Crass: differenze tra le versioni

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I Crass incontrarono numerosi problemi anche nel circuito dei locali: «Fummo cacciati, boicottati, persino banditi dall'allora leggendario Roxy Club: ci dissero che volevano solo ragazzi a posto». In reazione a questa situazione, e con l'intento di diffondere il più possibile le proprie idee, cominciarono a suonare «in posti dove nessun altro gruppo aveva mai suonato prima. Circoli di quartiere, tendoni, centri sociali, qualsiasi posto che non fosse stato un club privato, una discoteca o appartenesse al circuito universitario. Centinaia di persone sarebbero state disposte a seguirci in capo al mondo durante i nostri tours per celebrare il reciproco senso di libertà. Abbiamo diviso la nostra musica, film, letteratura, conversazioni, cibo e tè». Tal esigenza di esprimersi in luoghi non convenzionali portò all'idea di occupare un posto per potervi organizzare dei concerti alla portata di tutti. Dopo un primo tentativo al Rainbow Club «occupammo lo Zig Zag Club, anch'esso allora sfitto. La notizia di questa seconda occupazione si diffuse per la città in un baleno, anche perché si era sparsa voce dei pestaggi della polizia al Rainbow. A mezzogiorno parecchie centinaia di persone si erano raccolte dentro e tutt'intorno allo Zig Zag occupato, e nel pomeriggio ebbe inizio un grande concerto collettivo gratuito. Con cibo gratis e birra rubata abbiamo celebrato ancora la nostra indipendenza, stavolta assieme a tanti gruppi musicali, il meglio di quello che si poteva davvero chiamare [[Punk|punk]]. Insieme abbiamo dato vita a un'esplosione di energia durata ventiquattr'ore che ha ispirato decine e decine di eventi simili in tutto il mondo. Avevamo imparato la lezione: lo slogan do it yourself (fatelo da soli) non è mai stato così vero come in quel giorno allo Zig Zag Club». I concerti dei Crass si distinsero per il loro impatto e per la totale assenza di diversità fra musicista e spettatore: «Quella prima volta a Norwich i Crass furono sbalorditivi ci colpì la loro spontaneità: prima di suonare, gironzolarono per la sala mezza vuota e dopo ci aspettarono affinché potessimo parlare con loro sorseggiando tè. La musica per i Crass era roba vera e si vedeva, si può dire che non abbiano ridotto il concerto alla sua componente materiale ma lo abbiano ampliato in maniera indefinita, così da includere il prima e il dopo concerto, il montaggio dell'impianto casereccio rubacchiato, l'allestimento di striscioni e bandiere e la conseguente trasformazione del capannone, l'indossare inquietanti abiti neri paramilitari con fasce rosse, le donne attraenti ma in modo asessuato. Ero intimorito ma nello stesso tempo profondamente attratto. Per la gente del Norfolk era come se fosse sbarcato un gruppo di alieni nella loro contea, proveniente da un universo in cui vigevano regole diverse, che traspirava autenticità». Capaci di sconvolgere anche i punk, i Crass «stimolavano il dubbio» e aggiungevano «un tassello nuovo, un qualcosa di serio». Lo stesso [[Penny Rimbaud]] definirà i concerti del suo gruppo in questo modo: «Era ben altro che ambiguità, era una contraddizione assoluta, tra il calore, l'apertura mentale eccetera. Di tutti i gruppi punk eravamo i più meccanici, disumani, terrorizzanti. Eravamo un gran buco nero da cui fuoriusciva una cascata di immagini orribili. Un bombardamento a tappeto, in completo contrasto con il dopo concerto in cui giravamo per la sala mangiando tramezzini e sorseggiando tazze di tè. Era proprio questa confusione che metteva in discussione le persone e le invitava a decidere». Decidere di reagire a tutto ciò che gli veniva fatto vedere organizzando proteste, manifestazioni, occupando e via dicendo. Di grande impatto, autogestiti, con un prezzo d'ingresso nettamente inferiore a quello dei concerti offerti dal music business ed organizzati in posti inusuali o addirittura illegali, simili eventi si distinsero anche per la donazione dei profitti a varie cause affini all'ideale anarchico-pacifista. «Nella primavera del 1980 abbiamo partecipato a una serie di concerti a sostegno del fondo di difesa per alcuni anarchici detenuti, definiti paradossalmente Persons unknown (sconosciuti)». Assieme ai soldi ricavati dalla pubblicazione di un disco split 7" col gruppo Poison Girls, i Crass contribuirono anche all'apertura di un circolo anarchico. «La facilità relativa con cui eravamo stati in grado di raccogliere i fondi per il centro anarchico ci fece capire il nostro potere non solo di dare vita a nuove idee, ma anche di riuscire in qualche modo a realizzarle. Veniva davvero molta gente ai nostri concerti, quindi il modo migliore di sfruttare la situazione era il decidere che avremmo esclusivamente suonato in concerto a sostegno di qualche cosa. In tutti gli anni della nostra attività siamo riusciti a raccogliere fondi per una grande quantità di cause differenti». Non solo: «I soldi ricavati dallo spettacolo precedente sono andati sia a qualche campagna politica marginale (salute mentale e diritti degli animali) sia alla promozione di altri eventi musicali come i free festival (Saranno proprio alcuni dei membri del collettivo dei Crass a partecipare all'organizzazione dei primi festival di Stonehenge). Opposizione e antagonismo attraverso l'attivismo, e attraverso la [[musica]].».
