Carlo Tresca: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "à " con "à "
m (Sostituzione testo - "http://www.italiasociale.org/articoli2006/notizie160106-1.html" con "http://archive.is/sxZSZ")
m (Sostituzione testo - "à " con "à ")
Riga 9: Riga 9:
Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri trasferiti a Sulmona per punizione, ben presto si converte al [[socialismo]] e al sindacalismo, prestando al propria collaborazione con il periodico socialista «Il Germe» (fondato nell'ottobre [[1901]]). Distintosi per il suo radicale [[anticlericalismo]] e naturale ribellismo verso qualsivoglia ingiustizia, nel [[1904]] viene condannato ad un anno di [[carcere]] e 6 mesi di domicilio coatto. Per sfuggire alla condanna decide di emigrare prima in [[Svizzera]] e poi negli [[Stati Uniti]].
Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri trasferiti a Sulmona per punizione, ben presto si converte al [[socialismo]] e al sindacalismo, prestando al propria collaborazione con il periodico socialista «Il Germe» (fondato nell'ottobre [[1901]]). Distintosi per il suo radicale [[anticlericalismo]] e naturale ribellismo verso qualsivoglia ingiustizia, nel [[1904]] viene condannato ad un anno di [[carcere]] e 6 mesi di domicilio coatto. Per sfuggire alla condanna decide di emigrare prima in [[Svizzera]] e poi negli [[Stati Uniti]].
===Negli Stati Uniti===
===Negli Stati Uniti===
A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe».
A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe».
[[File:Paterson_strike_leaders.jpg|thumb|left|Carlo Tresca con alcuni leader dello sciopero del 1913 di Paterson: [[Patrick L. Quinlan]], [[Elizabeth Flynn]], [[Adolph Lessig]] e [[Bill Haywood]].]]
[[File:Paterson_strike_leaders.jpg|thumb|left|Carlo Tresca con alcuni leader dello sciopero del 1913 di Paterson: [[Patrick L. Quinlan]], [[Elizabeth Flynn]], [[Adolph Lessig]] e [[Bill Haywood]].]]
Viene condannato due volte per diffamazione delle [[autorità]] religiose e statali. Nel [[1909]], dopo la soppressione de «La Plebe», si trasferisce a New Kensington, in Pennsylvania, dove assume la direzione de «L'Avvenire». Partecipa a svariati [[sciopero|scioperi]] e manifestazioni organizzati dall'[[IWW]] (es. [[sciopero|scioperi]] del [[1912]] di Lawrence e Mesata Iron Range), anche se non ne entrerà mai ufficialmente a far parte della storica organizzazione. È proprio in una di queste occasioni che incontra [[Elisabeth Gurley Flynn]], ''[[The rebel girl]]'', che diviene la sua compagna fino [[1925]]. L'attivismo sindacale gli costa però la solita attenzione delle forze poliziesche che gli rendono ben difficile la vita.
Viene condannato due volte per diffamazione delle [[autorità]] religiose e statali. Nel [[1909]], dopo la soppressione de «La Plebe», si trasferisce a New Kensington, in Pennsylvania, dove assume la direzione de «L'Avvenire». Partecipa a svariati [[sciopero|scioperi]] e manifestazioni organizzati dall'[[IWW]] (es. [[sciopero|scioperi]] del [[1912]] di Lawrence e Mesata Iron Range), anche se non ne entrerà mai ufficialmente a far parte della storica organizzazione. È proprio in una di queste occasioni che incontra [[Elisabeth Gurley Flynn]], ''[[The rebel girl]]'', che diviene la sua compagna fino [[1925]]. L'attivismo sindacale gli costa però la solita attenzione delle forze poliziesche che gli rendono ben difficile la vita.


