Astensionismo elettorale anarchico: differenze tra le versioni

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Sostituzione testo - "H.D.Thoreau" con "H. D. Thoreau"
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== L'astensionismo elettorale nella storia del movimento anarchico==
== L'astensionismo elettorale nella storia del movimento anarchico==


Il socialismo, compreso quindi anche l'[[anarchismo]], nasce prevalentemente come movimento antiparlamentare e quindi anche astensionista. Gli anarchici furono tra i primi a denunciare esplicitamente l'assurdità delle elezioni. Tra i più espliciti in tal senso è possibile citare citare [[H.D.Thoreau|Henry David Thoreau]]:  
Il socialismo, compreso quindi anche l'[[anarchismo]], nasce prevalentemente come movimento antiparlamentare e quindi anche astensionista. Gli anarchici furono tra i primi a denunciare esplicitamente l'assurdità delle elezioni. Tra i più espliciti in tal senso è possibile citare citare [[H. D. Thoreau|Henry David Thoreau]]:  
:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».
:«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».


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