Anarchismo in Africa: differenze tra le versioni

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[[File:Sam Mbah.jpg|thumb|320 px|[[Sam Mbah]], anarchico e studioso dell'anarchismo africano]]
[[File:Sam Mbah.jpg|thumb|320 px|[[Sam Mbah]], anarchico e studioso dell'anarchismo africano]]
Gli autori le definiscono tendenzialmente anarchiche a causa della struttura priva di politiche verticali e per l'assenza di classi sociali. Le comunità  tradizionali sono state, o sono, organizzate su principi [[autogestione|autogestionari]], con ruoli sociali flessibili e intercambiabili. Questo concetto è stato esplicato dallo stesso [[Sam Mbah]] in un'intervista rilasciata ad un organo anarchico statunitense:
Gli autori le definiscono tendenzialmente anarchiche a causa della struttura priva di politiche verticali e per l'assenza di classi sociali. Le comunità  tradizionali sono state, o sono, organizzate su principi [[autogestione|autogestionari]], con ruoli sociali flessibili e intercambiabili. Questo concetto è stato esplicato dallo stesso [[Sam Mbah]] in un'intervista rilasciata ad un organo anarchico statunitense:
:«Chiediamo comunità  autonome e [[autogestione|autogestionate]] che si occupino dei loro affari con la minima interferenza dei vari livelli governativi. Pensiamo che questo sia un'approccio al sistema dei villaggi che è esistito prima del colonialismo. Nel sistema dei villaggi africani, esistevano piccoli e grandi villaggi. Questi villaggi erano autonomi e indipendenti e lavoravano per se stessi, decidendo che cosa produrre, quando e come distribuire, e il processo decisionale era tale che nessun individuo comandava sugli altri. Infatti, le decisioni venivano prese per consenso. Non avevano installato strutture verticali coercitive. Noi vogliamo stabilire una relazione tra anarchismo e il sistema dei villaggi africano, perché il sistema era democratico e autonomo, e distribuiva equamente i beni. Il sistema stale in Africa ha fallito nella distribuzione dei beni, invece è diventato uno strumento di repressione e negazione delle libertà  individuali e collettive, quindi il nostro obiettivo è quello fondato sul principio basico della organizzazione della società  e consideriamo che in passato, il governo della  Tanzania ha cercato di creare questi sistemi tradizionali africani, attraverso quelli che chiamavano villaggi ''[[Ujamaa]]'', in cui villaggi sono stati incoraggiati a coltivare e condividere tra loro i proventi. Naturalmente, tutto ciò che il governo sponsorizza finisce in corruzione e burocrazia. La corruzione e la burocrazia sono due fattori fondamentali che hanno portato alla fine del sistema ''[[Ujamaa]]''. Però crediamo che se il governo viene rimosso, questo processo probabilmente funzionerà . Perché anche oggi abbiamo esempi nelle aree urbane del nord, a dimostrazione che una parte importante della nostra vita è dominata dai valori del sistema dei villaggi. Abbiamo le famiglie estese, se qualcuno va a scuola non solo i genitori pagano la scuola, ma anche zii, cugini e nipoti che contribuiscono in svariate forme. Partiamo dal presupposto che questa è una pratica alternativa al sistema statale, ed è anche più umana ed efficace per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni delle persone.» (''Pubblicato in «[http://www.cgtandalucia.org/autogestion2010/La-Awareness-League.html Anarcho-Syndicalist Review]», n° 24, primavera 1999. Chicago.'')
