Carlo Tresca: differenze tra le versioni

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[[File: Carlo-tresca-1910.jpg|thumb|Carlo Tresca]]'''Carlo Tresca''' (Sulmona, L'Aquila, [[9 marzo]] [[1879]] - New York, [[11 gennaio]] [[1943]]), è stato un anarchico, [[sindacalismo|sindacalista]], scrittore ed editore italiano.
[[File:Carlotresca.jpg|thumb|Carlo Tresca]]'''Carlo Tresca''' (Sulmona, L'Aquila, [[9 marzo]] [[1879]] - New York, [[11 gennaio]] [[1943]]), è stato un anarchico, [[sindacalismo|sindacalista]], scrittore ed editore italiano.


== Biografia ==
== Biografia ==
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=== Formazione politica ===
=== Formazione politica ===


Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri trasferiti a Sulmona per punizione, ben presto si converte al [[socialismo]] e al sindacalismo, prestando al propria collaborazione con il periodico socialista «Il Germe» (fondato nell'ottobre [[1901]]). Distintosi per il suo radicale [[anticlericalismo]] e naturale ribellismo verso qualsivoglia ingiustizia, nel [[1904]] viene condannato ad un anno di [[carcere]] e 6 mesi di domicilio coatto. Per sfuggire alla condanna decide di emigrare prima in [[Svizzera]] e poi negli [[Stati Uniti]].
Entrato in contatto con il mondo sindacale in seguito all'incontro con alcuni [[sindacalismo|sindacalisti]] ferrovieri trasferiti a Sulmona per punizione, ben presto si converte al [[socialismo]] e al sindacalismo, prestando al propria collaborazione con il periodico [[socialista]] «Il Germe» (fondato nell'ottobre [[1901]]). Distintosi per il suo radicale [[anticlericalismo]] e naturale ribellismo verso qualsivoglia ingiustizia, nel [[1904]] viene condannato ad un anno di [[carcere]] e 6 mesi di domicilio coatto. Per sfuggire alla condanna decide di emigrare prima in [[Svizzera]] e poi negli [[Stati Uniti]].
===Negli Stati Uniti===
===Negli Stati Uniti===
A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe».
A Filadelfia assume la direzione de «Il Proletario», organo della Federazione Socialista Italiana, fondato nel [[1902]]. Si impegna per impedire la frattura interna alla FSI, successivamente, con la nascita dell'[[IWW]], inizia la sua attività propagandistica nel sindacalismo industriale. Lentamente però assume posizioni sempre più libertarie, oramai convinto che solo l'[[azione diretta]] potesse essere effettivamente efficace. Nel giugno [[1906]] Carlo Tresca dà le dimissioni da direttore de «Il Proletario», passando prima a «La voce del popolo» e poi fondando egli stesso, a Pittsburgh, nel [[1908]], un proprio settimanale, «La Plebe».
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In seguito, le forti polemiche con [[Big Bill Haywood]], lo portano a rompere ogni rapporto con l'[[IWW]] anche se ciò non gli impedisce nel settembre del [[1917]], nel quadro di una grossa operazione contro l'[[IWW]] a Chicago, di essere arrestato insieme alla sua compagna e ad altri 166 militanti [[sindacalismo|sindacalisti]]. Per questa vicenda, tuttavia, non verrà mai condannato.
In seguito, le forti polemiche con [[Big Bill Haywood]], lo portano a rompere ogni rapporto con l'[[IWW]] anche se ciò non gli impedisce nel settembre del [[1917]], nel quadro di una grossa operazione contro l'[[IWW]] a Chicago, di essere arrestato insieme alla sua compagna e ad altri 166 militanti [[sindacalismo|sindacalisti]]. Per questa vicenda, tuttavia, non verrà mai condannato.


