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Tutta la popolazione partecipa attivamente agli scontri, comprese le donne che danno un apporto fondamentale oltre che come combattenti sul campo per l'organizzazione delle retrovie, organizzazione "lodata" da Balbo: vengono superate divisioni politiche anche profonde e radicate e che in certe situazioni precedenti portarono anche allo scontro fisico: [[Arditi del Popolo]], sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici come ([[Antonio Cieri]], [[comunismo|comunisti]], popolari, repubblicani e [[socialismo|socialisti]] delle varie tendenze, combattono fianco a fianco contro gli [[Fascismo|squadristi]]. | Tutta la popolazione partecipa attivamente agli scontri, comprese le donne che danno un apporto fondamentale oltre che come combattenti sul campo per l'organizzazione delle retrovie, organizzazione "lodata" da Balbo: vengono superate divisioni politiche anche profonde e radicate e che in certe situazioni precedenti portarono anche allo scontro fisico: [[Arditi del Popolo]], sindacalisti corridoniani, confederali, anarchici come ([[Antonio Cieri]], [[comunismo|comunisti]], popolari, repubblicani e [[socialismo|socialisti]] delle varie tendenze, combattono fianco a fianco contro gli [[Fascismo|squadristi]]. | ||
Gli squadristi tentano di superare le barricate, devastano, nelle zone centrali della città , meno difendibili e difese,il circolo dei ferrovieri, uffici di numerosi professionisti democratici, le sedi del giornale «Il Piccolo», dell'Unione del Lavoro e del Partito Popolare. A questo punto iniziano le trattative, vista la situazione, per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura e Lodomez fa il discorso a Balbo di cui poco sopra: "non può garantire l'incolumita' dei fascisti". La notte tra il [[5 agosto|5]] e il [[6 agosto]] le squadre fasciste smobilitano e lasciano velocemente la città : Parma proletaria ha resistito ed ha salvato, in gran parte, l'intera città dalle devastazioni. Due [[Arditi del Popolo]] "salutano" Balbo, che abbandona Parma in automobile, scaricandogli addosso i loro revolvers. Molti anni dopo Balbo torna a Parma, con il [[fascismo]] ormai ben stabilizzato, e lo attende un grosso cartello con la scritta in [[dialetto parmigiano]]: «Balbo, hai attraversato l'oceano ma non il Torrente Parma.» | Gli squadristi tentano di superare le barricate, devastano, nelle zone centrali della città , meno difendibili e difese,il circolo dei ferrovieri, uffici di numerosi professionisti democratici, le sedi del giornale «Il Piccolo», dell'Unione del Lavoro e del Partito Popolare. A questo punto iniziano le trattative, vista la situazione, per la fine dei combattimenti tra il comando di Balbo, le autorità militari e la Prefettura e Lodomez fa il discorso a Balbo di cui poco sopra: "non può garantire l'incolumita' dei fascisti". La notte tra il [[5 agosto|5]] e il [[6 agosto]] le squadre fasciste smobilitano e lasciano velocemente la città: Parma proletaria ha resistito ed ha salvato, in gran parte, l'intera città dalle devastazioni. Due [[Arditi del Popolo]] "salutano" Balbo, che abbandona Parma in automobile, scaricandogli addosso i loro revolvers. Molti anni dopo Balbo torna a Parma, con il [[fascismo]] ormai ben stabilizzato, e lo attende un grosso cartello con la scritta in [[dialetto parmigiano]]: «Balbo, hai attraversato l'oceano ma non il Torrente Parma.» | ||
Il [[6 Agosto]] [[1922]], Lodomez, comandante militare della piazza, assume pieni poteri e proclama lo stato di assedio. | Il [[6 Agosto]] [[1922]], Lodomez, comandante militare della piazza, assume pieni poteri e proclama lo stato di assedio. | ||
Nella mattinata i soldati, festosamente accolti dalla popolazione, con cui fraternizzano, entrano nei rioni dell'Oltretorrente e del Naviglio e, in poco tempo, la situazione torna alla normalità . | Nella mattinata i soldati, festosamente accolti dalla popolazione, con cui fraternizzano, entrano nei rioni dell'Oltretorrente e del Naviglio e, in poco tempo, la situazione torna alla normalità . |