Anarchici e Resistenza in Francia: differenze tra le versioni

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Il fenomeno dei reduci [[antifascismo|antifascisti]] che entrarono nella Legione straniera è di forte rilevanza storica: dopo la sconfitta nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], un gran numero di miliziani spagnoli e di altre nazionalità, precedentemente inquadrati nell'esercito repubblicano, nelle Colonne anarchiche e nelle Colonne del [[POUM]] cercarono rifugio in [[Francia]].  
Il fenomeno dei reduci [[antifascismo|antifascisti]] che entrarono nella Legione straniera è di forte rilevanza storica: dopo la sconfitta nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], un gran numero di miliziani spagnoli e di altre nazionalità, precedentemente inquadrati nell'esercito repubblicano, nelle Colonne anarchiche e nelle Colonne del [[POUM]] cercarono rifugio in [[Francia]].  
L'arruolamento nella Legione era l'alternativa data dal governo francese al campo di concentramento, visto che non volle farsi carico dei 500.000 esuli fra militari e civili che erano giunti dalla [[Spagna]].  
L'arruolamento nella Legione era l'alternativa data dal governo francese al campo di concentramento, visto che non volle farsi carico dei 500.000 esuli fra militari e civili che erano giunti dalla [[Spagna]].  
Non pochi miliziani accettarono la proposta che permetteva loro di tornare a combattere contro l'antico nemico [[Fascismo|fascista]] e\o anche di ricevere nuovi documenti ([[Umberto Marzocchi]], per esempio, si arruolò nella Legione straniera nel [[1940]] proprio per poter avere nuovi documenti validi in [[Francia]], poiché questa era la regola che imperava nella Legione). Gran parte di costoro erano [[anarchia|anarchici]] o appartenenti a formazioni [[comunismo|comuniste]] non staliniste, quindi impossibilitati a rifugiarsi in Urss <ref name="ruben">Il figlio di Dolores Ibárruri, Rubén, poté, in quanto stalinista, unirsi all'Armata Rossa, battendosi fino alla morte nella drammatica Battaglia di Stalingrado del [[1942]]</ref>. Per molti l'unica possibilità fu quindi quella di entrare nella Legione Straniera, dove furono chiaramente sempre ben accetti per il loro passato "combattente" e per questo poterono sempre godere di una grande [[autonomia]] nell'azione militare, pur rimanendo formalmente comandati da ufficiali della Legione.
Non pochi miliziani accettarono la proposta che permetteva loro di tornare a combattere contro l'antico nemico [[Fascismo|fascista]] e/o anche di ricevere nuovi documenti ([[Umberto Marzocchi]], per esempio, si arruolò nella Legione straniera nel [[1940]] proprio per poter avere nuovi documenti validi in [[Francia]], poiché questa era la regola che imperava nella Legione). Gran parte di costoro erano [[anarchia|anarchici]] o appartenenti a formazioni [[comunismo|comuniste]] non staliniste, quindi impossibilitati a rifugiarsi in Urss <ref name="ruben">Il figlio di Dolores Ibárruri, Rubén, poté, in quanto stalinista, unirsi all'Armata Rossa, battendosi fino alla morte nella drammatica Battaglia di Stalingrado del [[1942]]</ref>. Per molti l'unica possibilità fu quindi quella di entrare nella Legione Straniera, dove furono chiaramente sempre ben accetti per il loro passato "combattente" e per questo poterono sempre godere di una grande [[autonomia]] nell'azione militare, pur rimanendo formalmente comandati da ufficiali della Legione.


===Considerazioni sugli esuli antifascisti spagnoli in Francia===
===Considerazioni sugli esuli antifascisti spagnoli in Francia===
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*la 35ª nel Gers.
*la 35ª nel Gers.