Nel frattempo «L'Avvenire» viene soppresso, ma alla fine del [[1917]] Tresca acquista «[[Il Martello]]», «giornale politico letterario artistico», e lo trasforma in un quindicinale per l'«educazione e l'elevamento intellettuale fra i lavoratori italiani». Portatore di una linea organizzatrice (in antitesi a quella antiorganizzatrice de «[[L'Adunata dei Refrattari]]»), dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], - che nel tempo vanterà illustri collaboratori: [[Ezio Taddei]], [[Virgilio Gozzoli]], Upton Sinclair, [[Paolo Valera]], Ignazio Silone, Mario Mariani, Ernesto Valentini, ecc. - porta avanti una linea possibilista al compromesso dell'[[anarchismo]] con altri movimenti (in totale antitesi al [[Luigi Galleani|"galleanismo"]]).  
Nel frattempo «L'Avvenire» viene soppresso, ma alla fine del [[1917]] Tresca acquista «[[Il Martello (New York)|Il Martello]]», «giornale politico letterario artistico», e lo trasforma in un quindicinale per l'«educazione e l'elevamento intellettuale fra i lavoratori italiani». Portatore di una linea [[organizzatrice]] (in antitesi a quella [[antiorganizzatrice]] de «[[L'Adunata dei Refrattari]]»), dalle pagine del suo [[stampa anarchica|giornale]], - che nel tempo vanterà illustri collaboratori: [[Ezio Taddei]], [[Virgilio Gozzoli]], Upton Sinclair, [[Paolo Valera]], Ignazio Silone, Mario Mariani, Ernesto Valentini ecc. - porta avanti una linea possibilista al compromesso dell'[[anarchismo]] con altri movimenti (in totale antitesi al [[Luigi Galleani|"galleanismo"]]).  


Il primo dopoguerra è caratterizzato dagli echi della rivoluzione russa che giungono fin negli [[USA]]: inizialmente, in contrasto con i vari [[Malatesta]], [[Emma Goldman]] e [[Kropotkin]], si schiera con i bolscevichi, avvicinandosi, pur senza abbandonare il suo orientamento libertario, al movimento comunista statunitense. In seguito, pur mantenendo rapporti trasversali al movimento libertario, Tresca critica la [[repressione]] bolscevica del [[dissenso]], in particolare quella messa in atto a [[Kronstadt]].  
Il primo dopoguerra è caratterizzato dagli echi della rivoluzione russa che giungono fin negli [[USA]]: inizialmente, in contrasto con i vari [[Malatesta]], [[Emma Goldman]] e [[Kropotkin]], si schiera con i bolscevichi, avvicinandosi, pur senza abbandonare il suo orientamento libertario, al movimento comunista statunitense. In seguito, pur mantenendo rapporti trasversali al movimento libertario, Tresca critica la [[repressione]] bolscevica del [[dissenso]], in particolare quella messa in atto a [[Kronstadt]].  
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Nel [[1924]] fonda con il comunista [[Vittorio Vidali]] l'[[AFANA]] (Alleanza Antifascista Nord Americana), in cui permane sino allo scioglimento della stessa avvenuto nel [[1931]], nonostante fosse controllata da una maggioranza schiacciante dei [[comunismo|comunisti]]. Dopo l'[[AFANA]] entra nei Comitati d'Azione Antifascista, ma la preponderanza [[comunismo|comunista]] questa volta lo induce ad allontanarsene a causa dell'acuirsi dei conflitti con gli stessi e in particolare con [[Vittorio Vidali]].
Nel [[1924]] fonda con il comunista [[Vittorio Vidali]] l'[[AFANA]] (Alleanza Antifascista Nord Americana), in cui permane sino allo scioglimento della stessa avvenuto nel [[1931]], nonostante fosse controllata da una maggioranza schiacciante dei [[comunismo|comunisti]]. Dopo l'[[AFANA]] entra nei Comitati d'Azione Antifascista, ma la preponderanza [[comunismo|comunista]] questa volta lo induce ad allontanarsene a causa dell'acuirsi dei conflitti con gli stessi e in particolare con [[Vittorio Vidali]].


Nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si mostra possibilista all'entrata degli anarchici al governo, successivamente si schiera apertamente contro gli stalinisti spagnoli, primi responsabili della [[repressione]] esercitata contro gli anarchici e i militanti del [[POUM]]. Nel [[1936]], aderisce all'''American Committee for the Defense of Leon Trotsk''y (ACDLT), fondato dal filosofo John Dewey allo scopo di riabilitare [[Lev Trotzkij]] dalle accuse mossegli contro dagli stalinisti. Dopo la morte di Trotzky,  Tresca dalle pagine de «[[Il Martello]]» accusa [[Vittorio Vidali]] di essere l'esecutore materiale dell'assassinio. Nel [[1939]] è tra gli aderenti alla [[Mazzini Society]] fondata da [[Gaetano Salvemini]].
Nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] si mostra possibilista all'entrata degli anarchici al governo, successivamente si schiera apertamente contro gli stalinisti spagnoli, primi responsabili della [[repressione]] esercitata contro gli anarchici e i militanti del [[POUM]]. Nel [[1936]], aderisce all'''American Committee for the Defense of Leon Trotsk''y (ACDLT), fondato dal filosofo John Dewey allo scopo di riabilitare [[Lev Trotzkij]] dalle accuse mossegli contro dagli stalinisti. Dopo la morte di Trotzky,  Tresca dalle pagine de «[[Il Martello (New York)|Il Martello]]» accusa [[Vittorio Vidali]] di essere l'esecutore materiale dell'assassinio. Nel [[1939]] è tra gli aderenti alla [[Mazzini Society]] fondata da [[Gaetano Salvemini]].


