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[[File:Jean-Jacques Rousseau (painted portrait).jpg|thumb|Ritratto di Jean-Jacques Rousseau]]Il '''contrattualismo''' comprende quelle teorie politiche che vedono l'origine della società  in un [[contratto]] tra governati e governanti, che implica obblighi precisi per ambedue le parti. In questa concezione il [[potere]] politico si fonda su un contratto sociale che pone fine allo stato di natura, segnando l'inizio dello [[stato]] sociale e politico.
[[File:Jean-Jacques Rousseau (painted portrait).jpg|thumb|Ritratto di Jean-Jacques Rousseau]]Il '''contrattualismo''' comprende quelle teorie politiche che vedono l'origine della società  in un [[contratto]] tra governati e governanti, che implica obblighi precisi per ambedue le parti. In questa concezione il [[potere]] politico si fonda su un contratto sociale che pone fine allo stato di natura, segnando l'inizio dello [[stato]] sociale e politico.


Il '''contratto sociale''' è, secondo alcuni pensatori, alla base della nascita della [[società ]], ossia di quella di forma di vita in comune che sostituisce lo [[stato di natura]], nel quale gli esseri umani vivono in una condizione di instabilità  e insicurezza per la mancanza di regole riguardo a quelli che sono i loro diritti e doveri.
Il '''contratto sociale''' è, secondo alcuni pensatori, alla base della nascita della [[società]], ossia di quella di forma di vita in comune che sostituisce lo [[stato di natura]], nel quale gli esseri umani vivono in una condizione di instabilità  e insicurezza per la mancanza di regole riguardo a quelli che sono i loro diritti e doveri.


Accettando spontaneamente le leggi che vengono loro imposte, gli uomini perdono una parte della loro assoluta e pericolosa libertà  per assicurarsi una maggiore tranquillità  e sicurezza sociale.
Accettando spontaneamente le leggi che vengono loro imposte, gli uomini perdono una parte della loro assoluta e pericolosa libertà  per assicurarsi una maggiore tranquillità  e sicurezza sociale.
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==Origini della teoria contrattualista==
==Origini della teoria contrattualista==


La riflessione sulla posizione dell'individuo all'interno della [[società ]], ossia inteso come cittadino, costituisce il fondamento di qualunque teoria propriamente politica.
La riflessione sulla posizione dell'individuo all'interno della [[società]], ossia inteso come cittadino, costituisce il fondamento di qualunque teoria propriamente politica.
Ogni teoria politica non può evitare di affrontare il problema della nascita del concetto stesso di “politico” e del suo stretto rapporto con le istanze che lo precedono e che costituiscono il criterio di orientamento dell'agire in società, che fondano gli scopi della stessa, che stabiliscono quindi i limiti, se ci sono, del potere sovraordinato nel suo rapporto con il cittadino.
Ogni teoria politica non può evitare di affrontare il problema della nascita del concetto stesso di “politico” e del suo stretto rapporto con le istanze che lo precedono e che costituiscono il criterio di orientamento dell'agire in società, che fondano gli scopi della stessa, che stabiliscono quindi i limiti, se ci sono, del potere sovraordinato nel suo rapporto con il cittadino.


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Esempio paradigmatico della concezione dicotomica norma-natura, è la storia di [[Antigone]], come ci viene narrata dal tragediografo [[Sofocle]]: il re [[Creonte]] ordina che [[Polinice]], reo di avere attaccato militarmente la sua città, non abbia sepoltura. [[Antigone]], sorella di [[Polinice]], disobbedisce all'ordine del re, per adempiere ad un ordine superiore, quello divino, che impone agli umani di seppellire le spoglie dei parenti.
Esempio paradigmatico della concezione dicotomica norma-natura, è la storia di [[Antigone]], come ci viene narrata dal tragediografo [[Sofocle]]: il re [[Creonte]] ordina che [[Polinice]], reo di avere attaccato militarmente la sua città, non abbia sepoltura. [[Antigone]], sorella di [[Polinice]], disobbedisce all'ordine del re, per adempiere ad un ordine superiore, quello divino, che impone agli umani di seppellire le spoglie dei parenti.
Una concezione di questo tipo spinse alcuni [[sofisti]] ([[Trasimaco]], [[Protagora]]) ad elaborare una teoria della genesi dello [[Stato]] di matrice individualistica: lo stato è una condizione primitiva nella quale ciascun individuo è pienamente libero di perseguire i propri fini senza alcuna limitazione ed è dunque caratterizzato dallo scontro perenne delle singole [[volontà ]], risolvendosi in quello che [[Thomas Hobbes]] definì il “''[[bellum omnium contra omnes]]''”.
Una concezione di questo tipo spinse alcuni [[sofisti]] ([[Trasimaco]], [[Protagora]]) ad elaborare una teoria della genesi dello [[Stato]] di matrice individualistica: lo stato è una condizione primitiva nella quale ciascun individuo è pienamente libero di perseguire i propri fini senza alcuna limitazione ed è dunque caratterizzato dallo scontro perenne delle singole [[volontà]], risolvendosi in quello che [[Thomas Hobbes]] definì il “''[[bellum omnium contra omnes]]''”.
In tale situazione gli uomini, consci dell'aleatorietà  della loro condizione addivennero ad un accordo (synthèke, [[omologhìa]]) di astensione reciproca dalla [[violenza]].
In tale situazione gli uomini, consci dell'aleatorietà  della loro condizione addivennero ad un accordo (synthèke, [[omologhìa]]) di astensione reciproca dalla [[violenza]].


