Dittatura del proletariato: differenze tra le versioni

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[[Image:Karl_Marx_001.jpg|250px|thumb|[[Karl Marx]] coniò il concetto di "dittatura del proletariato" e lo difese strenuamente di fronte alle critiche di altri rivoluzionari del XIX secolo, tra cui gli [[anarchici]].]]La '''dittatura del proletariato''' è un concetto politico teorizzato da [[Marx]] ed [[Engels]] <ref>[[Marx]] ne fece uso per descrivere i moti europei del [[1848]], ma la definizione del concetto è temporalmente datata alla lettera a [[Joseph Weydemeyer|Weydemeyer]] (vedi ''Il contributo di Marx alla teoria delle classi'', in ''Protagonisti e testi della filosofia'', Volume C, N. Abbagnano e Giovanni Fornero, Paravia, 2000, pag. 356) del [[1852]] e alla [[Critica del Programma di Gotha]] del [[1875]].</ref> (quantunque [[Blanqui]], in linea col pensiero di Marat e [[Babeuf]], ne avrebbe già fatto uso tempo prima <ref> «Più tardi, Blanqui parlerà di "dittatura del proletariato"», da ''Maintenant, il faut des armes, Auguste Blanqui'', testi scelti da Dominique Le Nuz, La Fabrique éditions, 2007, 427 pagine.</ref>), secondo cui, durante la fase di transizione ([[rivoluzione sociale]]) dal [[capitalismo]] al [[socialismo]], sarebbe necessaria la presa dello [[Stato]] e del potere politico da parte della classe operaia, attraverso cui distruggere gli apparati istituzionali della [[borghesia]] e reprimere tutti coloro che si oppongo al suo dominio. Ripreso da [[Lenin]] durante le fasi della [[rivoluzione russa]] <ref>[http://www.homolaicus.com/teorici/lenin/4.htm Lenin, per un socialismo democratico]</ref>, fu fatto proprio anche da [[Stalin]], che affermò la realizzazione della dittatura del proletariato in URSS attraverso l'accentuazione del ruolo dirigente del Partito comunista.
[[Image:Karl_Marx_001.jpg|250px|thumb|[[Karl Marx]] coniò il concetto di "dittatura del proletariato" e lo difese strenuamente di fronte alle critiche di altri rivoluzionari del XIX secolo, tra cui gli [[anarchici]].]]La '''dittatura del proletariato''' è un concetto politico teorizzato da [[Marx]] ed [[Engels]] <ref>[[Marx]] ne fece uso per descrivere i moti europei del [[1848]], ma la definizione del concetto è temporalmente datata alla lettera a [[Joseph Weydemeyer|Weydemeyer]] (vedi ''Il contributo di Marx alla teoria delle classi'', in ''Protagonisti e testi della filosofia'', Volume C, N. Abbagnano e Giovanni Fornero, Paravia, 2000, pag. 356) del [[1852]] e alla [[Critica del Programma di Gotha]] del [[1875]].</ref> (quantunque [[Blanqui]], in linea col pensiero di Marat e [[Babeuf]], ne avrebbe già fatto uso tempo prima <ref> «Più tardi, Blanqui parlerà di "dittatura del proletariato"», da ''Maintenant, il faut des armes, Auguste Blanqui'', testi scelti da Dominique Le Nuz, La Fabrique éditions, 2007, 427 pagine.</ref>), secondo cui, durante la fase di transizione ([[rivoluzione sociale]]) dal [[capitalismo]] al [[socialismo]], sarebbe necessaria la presa dello [[Stato]] e del potere politico da parte della classe operaia, attraverso cui distruggere gli apparati istituzionali della borghesia e reprimere tutti coloro che si oppongo al suo dominio. Ripreso da [[Lenin]] durante le fasi della [[rivoluzione russa]] <ref>[http://www.homolaicus.com/teorici/lenin/4.htm Lenin, per un socialismo democratico]</ref>, fu fatto proprio anche da [[Stalin]], che affermò la realizzazione della dittatura del proletariato in URSS attraverso l'accentuazione del ruolo dirigente del Partito comunista.