Durante la seconda guerra mondiale, Tresca collabora attivamente con l'''Office of War Information'' per l'organizzazione dell'Italian-American Victory Council (Comitati della Vittoria), un organizzazione nata in funzione di delineare la politica degli USA verso l'[[Italia]] liberata dal [[Fascismo|fascismo]], ed è anche membro dell'organizzazione [[antifascismo|antifascista]] di stampo democratico-borghese [[Mazzini Society]]. Si schiera apertamente contro i [[Fascismo|fascisti]] dell'"ultima" ora e anche contro la malavita mafiosa di New York, la quale spesso e volentieri si relazionava proprio con gli ambienti [[Fascismo|fascisti]]. <ref name="comitati">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Mazzini_Society#I_.22Comitati_per_la_Vittoria.22_e_la_.22questione_comunista.22 La Mazzini Society e la questione comunista]</ref>
Durante la Seconda guerra mondiale, Tresca collabora attivamente con l'''Office of War Information'' per l'organizzazione dell'Italian-American Victory Council (Comitati della Vittoria), un organizzazione nata in funzione di delineare la politica degli USA verso l'[[Italia]] liberata dal [[Fascismo|fascismo]], ed è anche membro dell'organizzazione [[antifascismo|antifascista]] di stampo democratico-borghese [[Mazzini Society]]. Si schiera apertamente contro i [[Fascismo|fascisti]] dell'"ultima" ora e anche contro la malavita mafiosa di New York, la quale spesso e volentieri si relazionava proprio con gli ambienti [[Fascismo|fascisti]]. <ref name="comitati">[[Mazzini_Society#I_.22Comitati_per_la_Vittoria.22_e_la_.22questione_comunista.22|La Mazzini Society e la questione comunista]]</ref>


Questa intransigenza radicale porta qualcuno a decidere di assassinarlo, e così è. L'[[11 gennaio]] [[1943]] viene ucciso a New York, senza che ad oggi si sappia chi siano stati i suoi sicari anche se presumibilmente si trattò di un complotto mafioso-fascista.
Questa intransigenza radicale porta qualcuno a decidere di assassinarlo, e così è. L'[[11 gennaio]] [[1943]] viene ucciso a New York, senza che ad oggi si sappia chi siano stati i suoi sicari anche se presumibilmente si trattò di un complotto mafioso-fascista.
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Per breve tempo si ritrovò nuovamente a fianco dei comunisti all'interno dei [[Comitati d'Azione Antifascista]], ma orami la crisi era a quel momento insanabile e scelse di allontanarsene. Allorché i comunisti statunitensi sabotarono lo [[sciopero]] dei lavoratori alberghieri di New York del [[1934]], quando i sovietici diedero vita ai grandi processi di Mosca del [[1936]]-[[1938|38]] e gli stalinisti presero a reprimere con grande violenza gli anarchici durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], Tresca ruppe definitivamente con lo stalinismo.
Per breve tempo si ritrovò nuovamente a fianco dei comunisti all'interno dei [[Comitati d'Azione Antifascista]], ma orami la crisi era a quel momento insanabile e scelse di allontanarsene. Allorché i comunisti statunitensi sabotarono lo [[sciopero]] dei lavoratori alberghieri di New York del [[1934]], quando i sovietici diedero vita ai grandi processi di Mosca del [[1936]]-[[1938|38]] e gli stalinisti presero a reprimere con grande violenza gli anarchici durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], Tresca ruppe definitivamente con lo stalinismo.


