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'''René Descartes''' è conosciuto anche con il nome latinizzato di ''Renatus Cartesius'', in [[Italia]] modificato in ''Cartesio''.
'''René Descartes''' è conosciuto anche con il nome latinizzato di ''Renatus Cartesius'', in [[Italia]] modificato in ''Cartesio''.


È educato dai gesuiti nel collegio di La Fléche, dove studia i classici, la matematica e la filosofia scolastica. Successivamente studia diritto presso l'università di Poitiers; dal [[1618]] entra nell'esercito del principe protestante olandese Maurizio di Nassau, ben deciso ad entrare stabilmente nell'esercito. Tuttavia il suo interesse è sempre rivolto alla filosofia e alla matematica, rendendo quindi impossibile la conciliazione con la carriera militare.
È educato dai gesuiti nel collegio di La Fléche, dove studia i classici, la matematica e la filosofia scolastica. Successivamente studia diritto presso l'università di Poitiers; dal [[1618]] entra nell'esercito del principe protestante olandese Maurizio di Nassau, ben deciso ad entrare stabilmente nell'esercito. Tuttavia il suo interesse è sempre rivolto alla filosofia e alla matematica, rendendo quindi impossibile la conciliazione con la carriera militare.


Tra il [[1623]] e il [[1625]] giunge in [[Italia]]; dal [[1625]] al [[1628]] vive in [[Francia]] dedicandosi le sue attenzioni principalmente alla [[Filosofia|filosofia]] e allo studio dei problemi dell'ottica. Si trasferisce poi in [[Olanda]], dove compone tre trattati: la Diottrica, le Meteore e la Geometria, pubblicati nel 1637 e introdotti dal ''Discorso sul metodo''. Successivamente pubblica altri testi, tra i quali le ''Meditazioni metafisiche'' ([[1641]]) e i ''Principi di filosofia'' ([[1644]]). Nel [[1649]] dà lezioni di filosofia alla regina Cristina di Svezia. Muore l'anno seguente a causa di una grave forma di polmonite.  
Tra il [[1623]] e il [[1625]] giunge in [[Italia]]; dal [[1625]] al [[1628]] vive in [[Francia]] dedicandosi le sue attenzioni principalmente alla [[Filosofia|filosofia]] e allo studio dei problemi dell'ottica. Si trasferisce poi in [[Olanda]], dove compone tre trattati: la Diottrica, le Meteore e la Geometria, pubblicati nel 1637 e introdotti dal ''Discorso sul metodo''. Successivamente pubblica altri testi, tra i quali le ''Meditazioni metafisiche'' ([[1641]]) e i ''Principi di filosofia'' ([[1644]]). Nel [[1649]] dà lezioni di filosofia alla regina Cristina di Svezia. Muore l'anno seguente a causa di una grave forma di polmonite.  


== Il pensiero ==
== Il pensiero ==
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Egli riteneva che ogni cosa composta di materia fosse governata da principi meccanici, come una macchina, un orologio. Il suo problema era questo: il corpo umano è materiale, appartiene al mondo fisico. Gli esseri umani sono quindi macchine regolate da leggi scientifiche?.
Egli riteneva che ogni cosa composta di materia fosse governata da principi meccanici, come una macchina, un orologio. Il suo problema era questo: il corpo umano è materiale, appartiene al mondo fisico. Gli esseri umani sono quindi macchine regolate da leggi scientifiche?.


Per risolvere la questione Cartesio introduce il concetto di anima come coscienza. Distingue tra due tipi di realtà: la realtà materiale, fisica e quella spirituale, del pensiero, ovvero l'anima. L'anima è indipendente dalla materia, è data da Dio solo agli esseri umani, i quali, quindi, sono superiori a ogni altro essere poiché dotati di anima e di coscienza. Essendo privo dell'anima, l'[[animalismo|animale]] è sprovvisto di coscienza, e non avendo coscienza, esso non può provare dolore. Egli riteneva che quando l'[[animalismo|animale]] sembra manifestare sofferenza, in realtà reagisce semplicemente a uno stimolo meccanico, come se in un orologio venissero toccate le molle che lo muovono.
Per risolvere la questione Cartesio introduce il concetto di anima come coscienza. Distingue tra due tipi di realtà: la realtà materiale, fisica e quella spirituale, del pensiero, ovvero l'anima. L'anima è indipendente dalla materia, è data da Dio solo agli esseri umani, i quali, quindi, sono superiori a ogni altro essere poiché dotati di anima e di coscienza. Essendo privo dell'anima, l'[[animalismo|animale]] è sprovvisto di coscienza, e non avendo coscienza, esso non può provare dolore. Egli riteneva che quando l'[[animalismo|animale]] sembra manifestare sofferenza, in realtà reagisce semplicemente a uno stimolo meccanico, come se in un orologio venissero toccate le molle che lo muovono.


Il considerare l'animale come una macchina priva di capacità di sensazione, permise a Cartesio di trarre vantaggi sia sul piano teologico (elimina il problema del perché un Dio giusto permetta la sofferenza di esseri innocenti come gli animali) che su quello pratico (gli sperimentatori abbandonano ogni tipo di rimorso nei confronti delle sofferenze inflitti agli animali).
Il considerare l'animale come una macchina priva di capacità di sensazione, permise a Cartesio di trarre vantaggi sia sul piano teologico (elimina il problema del perché un Dio giusto permetta la sofferenza di esseri innocenti come gli animali) che su quello pratico (gli sperimentatori abbandonano ogni tipo di rimorso nei confronti delle sofferenze inflitti agli animali).


Testimonianza di alcuni sperimentatori della fine del XVII secolo che mostra le conseguenze dell'aberrante pensiero Cartesiano:
Testimonianza di alcuni sperimentatori della fine del XVII secolo che mostra le conseguenze dell'aberrante pensiero Cartesiano:


: «Somministravano bastonate ai cani con perfetta indifferenza, e deridevano chi compativa queste creature come se provassero dolore. Dicevano che gli animali erano orologi; che le grida che emettevano quando erano percossi erano soltanto il rumore di una piccola molla che era stata toccata, e che il corpo nel complesso era privo di sensibilità. Inchiodavano poveri animali a delle tavole per le quattro zampe, per vivisezionarli e osservare la circolazione del sangue, che era un grande argomento di conversazione.» (Nicholas Fontaine, Memoires pour servir à ì histoire de Port-Royal,Cologne1738, vol.2, pp.52-53)
: «Somministravano bastonate ai cani con perfetta indifferenza, e deridevano chi compativa queste creature come se provassero dolore. Dicevano che gli animali erano orologi; che le grida che emettevano quando erano percossi erano soltanto il rumore di una piccola molla che era stata toccata, e che il corpo nel complesso era privo di sensibilità. Inchiodavano poveri animali a delle tavole per le quattro zampe, per vivisezionarli e osservare la circolazione del sangue, che era un grande argomento di conversazione.» (Nicholas Fontaine, Memoires pour servir à ì histoire de Port-Royal,Cologne1738, vol.2, pp.52-53)
== Note ==
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