Economia partecipativa: differenze tra le versioni

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[[File:NLN Michael Albert.jpg|thumb|[[Michael Albert]], ha sviluppato con [[Robin Hahnel]] la visione economica chiamata economia partecipativa (in inglese “partecipatory economics” o “parecon”).]]
[[File:NLN Michael Albert.jpg|thumb|[[Michael Albert]], ha sviluppato con [[Robin Hahnel]] la visione economica chiamata economia partecipativa (in inglese “partecipatory economics” o “parecon”).]]
L''''economia partecipativa''' (o '''ParEcon''', da '''''Participatory''' '''Economics'''), è la proposta di un sistema economico che utilizza i [[sistemi di decisione partecipativa]] come un [[economia|meccanismo economico]] per guidare la produzione, il [[consumo]] e il posizionamento di risorse in una predefinita società .  Proposta come una alternativa alle contemporanee [[economia|economie capitalistiche e di mercato]] ed anche come alternativa alle [[economie pianificate]] degli [[Socialismo di Stato|stati socialisti]], viene descritta come una visione economica anarchica. Questa proposta emerse dal lavoro dell'attivista e teorico politico [[Michael Albert]] e da quello dell'economista radicale [[Robin Hahnel]], iniziata negli anni 80 e 90.
L''''economia partecipativa''' (o '''ParEcon''', da '''''Participatory''' '''Economics'''), è la proposta di un sistema economico che utilizza i [[sistemi di decisione partecipativa]] come un [[economia|meccanismo economico]] per guidare la produzione, il [[consumo]] e il posizionamento di risorse in una predefinita società.  Proposta come una alternativa alle contemporanee [[economia|economie capitalistiche e di mercato]] ed anche come alternativa alle [[economie pianificate]] degli [[Socialismo di Stato|stati socialisti]], viene descritta come una visione economica anarchica. Questa proposta emerse dal lavoro dell'attivista e teorico politico [[Michael Albert]] e da quello dell'economista radicale [[Robin Hahnel]], iniziata negli anni 80 e 90.


Il concetto di economia partecipativa comunque ha origini anche nel [[marxismo|marxismo classico]], dato che [[Karl Marx]] credeva che durante la fase iniziale del comunismo (socialismo), l'intera [[proletariato|classe lavoratrice]] dovesse gestire collettivamente l'economia nazionale.
Il concetto di economia partecipativa comunque ha origini anche nel [[marxismo|marxismo classico]], dato che [[Karl Marx]] credeva che durante la fase iniziale del comunismo (socialismo), l'intera [[proletariato|classe lavoratrice]] dovesse gestire collettivamente l'economia nazionale.
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<blockquote> «Se solo i residenti della regione 2 di Washington D.C. avvertono di essere negativamente influenzati da un pubblicato rilasciato che influisce negativamente sulla regione 2, allora la regione 2 è la regione che subisce il pubblicato.  Ma se la federazione rappresentante tutti i residenti di tutte le circoscrizioni di Washington DC decide che un pubblicato rilasciato nella circoscrizione 2 influenza negativamente i residenti di tutte le circoscrizioni, allora l'intera città  di Washington è la regione interessata.  [...]  Tuttavia la procedura di cui si fa accenno sopra, ovvero il processo annuale di pianificazione di protezione ambientale, è sufficiente solo se i residenti presenti nella regione interessata sono gli unici che soffrono di queste conseguenze negative.  Gli interessi delle future generazioni devono essere protetti e garantiti tramite un processo partecipativo a lungo termine, e da un movimento ambientalista attivo.»</blockquote>
<blockquote> «Se solo i residenti della regione 2 di Washington D.C. avvertono di essere negativamente influenzati da un pubblicato rilasciato che influisce negativamente sulla regione 2, allora la regione 2 è la regione che subisce il pubblicato.  Ma se la federazione rappresentante tutti i residenti di tutte le circoscrizioni di Washington DC decide che un pubblicato rilasciato nella circoscrizione 2 influenza negativamente i residenti di tutte le circoscrizioni, allora l'intera città  di Washington è la regione interessata.  [...]  Tuttavia la procedura di cui si fa accenno sopra, ovvero il processo annuale di pianificazione di protezione ambientale, è sufficiente solo se i residenti presenti nella regione interessata sono gli unici che soffrono di queste conseguenze negative.  Gli interessi delle future generazioni devono essere protetti e garantiti tramite un processo partecipativo a lungo termine, e da un movimento ambientalista attivo.»</blockquote>