In seguito, le forti polemiche con [[Big Bill Haywood]], lo portano a rompere ogni rapporto con l'[[IWW]] anche se ciò non gli impedisce nel settembre del [[1917]], nel quadro di una grossa operazione contro l'[[IWW]] a Chicago, di essere arrestato insieme alla sua compagna e ad altri 166 militanti [[sindacalismo|sindacalisti]]. Per questa vicenda, tuttavia, non verrà mai condannato.
In seguito, le forti polemiche con [[Big Bill Haywood]], lo portano a rompere ogni rapporto con l'[[IWW]] anche se ciò non gli impedisce nel settembre del [[1917]], nel quadro di una grossa operazione contro l'[[IWW]] a Chicago, di essere arrestato insieme alla sua compagna e ad altri 166 militanti [[sindacalismo|sindacalisti]]. Per questa vicenda, tuttavia, non verrà mai condannato.


Nel frattempo «L'Avvenire» viene soppresso, ma alla fine del [[1917]] Tresca acquista «[[Il Martello]]», «giornale politico letterario artistico», e lo trasforma in un quindicinale per l'«educazione e l'elevamento intellettuale fra i lavoratori italiani». Portatore di una linea organizzatrice (in antitesi a quella antiorganizzatrice de «[[L'Adunata dei Refrattari]]»), dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], - che nel tempo vanterà illustri collaboratori: [[Ezio Taddei]], [[Virgilio Gozzoli]], Upton Sinclair, [[Paolo Valera]], Ignazio Silone, Mario Mariani, Ernesto Valentini, ecc. - porta avanti una linea possibilista al compromesso dell'[[anarchismo]] con altri movimenti (in totale antitesi al [[Luigi Galleani|"galleanismo"]]).  
Nel frattempo «L'Avvenire» viene soppresso, ma alla fine del [[1917]] Tresca acquista «[[Il Martello]]», «giornale politico letterario artistico», e lo trasforma in un quindicinale per l'«educazione e l'elevamento intellettuale fra i lavoratori italiani». Portatore di una linea organizzatrice (in antitesi a quella antiorganizzatrice de «[[L'Adunata dei Refrattari]]»), dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], - che nel tempo vanterà illustri collaboratori: [[Ezio Taddei]], [[Virgilio Gozzoli]], Upton Sinclair, [[Paolo Valera]], Ignazio Silone, Mario Mariani, Ernesto Valentini, ecc. - porta avanti una linea possibilista al compromesso dell'[[anarchismo]] con altri movimenti (in totale antitesi al [[Luigi Galleani|"galleanismo"]]).  


Il primo dopoguerra è caratterizzato dagli echi della rivoluzione russa che giungono fin negli [[USA]]: inizialmente, in contrasto con i vari [[Malatesta]], [[Emma Goldman]] e [[Kropotkin]], si schiera con i bolscevichi, avvicinandosi, pur senza abbandonare il suo orientamento libertario, al movimento comunista statunitense. In seguito, pur mantenendo rapporti trasversali al movimento libertario, Tresca critica la [[repressione]] bolscevica del [[dissenso]], in particolare quella messa in atto a [[Kronstadt]].  
Il primo dopoguerra è caratterizzato dagli echi della rivoluzione russa che giungono fin negli [[USA]]: inizialmente, in contrasto con i vari [[Malatesta]], [[Emma Goldman]] e [[Kropotkin]], si schiera con i bolscevichi, avvicinandosi, pur senza abbandonare il suo orientamento libertario, al movimento comunista statunitense. In seguito, pur mantenendo rapporti trasversali al movimento libertario, Tresca critica la [[repressione]] bolscevica del [[dissenso]], in particolare quella messa in atto a [[Kronstadt]].  