:«Chiediamo comunità  autonome e [[autogestione|autogestionate]] che si occupino dei loro affari con la minima interferenza dei vari livelli governativi. Pensiamo che questo sia un'approccio al sistema dei villaggi che è esistito prima del colonialismo. Nel sistema dei villaggi africani, esistevano piccoli e grandi villaggi. Questi villaggi erano autonomi e indipendenti e lavoravano per se stessi, decidendo che cosa produrre, quando e come distribuire, e il processo decisionale era tale che nessun individuo comandava sugli altri. Infatti, le decisioni venivano prese per consenso. Non avevano installato strutture verticali coercitive. Noi vogliamo stabilire una relazione tra anarchismo e il sistema dei villaggi africano, perché il sistema era democratico e autonomo, e distribuiva equamente i beni. Il sistema stale in Africa ha fallito nella distribuzione dei beni, invece è diventato uno strumento di repressione e negazione delle libertà  individuali e collettive, quindi il nostro obiettivo è quello fondato sul principio basico della organizzazione della società  e consideriamo che in passato, il governo della  Tanzania ha cercato di creare questi sistemi tradizionali africani, attraverso quelli che chiamavano villaggi ''[[Ujamaa]]'', in cui villaggi sono stati incoraggiati a coltivare e condividere tra loro i proventi. Naturalmente, tutto ciò che il governo sponsorizza finisce in corruzione e burocrazia. La corruzione e la burocrazia sono due fattori fondamentali che hanno portato alla fine del sistema ''[[Ujamaa]]''. Però crediamo che se il governo viene rimosso, questo processo probabilmente funzionerà. Perché anche oggi abbiamo esempi nelle aree urbane del nord, a dimostrazione che una parte importante della nostra vita è dominata dai valori del sistema dei villaggi. Abbiamo le famiglie estese, se qualcuno va a scuola non solo i genitori pagano la scuola, ma anche zii, cugini e nipoti che contribuiscono in svariate forme. Partiamo dal presupposto che questa è una pratica alternativa al sistema statale, ed è anche più umana ed efficace per rispondere alle esigenze e alle aspirazioni delle persone.» (''Pubblicato in «[http://www.cgtandalucia.org/autogestion2010/La-Awareness-League.html Anarcho-Syndicalist Review]», n° 24, primavera 1999. Chicago.'')


Il sistema [[Gerarchia|gerarchico]] e [[Classismo|classista]] si è sviluppato in Africa soprattutto nel XV° secolo, anche se già  alcune antiche [[civiltà ]] (l'Egitto dei faraoni, Nubia, Hausa, ecc.), erano sostanzialmente strutturate in questa maniera. I due anarchici nigeriani non si esimino dal criticare diversi aspetti comunque non anarchici e autoritari presenti anche nelle società  tradizionali, per esempio una certa volontà  alla sottomissione della donna rispetto all'uomo, la tendenza a volte a far valere il principio di responsabilità  collettiva o della vendetta violenta contro le adultere, gli assassini, i ladri e quindi anche contro i loro famigliari.
Il sistema [[Gerarchia|gerarchico]] e [[Classismo|classista]] si è sviluppato in Africa soprattutto nel XV° secolo, anche se già  alcune antiche [[civiltà ]] (l'Egitto dei faraoni, Nubia, Hausa, ecc.), erano sostanzialmente strutturate in questa maniera. I due anarchici nigeriani non si esimino dal criticare diversi aspetti comunque non anarchici e autoritari presenti anche nelle società  tradizionali, per esempio una certa volontà  alla sottomissione della donna rispetto all'uomo, la tendenza a volte a far valere il principio di responsabilità  collettiva o della vendetta violenta contro le adultere, gli assassini, i ladri e quindi anche contro i loro famigliari.
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===In italiano ===
===In italiano ===
*[[Paolo Schicchi]], ''La guerra e la civilità . Mondo arabo e aggressione occidentale'', Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
*[[Paolo Schicchi]], ''La guerra e la civilità. Mondo arabo e aggressione occidentale'', Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
*[[Leda Rafanelli]], Etienne Amalier, ''L'oasi. Romanzo arabo'', Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
*[[Leda Rafanelli]], Etienne Amalier, ''L'oasi. Romanzo arabo'', Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
*[[Pier Carlo Masini]], ''Gli orfani di Nasser'' in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
*[[Pier Carlo Masini]], ''Gli orfani di Nasser'' in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
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