Questo principio decisionale viene spesso chiamato autogestione.  Nel parecon, sostituisce la comune concezione della libertà  economica, che gli autori spiegano essere un concetto inadeguato e fuorviante, incapace di provvedere una guida utile per le situazioni nele guali le libertà  delle persone confliggono. Si afferma che la sua stessa vaghezza ne ha permesso l'abuso da parte degli ideologhi capitalisti.  Nell'"ABC dell'Economia Politica" e in ''Giustizia e Democrazia Economica'', Hahnel offre critiche di un concetto diffuso, come formulato da [[Milton Friedman]] in ''Capitalismo e Libertà ''. Per esempio, Hahnel asserisce che: «il primo problema, con la maniera con la quale Milton Friedman concettualizza la nozione che le persone debbono avere un controllo sulle proprie vite economiche, è che semplicemente si serve di ragionamenti circolari, differendo tutti i problemi ad un sistema di diritti di proprietà  non specificato. [...] Il secondo problema è che mentre Friedman ed altri campioni del capitalismo decantano sull'argomento della libertà  economica, hanno curiosamente molto poco da dire su quale sia un migliore o peggiore sistema dei diritti di proprietà . [...]  Quello che è assente totalmente è ogni tentativo di sviluppare criteri per migliorare o peggiorare la distribuzione dei diritti di proprietà .»
Questo principio decisionale viene spesso chiamato autogestione.  Nel parecon, sostituisce la comune concezione della libertà  economica, che gli autori spiegano essere un concetto inadeguato e fuorviante, incapace di provvedere una guida utile per le situazioni nele guali le libertà  delle persone confliggono. Si afferma che la sua stessa vaghezza ne ha permesso l'abuso da parte degli ideologhi capitalisti.  Nell'"ABC dell'Economia Politica" e in ''Giustizia e Democrazia Economica'', Hahnel offre critiche di un concetto diffuso, come formulato da [[Milton Friedman]] in ''Capitalismo e Libertà ''. Per esempio, Hahnel asserisce che: «il primo problema, con la maniera con la quale Milton Friedman concettualizza la nozione che le persone debbono avere un controllo sulle proprie vite economiche, è che semplicemente si serve di ragionamenti circolari, differendo tutti i problemi ad un sistema di diritti di proprietà  non specificato. [...] Il secondo problema è che mentre Friedman ed altri campioni del capitalismo decantano sull'argomento della libertà  economica, hanno curiosamente molto poco da dire su quale sia un migliore o peggiore sistema dei diritti di proprietà. [...]  Quello che è assente totalmente è ogni tentativo di sviluppare criteri per migliorare o peggiorare la distribuzione dei diritti di proprietà.»


===Assemblee di consumatori e produttori===
===Assemblee di consumatori e produttori===
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=== La critica dei mercati ===
=== La critica dei mercati ===
Il motivo principale per cui i sostenitori dell'economia partecipativa dei mercati percepiscono essa è ingiusta ed inefficiente è che solo gli interessi degli acquirenti e dei venditori sono considerati in una transazione tipica del mercato, mentre altri che sono interessati all'operazione in se non hanno voce in essa. Per esempio, la vendita di farmaci molto coinvolgenti a livello pubblico come [[alcool]] e [[tabacco]], è nell'interesse del venditore ed (almeno nel breve periodo) nell'interesse del compratore, ma sono di altri le spese al di fuori della transazione finale, esse si presentano sotto forma di problemi sociali e di cure mediche. Quando dei [[veicoli]] con [[combustibili fossili]] vengono fabbricati, distribuiti e commercializzati, avviano ed emettono i processi di inquinamento. Sono venduti ad altri al di fuori fino alla fine dell'operazione a carico le spese sotto forma di inquinamento e spreco delle risorse, di ciò che possono essere presi in considerazione l'economia come un [[piscina bene comune]]. Il prezzo di mercato di tali veicoli e farmaci non include questi costi aggiuntivi a cui si fa riferimento in economia come'' [[esternalità  | esternalità ]]''. Le implicazioni e gli effetti esterni sono significativi, ed intaccano l'efficienza del mercato indipendentemente dai calcoli economici degli operatori del mercato, perché in questi casi i prezzi non rispecchiano fedelmente i costi e le opportunità .
Il motivo principale per cui i sostenitori dell'economia partecipativa dei mercati percepiscono essa è ingiusta ed inefficiente è che solo gli interessi degli acquirenti e dei venditori sono considerati in una transazione tipica del mercato, mentre altri che sono interessati all'operazione in se non hanno voce in essa. Per esempio, la vendita di farmaci molto coinvolgenti a livello pubblico come [[alcool]] e [[tabacco]], è nell'interesse del venditore ed (almeno nel breve periodo) nell'interesse del compratore, ma sono di altri le spese al di fuori della transazione finale, esse si presentano sotto forma di problemi sociali e di cure mediche. Quando dei [[veicoli]] con [[combustibili fossili]] vengono fabbricati, distribuiti e commercializzati, avviano ed emettono i processi di inquinamento. Sono venduti ad altri al di fuori fino alla fine dell'operazione a carico le spese sotto forma di inquinamento e spreco delle risorse, di ciò che possono essere presi in considerazione l'economia come un [[piscina bene comune]]. Il prezzo di mercato di tali veicoli e farmaci non include questi costi aggiuntivi a cui si fa riferimento in economia come'' [[esternalità  | esternalità ]]''. Le implicazioni e gli effetti esterni sono significativi, ed intaccano l'efficienza del mercato indipendentemente dai calcoli economici degli operatori del mercato, perché in questi casi i prezzi non rispecchiano fedelmente i costi e le opportunità.


