[Giuseppe Bifolchi]], Umberto Consiglio, Ateo Vannucci, Omero Ferrarini, [[Ernesto Bonomini]]. Per [[Giustizia e libertà]] ci sono [[Carlo Rosselli]] ([http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2001/un08/art1508.html Camillo Berneri e Carlo Rosselli Vite parallele]), [[Aldo Garosci]], [[Giuseppe Zuddas]], Renzo Giua, Siro Biso e Angelo Monti. Per i socialisti massimalisti, Giuseppe Bogoni, Vincenzo Tarroni, Felice Vischioni, Giuseppe Fusero e Umberto Cirella. Per i repubblicani Mario Angeloni, Andrea Minguzzi, Cristoforo Dell'Amore e Arturo Buleghin. Per la minoranza bordighista del Partito comunista D'Italia, Enrico Russo, Renato Pace, Bruno Zecchini e [[Mario Bramati]]. Per i [[trotskisti]], Placido Mangraviti, [[Domenico Sedran]] e Cristofano Salvini.</ref>, Canzi combatte attivamente nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], dove è conosciuto come "il colonnello anarchico" o anche "Ezio Franchi". Milita inizialmente nella [[Colonna Ascaso]], poi nelle Brigate Garibaldi. Viene ferito il [[16 giugno]] [[1937]] a Huesca, in seguito al quale in settembre è poi inviato in [[Francia]], a Bagnolet, dove si attiva nel Comitato d'aiuto alla [[Spagna]].  


La zona di Huesca era luogo di accanitissimi combattimenti fra i miliziani antifascisti ed i franchisti. In quella stessa zona operava la Colonna Italiana - comandata dall'anarchico [[Giuseppe Bifolchi]] - e la 29ª Divisione (prima denominata [[Colonna Lenin]] del [[POUM]]). Fra i combattenti italiani ci sono Etrusco Benci<ref>Repubblicano, internato nel campo francese di Argelès.</ref>, Pietro Fancelli<ref>Trotskista, ferito in battaglia nel maggio 1937.</ref>, Mario Traverso <ref> Traverso, già  partecipe al tentativo “garibaldino” del colonnello Francesco Macià  di rovesciare la [[Primo_de_Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, cercò di dar vita all'estero ad un '''partito d'azione''', per stroncare con ogni mezzo i provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli. Anarchico, poi capitano nel battaglione Garibaldi, due volte ferito, caduto il 16 febbraio 1938 in Estremadura.</ref>,  Giuseppe Fusero, Pasquale Fioravanti e Camillo Lanzilotta (nome di battaglia "Lancillotto" o "Nathan"). In [[Spagna]] Canzi vedrà  cadere un altro importante personaggio dell'[[anarchia]] italiana protagonista nella [[Difesa di Parma del 1922]]: [[Antonio Cieri]], che assieme al socialista internazionalista [[Guido Picelli]] <ref>[[Guido Picelli]] durante la [[Difesa di Parma del 1922]] è ancora socialista internazionalista, poi passerà  al Partito comunista d'Italia, assumendo posizioni antistaliniste, senza avere alcuna protezione da [[Palmiro Togliatti]] e riuscendo a salvarsi solo grazie ai compagni degli [[Arditi del Popolo]]. Anche [[Guido Picelli|Picelli]] cadrà  in [[Spagna]] ed avrà  i funerali di [[Stato]] a Barcellona, dove adesso riposa. I suoi figli saranno allevati da [[Giovanna Caleffi]], anarchica e moglie di [[Camillo Berneri]]</ref> comandava gli [[Arditi del Popolo]] proprio a Parma.
La zona di Huesca era luogo di accanitissimi combattimenti fra i miliziani antifascisti ed i franchisti. In quella stessa zona operava la Colonna Italiana - comandata dall'anarchico [[Giuseppe Bifolchi]] - e la 29ª Divisione (prima denominata [[Colonna Lenin]] del [[POUM]]). Fra i combattenti italiani ci sono Etrusco Benci<ref>Repubblicano, internato nel campo francese di Argelès.</ref>, Pietro Fancelli<ref>Trotskista, ferito in battaglia nel maggio 1937.</ref>, Mario Traverso <ref> Traverso, già  partecipe al tentativo “garibaldino” del colonnello Francesco Macià  di rovesciare la [[Primo_de_Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, cercò di dar vita all'estero ad un '''partito d'azione''', per stroncare con ogni mezzo i provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli. Anarchico, poi capitano nel battaglione Garibaldi, due volte ferito, caduto il 16 febbraio 1938 in Estremadura.</ref>,  Giuseppe Fusero, Pasquale Fioravanti e Camillo Lanzilotta (nome di battaglia "Lancillotto" o "Nathan"). In [[Spagna]] Canzi vedrà  cadere un altro importante personaggio dell'[[anarchia]] italiana protagonista nella [[Difesa di Parma del 1922]]: [[Antonio Cieri]], che assieme al socialista internazionalista [[Guido Picelli]] <ref>[[Guido Picelli]] durante la [[Difesa di Parma del 1922]] è ancora socialista internazionalista, poi passerà  al Partito comunista d'Italia, assumendo posizioni antistaliniste, senza avere alcuna protezione da [[Palmiro Togliatti]] e riuscendo a salvarsi solo grazie ai compagni degli [[Arditi del Popolo]]. Anche [[Guido Picelli|Picelli]] cadrà  in [[Spagna]] ed avrà  i funerali di [[Stato]] a Barcellona, dove adesso riposa. I suoi figli saranno allevati da [[Giovanna Caleffi]], anarchica e moglie di [[Camillo Berneri]]</ref> comandava gli [[Arditi del Popolo]] proprio a Parma.