Attraverso le pagine del suo giornale, Tresca porta avanti un forte impegno a sostegno della liberazione di [[Sacco e Vanzetti]], contro i [[Fascismo|fascisti]] italiani emigrati negli [[USA]] (molti anni più avanti, il [[4 luglio]] [[1932]], parteciperà agli scontri nella cosiddetta "[[Battaglia di Staten Island (1932)|Battaglia di Staten Island]]" in cui un [[Fascismo|fascista]] perderà la vita) e contro i nemici del [[sindacalismo]]. Oltre a quella in favore di Sacco e Vanzetti, Tresca organizza campagne di stampa a favore di alcuni anarchici italo-americani accusati ingiustamente di alcuni omicidi di stampo politico, grazie alle quali saranno assolti: [[Donato Carillo]] e [[Calogero Greco]] nel [[1927]], [[Clemente Lista]] nel [[1932]] e [[Athos Terzani]] nel [[1933]].
Attraverso le pagine del suo giornale, Tresca porta avanti un forte impegno a sostegno della liberazione di [[Sacco e Vanzetti]], contro i [[Fascismo|fascisti]] italiani emigrati negli [[USA]] (molti anni più avanti, il [[4 luglio]] [[1932]], parteciperà agli scontri nella cosiddetta "[[Battaglia di Staten Island (1932)|Battaglia di Staten Island]]" in cui un [[Fascismo|fascista]] perderà la vita) e contro i nemici del [[sindacalismo]]. Oltre a quella in favore di Sacco e Vanzetti, Tresca organizza campagne di stampa a favore di alcuni anarchici italo-americani accusati ingiustamente di alcuni omicidi di stampo politico, grazie alle quali saranno assolti: [[Donato Carillo]] e [[Calogero Greco]] nel [[1927]], [[Clemente Lista]] nel [[1932]] e [[Athos Terzani]] nel [[1933]].


Sono però soprattutto i suoi duri attacchi al [[Fascismo|fascismo]] e al padronato ad infastidire le istituzioni, per questo nell'agosto [[1923]], viene arrestato, sulla base del pretesto fornito dalla ''Federal Obscenity Law'', ovverosia per aver pubblicato sul suo giornale alcuni articoli favorevoli al [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]]. Tresca viene condannato ad un anno di [[carcere]], pena poi ridotta a quattro mesi grazie ad una serie di mobilitazioni che vedono coinvolte anche numerose personalità non anarchiche.
Sono però soprattutto i suoi duri attacchi al [[Fascismo|fascismo]] e al padronato ad infastidire le istituzioni, per questo nell'agosto [[1923]], viene arrestato, sulla base del pretesto fornito dalla ''Federal Obscenity Law'', ovverosia per aver pubblicato sul suo giornale alcuni articoli favorevoli al [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]]. Tresca viene condannato ad un anno di [[carcere]], pena poi ridotta a quattro mesi grazie ad una serie di mobilitazioni che vedono coinvolte anche numerose personalità non anarchiche.


===L'antifascismo negli USA===
===L'antifascismo negli USA===
Riga 35: Riga 35:
== Rapporti con i comunisti ==
== Rapporti con i comunisti ==


I rapporti di Tresca con i [[comunismo|comunisti]] furono sempre assai alterni: inizialmente verso la metà degli anni venti riteneva potessero essere validissimi alleati in chiave [[antifascismo|antifascista]], per questo strinse rapporti di collaborazione con lo stalinista italiano [[Vittorio Vidali]], con cui collaborò alla costituzione dell'[[AFANA]] (Alleanza Antifascista Nord Americana). Quando però Vidali, che divenne un collaboratore legato ai servizi segreti sovietici, fu espulso dagli [[USA]], Tresca prese a denunciare la sua attività cospirativa e poi in seguito il suo tentativo di entrare nella [[Mazzini Society]] e “impossessarsene”.  
