Anarchici e Resistenza in Francia: differenze tra le versioni

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Ovviamente gli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli in [[Francia]] erano fra i più adatti per l'attraversamento dei Pirenei, vista la loro esperienza durante ''[[La Retirada]]'' <ref> La "retirada" degli esuli fu coperta soprattutto dalla [[Colonna Buenaventura Durruti]], in cui militavano anche molti italiani. Tra questi [http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html Giovan Battista Frati], ferito durante la strenua difesa del ponte di Hendaye, contribuì alla messa in salvo di migliaia di profughi spagnoli in [[Francia]]. Frati venne curato in un ospedale della Legione straniera a Nizza, dove abitualmente venivano arruolati gli antifascisti spagnoli e talvolta pure le squadre partigiane italiane che ivi sconfinavano per cercare riparo. Parteciparono alla difesa anche Pietro Bertoni, Juan López, René Pasque e Alberto Donati: tutti caddero in combattimento. Sempre della stessa squadra facevano parte: Stern, detto ''il tedesco rosso'', Remigio Maurovich, Arrigo Gojak: tutti feriti, ma che alla fine sopravissero (in seguito Gojak e Stern morirarono, il primo trucidato dai fascisti di Franco, il [[4 settembre]], il secondo in un ospedale francese.  
Ovviamente gli [[antifascismo|antifascisti]] spagnoli in [[Francia]] erano fra i più adatti per l'attraversamento dei Pirenei, vista la loro esperienza durante ''[[La Retirada]]'' <ref> La "retirada" degli esuli fu coperta soprattutto dalla [[Colonna Buenaventura Durruti]], in cui militavano anche molti italiani. Tra questi [http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html Giovan Battista Frati], ferito durante la strenua difesa del ponte di Hendaye, contribuì alla messa in salvo di migliaia di profughi spagnoli in [[Francia]]. Frati venne curato in un ospedale della Legione straniera a Nizza, dove abitualmente venivano arruolati gli antifascisti spagnoli e talvolta pure le squadre partigiane italiane che ivi sconfinavano per cercare riparo. Parteciparono alla difesa anche Pietro Bertoni, Juan López, René Pasque e Alberto Donati: tutti caddero in combattimento. Sempre della stessa squadra facevano parte: Stern, detto ''il tedesco rosso'', Remigio Maurovich, Arrigo Gojak: tutti feriti, ma che alla fine sopravissero (in seguito Gojak e Stern morirarono, il primo trucidato dai fascisti di Franco, il [[4 settembre]], il secondo in un ospedale francese.  
Da ricordare ancora  Pietro Pajetta, col nome di battaglia di "Nedo", già  ufficiale dei bersagliere, comunista, ferito gravemente durante la Retirada dall'Aragona, che poi perderà  una mano nella Resistenza italiana, dove sarà  al comando di una Brigata. Ne ''[[La Retirada]]'' e nel successivo internamento nei campi di concentramento in [[Francia]] furono coinvolti anche [http://www.mescalina.it/arte/riflessioni/arte.php?id=96 Giandante X]), anarchico e artista, e [[Francesco Fausto Nitti]] ([http://www.storia900bivc.it/pagine/strumenti/nitti/bionitti.html Biografia di Nitti]), che al suo arrivo in [[Spagna]] fu posto al comando di un battaglione di giovani anarchici, la [[Centuria Errico Malatesta]], in seguito inquadrata nell'esercito repubblicano. Aggregato coi suoi anarchici alla 140a brigata mista, coprì il ritiro degli [[antifascismo|antifascisti]] repubblicani al ponte di Fraga e partecipò alla battaglia dell'Ebro come comandante di batteria di artiglieria. Dopo il passaggio in [[Francia]] venne internato nel campo di raccolta di Argelès-sur-Mer </ref> e anche per le loro azioni di guerriglia antifranchista. I Passeurs, alcuni dei quali, è doveroso sottolineare, agivano per puro tornaconto economico e non per questioni ideologiche o umanitarie, erano dotati di almeno 20 reti di collegamento per l'attraversamento dei Pirenei. Le difficoltà  ed i rischi erano notevoli, vuoi perché il clima non sempre era favorevole e vuoi per la presenza dei [[Fascismo|fascisti]] francesi e spagnoli posti a guardia della frontiera. Nonostante tutto i salvataggi avvenivano ugualmente; la rete più potente ed efficiente fu quella denominata ''Pat O'Leary'', il cui vero nome è Guérisse Albert, creata dal capitano scozzese Ian Garrow nel dicembre [[1940]] a Marsiglia e diretta dall'aragonese anarchico e militante della [[CNT]] [[Francisco Ponzan Vidal]]. Ne facevano parte anche:  