I Crass incontrarono numerosi problemi anche nel circuito dei locali: «Fummo cacciati, boicottati, persino banditi dall'allora leggendario Roxy Club: ci dissero che volevano solo ragazzi a posto». In reazione a questa situazione, e con l'intento di diffondere il più possibile le proprie idee, cominciarono a suonare «in posti dove nessun altro gruppo aveva mai suonato prima. Circoli di quartiere, tendoni, centri sociali, qualsiasi posto che non fosse stato un club privato, una discoteca o appartenesse al circuito universitario. Centinaia di persone sarebbero state disposte a seguirci in capo al mondo durante i nostri tours per celebrare il reciproco senso di libertà. Abbiamo diviso la nostra musica, film, letteratura, conversazioni, cibo e tè». Tal esigenza di esprimersi in luoghi non convenzionali portò all'idea di occupare un posto per potervi organizzare dei concerti alla portata di tutti. Dopo un primo tentativo al Rainbow Club «occupammo lo Zig Zag Club, anch'esso allora sfitto. La notizia di questa seconda occupazione si diffuse per la città in un baleno, anche perché si era sparsa voce dei pestaggi della polizia al Rainbow. A mezzogiorno parecchie centinaia di persone si erano raccolte dentro e tutt'intorno allo Zig Zag occupato, e nel pomeriggio ebbe inizio un grande concerto collettivo gratuito. Con cibo gratis e birra rubata abbiamo celebrato ancora la nostra indipendenza, stavolta assieme a tanti gruppi musicali, il meglio di quello che si poteva davvero chiamare [[Punk|punk]]. Insieme abbiamo dato vita a un'esplosione di energia durata ventiquattr'ore che ha ispirato decine e decine di eventi simili in tutto il mondo. Avevamo imparato la lezione: lo slogan do it yourself (fatelo da soli) non è mai stato così vero come in quel giorno allo Zig Zag Club». I concerti dei Crass si distinsero per il loro impatto e per la totale assenza di diversità fra musicista e spettatore: «Quella prima volta a Norwich i Crass furono sbalorditivi ci colpì la loro spontaneità: prima di suonare, gironzolarono per la sala mezza vuota e dopo ci aspettarono affinché potessimo parlare con loro sorseggiando tè. La musica per i Crass era roba vera e si vedeva, si può dire che non abbiano ridotto il concerto alla sua componente materiale ma lo abbiano ampliato in maniera indefinita, così da includere il prima e il dopo concerto, il montaggio dell'impianto casereccio rubacchiato, l'allestimento di striscioni e bandiere e la conseguente trasformazione del capannone, l'indossare inquietanti abiti neri paramilitari con fasce rosse, le donne attraenti ma in modo asessuato. Ero intimorito ma nello stesso tempo profondamente attratto. Per la gente del Norfolk era come se fosse sbarcato un gruppo di alieni nella loro contea, proveniente da un universo in cui vigevano regole diverse, che traspirava autenticità». Capaci di sconvolgere anche i punk, i Crass «stimolavano il dubbio» e aggiungevano «un tassello nuovo, un qualcosa di serio». Lo stesso [[Penny Rimbaud]] definirà i concerti del suo gruppo in questo modo: «Era ben altro che ambiguità, era una contraddizione assoluta, tra il calore, l'apertura mentale eccetera. Di tutti i gruppi punk eravamo i più meccanici, disumani, terrorizzanti. Eravamo un gran buco nero da cui fuoriusciva una cascata di immagini orribili. Un bombardamento a tappeto, in completo contrasto con il dopo concerto in cui giravamo per la sala mangiando tramezzini e sorseggiando tazze di tè. Era proprio questa confusione che metteva in discussione le persone e le invitava a decidere». Decidere di reagire a tutto ciò che gli veniva fatto vedere organizzando proteste, manifestazioni, occupando e via dicendo. Di grande impatto, autogestiti, con un prezzo d'ingresso nettamente inferiore a quello dei concerti offerti dal music business ed organizzati in posti inusuali o addirittura illegali, simili