I rapporti di Tresca con i [[comunismo|comunisti]] furono sempre assai alterni: inizialmente verso la metà degli anni venti riteneva potessero essere validissimi alleati in chiave [[antifascismo|antifascista]], per questo strinse rapporti di collaborazione con lo stalinista italiano [[Vittorio Vidali]], con cui collaborò alla costituzione dell'[[AFANA]] (Alleanza Antifascista Nord Americana). Quando però Vidali, che divenne un collaboratore legato ai servizi segreti sovietici, fu espulso dagli [[USA]], Tresca prese a denunciare la sua attività cospirativa e poi in seguito il suo tentativo di entrare nella [[Mazzini Society]] e “impossessarsene”.  
[[File:Il martello.jpg|350 px|left|thumb|Testata dello storico giornale di Carlo Tresca]]
[[File:Il martello.jpg|350 px|left|thumb|Testata dello storico giornale di Carlo Tresca]]
Per breve tempo si ritrovò nuovamente a fianco dei comunisti all'interno dei [[Comitati d'Azione Antifascista]], ma orami la crisi era a quel momento insanabile e scelse di allontanarsene. Allorché i comunisti statunitensi sabotarono lo [[sciopero]] dei lavoratori alberghieri di New York del [[1934]], quando i sovietici diedero vita ai grandi processi di Mosca del [[1936]]-[[1938|38]] e gli stalinisti presero a reprimere con grande violenza gli anarchici durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], Tresca ruppe definitivamente con lo stalinismo.
Per breve tempo si ritrovò nuovamente a fianco dei comunisti all'interno dei [[Comitati d'Azione Antifascista]], ma orami la crisi era a quel momento insanabile e scelse di allontanarsene. Allorché i comunisti statunitensi sabotarono lo [[sciopero]] dei lavoratori alberghieri di New York del [[1934]], quando i sovietici diedero vita ai grandi processi di Mosca del [[1936]]-[[1938|38]] e gli stalinisti presero a reprimere con grande violenza gli anarchici durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], Tresca ruppe definitivamente con lo stalinismo.
Riga 45: Riga 45:
==Ipotesi sulla sua morte==
==Ipotesi sulla sua morte==
{{vedi|Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi}}
{{vedi|Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi}}
[[Ezio Taddei]], bersagliere decorato nella prima guerra mondiale <ref name="sorella"> Taddei salvò eroicamente dal fuoco nemico un commilitone ferito e per questo ricevette una decorazione al merito. In realtà [[Ezio Taddei]] era poco incline alla vita militare, non a caso era stato arruolato con la forza, e poco gli importava delle decorazioni, tant'è che la sorella nella [http://eziotaddei.splinder.com/ biografia di Taddei], da lei curata, scrive: «Ma Ezio non amava tenere cianfrusaglie e quindi non conservò nulla».''”.</ref> ed anarchico, divenuto poi noto scrittore, nel libro dedicato all'[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|assassinio di Tresca]] afferma senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://en.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante wikipedia inglese Carmine Galante] </ref>, latitanti da anni''<ref>[http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 Recensione del libro di Taddei Ezio sul caso Tresca]</ref>».
[[Ezio Taddei]], bersagliere decorato nella prima guerra mondiale <ref name="sorella"> Taddei salvò eroicamente dal fuoco nemico un commilitone ferito e per questo ricevette una decorazione al merito. In realtà [[Ezio Taddei]] era poco incline alla vita militare, non a caso era stato arruolato con la forza, e poco gli importava delle decorazioni, tant'è che la sorella nella [http://eziotaddei.splinder.com/ biografia di Taddei], da lei curata, scrive: «Ma Ezio non amava tenere cianfrusaglie e quindi non conservò nulla».''”.</ref> ed anarchico, divenuto poi noto scrittore, nel libro dedicato all'[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|assassinio di Tresca]] afferma senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://en.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante wikipedia inglese Carmine Galante] </ref>, latitanti da anni''<ref>[http://www.ilgrappolo.it/NewsRead.asp?IDnews=297 Recensione del libro di Taddei Ezio sul caso Tresca]</ref>».