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In [[Francia]], Canzi si occupa anche di organizzare l'esilio delle frange [[antifascismo|antifasciste]] verso la [[Francia]] e il [[Belgio]], ma viene arrestato dai tedeschi il [[26 ottobre]] [[1940]] a Parigi e in seguito deportato nel campo di Hinzer. Nel [[1942]], su richiesta dell'[[OVRA]], viene estradato in [[Italia]] e inviato al [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|campo di concentramento di Anghiari]], da cui viene poi condannato a scontare cinque anni di confino a Ventotene. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] fa parte di quelli del gruppo di Ventotene che viene liberato durante il trasferimento verso Arezzo dall'alpino tenente Rouep <ref name="renicci"> Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Alfonso_Failla#L.27abbandono_di_Renicci L'abbandono di Renicci]</ref>, che seppur ancora idealmente vicino al [[Fascismo|fascismo]] aveva deciso di liberare il gruppo [[antifascismo|antifascista]] e di consegnare i documenti a [[Mario Perelli]], uno dei successivi comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] operanti a Milano di concerto con i socialisti delle [[Brigate Matteotti]].
In [[Francia]], Canzi si occupa anche di organizzare l'esilio delle frange [[antifascismo|antifasciste]] verso la [[Francia]] e il [[Belgio]], ma viene arrestato dai tedeschi il [[26 ottobre]] [[1940]] a Parigi e in seguito deportato nel campo di Hinzer. Nel [[1942]], su richiesta dell'[[OVRA]], viene estradato in [[Italia]] e inviato al [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|campo di concentramento di Anghiari]], da cui viene poi condannato a scontare cinque anni di confino a Ventotene. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] fa parte di quelli del gruppo di Ventotene che viene liberato durante il trasferimento verso Arezzo dall'alpino tenente Rouep <ref name="renicci"> Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Alfonso_Failla#L.27abbandono_di_Renicci L'abbandono di Renicci]</ref>, che seppur ancora idealmente vicino al [[Fascismo|fascismo]] aveva deciso di liberare il gruppo [[antifascismo|antifascista]] e di consegnare i documenti a [[Mario Perelli]], uno dei successivi comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] operanti a Milano di concerto con i socialisti delle [[Brigate Matteotti]].
[[File:ANPI_CANZI.jpg|200px|thumb|Manifesto ANPI su reintegrazione del compagno Canzi a comandante unico della XIII zona operativa]]
[[File:ANPI_CANZI.jpg|200px|thumb|Manifesto ANPI su reintegrazione del compagno Canzi a comandante unico della XIII zona operativa]]
Raggiunta Piacenza nel settembre [[1943]], "il colonnello anarchico" incomincia ad organizzare la costituzione di alcune Bande Partigiane. Arrestato ancora una volta dai tedeschi nel [[1944]], ottiene nuovamente la [[libertà ]] grazie ad uno scambio di prigionieri che gli permette di riprendere posto nelle fila delle formazioni partigiane della XIII° zona operativa del piacentino. La sua formazione, che opera autonomamente, viene inserita in una brigata Garibaldi <ref>[http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da sito ANPI] e [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre]. I campi di concentramento italiani sottoposti all'[[autorità ]] civile, tra il giugno del [[1940]] e l'agosto del [[1943]], furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi [[fascismo|fascisti]].
Raggiunta Piacenza nel settembre [[1943]], "il colonnello anarchico" incomincia ad organizzare la costituzione di alcune Bande Partigiane. Arrestato ancora una volta dai tedeschi nel [[1944]], ottiene nuovamente la [[libertà]] grazie ad uno scambio di prigionieri che gli permette di riprendere posto nelle fila delle formazioni partigiane della XIII° zona operativa del piacentino. La sua formazione, che opera autonomamente, viene inserita in una brigata Garibaldi <ref>[http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da sito ANPI] e [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre]. I campi di concentramento italiani sottoposti all'[[autorità]] civile, tra il giugno del [[1940]] e l'agosto del [[1943]], furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi [[fascismo|fascisti]].


Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal [[1938]] una politica autonoma antiebraica e che dal [[1943]] al [[1945]] il [[Fascismo|fascismo]] repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal [[1938]] una politica autonoma antiebraica e che dal [[1943]] al [[1945]] il [[Fascismo|fascismo]] repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
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