==Concetto==
==Concetto==
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[[Bakunin]] affermava, e lo dimostrò un'infinità di volte, che «la vera scuola per il popolo e per tutte le persone adulte è la vita». La socialità per lui non può essere una conseguenza dell'unione artificiale degli uomini né dell'imposizione dei governanti, ma è uno stato naturale della specie umana. A questi principi rimase fedele tutta la vita grazie alla sua straordinaria coerenza e volontà:
[[Bakunin]] affermava, e lo dimostrò un'infinità di volte, che «la vera scuola per il popolo e per tutte le persone adulte è la vita». La socialità per lui non può essere una conseguenza dell'unione artificiale degli uomini né dell'imposizione dei governanti, ma è uno stato naturale della specie umana. A questi principi rimase fedele tutta la vita grazie alla sua straordinaria coerenza e volontà:
:«Ho espresso in diverse occasioni - scrive l'anarchico russo in ''[[Dio e lo Stato]]'' - la mia profonda avversione teorica a Lasalle e [[Marx]]. I lavoratori ci raccomandano - se non come ideale definitivo, quantomeno come obiettivo dell'immediato - la fondazione di una [[Stato]] popolare, che, come spiegano, non è altro che "il [[proletariato]] divenuto classe dominante". Se c'è lo Stato è inevitabile il predominio e come conseguenza la schiavitù; [[Stato]] senza schiavitù palese o dissimulata non può esistere, ecco perché siamo nemici dello Stato.»
:«Ho espresso in diverse occasioni - scrive l'anarchico russo in ''[[Dio e lo Stato]]'' - la mia profonda avversione teorica a Lasalle e [[Marx]]. I lavoratori ci raccomandano - se non come ideale definitivo, quantomeno come obiettivo dell'immediato - la fondazione di una [[Stato]] popolare, che, come spiegano, non è altro che "il proletariato divenuto classe dominante". Se c'è lo Stato è inevitabile il predominio e come conseguenza la schiavitù; [[Stato]] senza schiavitù palese o dissimulata non può esistere, ecco perché siamo nemici dello Stato.»


Tuttavia [[Bakunin]] non si accontenta di questo. Analizza il concetto della [[dittatura del proletariato]], le sue conseguenze sulla vita reale e spiega la sua idea sullo [[Stato]].
Tuttavia [[Bakunin]] non si accontenta di questo. Analizza il concetto della dittatura del proletariato, le sue conseguenze sulla vita reale e spiega la sua idea sullo [[Stato]].


