Anarchici e Resistenza in Francia: differenze tra le versioni

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===Alcuni motivi per il ritardo dell'inizio della Resistenza in Francia ===
===Alcuni motivi per il ritardo dell'inizio della Resistenza in Francia ===
La forza di "sinistra" numericamente maggiore e più organizzata in [[Francia]] al momento dell'armistizio era quella comunista legata a Stalin <ref> A quel momento era ancora in vigore il patto di non aggressione russo-tedesco Molotov-Ribbentrop.</ref>,  fino a che i nazisti non invasero la [[Russia]] il [[22 giugno]] [[1941]] essi rimasero fedeli al motto: «Ni soldats de l’Angleterre avec De Gaulle! Ni soldats de l’Allemagne avec Pètain! Vive l’union de la Nation Française!?? (Né soldati dell'Inghilterra con De Gaulle!Né soldati della Germania con Petain!Viva l'Unione della Nazione Francese!). I libertari, in sintonia con alcune frange della sinistra antistalinista, al momento interpretarono il conflitto in atto come uno scontro fra predoni imperialisti e con nessuna possibilità  di sbocco rivoluzionario, quindi in qualche modo a loro sostanzialmente estraneo. Ciò non toglie che il governo di Vichy iniziò immediatamente a sbarazzarsi delle forze della sinistra, sopratutto di quelle che avevano spiccata matrice [[internazionalismo|internazionalista]] che per loro era sinonimo di antinazionalismo. Per questo i primi ad essere colpiti furono quelli del [[POUM]] e del movimento anarchico (solo in seguito toccò la stessa sorte ai [[comunismo|comunisti]] e ai [[socialismo|socialisti]]), tra questi fu arrestato [[Jaime Esgleas]], marito dell'anarchica e ministro della sanità  [[Federica Montseny]] e membro del [[Mouvement Libertaire Espagnol]] (MLE) <ref> [http://public.federation-anarchiste.org/article.php3?id_article=106 Notizie su Mouvement Libertaire Espagnol]</ref>. Stessa sorte subì un folto gruppo di [[Personalità  anarchiche|anarchici]] che furono processati dal tribunale militare di Tolosa per violazione dell'art. 80 del Codice Penale, ovvero per «intrighi [[anarchismo|anarchici]] contro la sicurezza dello [[Stato]]», con condanne al [[carcere]] da uno a tre anni.   
La forza di "sinistra" numericamente maggiore e più organizzata in [[Francia]] al momento dell'armistizio era quella comunista legata a Stalin <ref> A quel momento era ancora in vigore il patto di non aggressione russo-tedesco Molotov-Ribbentrop.</ref>,  fino a che i nazisti non invasero la [[Russia]] il [[22 giugno]] [[1941]] essi rimasero fedeli al motto: «Ni soldats de l’Angleterre avec De Gaulle! Ni soldats de l’Allemagne avec Pètain! Vive l’union de la Nation Française! (Né soldati dell'Inghilterra con De Gaulle! Né soldati della Germania con Petain! Viva l'Unione della Nazione Francese!). I libertari, in sintonia con alcune frange della sinistra antistalinista, al momento interpretarono il conflitto in atto come uno scontro fra predoni imperialisti e con nessuna possibilità  di sbocco rivoluzionario, quindi in qualche modo a loro sostanzialmente estraneo. Ciò non toglie che il governo di Vichy iniziò immediatamente a sbarazzarsi delle forze della sinistra, sopratutto di quelle che avevano spiccata matrice [[internazionalismo|internazionalista]] che per loro era sinonimo di antinazionalismo. Per questo i primi ad essere colpiti furono quelli del [[POUM]] e del movimento anarchico (solo in seguito toccò la stessa sorte ai [[comunismo|comunisti]] e ai [[socialismo|socialisti]]), tra questi fu arrestato [[Jaime Esgleas]], marito dell'anarchica e ministro della sanità  [[Federica Montseny]] e membro del [[Mouvement Libertaire Espagnol]] (MLE) <ref> [http://public.federation-anarchiste.org/article.php3?id_article=106 Notizie su Mouvement Libertaire Espagnol]</ref>. Stessa sorte subì un folto gruppo di [[Personalità  anarchiche|anarchici]] che furono processati dal tribunale militare di Tolosa per violazione dell'art. 80 del Codice Penale, ovvero per «intrighi [[anarchismo|anarchici]] contro la sicurezza dello [[Stato]]», con condanne al [[carcere]] da uno a tre anni.   


La [[repressione]] portò alla fine a 911 arresti, 610 internamenti, 1.420 perquisizioni e 177 espulsioni. In generale il reato maggiormente contestato ai militanti fu la «ricostituzione di società  disciolte - distribuzione di volantini d'ispirazione straniera tali da nuocere all'interesse nazionale - attività  comunista», per questo vennero spediti ai lavori forzati nel Sahara, anche se ancora i comunisti di fede stalinista si mostrarono indifferenti fino all'invasione [[Nazionalsocialismo|nazista]] dell'URSS.
La [[repressione]] portò alla fine a 911 arresti, 610 internamenti, 1.420 perquisizioni e 177 espulsioni. In generale il reato maggiormente contestato ai militanti fu la «ricostituzione di società  disciolte - distribuzione di volantini d'ispirazione straniera tali da nuocere all'interesse nazionale - attività  comunista», per questo vennero spediti ai lavori forzati nel Sahara, anche se ancora i comunisti di fede stalinista si mostrarono indifferenti fino all'invasione [[Nazionalsocialismo|nazista]] dell'URSS.
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