Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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I lavoratori aderiscono allo sciopero in forze ed i sindacalisti rivoluzionari son ritornati alla loro origine di classe con tutta l'influenza che han sempre avuto a Parma. [[Parma]] è restata quasi impenetrabile al fascismo come risulta dai diari di [[Italo Balbo]] (Milano 1932).  
I lavoratori aderiscono allo sciopero in forze ed i sindacalisti rivoluzionari son ritornati alla loro origine di classe con tutta l'influenza che han sempre avuto a Parma. [[Parma]] è restata quasi impenetrabile al fascismo come risulta dai diari di [[Italo Balbo]] (Milano 1932).  


Inoltre, ormai da poco più di un anno operano le squadre di autodifesa proletaria di [[Guido Picelli]], socialista internazionalista; tali organismi di autodifesa paramilitare avevano un perfetto serbatoio di reclutamento nel tessuto sociale proletario parmense incline al socialismo radicale ed all'[[anarchismo]].
Inoltre, ormai da poco più di un anno operano le squadre di autodifesa proletaria di [[Guido Picelli]], [[socialista]] internazionalista; tali organismi di autodifesa paramilitare avevano un perfetto serbatoio di reclutamento nel tessuto sociale proletario parmense incline al socialismo radicale ed all'[[anarchismo]].


Si vedrà nel prosieguo che il reclutamento per i fatti di Parma sarà anche in altri strati con la caduta in combattimento di [[Ulisse Corazza]], consigliere del [[partito popolare]], che assieme ad un gruppo dei suoi disse "metto il mio moschetto a sua disposizione, comandante Picelli" (Pino Caccucci,"Oltretorrente"). Anche sui giornali di matrice [[liberale]] e borghese del periodo, a Parma, ci son violenti attacchi agli [[Fascismo|squadristi]], individuati senza peli sulla lingua come criminali.
Si vedrà nel prosieguo che il reclutamento per i fatti di Parma sarà anche in altri strati con la caduta in combattimento di [[Ulisse Corazza]], consigliere del [[partito popolare]], che assieme ad un gruppo dei suoi disse "metto il mio moschetto a sua disposizione, comandante Picelli" (Pino Caccucci,"Oltretorrente"). Anche sui giornali di matrice [[liberale]] e borghese del periodo, a Parma, ci son violenti attacchi agli [[Fascismo|squadristi]], individuati senza peli sulla lingua come criminali.
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[[File:Picelli.jpg|thumb|[[Guido Picelli]]]]
[[File:Picelli.jpg|thumb|[[Guido Picelli]]]]
Le ragioni sociali e politiche della resistenza vittoriosa di Parma sono molte e si legano a radicate esperienze del periodo, introiettate dal movimento locale dei lavoratori.
Le ragioni sociali e politiche della resistenza vittoriosa di Parma sono molte e si legano a radicate esperienze del periodo, introiettate dal movimento locale dei lavoratori.
Esperienze che vanno dal tradizionale ribellismo urbano dei quartieri più poveri ed anche fatiscenti della città (in particolare i borghi dell'Oltretorrente) a tutta la situazione storico-politico-sociale brevemente analizzata nel paragrafo del ''Tessuto Sociale Parmense''. È da rimarcare, comunque, che la cultura parmense dell'interventismo di sinistra e l'esperienza combattentistica nella prima guerra mondiale di molti lavoratori avevano rafforzato una preponderante volontà di cambiamento sociale e politico: l'unico vantaggio che vi era stato dalla guerra per la massa era un bagaglio di conoscenze militari applicate sul campo. C'era stata inoltre l'[[Impresa di Fiume|Fiume]] e [[Gabriele D'Annunzio]] è ancora considerato da Argo Secondari "il Comandante", come si può desumere da una sua intervista ad un emissario di [[Antonio Gramsci]]. È da tener ben conto pure che la Russia Sovietica, in quel periodo, rappresentava una luminosa fiaccola per la speranza di emancipazione delle classi subalterne e per frazioni dei ceti medi in quel momento alleate del proletariato, ad esempio i molti reduci di guerra graduati e delusi. Occorre, ancora, rimarcare con forza l'importanza della figura carismatica di combattente antifascista rappresentata da [[Guido Picelli]] e la sua proposta politica per un [[Antifascismo|''Fronte Unitario Antifascista'']], (successivamente [[Guido Picelli]] aderì al [[Partito Comunista d'Italia]], ma in quel periodo era ancora un socialista internazionalista). Picelli è ricordato ancora oggi in modo epico a Parma, anche per le sue caratteristiche umane e di cultore dell'opera lirica. Militarmente parlando, in senso stretto, è ben difendibile una zona con strade strette, tortuose ed anguste che porta ad un'immediata difesa con la barricata; ci sono dei precedenti storici con il lancio di tegole dai tetti e di pietre per le strade come forma di autodifesa dagli attacchi della polizia ed esercito già dalla fine del 1800, ed il metodo ormai è consolidato come forma di autodifesa contro le forze di polizia e l'esercito.
Esperienze che vanno dal tradizionale ribellismo urbano dei quartieri più poveri ed anche fatiscenti della città (in particolare i borghi dell'Oltretorrente) a tutta la situazione storico-politico-sociale brevemente analizzata nel paragrafo del ''Tessuto Sociale Parmense''. È da rimarcare, comunque, che la cultura parmense dell'interventismo di sinistra e l'esperienza combattentistica nella prima guerra mondiale di molti lavoratori avevano rafforzato una preponderante volontà di cambiamento sociale e politico: l'unico vantaggio che vi era stato dalla guerra per la massa era un bagaglio di conoscenze militari applicate sul campo. C'era stata inoltre l'[[Impresa di Fiume|Fiume]] e [[Gabriele D'Annunzio]] è ancora considerato da Argo Secondari "il Comandante", come si può desumere da una sua intervista ad un emissario di [[Antonio Gramsci]]. È da tener ben conto pure che la Russia Sovietica, in quel periodo, rappresentava una luminosa fiaccola per la speranza di emancipazione delle classi subalterne e per frazioni dei ceti medi in quel momento alleate del proletariato, ad esempio i molti reduci di guerra graduati e delusi. Occorre, ancora, rimarcare con forza l'importanza della figura carismatica di combattente antifascista rappresentata da [[Guido Picelli]] e la sua proposta politica per un [[Antifascismo|''Fronte Unitario Antifascista'']], (successivamente [[Guido Picelli]] aderì al [[Partito Comunista d'Italia]], ma in quel periodo era ancora un [[socialista]] internazionalista). Picelli è ricordato ancora oggi in modo epico a Parma, anche per le sue caratteristiche umane e di cultore dell'opera lirica. Militarmente parlando, in senso stretto, è ben difendibile una zona con strade strette, tortuose ed anguste che porta ad un'immediata difesa con la barricata; ci sono dei precedenti storici con il lancio di tegole dai tetti e di pietre per le strade come forma di autodifesa dagli attacchi della polizia ed esercito già dalla fine del 1800, ed il metodo ormai è consolidato come forma di autodifesa contro le forze di polizia e l'esercito.