Da ricordare ancora  Pietro Pajetta, col nome di battaglia di "Nedo", già  ufficiale dei bersagliere, comunista, ferito gravemente durante la Retirada dall'Aragona, che poi perderà  una mano nella Resistenza italiana, dove sarà  al comando di una Brigata. Ne ''[[La Retirada]]'' e nel successivo internamento nei campi di concentramento in [[Francia]] furono coinvolti anche [http://www.mescalina.it/arte/riflessioni/arte.php?id=96 Giandante X]), anarchico e artista, e [[Francesco Fausto Nitti]] ([http://www.storia900bivc.it/pagine/strumenti/nitti/bionitti.html Biografia di Nitti]), che al suo arrivo in [[Spagna]] fu posto al comando di un battaglione di giovani anarchici, la [[Centuria Errico Malatesta]], in seguito inquadrata nell'esercito repubblicano. Aggregato coi suoi anarchici alla 140a brigata mista, coprì il ritiro degli [[antifascismo|antifascisti]] repubblicani al ponte di Fraga e partecipò alla battaglia dell'Ebro come comandante di batteria di artiglieria. Dopo il passaggio in [[Francia]] venne internato nel campo di raccolta di Argelès-sur-Mer </ref> e anche per le loro azioni di guerriglia antifranchista. I Passeurs, alcuni dei quali, è doveroso sottolineare, agivano per puro tornaconto economico e non per questioni ideologiche o umanitarie, erano dotati di almeno 20 reti di collegamento per l'attraversamento dei Pirenei. Le difficoltà  ed i rischi erano notevoli, vuoi perché il clima non sempre era favorevole e vuoi per la presenza dei [[Fascismo|fascisti]] francesi e spagnoli posti a guardia della frontiera. Nonostante tutto i salvataggi avvenivano ugualmente; la rete più potente ed efficiente fu quella denominata ''Pat O'Leary'', il cui vero nome è Guérisse Albert, creata dal capitano scozzese Ian Garrow nel dicembre [[1940]] a Marsiglia e diretta dall'aragonese anarchico e militante della [[CNT]] [[Francisco Ponzan Vidal]]. Ne facevano parte anche:  
*[[Josep Ester i Borras]] <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Josep_Ester_i_Borras Biografia Josep Ester i Borras]</ref>, combattente indomito (riceverà  più di una onorificienza per la sua intraprendenza militare), nome di battaglia "Minga", operaio tessile e militante di ''[[Las Juventudes Libertarias]]'' <ref>[http://es.wikipedia.org/wiki/Federaci%C3%B3n_Ib%C3%A9rica_de_Juventudes_Libertarias Las Juventudes Libertarias]</ref> e della [[CNT]];  
*[[Josep Ester i Borras]] <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Josep_Ester_i_Borras Biografia Josep Ester i Borras]</ref>, combattente indomito (riceverà  più di una onorificienza per la sua intraprendenza militare), nome di battaglia "Minga", operaio tessile e militante di ''[[Las Juventudes Libertarias]]'' <ref>[http://es.wikipedia.org/wiki/Federaci%C3%B3n_Ib%C3%A9rica_de_Juventudes_Libertarias Las Juventudes Libertarias]</ref> e della [[CNT]];  
*[[Agostino Remiro Manero]] (Epil, Saragozza, [[28 agosto]] [[1904]] - Madrid, [[21 giugno]] [[1942]]), membro della [[CNT]] dal [[1919]], la sua famiglia ha donato la sua biblioteca privata al "Centro Studi libertari Ester i Josep Borras" di Berga;  
*[[Agostino Remiro Manero]] (Epil, Saragozza, [[28 agosto]] [[1904]] - Madrid, [[21 giugno]] [[1942]]), membro della [[CNT]] dal [[1919]], la sua famiglia ha donato la sua biblioteca privata al "Centro Studi libertari Ester i Josep Borras" di Berga;  
*[[Vincent Moriones Belzunegui]] (Sangüesa, Navarra, [[1913]] - Bilbao, [[1970]]), militante anarchico spagnolo, nel [[1947]] fu arrestato e condannato a 40 anni di [[carcere]] (ne scontò 18) dal regime fascista spagnolo in quanto miliziano della ''guerriglia anarchica antifascista'' che non cesssò la lotta per oltre un ventennio dopo il termine della seconda guerra mondiale; nel [[1970]] fu Segretario della [[CNT]] Nord, anno cui morì.
*[[Vincent Moriones Belzunegui]] (Sangüesa, Navarra, [[1913]] - Bilbao, [[1970]]), militante anarchico spagnolo, nel [[1947]] fu arrestato e condannato a 40 anni di [[carcere]] (ne scontò 18) dal regime fascista spagnolo in quanto miliziano della ''guerriglia anarchica antifascista'' che non cesssò la lotta per oltre un ventennio dopo il termine della seconda guerra mondiale; nel [[1970]] fu Segretario della [[CNT]] Nord, anno cui morì.
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