Nel [[1936]] Tresca aderì all'''American Committee for the Defense of Leon Trotsky'' (ACDLT), costituito dal [[filosofia|filosofo]] John Dewey e allo scopo di riabilitare [[Lev Trotzkij]] dalle accuse rivoltegli da [[Stalin]]. Per un certo periodo Tresca e [[Lev Trotzkij |Trotzkij]] ebbero rapporti epistolari ma mai si incontrarono di persona. Quando Trotkij fu ucciso su mandato di [[Stalin]], Tresca da «[[Il Martello]]» accusò [[Vittorio Vidali]] di essere lui l'assassino, definendolo «capo di spie, ladri e assassini» e denunciando il fatto che «dove c'è lui aleggia l'odore della morte».
Nel [[1936]] Tresca aderì all'''American Committee for the Defense of Leon Trotsky'' (ACDLT), costituito dal [[filosofia|filosofo]] John Dewey e allo scopo di riabilitare [[Lev Trotzkij]] dalle accuse rivoltegli da [[Stalin]]. Per un certo periodo Tresca e [[Lev Trotzkij |Trotzkij]] ebbero rapporti epistolari ma mai si incontrarono di persona. Quando Trotkij fu ucciso su mandato di [[Stalin]], Tresca da «[[Il Martello (New York)|Il Martello]]» accusò [[Vittorio Vidali]] di essere lui l'assassino, definendolo «capo di spie, ladri e assassini» e denunciando il fatto che «dove c'è lui aleggia l'odore della morte».


Nel tempo il suo anticomunismo si radicalizzò, tant'è che quando Salvemini fondò la [[Mazzini Society]], Tresca vi entrò accettando la pregiudiziale [[antifascismo|antifascista]] e anticomunista, da lui rispettata anche durante la fase iniziale di costituzione dei “Comitati della Vittoria” <ref name="comitati">[https://www.anarcopedia.org/index.php/Mazzini_Society#I_.22Comitati_per_la_Vittoria.22_e_la_.22questione_comunista.22 La Mazzini Society e la questione comunista]</ref>. Verso la fine del [[1942]], improvvisamente, i suoi rapporti con i [[comunismo|comunisti]] migliorarono e si mostrò favorevole anche al loro ingresso nei comitati antifascisti interni alla [[Mazzini Society]]. Questa apertura gli costò però la vita.
Nel tempo il suo anticomunismo si radicalizzò, tant'è che quando Salvemini fondò la [[Mazzini Society]], Tresca vi entrò accettando la pregiudiziale [[antifascismo|antifascista]] e anticomunista, da lui rispettata anche durante la fase iniziale di costituzione dei “Comitati della Vittoria” <ref name="comitati"></ref>. Verso la fine del [[1942]], improvvisamente, i suoi rapporti con i [[comunismo|comunisti]] migliorarono e si mostrò favorevole anche al loro ingresso nei comitati antifascisti interni alla [[Mazzini Society]]. Questa apertura gli costò però la vita.


