Diego Abad de Santillán: differenze tra le versioni

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== Pensiero ==
== Pensiero ==
: «La relativa sfiducia del [[sindacalismo rivoluzionario]] - da cui la critica verso "il neutralismo" - e dell' [[anarco-sindacalismo]] - da cui l'incontestabile pretesa di "regolare tutta la vita sociale" - coincide perfettamente con il fine rivoluzionario della [[il movimento anarchico in Argentina (FORA)|Fora]]'', ''che non attribuisce al sindacalismo che un ruolo difensivo, auspicando la propria fine con l'abolizione della società  divisa in classi e l'instaurazione del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]»'' ( In ''Elogio del fine rivoluzionario'' di [[Frank Mintz]] ).
: «La relativa sfiducia del [[sindacalismo rivoluzionario]] - da cui la critica verso "il neutralismo" - e dell' [[anarco-sindacalismo]] - da cui l'incontestabile pretesa di "regolare tutta la vita sociale" - coincide perfettamente con il fine rivoluzionario della [[il movimento anarchico in Argentina (FORA)|Fora]]'', ''che non attribuisce al sindacalismo che un ruolo difensivo, auspicando la propria fine con l'abolizione della società  divisa in classi e l'instaurazione del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]»'' ( In ''Elogio del fine rivoluzionario'' di [[Frank Mintz]] ).
Il contributo teorico di Diego Abad de Santillan negli anni Venti si è concentrato sul legame tra [[sindacalismo]] ed idee anarchiche. Partenze dalla neutralità  ed indipendenza del sindacato sostenuta da [[àngel Pestaña]] in [[Spagna]], come dall'idealizzazione di [[Malatesta]] del movimento insurrezionale. Egli sosteneva che il sindacato doveva avere una delineazione ideologica, cioè, anarchica, pur rispettando gli altri sindacati differenti. Ispirato al programma dell'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici|Alleanza]] di [[Bakunin]], ha difeso il ruolo della minoranza cosciente presente nei sindacati, in grado di essere il primo nella lotta in difesa degli interessi della comunità , al fine di attirare gli altri con l'esempio e fornire orientamenti per gli insorti anarchici.
Il contributo teorico di Diego Abad de Santillan negli anni Venti si è concentrato sul legame tra [[sindacalismo]] ed idee anarchiche. Partenze dalla neutralità  ed indipendenza del sindacato sostenuta da [[Ángel Pestaña]] in [[Spagna]], come dall'idealizzazione di [[Malatesta]] del movimento insurrezionale. Egli sosteneva che il sindacato doveva avere una delineazione ideologica, cioè, anarchica, pur rispettando gli altri sindacati differenti. Ispirato al programma dell'[[Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici|Alleanza]] di [[Bakunin]], ha difeso il ruolo della minoranza cosciente presente nei sindacati, in grado di essere il primo nella lotta in difesa degli interessi della comunità , al fine di attirare gli altri con l'esempio e fornire orientamenti per gli insorti anarchici.


Negli anni trenta cominciò ad esser affrontato il tema dell'organizzazione economica della rivoluzione, ispirata, tra gli altri, dal [[consiliarismo]] di [[Anton Pannekoek]]. In parte, le sue idee sono state messe in pratica durante la collettivizzazione durante la [[rivoluzione spagnola]] e sono stati formulate nella sua opera  ''El organismo económico de la revolución''.
Negli anni trenta cominciò ad esser affrontato il tema dell'organizzazione economica della rivoluzione, ispirata, tra gli altri, dal [[consiliarismo]] di [[Anton Pannekoek]]. In parte, le sue idee sono state messe in pratica durante la collettivizzazione durante la [[rivoluzione spagnola]] e sono stati formulate nella sua opera  ''El organismo económico de la revolución''.
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