Il "XIV Cuerpo Guerrilleros Españoles" combattè, fino al maggio del [[1944]], in relazione diretta agli FTP-M.O.I <ref>Gruppi di FTP-MOI furono costituiti nella regione di Parigi, con il FTP nel [[1941]], e furono in gran parte formati da immigrati: [[comunismo|comunisti]] stranieri che vivevano in [[Francia]] e che non facevano parte del partito comunista francese. L'FTP-MOI fu istituito tra aprile e maggio [[1942]]. Ben integrata con FTP, che dipendeva direttamente da [[Jacques Duclos]], in contatto e portavoce del Comintern. FTP-MOI saranno tra i gruppi di Resistenza più attivi e determinati, in parte perché erano stranieri, molti dei quali ebrei, per i quali il regime di Vichy prevedeva l'internamento. Dato che dipendevano direttamente dal Comintern, si ha il sospetto che il loro impiego nelle fasi più cruente della lotta antifascista sia stata una scelta moscovita quando per necessità strategiche e tattiche, sia militari che politiche (in primis per le necessità di Stalin), era utile intensificare la Resistenza risparmiando, probabilmente, le forze [[antifascismo|antifasciste]] francesi [questi esuli anarchici, comunisti, socialisti e\o [[antifascismo|antifascisti]] di varie tendenze erano comunque sempre utilizzati in prima linea (Si veda la nota riportata sull'Franciapresa di Narvik, in cui furono quasi considerati "carne da macello")]</ref> quando si trasformò in ''Agrupación de guerrilleros españoles'' ('''AGÈ'') a comando di [[Luiz Fernández]] e si integrò nelle FFL-Forces Françaises de l'Intérieur - F.F.I. Nel [[1943]] vi fu una fase di azioni di [[sabotaggio]] contro tedeschi e collaborazionisti, prima dello scontro militare frontale vero e proprio che portò alla liberazione di molti prigionieri, attentati ai militari tedeschi e ai gendarmi francesi per un totale di centosettantasei azioni, tra cui il [[sabotaggio]] di ottantasei centrali elettriche e linee d'alta tensione, sessantaquattro interruzioni stradali e numerosi attacchi a posti di guardia e prigioni.
Il "XIV Cuerpo Guerrilleros Españoles" combattè, fino al maggio del [[1944]], in relazione diretta agli FTP-M.O.I <ref>Gruppi di FTP-MOI furono costituiti nella regione di Parigi, con il FTP nel [[1941]], e furono in gran parte formati da immigrati: [[comunismo|comunisti]] stranieri che vivevano in [[Francia]] e che non facevano parte del partito comunista francese. L'FTP-MOI fu istituito tra aprile e maggio [[1942]]. Ben integrata con FTP, che dipendeva direttamente da [[Jacques Duclos]], in contatto e portavoce del Comintern. FTP-MOI saranno tra i gruppi di Resistenza più attivi e determinati, in parte perché erano stranieri, molti dei quali ebrei, per i quali il regime di Vichy prevedeva l'internamento. Dato che dipendevano direttamente dal Comintern, si ha il sospetto che il loro impiego nelle fasi più cruente della lotta antifascista sia stata una scelta moscovita quando per necessità strategiche e tattiche, sia militari che politiche (in primis per le necessità di Stalin), era utile intensificare la Resistenza risparmiando, probabilmente, le forze [[antifascismo|antifasciste]] francesi [questi esuli anarchici, comunisti, socialisti e/o [[antifascismo|antifascisti]] di varie tendenze erano comunque sempre utilizzati in prima linea (Si veda la nota riportata sull'Franciapresa di Narvik, in cui furono quasi considerati "carne da macello")]</ref> quando si trasformò in ''Agrupación de guerrilleros españoles'' ('''AGÈ'') a comando di [[Luiz Fernández]] e si integrò nelle FFL-Forces Françaises de l'Intérieur - F.F.I. Nel [[1943]] vi fu una fase di azioni di [[sabotaggio]] contro tedeschi e collaborazionisti, prima dello scontro militare frontale vero e proprio che portò alla liberazione di molti prigionieri, attentati ai militari tedeschi e ai gendarmi francesi per un totale di centosettantasei azioni, tra cui il [[sabotaggio]] di ottantasei centrali elettriche e linee d'alta tensione, sessantaquattro interruzioni stradali e numerosi attacchi a posti di guardia e prigioni.


Il [[15 agosto]] [[1944]] gli alleati sbarcarono in Provenza e tutto il Sud insorse contro i [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]], le FFI passarono all'offensiva ed i tedeschi cominciano a ritirarsi con affanno per non esser tagliati fuori dal resto dell'esercito germanico. Gli scontri si susseguirono, il più importante avvenne a La Madeleine (Gard) e vide impegnati in prima persona i "guerriglieri spagnoli". Il [[23 agosto]] la 3ª Divisione agli ordini di [[Cristino García Grandas]], che comprendeva la 21ª brigata GE, a comando di [[Gabriel Peréz]], vecchio minatore [[anarchia|anarchico]] delle Cévennes, riuscì ad impedire il passaggio di un contingente militare tedesco forte di millecinquecento uomini all'incrocio tra Saint-Hypolite, Anduze e Nimes. I tedeschi subirono oltre cento morti e l'accerchiamento che li costrinse alla resa, dopo che il loro comandante luogotenente-generale Konrad Zietzeche si tolse la vita. Fra i guerriglieri spagnoli vi furono 34, sepolti poi ad Albi in quello prenderà il nome di "cimitero de La Madleine".  La lapide porta l'insegna ''Enfants Morts pour la France'' (Ragazzi morti per la Francia) e i nomi di [[Augustin García]], [[José Fernández]], [[Francisco Perera]] e [[Ramón Porta]].   
Il [[15 agosto]] [[1944]] gli alleati sbarcarono in Provenza e tutto il Sud insorse contro i [[Nazionalsocialismo|nazifascisti]], le FFI passarono all'offensiva ed i tedeschi cominciano a ritirarsi con affanno per non esser tagliati fuori dal resto dell'esercito germanico. Gli scontri si susseguirono, il più importante avvenne a La Madeleine (Gard) e vide impegnati in prima persona i "guerriglieri spagnoli". Il [[23 agosto]] la 3ª Divisione agli ordini di [[Cristino García Grandas]], che comprendeva la 21ª brigata GE, a comando di [[Gabriel Peréz]], vecchio minatore [[anarchia|anarchico]] delle Cévennes, riuscì ad impedire il passaggio di un contingente militare tedesco forte di millecinquecento uomini all'incrocio tra Saint-Hypolite, Anduze e Nimes. I tedeschi subirono oltre cento morti e l'accerchiamento che li costrinse alla resa, dopo che il loro comandante luogotenente-generale Konrad Zietzeche si tolse la vita. Fra i guerriglieri spagnoli vi furono 34, sepolti poi ad Albi in quello prenderà il nome di "cimitero de La Madleine".  La lapide porta l'insegna ''Enfants Morts pour la France'' (Ragazzi morti per la Francia) e i nomi di [[Augustin García]], [[José Fernández]], [[Francisco Perera]] e [[Ramón Porta]].   
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