: «Che significa il proletariato elevato al rango di classe dominante? Forse il proletariato sarà posto a capo del governo? Ci saranno forse 40 milioni di tedeschi che diverranno capo del governo? Tutti saranno dirigenti e non ci sarà nessun governo, nessuno [[Stato]].? In realtà tutte le volte che c'è lo Stato, ci saranno dirigenti e ci saranno schiavi. Questo dilemma è risolto nella teoria marxista in un modo molto semplice [...] un piccolo numero di rappresentanti eletti dal popolo [...] convinti sostenitori del [[socialismo scientifico]]...[instaureranno] una nuova dispotica leadership di una nuova aristocrazia... composta da saggi, veri o falsi. » [[Image:bakunin.jpg|thumb|right|250px|M. [[Bakunin]], forte critico dell'idea di dittatura del proletariato [[marxista]].]]
: «Che significa il proletariato elevato al rango di classe dominante? Forse il proletariato sarà posto a capo del governo? Ci saranno forse 40 milioni di tedeschi che diverranno capo del governo? Tutti saranno dirigenti e non ci sarà nessun governo, nessuno [[Stato]].? In realtà tutte le volte che c'è lo Stato, ci saranno dirigenti e ci saranno schiavi. Questo dilemma è risolto nella teoria marxista in un modo molto semplice [...] un piccolo numero di rappresentanti eletti dal popolo [...] convinti sostenitori del [[socialismo scientifico]]...[instaureranno] una nuova dispotica leadership di una nuova aristocrazia... composta da saggi, veri o falsi. » [[Image:bakunin.jpg|thumb|right|250px|M. [[Bakunin]], forte critico dell'idea di dittatura del proletariato [[marxista]].]]
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L'anarchico russo fu acerrimo nemico di ogni dittatura - non solo di quella del proletariato - e [[autorità]], nell'articolo ''L'organizzazione della Prima Internazionale'' sostiene che «non tutti gli operai, quantunque membri della Prima Internazionale, possono essere saggi. E non basta che ci sia nella Prima Internazionale un gruppo di uomini che dominano. Alla perfezione. Nella misura in cui ciò sia possibile ai giorni nostri, la scienza, la filosofia e la politica del socialismo, perché la maggioranza - le masse che fanno parte della I Internazionale - confidi nella sua direzione e nei suoi precetti fraterni senza andare fuori strada, anziché condurla alla liberazione totale del proletariato? L'organizzazione della I Internazionale potrà diventare strumento di emancipazione dell'umanità, quando prima di tutto si emanciperà da se stessa»
L'anarchico russo fu acerrimo nemico di ogni dittatura - non solo di quella del proletariato - e [[autorità]], nell'articolo ''L'organizzazione della Prima Internazionale'' sostiene che «non tutti gli operai, quantunque membri della Prima Internazionale, possono essere saggi. E non basta che ci sia nella Prima Internazionale un gruppo di uomini che dominano. Alla perfezione. Nella misura in cui ciò sia possibile ai giorni nostri, la scienza, la filosofia e la politica del socialismo, perché la maggioranza - le masse che fanno parte della I Internazionale - confidi nella sua direzione e nei suoi precetti fraterni senza andare fuori strada, anziché condurla alla liberazione totale del proletariato? L'organizzazione della I Internazionale potrà diventare strumento di emancipazione dell'umanità, quando prima di tutto si emanciperà da se stessa»


Per [[Bakunin]] solo la [[libertà]], la tolleranza reciproca e le rinunce dei dirigenti a tutte le imposizioni possono togliere dall'impasse il [[movimento operaio]], in cui fu gettato dai vari sostenitori della dittatura del proletariato. Coloro che citano l'anarchico russo per giustificare tale concetto, non possono quindi in alcun modo esser accomunati all'[[anarchismo]] e devono quindi essere ritenuti gli eredi di [[Marx]] e non di [[Bakunin]]. Così come non avrebbero potuto far convivere [[Bakunin]] e [[Marx]], allo stesso modo essi non potranno conciliare la [[libertà]] e la coercizione, [[anarchia]] e [[dittatura]]. O anche [[Marx]] e [[Bakunin]]. Oppure ancora l'[[anarchia]] e la [[libertà]], la dittatura e la coercizione. <ref>Fonte principale: ''[http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article23 Bakunin y la dictadura del proletariado]''</ref>
Per [[Bakunin]] solo la [[libertà]], la tolleranza reciproca e le rinunce dei dirigenti a tutte le imposizioni possono togliere dall'impasse il [[movimento operaio]], in cui fu gettato dai vari sostenitori della dittatura del proletariato. Coloro che citano l'anarchico russo per giustificare tale concetto, non possono quindi in alcun modo esser accomunati all'[[anarchismo]] e devono quindi essere ritenuti gli eredi di [[Marx]] e non di [[Bakunin]]. Così come non avrebbero potuto far convivere [[Bakunin]] e [[Marx]], allo stesso modo essi non potranno conciliare la [[libertà]] e la coercizione, [[anarchia]] e dittatura. O anche [[Marx]] e [[Bakunin]]. Oppure ancora l'[[anarchia]] e la [[libertà]], la dittatura e la coercizione. <ref>Fonte principale: ''[http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article23 Bakunin y la dictadura del proletariado]''</ref>


== Note ==
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