In contrasto con il parecon, l'economia tradizionale suggerisce che il problema delle esternalità  può in gran parte potrebbe essere affrontato con l'uso di tasse supplementari sui beni che implicano delle esternalità . Se le tasse venissero impostate in modo che, al netto delle imposte del costo del bene che implica queste esternalità  è pari al costo sociale del bene, il costo diretto di produzione più il costo delle esternalità, quindi il costo delle quantità  prodotte tenderà  verso un livello socialmente ottimale, secondo la teoria economica. Gli economisti mainstream tendono a minimizzare la prevalenza di esternalità  negative, anche perché non gioverebbe all'immagine del prodotto che le implica. Hahnel ha osservato che "gli economisti sempre più al di fuori del mainstream stanno sfidando questo presupposto, ed un numero crescente di scettici ora il ha il coraggio di suggerire che le esternalità  sono prevalenti, e spesso anche sostanziali. Oppure, come EK Hunt ammetterre che le esternalità  sono ormai la regola piuttosto che l'eccezione e quindi i mercati spesso lavorano come se fossero guidati da un "piede malevole invisibile" che mantiene a calci per produrre un certo tipo di prodotto piuttosto che un altro che potrebbe risultare socialmente efficiente e quindi avere meno esternalità .
In contrasto con il parecon, l'economia tradizionale suggerisce che il problema delle esternalità  può in gran parte potrebbe essere affrontato con l'uso di tasse supplementari sui beni che implicano delle esternalità. Se le tasse venissero impostate in modo che, al netto delle imposte del costo del bene che implica queste esternalità  è pari al costo sociale del bene, il costo diretto di produzione più il costo delle esternalità, quindi il costo delle quantità  prodotte tenderà  verso un livello socialmente ottimale, secondo la teoria economica. Gli economisti mainstream tendono a minimizzare la prevalenza di esternalità  negative, anche perché non gioverebbe all'immagine del prodotto che le implica. Hahnel ha osservato che "gli economisti sempre più al di fuori del mainstream stanno sfidando questo presupposto, ed un numero crescente di scettici ora il ha il coraggio di suggerire che le esternalità  sono prevalenti, e spesso anche sostanziali. Oppure, come EK Hunt ammetterre che le esternalità  sono ormai la regola piuttosto che l'eccezione e quindi i mercati spesso lavorano come se fossero guidati da un "piede malevole invisibile" che mantiene a calci per produrre un certo tipo di prodotto piuttosto che un altro che potrebbe risultare socialmente efficiente e quindi avere meno esternalità.


Albert e Hahnel pensano che le tasse pigouviane (ovvero le tasse su beni inquinanti) favoriscono finché l'economia di mercato è a posto, che a volte appaiono come tasse [[economia verde | verdi]], rispetto ad altre soluzioni a problemi ambientali come [comando [economia | comando e controllo]], o il rilascio dei permessi negoziabili. Tuttavia, Hahnel, che insegna economia ecologica presso l'American University, sostiene che in un'economia di mercato, sarebbe prevedibile che le imprese avrebbero cercato di evitare il "chi inquina paga", spostando l'onere dei costi per le loro attività  inquinanti per i consumatori. In termini di incentivi che sostiene questo potrebbe essere considerato un fatto positivo, perché penalizzerebbe i consumatori al consumo "sporco". Tuttavia ha anche implicazioni regressive da studi di incidenza fiscale dimostrano che alla fine sarebbe poveri che dovrebbero sopportare una grande quantità  del carico di imposte sull'inquinamento molti. "In altre parole, le tasse sull'inquinamento molti sarebbe altamente regressiva e quindi aggravare l'ingiustizia economica." <ref>'' Giustizia Economica e democrazia: Dalla Competizione alla Collaborazione, 274</ref>
Albert e Hahnel pensano che le tasse pigouviane (ovvero le tasse su beni inquinanti) favoriscono finché l'economia di mercato è a posto, che a volte appaiono come tasse [[economia verde | verdi]], rispetto ad altre soluzioni a problemi ambientali come [comando [economia | comando e controllo]], o il rilascio dei permessi negoziabili. Tuttavia, Hahnel, che insegna economia ecologica presso l'American University, sostiene che in un'economia di mercato, sarebbe prevedibile che le imprese avrebbero cercato di evitare il "chi inquina paga", spostando l'onere dei costi per le loro attività  inquinanti per i consumatori. In termini di incentivi che sostiene questo potrebbe essere considerato un fatto positivo, perché penalizzerebbe i consumatori al consumo "sporco". Tuttavia ha anche implicazioni regressive da studi di incidenza fiscale dimostrano che alla fine sarebbe poveri che dovrebbero sopportare una grande quantità  del carico di imposte sull'inquinamento molti. "In altre parole, le tasse sull'inquinamento molti sarebbe altamente regressiva e quindi aggravare l'ingiustizia economica." <ref>'' Giustizia Economica e democrazia: Dalla Competizione alla Collaborazione, 274</ref>
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