Piero Calamandrei inoltre stigmatizza l'omicidio di Carlo Tresca con queste parole:
Piero Calamandrei inoltre stigmatizza l'omicidio di Carlo Tresca con queste parole:
«Tra i quali, del tutto nuovo, ci pare quello dell'assassinio negli Stati Uniti del giornalista antifascista Carlo Tresca: assassinio operato dalla mafia...» <ref>Da Piero Calamandrei  [http://www.google.it/books?q=piero+calamandrei+mafia+carlo+tresca&btnG=Cerca+nei+libri Il Ponte 1945 La Nuova Italia]</ref>.
«Tra i quali, del tutto nuovo, ci pare quello dell'assassinio negli Stati Uniti del giornalista antifascista Carlo Tresca: assassinio operato dalla mafia...» <ref>Da Piero Calamandrei  [http://www.google.it/books?q=piero+calamandrei+mafia+carlo+tresca&btnG=Cerca+nei+libri Il Ponte 1945 La Nuova Italia]</ref>.


Il mandante sarebbe stato il noto boss Vito Genovese per favorire l'ingresso nella [[Mazzini Society]], [[antifascismo|organizzazione antifascista]] nata negli [[USA]] nel [[1943]], di un gruppo di ex sostenitori del [[Fascismo|fascismo]] fra i quali Generoso Pope, che sarebbe stato colui al quale Vito Genovese fece il "favore", ma non è solo qui il problema: Vito Genovese doveva un favore a [[Benito Mussolini]] che lo aveva ospitato negli anni '30 quando dovette fuggire dagli [[USA]] perché ricercato per omicidio e si era già in parte "sdebitato" facendo costruire la casa del fascio di Nola. Il punto era di spaccare il fronte [[antifascismo|antifascista]], infatti se Tresca era del tutto avverso ai fascisti riciclati era favorevole ad un accordo coi [[comunismo|comunisti]], anche se stalinisti. Non per niente si tentò di scaricare la colpa su [[Vittorio Vidali]], che conosceva bene Tresca dalla gioventù, con il quale durante i primi anni dell'espatrio si erano forniti reciproco aiuto in nome del comune [[antifascismo]]. Vittorio Vidali era stato un miliziano degli [[Arditi del Popolo]], divenuto acerrimo nemico degli anarchici in [[Spagna]] ed era stato uno degli organizzatori del reggimento d'élite dell'esercito repubblicano spagnolo, ovvero il ''Quinto Reggimiento'', in cui militavano anche [[antifascismo|antifascisti]] non stalinisti, attirati dalla sua grande preparazione militare. Tale strategia di spaccare il movimento antifascista e di inquinarlo con [[Fascismo|fascisti]] opportunamente riciclati, era congruente con la strategia, antipopolare ed antioperaio, applicata dalla mafia dopo lo sbarco in Sicilia, basterebbe ricordare [[Portella della Ginestra]]. Proprio Genovese in divisa da alto ufficiale dell'esercito americano <ref>[http://www.archivio900.it/it/nomi/nom.aspx?id=1393 Vito Genovese] è stato uno dei capi più importanti Cosa Nostra in USA, indagato per 51 omicidi e per molti condannato in diverse misure. Sbarca con le truppe alleate in Sicilia in divisa americana e viene fotografato in atteggiamento molto amichevole con Salvatore Giuliano. Vito Genovese è il fiduciario dell'americano colonnello Poletti in quel momento plenipotenziario per quanto riguarda il meridione. È da rimarcare che successivamente i capi mafiosi vengono inseriti nei gangli amministrativi siciliani ed oltre ovviamente a esser punto focale per la [[repressione]] antisindacale ed anti proletaria eliminano i mafiosi e/o delinquenti di poco conto che potevano far perdere loro la faccia con gli americani ma Salvatore Giuliano non si tocca è protetto dal "padrino". Poi si capirà il motivo: Portella della Ginestra </ref> è stato fotografato con [[Salvatore Giuliano, un bandito fascista|Salvatore Giuliano]] che fu uno degli artefici dell'eccidio di Portelle della Ginestra dove fu sparato anche con mitragliatori pesanti sulla massa proletaria che festeggiava [[il Primo Maggio]].
