Cipriano Mera: differenze tra le versioni

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: «Noi dobbiamo fare la guerra come essa ci è imposta da un esercito regolare, dotato di tutti i mezzi moderni di combattimento. Non vi è altra via per cancellare ogni differenza tra coloro che lottano. Al mio fianco non voglio vedere che dei combattenti. Nella mia divisione non voglio sapere chi è della CNT, chi è dell'UGT, di un partito repubblicano o di un partito marxista. La situazione lo esige ed imporrò da ora in avanti una disciplina di ferro. A partire da ora in avanti, non rivolgerò la parola che ai capitani ed ai sergenti.» (Tratto da ''[http://www.anarkismo.net/article/17271 Spagna 1936: Le milizie rivoluzionarie]'')
: «Noi dobbiamo fare la guerra come essa ci è imposta da un esercito regolare, dotato di tutti i mezzi moderni di combattimento. Non vi è altra via per cancellare ogni differenza tra coloro che lottano. Al mio fianco non voglio vedere che dei combattenti. Nella mia divisione non voglio sapere chi è della CNT, chi è dell'UGT, di un partito repubblicano o di un partito marxista. La situazione lo esige ed imporrò da ora in avanti una disciplina di ferro. A partire da ora in avanti, non rivolgerò la parola che ai capitani ed ai sergenti.» (Tratto da ''[http://www.anarkismo.net/article/17271 Spagna 1936: Le milizie rivoluzionarie]'')


Dal gennaio [[1938]] alla fine della guerra diviene comandante del IV corpo d'armata. Al comando di tale corpo gioca un ruolo importante nelle ultime settimane di guerra appoggiando, contro il governo Negrin, il golpe del colonnello  Casado (5 marzo 1939) e la formazione del [[comitati di difesa|Consejo Nacional de Defensa]], che si opponeva alla strenua difesa di Madrid in quanto si riteneva che ormai fosse vano resistere ai franchisti, contrariamente a quanto proponevano i comunisti del PCE:
Dal gennaio [[1938]] alla fine della guerra diviene comandante del IV corpo d'armata. Al comando di tale corpo gioca un ruolo importante nelle ultime settimane di guerra appoggiando, contro il governo Negrin, il golpe del colonnello  Casado (5 marzo 1939) e la formazione del [[comitati di difesa|Consejo Nacional de Defensa]], che si opponeva alla strenua difesa di Madrid in quanto si riteneva che ormai fosse vano resistere ai franchisti, contrariamente a quanto proponevano i comunisti del PCE:
: «Se lei (Negrin) è ancora socialista dovrebbe essere il primo a conoscere i propositi che vuole raggiungere il PCE che altro non sono che di appropriarsi di tutti i posti di comando dell'esercito, fare un colpo di stato, riuscire a dare la sensazione al mondo che il PCE resiste fino all'ultimo e che anarchici, socialisti e repubblicani e gli altri settori politici erano agenti provocatori. Considero un errore grave dire al popolo di resistere quando si ha la sicurezza che tutto è perduto e lo dimostra il fatto che quelli che ci incitavano alla resistenza mettevano in salvo la famiglia e capitali inviandoli all'estero...» (messaggio di Cipriano Mera rivolto al presidente Negrin estrapolato dall'autobiografia ''Cipriano Mera, Rivoluzione armata in Spagna. Memorie di un anarco sindacalista'', edizione italiana, La Fiaccola, 1978 pp. 490-491).
: «Se lei (Negrin) è ancora socialista dovrebbe essere il primo a conoscere i propositi che vuole raggiungere il PCE che altro non sono che di appropriarsi di tutti i posti di comando dell'esercito, fare un colpo di stato, riuscire a dare la sensazione al mondo che il PCE resiste fino all'ultimo e che anarchici, socialisti e repubblicani e gli altri settori politici erano agenti provocatori. Considero un errore grave dire al popolo di resistere quando si ha la sicurezza che tutto è perduto e lo dimostra il fatto che quelli che ci incitavano alla resistenza mettevano in salvo la famiglia e capitali inviandoli all'estero...» (messaggio di Cipriano Mera rivolto al presidente Negrin estrapolato dall'autobiografia ''Cipriano Mera, Rivoluzione armata in Spagna. Memorie di un anarco sindacalista'', edizione italiana, La Fiaccola, 1978 pp. 490-491).


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