Dittatura del proletariato: differenze tra le versioni

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Tuttavia [[Bakunin]] non si accontenta di questo. Analizza il concetto della dittatura del proletariato, le sue conseguenze sulla vita reale e spiega la sua idea sullo [[Stato]].
Tuttavia [[Bakunin]] non si accontenta di questo. Analizza il concetto della dittatura del proletariato, le sue conseguenze sulla vita reale e spiega la sua idea sullo [[Stato]].


: «Che significa il proletariato elevato al rango di classe dominante? Forse il proletariato sarà posto a capo del governo? Ci saranno forse 40 milioni di tedeschi che diverranno capo del governo? Tutti saranno dirigenti e non ci sarà nessun governo, nessuno [[Stato]].? In realtà tutte le volte che c'è lo Stato, ci saranno dirigenti e ci saranno schiavi. Questo dilemma è risolto nella teoria marxista in un modo molto semplice [...] un piccolo numero di rappresentanti eletti dal popolo [...] convinti sostenitori del [[socialismo scientifico]]...[instaureranno] una nuova dispotica leadership di una nuova aristocrazia... composta da saggi, veri o falsi. » [[Image:bakunin.jpg|thumb|right|250px|M. [[Bakunin]], forte critico dell'idea di dittatura del proletariato [[marxista]].]]
: «Che significa il proletariato elevato al rango di classe dominante? Forse il proletariato sarà posto a capo del governo? Ci saranno forse 40 milioni di tedeschi che diverranno capo del governo? Tutti saranno dirigenti e non ci sarà nessun governo, nessuno [[Stato]].? In realtà tutte le volte che c'è lo Stato, ci saranno dirigenti e ci saranno schiavi. Questo dilemma è risolto nella teoria marxista in un modo molto semplice [...] un piccolo numero di rappresentanti eletti dal popolo [...] convinti sostenitori del [[socialismo scientifico]] [...] [instaureranno] una nuova dispotica leadership di una nuova aristocrazia... composta da saggi, veri o falsi. » [[Image:bakunin.jpg|thumb|right|250px|M. [[Bakunin]], forte critico dell'idea di dittatura del proletariato [[marxista]].]]
Dai [[Bakunin|bakunisti]] fu quindi evidenziato che la dittatura non poteva essere del proletariato ma di un'èlite di origine borghese, culturalmente preparata ed in grado di scalare la [[gerarchia]] dei partiti operai, cosa non possibile ai veri proletari giacché questi generalmente non possiedono strumenti culturali adeguati per poterlo fare («ogni differenza fra la dittatura rivoluzionaria e la centralizzazione statalista è nelle apparenze. In sostanza l'una e l'altra non sono che una medesima forma di governo della maggioranza da parte di una minoranza in nome della pretesa stupidità della prima e della pretesa intelligenza della seconda») <ref>[http://www.fdca.it/organizzazione/teoria/qdc/4-4.htm Comunisti anarchici: una questione di classe]</ref>. Secondo [[Lenin]], addirittura, quest'origine borghese sarebbe la garanzia della loro imparzialità e del loro rifiuto al compromesso riformista. Secondo [[Bakunin]] «si tratta di una palese contraddizione. Se lo Stato che essi preconizzano è davvero del popolo, perché, allora, abolirlo? e se la sua abolizione è essenziale per la vera liberazione del popolo, come osano chiamarlo popolare?»
Dai [[Bakunin|bakunisti]] fu quindi evidenziato che la dittatura non poteva essere del proletariato ma di un'èlite di origine borghese, culturalmente preparata ed in grado di scalare la [[gerarchia]] dei partiti operai, cosa non possibile ai veri proletari giacché questi generalmente non possiedono strumenti culturali adeguati per poterlo fare («ogni differenza fra la dittatura rivoluzionaria e la centralizzazione statalista è nelle apparenze. In sostanza l'una e l'altra non sono che una medesima forma di governo della maggioranza da parte di una minoranza in nome della pretesa stupidità della prima e della pretesa intelligenza della seconda») <ref>[http://www.fdca.it/organizzazione/teoria/qdc/4-4.htm Comunisti anarchici: una questione di classe]</ref>. Secondo [[Lenin]], addirittura, quest'origine borghese sarebbe la garanzia della loro imparzialità e del loro rifiuto al compromesso riformista. Secondo [[Bakunin]] «si tratta di una palese contraddizione. Se lo Stato che essi preconizzano è davvero del popolo, perché, allora, abolirlo? e se la sua abolizione è essenziale per la vera liberazione del popolo, come osano chiamarlo popolare?»
: «Loro dicono - dice [[Bakunin]] - questo giogo della dittatura dello Stato è un mezzo di transizione necessario per conseguire la liberazione integrale del popolo, l'anarchia o la libertà è il fine, il governo o la dittatura è il mezzo. Dal quale si evince - prosegue ironicamente - che per liberare le masse bisogna prima sottometterle...Noi rispondiamo:... la [[libertà]] può essere solo il frutto della libertà. Vale a dire, la [[rivolta]] delle masse e l'organizzazione libera dei lavoratori può arrivare solo dal basso verso l'alto. Nulla cambia, semplicemente ad una classe dominante se ne sostituirà un'altra, visto che i rappresentanti di questa nuova classe dominante riceveranno la delega dalle masse, ritenute dai marxisti troppo ignoranti per poter gestire la fase di transizione. [[Bakunin]] durante tutta la sua vita denunciò l'ipocrisia e la contraddizione di questo concetto marxista, e per questo subì gli attacchi denigratori prima di [[Marx]] ed [[Engels]], poi di tutto l'apparato bolscevico ([[Lenin]], Plejanoff, [[Lev Trotzky|Trotzky]], Bukharin, ecc.)».
: «Loro dicono - dice [[Bakunin]] - questo giogo della dittatura dello Stato è un mezzo di transizione necessario per conseguire la liberazione integrale del popolo, l'anarchia o la libertà è il fine, il governo o la dittatura è il mezzo. Dal quale si evince - prosegue ironicamente - che per liberare le masse bisogna prima sottometterle...Noi rispondiamo:... la [[libertà]] può essere solo il frutto della libertà. Vale a dire, la [[rivolta]] delle masse e l'organizzazione libera dei lavoratori può arrivare solo dal basso verso l'alto. Nulla cambia, semplicemente ad una classe dominante se ne sostituirà un'altra, visto che i rappresentanti di questa nuova classe dominante riceveranno la delega dalle masse, ritenute dai marxisti troppo ignoranti per poter gestire la fase di transizione. [[Bakunin]] durante tutta la sua vita denunciò l'ipocrisia e la contraddizione di questo concetto marxista, e per questo subì gli attacchi denigratori prima di [[Marx]] ed [[Engels]], poi di tutto l'apparato bolscevico ([[Lenin]], Plejanoff, [[Lev Trotzky|Trotzky]], Bukharin, ecc.)».
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