Bruno Misefari: differenze tra le versioni

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Sotto lo pseudonimo di '''Furio Sbarnemi''', nel giugno del [[1917]] si insedia a Zurigo, a casa dell'amico [[socialista]] Francesco Misiano, il quale lo introduce nell'ambiente del fuoruscitismo internazionale e gli fa conoscere una famiglia anarchica di origine bellunese, gli Zanolli. Misefari si innamora della figlia di questi, [[Pia Zanolli|Pia]], che poi sposerà civilmente nel maggio del [[1931]].
Sotto lo pseudonimo di '''Furio Sbarnemi''', nel giugno del [[1917]] si insedia a Zurigo, a casa dell'amico [[socialista]] Francesco Misiano, il quale lo introduce nell'ambiente del fuoruscitismo internazionale e gli fa conoscere una famiglia anarchica di origine bellunese, gli Zanolli. Misefari si innamora della figlia di questi, [[Pia Zanolli|Pia]], che poi sposerà civilmente nel maggio del [[1931]].


In stretto contatto con diversi ambiti del movimento anarchico e [[socialista]] italiano ([[Errico Malatesta]], [[Luigi Bertoni]], [[Camillo Berneri]], [[Guiseppe Monanni]], [[Francesco Ghezzi]], [[Enrico Arrigoni]], [[Pasquale Binazzi]], [[Giuseppe Di Vittorio]], [[Armando Borghi]], [[Angelica Balabanoff]], ecc.), organizza numerose conferenze settimanali e invia articoli a diversi giornali anarchici, specialmente a ''[[Il Risveglio Anarchico]]'' di Ginevra. Da sempre, attraverso i suoi scritti, Misefari inneggerà alla lotta contro ogni [[autorità]] e [[discriminazione]], tra cui [[sessismo|quella di genere]] (« Donne, in voi e per voi è la vita del mondo: sorgete, noi siamo uguali! ») particolarmente presente nel meridione, esaltando la funzione dell'[[arte]] come mezzo di [[ribellione]]:
In stretto contatto con diversi ambiti del movimento anarchico e [[socialista]] italiano ([[Errico Malatesta]], [[Luigi Bertoni]], [[Camillo Berneri]], [[Guiseppe Monanni]], [[Francesco Ghezzi]], [[Enrico Arrigoni]], [[Pasquale Binazzi]], [[Giuseppe Di Vittorio]], [[Armando Borghi]], [[Angelica Balabanoff]]ecc.), organizza numerose conferenze settimanali e invia articoli a diversi giornali anarchici, specialmente a ''[[Il Risveglio Anarchico]]'' di Ginevra. Da sempre, attraverso i suoi scritti, Misefari inneggerà alla lotta contro ogni [[autorità]] e [[discriminazione]], tra cui [[sessismo|quella di genere]] (« Donne, in voi e per voi è la vita del mondo: sorgete, noi siamo uguali! ») particolarmente presente nel meridione, esaltando la funzione dell'[[arte]] come mezzo di [[ribellione]]:
: « Un poeta o uno scrittore, che non abbia per scopo la ribellione, che lavori per conservare lo status quo della società, non è un artista: è un morto che parla in poesia o in prosa. L'arte deve rinnovare la vita e i popoli, perciò deve essere eminentemente rivoluzionaria. »
: « Un poeta o uno scrittore, che non abbia per scopo la ribellione, che lavori per conservare lo status quo della società, non è un artista: è un morto che parla in poesia o in prosa. L'arte deve rinnovare la vita e i popoli, perciò deve essere eminentemente rivoluzionaria. »
=== Espulsione dalla Svizzera ===
=== Espulsione dalla Svizzera ===
Mentre era stato assunto nella fabbrica automobilistica Arbenz, nel quartiere Albisrieden di Zurigo, il [[16 maggio]] [[1918]] viene tratto in arresto con l'accusa, poi rivelatosi inventata dalle [[autorità]] svizzere, di essere un agente segreto al servizio della propaganda bolscevica. Con lui, nell'operazione chiamata «Affare della Bomba di Zurigo», vengono arrestati molti altri anarchici e francesi: [[Luigi Bertoni]], [[Carlo Castagna]], [[Ugo Fedeli]], [[Francesco Ghezzi]], [[Giuseppe Monnanni]], ecc.  
Mentre era stato assunto nella fabbrica automobilistica Arbenz, nel quartiere Albisrieden di Zurigo, il [[16 maggio]] [[1918]] viene tratto in arresto con l'accusa, poi rivelatosi inventata dalle [[autorità]] svizzere, di essere un agente segreto al servizio della propaganda bolscevica. Con lui, nell'operazione chiamata «Affare della Bomba di Zurigo», vengono arrestati molti altri anarchici e francesi: [[Luigi Bertoni]], [[Carlo Castagna]], [[Ugo Fedeli]], [[Francesco Ghezzi]], [[Giuseppe Monnanni]]ecc.  


Rilasciato insieme ai suoi compagni il [[20 novembre]] [[1918]], cioè dopo ben sette mesi di ingiusta detenzione, il [[17 dicembre]] seguente il governo federale svizzero gli notifica un provvedimento di espulsione, che però sarà attuato solo qualche mese dopo con l'ottenimento di un visto per studenti che gli consentirà di entrare in [[Germania]]. Il [[17 luglio]] [[1919]] arriva a Stoccarda, dove entra in contatto con la [[socialista]] [[Clara Zetkin]] e l'anarchico [[Oreste Abbate]] (a Berlino).
Rilasciato insieme ai suoi compagni il [[20 novembre]] [[1918]], cioè dopo ben sette mesi di ingiusta detenzione, il [[17 dicembre]] seguente il governo federale svizzero gli notifica un provvedimento di espulsione, che però sarà attuato solo qualche mese dopo con l'ottenimento di un visto per studenti che gli consentirà di entrare in [[Germania]]. Il [[17 luglio]] [[1919]] arriva a Stoccarda, dove entra in contatto con la [[socialista]] [[Clara Zetkin]] e l'anarchico [[Oreste Abbate]] (a Berlino).
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