Il mandante sarebbe stato il noto boss Vito Genovese per favorire l'ingresso nella [[Mazzini Society]], [[antifascismo|organizzazione antifascista]] nata negli [[USA]] nel [[1943]], di un gruppo di ex sostenitori del [[Fascismo|fascismo]] fra i quali Generoso Pope, che sarebbe stato colui al quale Vito Genovese fece il "favore", ma non è solo qui il problema: Vito Genovese doveva un favore a [[Benito Mussolini]] che lo aveva ospitato negli anni '30 quando dovette fuggire dagli [[USA]] perché ricercato per omicidio e si era già in parte "sdebitato" facendo costruire la casa del fascio di Nola. Il punto era di spaccare il fronte [[antifascismo|antifascista]], infatti se Tresca era del tutto avverso ai fascisti riciclati era favorevole ad un accordo coi [[comunismo|comunisti]], anche se stalinisti. Non per niente si tentò di scaricare la colpa su [[Vittorio Vidali]], che conosceva bene Tresca dalla gioventù, con il quale durante i primi anni dell'espatrio si erano forniti reciproco aiuto in nome del comune [[antifascismo]]. Vittorio Vidali era stato un miliziano degli [[Arditi del Popolo]], divenuto acerrimo nemico degli anarchici in [[Spagna]] ed era stato uno degli organizzatori del reggimento d'élite dell'esercito repubblicano spagnolo, ovvero il ''Quinto Reggimiento'', in cui militavano anche [[antifascismo|antifascisti]] non stalinisti, attirati dalla sua grande preparazione militare. Tale strategia di spaccare il movimento antifascista e di inquinarlo con [[Fascismo|fascisti]] opportunamente riciclati, era congruente con la strategia, antipopolare ed antioperaio, applicata dalla mafia dopo lo sbarco in Sicilia, basterebbe ricordare [[Portella della Ginestra]]. Proprio Genovese in divisa da alto ufficiale dell'esercito americano <ref>[http://www.archivio900.it/it/nomi/nom.aspx?id=1393 Vito Genovese] è stato uno dei capi più importanti Cosa Nostra in USA, indagato per 51 omicidi e per molti condannato in diverse misure. Sbarca con le truppe alleate in Sicilia in divisa americana e viene fotografato in atteggiamento molto amichevole con Salvatore Giuliano. Vito Genovese è il fiduciario dell'americano colonnello Poletti in quel momento plenipotenziario per quanto riguarda il meridione. È da rimarcare che successivamente i capi mafiosi vengono inseriti nei gangli amministrativi siciliani ed oltre ovviamente a esser punto focale per la [[repressione]] antisindacale ed anti proletaria eliminano i mafiosi e/o delinquenti di poco conto che potevano far perdere loro la faccia con gli americani ma Salvatore Giuliano non si tocca è protetto dal "padrino". Poi si capirà il motivo: Portella della Ginestra </ref> è stato fotografato con [[Salvatore Giuliano, un bandito fascista|Salvatore Giuliano]] che fu uno degli artefici dell'eccidio di Portelle della Ginestra dove fu sparato anche con mitragliatori pesanti sulla massa proletaria che festeggiava [[il Primo Maggio]].


Uno dei principali artefici della strategia di potere mafioso fu Lucky Luciano, notissimo boss detenuto nelle [[carcere|carceri]] americane che fornì agli alleati anglo-americani i nomi di 850 persone su cui “contare". Gli ufficiali dell'OSS (in seguito si trasformerà in [[CIA]]), che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino, quest'ultimo anche legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalevano di una fitta rete di protezione mafiosa che, oltre a dare riparo e assistenza, forniva loro ogni genere d'informazione di valore militare <ref>[http://archive.is/sxZSZ Da "Italia Sociale"]</ref>.  Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano [[Albert Anastasia]] (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, di cui abbiamo già detto che altro non è che il don Vito Corleone del film "Il padrino", saranno stretti collaboratori di Charles Poletti, il generale plenipotenziario inviato dagli [[USA]] per la "questione meridionale".  
