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Durante il [[fascismo]], pur essendo sottoposto a vigilanza poliziesca, non era mai stato sanzionato, ma nel [[1941]] viene arrestato ed inviato al confino a Istonio Marino (Abruzzo). Tornato in [[libertà]] dopo nove mesi, si trasferisce prima a Chiavenna e poi a Cusano Milanino dove partecipa alla lotta [[antifascista]]. | Durante il [[fascismo]], pur essendo sottoposto a vigilanza poliziesca, non era mai stato sanzionato, ma nel [[1941]] viene arrestato ed inviato al confino a Istonio Marino (Abruzzo). Tornato in [[libertà]] dopo nove mesi, si trasferisce prima a Chiavenna e poi a Cusano Milanino dove partecipa alla lotta [[antifascista]]. | ||
Allontanatosi dall'[[anarchismo]], dopo la Liberazione aderisce al Partito | Allontanatosi dall'[[anarchismo]], dopo la Liberazione aderisce al Partito socialista italiano (PSI), viene eletto vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione di Cusano. In tale veste, con il sostegno della [[Maria Rossi|moglie]] insegnante, si adopera per la costruzione di una scuola serale, aperta nel [[1946]] e dal [[1995]] trasformata in istituto professionale che ancora oggi porta il suo nome. <ref>[http://www.ipsiamolaschi.it/ IPSIA "C. Molaschi"]</ref> | ||
Carlo Molaschi muore a Cusano Milanino il [[26 maggio]] [[1953]]. | Carlo Molaschi muore a Cusano Milanino il [[26 maggio]] [[1953]]. |