Cronologia delle rivolte e dei morti dalla caduta del fascismo ai giorni nostri: differenze tra le versioni

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==1972==
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*[[11 marzo]]  
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A Milano, la Questura autorizza un raduno della maggioranza silenziosa che raccoglie alcune centinaia di persone a piazza Castello; a margine di questa manifestazione, vengono malmenati un cronista del "Giorno" e un fotografo. La Questura vieta per contro la piazza alla sinistra extraparlamentare che vuole manifestare per la libertà di Valpreda e contro il governo Andreotti e la ‘strage di Stato'. I giovani si radunano egualmente in vari punti della città ed impegnano la polizia, tenendo il centro per tutto il pomeriggio. Rimane ucciso da un candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo dalla polizia, il pensionato Giuseppe Tavecchio (per la sua morte verrà incriminato per ‘omicidio colposo', il capitano di Ps Dario Del Medico, condannato in primo grado e, infine, assolto in appello perché ‘il fatto non costituisce reato') e si contano 40 feriti. Nei giorni seguenti, perquisizioni a tappeto, la Questura annuncia 99 arresti: fra essi, il nostro compagno, Luigi Cipriani, ‘comandante'delle forze di piazza, che dovrà rendersi latitante per sfuggire all'arresto, nonché l'avvocato Leopoldo Leon, non presente ai fatti, che raccoglieva testimonianze sul comportamento della polizia, per ‘concorso ideologico nei reati di resistenza aggravata e devastazione'.
A Milano la questura autorizza un raduno della "maggioranza silenziosa" che raccoglie alcune centinaia di persone a piazza Castello; a margine di questa manifestazione vengono malmenati un cronista de ''Il Giorno'' e un fotografo. La questura vieta la piazza alla sinistra extraparlamentare che vuole manifestare per la libertà di [[Pietro Valpreda|Valpreda]]] e contro il governo Andreotti e la strage di [[Stato]]. I giovani si radunano egualmente in vari punti della città ed impegnano la [[polizia]], tenendo il centro per tutto il pomeriggio. Rimane ucciso da un candelotto lacrimogeno, sparato ad altezza d'uomo dalla [[polizia]], il pensionato Giuseppe Tavecchio, per la cui morte verrà incriminato per omicidio colposo il capitano di pubblica sicurezza Dario Del Medico (condannato in primo grado e, infine, assolto in appello perché «il fatto non costituisce reato»), e si contano 40 feriti. Nei giorni seguenti si hanno perquisizioni a tappeto e la questura annuncia 99 arresti: fra essi Luigi Cipriani, "comandante" delle forze di piazza, che dovrà rendersi latitante per sfuggire all'arresto, e l'avvocato Leopoldo Leon (non presente ai fatti), che sta raccogliendo testimonianze sul comportamento della [[polizia]] (motivo dell'arresto: «concorso ideologico nei reati di resistenza aggravata e devastazione»).


*[[5 maggio]]  
*[[5 maggio]]  
A Pisa, le forze di polizia caricano i militanti della sinistra extraparlamentare che contestano il comizio del missino Niccolai, provocando decine di feriti e procedendo a 20 arresti. Fra questi, l'anarchico [[Franco Serantini]] di vent'anni, che al momento del fermo viene selvaggiamente percosso con i calci dei fucili, pugni e calci. Morirà due giorni dopo nel [[carcere]] di Pisa, privo di cure, per frattura della scatola cranica. Il pretore condannerà il capitano di Ps Amerigo Albini e l'agente Giovanni Colantoni a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per ‘falsa testimonianza'. Anche a Bergamo, le forze di polizia caricano violentemente i militanti di sinistra che contestano il comizio del missino Tremaglia, provocando il ferimento di 15 giovani.
A Pisa le forze di [[polizia]] caricano i militanti della sinistra extraparlamentare che contestano il comizio del missino Niccolai, provocando decine di feriti e procedendo a 20 arresti. Fra questi, l'anarchico [[Franco Serantini]] di 20 anni, che al momento del fermo viene selvaggiamente percosso con i calci dei fucili, pugni e calci. Morirà due giorni dopo nel [[carcere]] di Pisa, privo di cure, per frattura della scatola cranica. Il pretore condannerà il capitano di pubblica sicurezza Amerigo Albini e l'agente Giovanni Colantoni a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per «falsa testimonianza».  
 
A Bergamo le forze di [[polizia]] caricano violentemente i militanti di sinistra che contestano il comizio del missino Tremaglia, provocando il ferimento di 15 giovani.


==1973==
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