Angelo Galli: differenze tra le versioni

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'''Angelo Galli''' (? - Milano, [[10 maggio]] [[1906]] <ref>Questa la data riportata su F. Giulietti, "''Storia degli anarchici italiani in età giolittiana ''" (Franco Angeli Edizioni, 2012). Molte fonti datano invece la morte di Galli al [[1904]].</ref>) è stato un [[anarchico]] e [[sindacalista]] [[italiano]].
'''Angelo Galli''' (? - Milano, [[10 maggio]] [[1906]] <ref>Questa la data riportata su F. Giulietti, "''Storia degli anarchici italiani in età giolittiana ''" (Franco Angeli Edizioni, 2012). Molte fonti datano invece la morte di Galli al [[1904]].</ref>) è stato un [[anarchico]] e [[sindacalista]] [[italiano]].


==Biografia==
==Biografia==


La vicenda umana e politica di Angelo Galli è ancora tutta da indagare. Fu un attivo agitatore sindacale, tanto che il [[stampa libertaria|giornale anarchico]] "''[[La Protesta Umana]]''" lo definì «''un grande signore dell'ideale, un'anima pulsante col dolore del mondo [...] smanioso d'azione''» <ref>"''Per l'assassinio dell'anarchico Angelo Galli'', da "''La Protesta Umana''", [[3 novembre]] [[1906]]. Riportato da F. Giulietti, "''Storia degli anarchici italiani in età giolittiana ''" (Franco Angeli Edizioni, 2012)</ref>.
La vicenda umana e politica di Angelo Galli è ancora tutta da indagare. Fu un attivo agitatore sindacale, tanto che il [[stampa libertaria|giornale anarchico]] "''[[La Protesta Umana]]''" lo definì «''un grande signore dell'ideale, un'anima pulsante col dolore del mondo [...] smanioso d'azione''» <ref>"''Per l'assassinio dell'anarchico Angelo Galli'', da "''La Protesta Umana''", [[3 novembre]] [[1906]]. Riportato da F. Giulietti, "''Storia degli anarchici italiani in età giolittiana ''" (Franco Angeli Edizioni, 2012)</ref>.


In seguito ad un gravissimo episodio di repressione verificatosi il [[6 maggio]] [[1906]], quando le guardie regie spararono sulle operaie provocando un morto e 8 ferite, venne proclamato lo [[sciopero generale]] a [[Milano]]. Galli fu in prima fila nell'organizzazione dello sciopero.
In seguito ad un gravissimo episodio di repressione verificatosi il [[6 maggio]] [[1906]], quando le guardie regie spararono sulle operaie provocando un morto e 8 ferite, venne proclamato lo [[sciopero generale]] a [[Milano]]. Galli fu in prima fila nell'organizzazione dello sciopero.
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Il pittore [[Carlo Carrà]], allora molto vicino agli anarchici (intratteneva relazioni con [[Leda Rafanelli]] e i gruppi anarchici milanesi), immortalò lo scoppio degli scontri al funerale nel dipinto [[Arte e Anarchia#Futurismo|futurista]] "''[[I funerali dell'anarchico Galli]]''". Questa la sua rievocazione:
Il pittore [[Carlo Carrà]], allora molto vicino agli anarchici (intratteneva relazioni con [[Leda Rafanelli]] e i gruppi anarchici milanesi), immortalò lo scoppio degli scontri al funerale nel dipinto [[Arte e Anarchia#Futurismo|futurista]] "''[[I funerali dell'anarchico Galli]]''". Questa la sua rievocazione:


:«'' Io che mi trovavo senza volerlo al centro della mischia, vedevo innanzi a me la bara tutta coperta di garofani rossi ondeggiare minacciosamente sulle spalle dei portatori; vedevo i cavalli imbizzarrirsi, i bastoni e le lance urtarsi, sì che a me parve che la salma cadesse da un momento all'altro e che i cavalli la calpestassero. Fortemente impressionato, appena tornato a casa feci un disegno di ciò a cui ero stato spettatore. Da questo disegno presi più tardi spunto per il quadro Il funerale dell'anarchico Galli che venne in seguito esposto alle mostre futuriste di Parigi, Londra e Berlino nella primavera del 1912...»''<ref> C. Carrà, "'' La mia vita''", contenuto in "''Tutti gli scritti''" a cura di M. Carrà (Feltrinelli, 1978).</ref>
:«'' Io che mi trovavo senza volerlo al centro della mischia, vedevo innanzi a me la bara tutta coperta di garofani rossi ondeggiare minacciosamente sulle spalle dei portatori; vedevo i cavalli imbizzarrirsi, i bastoni e le lance urtarsi, sì che a me parve che la salma cadesse da un momento all'altro e che i cavalli la calpestassero. Fortemente impressionato, appena tornato a casa feci un disegno di ciò a cui ero stato spettatore. Da questo disegno presi più tardi spunto per il quadro Il funerale dell'anarchico Galli che venne in seguito esposto alle mostre futuriste di Parigi, Londra e Berlino nella primavera del 1912...»''<ref> C. Carrà, "'' La mia vita''", contenuto in "''Tutti gli scritti''" a cura di M. Carrà (Feltrinelli, 1978).</ref>


L'anarchico e futurista [[Renzo Provinciali]] commentò entusiasta l'opera su "''[[La Barricata]]''":
L'anarchico e futurista [[Renzo Provinciali]] commentò entusiasta l'opera su "''[[La Barricata]]''":


:«''Egli ha rappresentato con una vigoria e con una fantasia creativa straordinaria una scena spasmodica, immensa, colossale, catastrofica. È un caos infernale che si avvoltola, è un vortice grandioso di masserizie, di persiane, di porte, di inferriate, amalgamate in uno sforzo titanico di resistenza, è la diga, la massa, è La Barricata! [...] Questo il capolavoro che il Carrà ci ha dato e che certamente non sarà compreso da molti, come tutte le grandi opere d'arte. Qui non è la cosa rappresentata, ma è l'anima de la cosa costrutta in linee con un'abilità straordinaria, una tecnica nuovissima ed insuperabile, un'arte originalissima e superiore.»''<ref>R. Provinciali, “''La nostra testata''”, ''La Barricata'', 2 (1912): 15-31. Riportato da L. Iotti, [http://www.escholarship.org/uc/item/1tq8917k ''Futuristi e anarchici: Dalla fondazione del futurismo all'ingresso italiano nella prima guerra mondiale (1909 - 1915)''], Carte Italiane, Department of Italian, UCLA, UC Los Angeles, 2010</ref>
:«''Egli ha rappresentato con una vigoria e con una fantasia creativa straordinaria una scena spasmodica, immensa, colossale, catastrofica. È un caos infernale che si avvoltola, è un vortice grandioso di masserizie, di persiane, di porte, di inferriate, amalgamate in uno sforzo titanico di resistenza, è la diga, la massa, è La Barricata! [...] Questo il capolavoro che il Carrà ci ha dato e che certamente non sarà compreso da molti, come tutte le grandi opere d'arte. Qui non è la cosa rappresentata, ma è l'anima de la cosa costrutta in linee con un'abilità straordinaria, una tecnica nuovissima ed insuperabile, un'arte originalissima e superiore.»''<ref>R. Provinciali, “''La nostra testata''”, ''La Barricata'', 2 (1912): 15-31. Riportato da L. Iotti, [http://www.escholarship.org/uc/item/1tq8917k ''Futuristi e anarchici: Dalla fondazione del futurismo all'ingresso italiano nella prima guerra mondiale (1909 - 1915)''], Carte Italiane, Department of Italian, UCLA, UC Los Angeles, 2010</ref>




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