Domenico Zavattero: differenze tra le versioni

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Dopo la liberazione di Ravenna ([[4 dicembre]] [[1944]]), entra in città  come rappresentante del [[Movimento Comunista Libertario]] del CLN. In rappresentanza dello stesso, nel [[1945]] partecipa al Comitato interpartitico della CDL, embrione della segreteria camerale. È uno dei membri più attivi della [[Federazione Anarchica Italiana|Federazione Anarchica romagnola]] (settembre 1945). Si esprime per una volontà  epuratoria dei [[fascismo|fascisti]], peraltro rimarcata nelle pagine de «La Lente» (settimanale dell'Unione Studenti Italiani di cui aveva assunto la direzione), in cui si esprime contro «il giornalismo fascista a Ravenna» (pubblicherà  un elenco di 570 nomi facenti parte di un'organizzazione capillare [[fascista]]).
Dopo la liberazione di Ravenna ([[4 dicembre]] [[1944]]), entra in città  come rappresentante del [[Movimento Comunista Libertario]] del CLN. In rappresentanza dello stesso, nel [[1945]] partecipa al Comitato interpartitico della CDL, embrione della segreteria camerale. È uno dei membri più attivi della [[Federazione Anarchica Italiana|Federazione Anarchica romagnola]] (settembre 1945). Si esprime per una volontà  epuratoria dei [[fascismo|fascisti]], peraltro rimarcata nelle pagine de «La Lente» (settimanale dell'Unione Studenti Italiani di cui aveva assunto la direzione), in cui si esprime contro «il giornalismo fascista a Ravenna» (pubblicherà  un elenco di 570 nomi facenti parte di un'organizzazione capillare [[fascista]]).


Attaccato anche dai repubblicani, Zavattero viene espulso dalla federazione anarchica romagnola per il suo favore alla partecipazione degli anarchici alla costituente. Nel [[1946]], in seguito ad una disposizione della Presidenza del Consiglio, Zavattero viene diffidato dal continuare a pubblicare «La Lente» e viene annunciata una commissione d'inchiesta contro le sue attività . L'ultimo suo “organo” propagandistico sarà  «Il Rogo», un foglio semiclandestino battuto a macchina.
Attaccato anche dai repubblicani, Zavattero viene espulso dalla federazione anarchica romagnola per il suo favore alla partecipazione degli anarchici alla costituente. Nel [[1946]], in seguito ad una disposizione della Presidenza del Consiglio, Zavattero viene diffidato dal continuare a pubblicare «La Lente» e viene annunciata una commissione d'inchiesta contro le sue attività. L'ultimo suo “organo” propagandistico sarà  «Il Rogo», un foglio semiclandestino battuto a macchina.


Domenico Zavattero muore a Ravenna il [[3 aprile]] [[1947]].
Domenico Zavattero muore a Ravenna il [[3 aprile]] [[1947]].
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