== Personaggi correlati ==
== Personaggi correlati ==
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*'''Davide Fossa''', squadrista, fu anche fondatore del sindacato fascista a Parma
*'''Davide Fossa''', squadrista, fu anche fondatore del sindacato fascista a Parma
*'''Ranieri Remo''' (Fontanellato, Parma, 1894 - Fidenza, Parma, 1967), squadrista e capo dei fascisti a [[Fidenza]]. Entrò nel Partito Nazionale Fascista dopo essersi candidato al Consiglio comunale nelle liste del Partito Popolare a Borgo San Donnino (Fidenza), divenendo in seguito uno dei più noti esponenti fascisti del parmense fino ad inizio anni 30. Nel [[1922]] fu assessore e nell'agosto [[1922]] partecipò all'attacco squadristico contro Parma, seguace di [[Roberto Farinacci]], fu protagonista di duri scontri all'interno dello stesso [[PNF]] fra le diverse fazioni arrivando all'espulsione del [[1925]], una volta reintegrato nel [[PNF]] assume l'incarico di segretario federale parmense (1927-29), ispettore nazionale (1927-31), membro della direzione nazionale del partito (1931-32) e continuò ad essere deputato della provincia di Parma fino al [[1934]], quando lasciò l'attività politica per dedicarsi all'industria nel ramo caseario e conserviero. Fu volontario nel secondo conflitto mondiale e non aderì alla [[RSI]], però, subì un processo, comunque, per “atti rilevanti” a seguito del suo passato di fascista.
*'''Ranieri Remo''' (Fontanellato, Parma, 1894 - Fidenza, Parma, 1967), squadrista e capo dei fascisti a [[Fidenza]]. Entrò nel Partito Nazionale Fascista dopo essersi candidato al Consiglio comunale nelle liste del Partito Popolare a Borgo San Donnino (Fidenza), divenendo in seguito uno dei più noti esponenti fascisti del parmense fino ad inizio anni 30. Nel [[1922]] fu assessore e nell'agosto [[1922]] partecipò all'attacco squadristico contro Parma, seguace di [[Roberto Farinacci]], fu protagonista di duri scontri all'interno dello stesso [[PNF]] fra le diverse fazioni arrivando all'espulsione del [[1925]], una volta reintegrato nel [[PNF]] assume l'incarico di segretario federale parmense (1927-29), ispettore nazionale (1927-31), membro della direzione nazionale del partito (1931-32) e continuò ad essere deputato della provincia di Parma fino al [[1934]], quando lasciò l'attività politica per dedicarsi all'industria nel ramo caseario e conserviero. Fu volontario nel secondo conflitto mondiale e non aderì alla [[RSI]], però, subì un processo, comunque, per “atti rilevanti” a seguito del suo passato di fascista.
*'''Terzaghi Michele''', (Parma, 1896 - 1922),avvocato [[socialismo|socialista]] fino al [[1916]], diresse La Difesa", (giornale della federazione del [[Partito Socialista Italiano]]), che passò poi sotto la direzione di [[Spartaco Lavagnini]] abbandonando il partito socialista a seguito della sua scelta interventista, aderì poi al fascismo nel primo dopoguerra con la successiva elezione a deputato del blocco nazionale del [[1921]].
*'''Terzaghi Michele''', (Parma, 1896 - 1922),avvocato [[socialismo|socialista]] fino al [[1916]], diresse La Difesa", (giornale della federazione del [[Partito Socialista Italiano]]), che passò poi sotto la direzione di [[Spartaco Lavagnini]] abbandonando il partito [[socialista]] a seguito della sua scelta interventista, aderì poi al fascismo nel primo dopoguerra con la successiva elezione a deputato del blocco nazionale del [[1921]].


=== Fronte unito [[Arditi del Popolo]], Legione Proletaria e [[Filippo Corridoni]] ===
=== Fronte unito [[Arditi del Popolo]], Legione Proletaria e [[Filippo Corridoni]] ===
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=== Personaggi Istituzionali ===
=== Personaggi Istituzionali ===


*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[https://web.archive.org/web/20070927082522/http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[https://web.archive.org/web/20070927082522/http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore [[socialista]] nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
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* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Alberto Simonini]]''', dirigente socialista e segretario della Camera Confederale del Lavoro di Parma.
*'''[[Alberto Simonini]]''', dirigente [[socialista]] e segretario della Camera Confederale del Lavoro di Parma.
==Note==
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