Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste di Catalogna: differenze tra le versioni

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Ci furono anarchici come [[Garcia Oliver]] e [[Cipriano Mera]] che sostennero la militarizzazione, altri come [[Diego Abad de Santillán]] che in seguito si pentiranno dell'appoggio dato al decreto:
Ci furono anarchici come [[Garcia Oliver]] e [[Cipriano Mera]] che sostennero la militarizzazione, altri come [[Diego Abad de Santillán]] che in seguito si pentiranno dell'appoggio dato al decreto:
: «Sapevamo che, se non si vinceva la guerra, neanche la rivoluzione poteva vincere.  Perciò, , bisognava sacrificare tutto alla guerra. Alla fine,  sacrificammo la rivoluzione stessa, senza renderci conto che, in questo modo,  sacrificavamo gli scopi della guerra ... Il comitato delle milizie aveva garantito l'autonomia della vera Spagna. Ma ci dissero, e ci ripeterono instancabilmente:  finché continuerete a sostenere il potere del popolo non manderemo armi in Catalogna; non vi daremo divisa straniera per comprare armi all'estero; non manderemo materie prime alle vostre industrie...Perciò lasciammo cadere il comitato. Ci limitammo ad assicurarci il ministero della difesa ed altri ministeri vitali, per non perdere la guerra e con essa tutto il resto». <ref> H. M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 219</ref>
: «Sapevamo che, se non si vinceva la guerra, neanche la rivoluzione poteva vincere.  Perciò, , bisognava sacrificare tutto alla guerra. Alla fine,  sacrificammo la rivoluzione stessa, senza renderci conto che, in questo modo,  sacrificavamo gli scopi della guerra... Il comitato delle milizie aveva garantito l'autonomia della vera Spagna. Ma ci dissero, e ci ripeterono instancabilmente:  finché continuerete a sostenere il potere del popolo non manderemo armi in Catalogna; non vi daremo divisa straniera per comprare armi all'estero; non manderemo materie prime alle vostre industrie...Perciò lasciammo cadere il comitato. Ci limitammo ad assicurarci il ministero della difesa ed altri ministeri vitali, per non perdere la guerra e con essa tutto il resto». <ref> H. M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 219</ref>


== Note ==
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