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Per [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] lo «stato di natura» è quello caratterizzato dalla perenne «guerra di tutti contro tutti». Per evitare quindi questo stato di continuo pericolo per tutti e tutte, [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] suggerisce la stipula di un contratto che vincoli ognuno alla stessa maniera, anche se fosse stato esclusivamente stipulato dalla maggioranza o addirittura se la sottoscrizione fosse coatta.  
Per [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] lo «stato di natura» è quello caratterizzato dalla perenne «guerra di tutti contro tutti». Per evitare quindi questo stato di continuo pericolo per tutti e tutte, [[Tommaso Hobbes|Hobbes]] suggerisce la stipula di un contratto che vincoli ognuno alla stessa maniera, anche se fosse stato esclusivamente stipulato dalla maggioranza o addirittura se la sottoscrizione fosse coatta.  


Il contratto hobbesiano legittima l'assolutismo più radicale, poiché i cittadini con il contratto hanno ceduto una parte dei loro diritti ad un sovrano o ad un'istituzione, la sola [[libertà ]] che spetta al singolo [[individuo]] è quella di agire secondo leggi; inoltre secondo Hobbes solo un'[[autorità ]] assoluta può assolvere bene al suo compito autoritario ([[Tommaso Hobbes|Hobbes]] simpatizza per la monarchia) e di dominio sulle [[Individualità |individualità ]] che hanno stipulato, o "subito", il contratto.
Il contratto hobbesiano legittima l'assolutismo più radicale, poiché i cittadini con il contratto hanno ceduto una parte dei loro diritti ad un sovrano o ad un'istituzione, la sola [[libertà]] che spetta al singolo [[individuo]] è quella di agire secondo leggi; inoltre secondo Hobbes solo un'[[autorità]] assoluta può assolvere bene al suo compito autoritario ([[Tommaso Hobbes|Hobbes]] simpatizza per la monarchia) e di dominio sulle [[Individualità |individualità]] che hanno stipulato, o "subito", il contratto.
===Locke===
===Locke===
Per Locke la natura e i contenuti stessi del patto tra sudditi e sovrano sono profondamente diversi da quelli teorizzati da Hobbes. Lo stato di natura, inteso come la condizione iniziale dell'uomo secondo Locke non si manifesta come un "bellum omnium contra omnes" ma come una condizione che può invece portare a una convivenza sociale.
Per Locke la natura e i contenuti stessi del patto tra sudditi e sovrano sono profondamente diversi da quelli teorizzati da Hobbes. Lo stato di natura, inteso come la condizione iniziale dell'uomo secondo Locke non si manifesta come un "bellum omnium contra omnes" ma come una condizione che può invece portare a una convivenza sociale.
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=== Rousseau ===
=== Rousseau ===


Nel suo ''Contratto sociale'' (1762), [[Jean-Jacques Rousseau]] parte dal principio che l'essere umano è nato libero (il "buon selvaggio") ed è diventato schiavo a causa della convivenza sociale. La società  per [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è una necessità  venutasi a creare quando l'essere umano ha compreso di non poter più vivere isolato dagli altri. Il ''Patto'', il ''Contratto sociale'', ha lo scopo di unire e difendere ogni [[Individuo|individuo]], senza che questo debba perdere la propria [[libertà ]] sottomettendosi ad una qualche [[autorità ]].
Nel suo ''Contratto sociale'' (1762), [[Jean-Jacques Rousseau]] parte dal principio che l'essere umano è nato libero (il "buon selvaggio") ed è diventato schiavo a causa della convivenza sociale. La società  per [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è una necessità  venutasi a creare quando l'essere umano ha compreso di non poter più vivere isolato dagli altri. Il ''Patto'', il ''Contratto sociale'', ha lo scopo di unire e difendere ogni [[Individuo|individuo]], senza che questo debba perdere la propria [[libertà]] sottomettendosi ad una qualche [[autorità]].
   
   
Il ''[[contratto]] sociale'' attribuisce sovranità  e [[autorità ]] (autorevolezza) inalienabile a tutto il corpo sociale, di conseguenza la sua idea è [[democrazia|democratica]]; e poiché la sovranità  è indivisibile, la [[democrazia]] per il quale propende è quella [[democrazia diretta|diretta]]: i governanti non sono padroni e nemmeno rappresentanti del popolo. Essi sono dei "commissari" che non decidono in nome del popolo, ma solo ed esclusivamente con la ratifica popolare.
Il ''[[contratto]] sociale'' attribuisce sovranità  e [[autorità]] (autorevolezza) inalienabile a tutto il corpo sociale, di conseguenza la sua idea è [[democrazia|democratica]]; e poiché la sovranità  è indivisibile, la [[democrazia]] per il quale propende è quella [[democrazia diretta|diretta]]: i governanti non sono padroni e nemmeno rappresentanti del popolo. Essi sono dei "commissari" che non decidono in nome del popolo, ma solo ed esclusivamente con la ratifica popolare.


[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è di conseguenza ostile all'idea dello [[Stato]] moderno che si andava consolidando, immaginando al suo posto una società  formata dalla [[federalismo|federazione]] di piccole comunità.
[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] è di conseguenza ostile all'idea dello [[Stato]] moderno che si andava consolidando, immaginando al suo posto una società  formata dalla [[federalismo|federazione]] di piccole comunità.
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