==Ipotesi sulla sua morte==
==Ipotesi sulla sua morte==
{{vedi|Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi}}
{{vedi|Indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi}}
[[Ezio Taddei]], bersagliere decorato nella prima guerra mondiale <ref name="sorella"> Taddei salvò eroicamente dal fuoco nemico un commilitone ferito e per questo ricevette una decorazione al merito. In realtà [[Ezio Taddei]] era poco incline alla vita militare, non a caso era stato arruolato con la forza, e poco gli importava delle decorazioni, tant'è che la sorella nella [http://eziotaddei.splinder.com/ biografia di Taddei], da lei curata, scrive: «Ma Ezio non amava tenere cianfrusaglie e quindi non conservò nulla».''”.</ref> ed anarchico, divenuto poi noto scrittore, nel libro dedicato all'[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|assassinio di Tresca]] afferma senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://en.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante wikipedia inglese Carmine Galante] </ref>, latitanti da anni'' <ref>[http://archive.is/t0ExC Recensione del libro di Taddei Ezio sul caso Tresca]</ref>».
[[Ezio Taddei]], bersagliere decorato nella Prima guerra mondiale <ref name="sorella"> Taddei salvò eroicamente dal fuoco nemico un commilitone ferito e per questo ricevette una decorazione al merito. In realtà [[Ezio Taddei]] era poco incline alla vita militare, non a caso era stato arruolato con la forza, e poco gli importava delle decorazioni, tant'è che la sorella nella [https://web.archive.org/web/20040906044318/http://eziotaddei.splinder.com/ biografia di Taddei], da lei curata, scrive: «Ma Ezio non amava tenere cianfrusaglie e quindi non conservò nulla».</ref> ed anarchico, divenuto poi noto scrittore, nel libro dedicato all'[[indagine sul caso dell'anarchico Tresca e sviluppi relativi|assassinio di Tresca]] afferma senza esitazioni che «i responsabili del delitto, secondo le ammissioni di un agente dell'Ufficio Narcotici, erano due boss della mafia, Frank Garofalo <ref>[http://archive.is/cUEmq Sicilia, il ritorno degli “americani” di Gianni Barbacetto]</ref> e Carmine Galante <ref>[http://en.wikipedia.org/wiki/Carmine_Galante wikipedia inglese Carmine Galante] </ref>, latitanti da anni'' <ref>[http://archive.is/t0ExC Recensione del libro di Taddei Ezio sul caso Tresca]</ref>».
Piero Calamandrei inoltre stigmatizza l'omicidio di Carlo Tresca con queste parole:
Piero Calamandrei inoltre stigmatizza l'omicidio di Carlo Tresca con queste parole:
«Tra i quali, del tutto nuovo, ci pare quello dell'assassinio negli Stati Uniti del giornalista antifascista Carlo Tresca: assassinio operato dalla mafia...» <ref>Da Piero Calamandrei  [http://www.google.it/books?q=piero+calamandrei+mafia+carlo+tresca&btnG=Cerca+nei+libri Il Ponte 1945 La Nuova Italia]</ref>.
«Tra i quali, del tutto nuovo, ci pare quello dell'assassinio negli Stati Uniti del giornalista antifascista Carlo Tresca: assassinio operato dalla mafia...» <ref>Da Piero Calamandrei  [http://www.google.it/books?q=piero+calamandrei+mafia+carlo+tresca&btnG=Cerca+nei+libri Il Ponte 1945 La Nuova Italia]</ref>.
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Uno dei principali artefici della strategia di potere mafioso fu Lucky Luciano, notissimo boss detenuto nelle [[carcere|carceri]] americane che fornì agli alleati anglo-americani i nomi di 850 persone su cui “contare". Gli ufficiali dell'OSS (in seguito si trasformerà in [[CIA]]), che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino, quest'ultimo anche legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalevano di una fitta rete di protezione mafiosa che, oltre a dare riparo e assistenza, forniva loro ogni genere d'informazione di valore militare <ref>[http://archive.is/sxZSZ Da "Italia Sociale"]</ref>.  Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano [[Albert Anastasia]] (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, di cui abbiamo già detto che altro non è che il don Vito Corleone del film "Il padrino", saranno stretti collaboratori di Charles Poletti, il generale plenipotenziario inviato dagli [[USA]] per la "questione meridionale".  
Uno dei principali artefici della strategia di potere mafioso fu Lucky Luciano, notissimo boss detenuto nelle [[carcere|carceri]] americane che fornì agli alleati anglo-americani i nomi di 850 persone su cui “contare". Gli ufficiali dell'OSS (in seguito si trasformerà in [[CIA]]), che dirigeranno sul campo "l'operazione sbarco", saranno Max Corvo, Victor Anfuso e Vincent Scamporino, quest'ultimo anche legale dei sindacati controllati da Cosa Nostra. In Sicilia, prima dello sbarco, le missioni degli agenti di Scamporino si avvalevano di una fitta rete di protezione mafiosa che, oltre a dare riparo e assistenza, forniva loro ogni genere d'informazione di valore militare <ref>[http://archive.is/sxZSZ Da "Italia Sociale"]</ref>.  Il loro gruppo sarà conosciuto come il "cerchio della mafia". Tra gli americani, in divisa dell'esercito, c'erano [[Albert Anastasia]] (ucciso nel dopoguerra in un negozio di barbiere) e don Vito Genovese, di cui abbiamo già detto che altro non è che il don Vito Corleone del film "Il padrino", saranno stretti collaboratori di Charles Poletti, il generale plenipotenziario inviato dagli [[USA]] per la "questione meridionale".  


Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'': «È così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà...restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista, o perlomeno quelli che erano ancora in galera visto le collusioni di cui abbiamo detto fra fascismo ed alcuni boss molto importanti come Vito Genovese» <ref>[http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm da corsa infinita dei bersaglieri]</ref>.
Scrivono Roberto Faenza e Marco Fini in ''Gli americani in Italia'': «È così che quando nel 1943 gli americani sbarcheranno in Sicilia, la prima azione dell'OSS sarà...restituire la libertà ai mafiosi imprigionati dal regime fascista, o perlomeno quelli che erano ancora in galera visto le collusioni di cui abbiamo detto fra fascismo ed alcuni boss molto importanti come Vito Genovese» <ref>[http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/poletti.htm Da digilander.libero.it/lacorsainfinita]</ref>.


Infatti c'é da rimarcare che persino il sito fascista "duce.net" spiega, con un clamoro ''auting'' e una rara capacità di sintesi, il rapporto che vi fu fra [[mafia e fascismo|fascismo e mafia]] e l'inefficienza dell'azione di Mori:
Infatti c'é da rimarcare che persino il sito fascista "duce.net" spiega, con un clamoro ''auting'' e una rara capacità di sintesi, il rapporto che vi fu fra [[mafia e fascismo|fascismo e mafia]] e l'inefficienza dell'azione di Mori:
:«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da [[Cesare Mori]], viene a patti con l'"alta mafia", nel [[1929]] richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati...» <ref>[http://archive.is/ZLTk Da il '''ilduce.net''']</ref>.
:«In effetti il fascismo, dopo la grande retata di "pesci piccoli" realizzata da [[Cesare Mori]], viene a patti con l'"alta mafia", nel [[1929]] richiama a Roma il "Prefetto di Ferro" (verrà nominato senatore) e, in un certo senso, "restituisce" la Sicilia ai capi mafiosi ormai fascistizzati... » <ref>[http://archive.is/ZLTk Da il ilduce.net]</ref>.


==Note==
==Note==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Edoardo Puglielli, ''Dizionario degli anarchici abruzzesi'', CSL Camillo Di Sciullo, Chieti 2010.
*Edoardo Puglielli, ''Dizionario degli anarchici abruzzesi'', CSL Camillo Di Sciullo, Chieti, 2010
*Edoardo Puglielli, ''Il movimento anarchico abruzzese 1907-1957'', Textus, L'Aquila, 2010
*Edoardo Puglielli, ''Il movimento anarchico abruzzese 1907-1957'', Textus, L'Aquila, 2010
*[[Ezio Taddei]], ''Il "caso" Tresca'', 2006
*[[Ezio Taddei]], ''Il "caso" Tresca'', 2006
*Mauro Canali, ''Tutta la verità sul caso Tresca'', «Fondazione liberal», 2001
*Mauro Canali, ''Tutta la verità sul caso Tresca'', «Fondazione liberal», 2001
*Italia Gualtieri e Carlo Tresca, V''ita e morte di un anarchico italiano in America'', 1999
*Italia Gualtieri e Carlo Tresca, V''ita e morte di un anarchico italiano in America'', 1999
*Piero Calamandrei, ''Il Ponte'', La Nuova Italia, 1945  
*Piero Calamandrei, ''Il Ponte'', La Nuova Italia, 1945


==Voci correlate==
==Voci correlate==
*[[Stampa libertaria]]
*[[Stampa anarchica]]
*[[Luigi Galleani]]
*[[Luigi Galleani]]
*[[Umberto Postiglione]]
*[[Umberto Postiglione]]
*[[Mafia e Fascismo]]
*[[Mafia e fascismo]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
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*[http://www.rottacomunista.org/contributi/pcasciola/tresca.html Carlo Tresca, combattente libertario], di Paolo Casciola
*[http://www.rottacomunista.org/contributi/pcasciola/tresca.html Carlo Tresca, combattente libertario], di Paolo Casciola
*[http://www.webster.it/libri-autobiografia_carlo_tresca_anicia-9788873463702.htm Autobiografia di Carlo Tresca]
*[http://www.webster.it/libri-autobiografia_carlo_tresca_anicia-9788873463702.htm Autobiografia di Carlo Tresca]
*[http://www.abruzzoemigrazione.it/e_view.asp?E=175 Sull'autobiografia di Carlo Tresca]
*[http://archive.is/HxoIS Sull'autobiografia di Carlo Tresca]


[[Categoria:Anarchici|Tresca, Carlo]]
[[Categoria:Anarchici|Tresca, Carlo]]
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