eventi si distinsero anche per la donazione dei profitti a varie cause affini all'ideale anarchico-pacifista. «Nella primavera del 1980 abbiamo partecipato a una serie di concerti a sostegno del fondo di difesa per alcuni anarchici detenuti, definiti paradossalmente Persons unknown (sconosciuti)». Assieme ai soldi ricavati dalla pubblicazione di un disco split 7" col gruppo Poison Girls, i Crass contribuirono anche all'apertura di un circolo anarchico. «La facilità relativa con cui eravamo stati in grado di raccogliere i fondi per il centro anarchico ci fece capire il nostro potere non solo di dare vita a nuove idee, ma anche di riuscire in qualche modo a realizzarle. Veniva davvero molta gente ai nostri concerti, quindi il modo migliore di sfruttare la situazione era il decidere che avremmo esclusivamente suonato in concerto a sostegno di qualche cosa. In tutti gli anni della nostra attività siamo riusciti a raccogliere fondi per una grande quantità di cause differenti». Non solo: «I soldi ricavati dallo spettacolo precedente sono andati sia a qualche campagna politica marginale (salute mentale e diritti degli animali) sia alla promozione di altri eventi musicali come i free festival (Saranno proprio alcuni dei membri del collettivo dei Crass a partecipare all'organizzazione dei primi festival di Stonehenge). Opposizione e antagonismo attraverso l'attivismo, e attraverso la [[musica]].».


==Una particolare forma di [[Anarchismo]]==
==Una particolare forma di [[anarchismo]]==
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|right|170px|La [[A cerchiata|"A" cerchiata]], uno dei simboli del movimento anarchico.]]
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|right|170px|La [[A cerchiata|"A" cerchiata]], uno dei simboli del movimento anarchico.]]
L'esperienza del circolo anarchico sottolineò un'altra caratteristica peculiare dell'ideologia crassiana. Il centro infatti chiuse a seguito degli attriti fra i "tradizionalisti" del gruppo di Persons Unknown e gli anarcopunks. Il contrasto si svolse prevalentemente su base ideologica: l'anarco-pacifismo proposto dai Crass è rivolto ad una ricerca concreta di autonomia agendo sulla propria vita reale (vivere in una comune, le occupazioni, le autoproduzioni e via dicendo) senza nemmeno fare riferimento alla tradizione storica anarchica, anzi ignorandola: «Nonostante il casino, ci si divertiva enormemente. Nessuno che venisse a seccarti con storie assurde, nessuno che voleva sapere come mai [[anarchia]] e pace potessero coesistere, nessuno che venisse a romperci i coglioni con lunghi monologhi su [[Bakunin]], che a quel tempo noi si immaginava probabilmente fosse una marca di vodka». Ispirati profondamente dal concetto di azione diretta e nonviolenta, utilizzarono questo modo di agire per risolvere gran parte dei loro problemi nonché per organizzare festival, manifestazioni e sabotaggi. Scopo dei Crass era costruire una "estetica della rabbia" anziché "adottare la strategia degli attivisti anarchici inglesi della generazione precedente, quelli delle Angry Brigade, con le loro cellule terroristiche, le bombe e le rivendicazioni. Pur cercando di rappresentare la rabbia nei loro prodotti culturali, i Crass evitarono le grandi contrapposizioni della politica sottoculturale giovanile del periodo: la destra (il British Movement, il National Front, gli Skrewdriver - e parte dell'Oi!, musica strumentalizzata dalla propaganda neofascista e dai media) e la sinistra (il Socialist Workers Party, Rock Against Racism, i Clash). Pensavano che non prendendo posizione «sarebbero riusciti a provocare il pubblico senza inquadrarlo, si può dire perciò che i Crass valorizzavano al massimo la loro autonomia». Nonostante il loro immaginario catastrofico e pieno di immagini di alienazione e dominio, il collettivo manteneva un atteggiamento propositivo: «Il