Uno dei principali artefici della strategia di potere mafioso fu Lucky Luciano, notissimo boss detenuto nelle [[carcere|carceri]] americane che fornì agli alleati anglo-americani i nomi di 850 persone su cui “contare". Gli ufficiali dell'OSS (in seguito si trasformerà in [[CIA]]), che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino, quest'ultimo anche legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalevano di una fitta rete di protezione mafiosa che, oltre a dare riparo e assistenza, forniva loro ogni genere d'informazione di valore militare <ref>[http://archive.is/sxZSZ Da "Italia Sociale"]</ref>.  Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano [[Albert Anastasia]] (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, di cui abbiamo già detto che altro non è che il don Vito Corleone del film "Il padrino", saranno stretti collaboratori di Charles Poletti, il generale plenipotenziario inviato dagli [[USA]] per la "questione meridionale".  


Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'': «È così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà...restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista, o perlomeno quelli che erano ancora in galera visto le collusioni di cui abbiamo detto fra fascismo ed alcuni boss molto importanti come Vito Genovese» <ref>[http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm da corsa infinita dei bersaglieri]</ref>.
Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'': «È così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà...restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista, o perlomeno quelli che erano ancora in galera visto le collusioni di cui abbiamo detto fra fascismo ed alcuni boss molto importanti come Vito Genovese» <ref>[http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm da corsa infinita dei bersaglieri]</ref>.


Infatti c'é da rimarcare che persino il sito fascista "duce.net" spiega, con un clamoro ''auting'' e una rara capacità di sintesi, il rapporto che vi fu fra [[mafia e fascismo|fascismo e mafia]] e l'inefficienza dell'azione di Mori:
Infatti c'é da rimarcare che persino il sito fascista "duce.net" spiega, con un clamoro ''auting'' e una rara capacità di sintesi, il rapporto che vi fu fra [[mafia e fascismo|fascismo e mafia]] e l'inefficienza dell'azione di Mori:
:«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da [[Cesare Mori]], viene a patti con l'"alta mafia", nel [[1929]] richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati...» <ref>[http://www.ilduce.net/speciale11.htm Da il '''ilduce.net''']</ref>.
:«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da [[Cesare Mori]], viene a patti con l'"alta mafia", nel [[1929]] richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati...» <ref>[http://www.ilduce.net/speciale11.htm Da il '''ilduce.net''']</ref>.
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
Riga 67: Riga 67:
*Edoardo Puglielli, ''Il movimento anarchico abruzzese 1907-1957'', Textus, L'Aquila, 2010
*Edoardo Puglielli, ''Il movimento anarchico abruzzese 1907-1957'', Textus, L'Aquila, 2010
*[[Ezio Taddei]], ''Il "caso" Tresca'', 2006
*[[Ezio Taddei]], ''Il "caso" Tresca'', 2006
*Mauro Canali, ''Tutta la verità sul caso Tresca'', «Fondazione liberal», 2001
*Mauro Canali, ''Tutta la verità sul caso Tresca'', «Fondazione liberal», 2001
*Italia Gualtieri e Carlo Tresca, V''ita e morte di un anarchico italiano in America'', 1999
*Italia Gualtieri e Carlo Tresca, V''ita e morte di un anarchico italiano in America'', 1999
*Piero Calamandrei, ''Il Ponte'', La Nuova Italia, 1945  
*Piero Calamandrei, ''Il Ponte'', La Nuova Italia, 1945  
64 364

contributi