futuro per i Crass è un incubo, ma non lo è il futuro che essi auspicano. Attraverso queste composizioni culturali dispotiche viene rappresentata un'utopia politica». Per quanto il loro modo di comunicare fosse di così forte impatto essi specificheranno che «non c'è aggressività nelle nostre performance, è solo disperazione». Disperazione per le ingiustizie e le discriminazioni del mondo occidentale, disperazione che nasce dall'amore per la vita: «Alcuni membri del gruppo realizzarono Acts of love (atti d'amore), una raccolta di cinquanta poesie che costituiva un tentativo di dimostrare che l'origine della nostra rabbia era l'amore e non l'odio, e che la nostra idea di individualismo più che da un egocentrismo sociale bigotto, derivava da una nostra filosofia dell'essere.». Lo stesso amore per la vita li porterà ad interessarsi dello sfruttamento animale.  
L'esperienza del circolo anarchico sottolineò un'altra caratteristica peculiare dell'ideologia crassiana. Il centro infatti chiuse a seguito degli attriti fra i "tradizionalisti" del gruppo di Persons Unknown e gli anarcopunks. Il contrasto si svolse prevalentemente su base ideologica: l'anarco-pacifismo proposto dai Crass è rivolto ad una ricerca concreta di autonomia agendo sulla propria vita reale (vivere in una comune, le occupazioni, le autoproduzioni e via dicendo) senza nemmeno fare riferimento alla tradizione storica anarchica, anzi ignorandola: «Nonostante il casino, ci si divertiva enormemente. Nessuno che venisse a seccarti con storie assurde, nessuno che voleva sapere come mai [[anarchia]] e pace potessero coesistere, nessuno che venisse a romperci i coglioni con lunghi monologhi su [[Bakunin]], che a quel tempo noi si immaginava probabilmente fosse una marca di vodka». Ispirati profondamente dal concetto di azione diretta e nonviolenta, utilizzarono questo modo di agire per risolvere gran parte dei loro problemi nonché per organizzare festival, manifestazioni e sabotaggi. Scopo dei Crass era costruire una "estetica della rabbia" anziché "adottare la strategia degli attivisti anarchici inglesi della generazione precedente, quelli delle Angry Brigade, con le loro cellule terroristiche, le bombe e le rivendicazioni. Pur cercando di rappresentare la rabbia nei loro prodotti culturali, i Crass evitarono le grandi contrapposizioni della politica sottoculturale giovanile del periodo: la destra (il British Movement, il National Front, gli Skrewdriver - e parte dell'Oi!, musica strumentalizzata dalla propaganda neofascista e dai media) e la sinistra (il Socialist Workers Party, Rock Against Racism, i Clash). Pensavano che non prendendo posizione «sarebbero riusciti a provocare il pubblico senza inquadrarlo, si può dire perciò che i Crass valorizzavano al massimo la loro autonomia». Nonostante il loro immaginario catastrofico e pieno di immagini di alienazione e dominio, il collettivo manteneva un atteggiamento propositivo: «Il futuro per i Crass è un incubo, ma non lo è il futuro che essi auspicano. Attraverso queste composizioni culturali dispotiche viene rappresentata un'utopia politica». Per quanto il loro modo di comunicare fosse di così forte impatto essi specificheranno che «non c'è aggressività nelle nostre performance, è solo disperazione». Disperazione per le ingiustizie e le discriminazioni del mondo occidentale, disperazione che nasce dall'amore per la vita: «Alcuni membri del gruppo realizzarono Acts of love (atti d'amore), una raccolta di cinquanta poesie che costituiva un tentativo di dimostrare che l'origine della nostra rabbia era l'amore e non l'odio, e che la nostra idea di individualismo più che da un egocentrismo sociale bigotto, derivava da una nostra filosofia dell'essere.». Lo stesso amore per la vita li porterà ad interessarsi dello sfruttamento animale.  
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