Alfredo Maria Bonanno: differenze tra le versioni

Riga 45: Riga 45:
:''L'organizzazione informale anarchica è quindi un'organizzazione specifica che si raccoglie intorno ad affinità comuni. Queste non possono essere identiche per tutti, ma i diversi compagni avranno infinite sfumature di affinità, tanto più varie quanto più ampio sarà lo sforzo di approfondimento analitico che si è raggiunto''». <ref>A. M. Bonanno, [https://sognodimillecose.noblogs.org/post/2013/03/30/affinita-e-organizzazione-informale-a-m-bonanno/ ''Affinità e organizzazione informale''] (da "''Anarchismo''", n. 45, 1985)</ref>
:''L'organizzazione informale anarchica è quindi un'organizzazione specifica che si raccoglie intorno ad affinità comuni. Queste non possono essere identiche per tutti, ma i diversi compagni avranno infinite sfumature di affinità, tanto più varie quanto più ampio sarà lo sforzo di approfondimento analitico che si è raggiunto''». <ref>A. M. Bonanno, [https://sognodimillecose.noblogs.org/post/2013/03/30/affinita-e-organizzazione-informale-a-m-bonanno/ ''Affinità e organizzazione informale''] (da "''Anarchismo''", n. 45, 1985)</ref>


Ma Bonanno non si limita a parlare di «[[gruppi d'affinità]]» (composti da anarchici), ma affianca ad essi i «[[nuclei di base]]» <ref>[https://www.radioradicale.it/scheda/120628 Processo contro il gruppo terroristico "Anarchici insurrezionalisti", 30 novembre 1999, file 2/3, min. 20:33] «Lo scopo dei nuclei di base è quello di sostituire nelle lotte intermedie - lotta salariale, lotta per l'occupazione di una fabbrica, qualunque situazione di massa in cui si verifica una condizione di sofferenza sociale - le vecchie organizzazioni resistenziali di natura sindacale, anche quelle che insistono sull'ideologia anarco-sindacalista (i COBAS, le organizzazioni sindacaliste di base). L'ambito di azione dei nuclei di base è costituito, quindi, dalle fabbriche (per quel che di queste rimane), dai quartieri, dalle scuole, dai ghetti sociali e da tutte quelle situazioni in cui si materializza l'esclusione di classe, la separazione fra inclusi ed esclusi».</ref> che rappresentano il mezzo attraverso il quale la massa (non composta soltanto da anarchici) sostiene l'attività insurrezionale attraverso la «confluttualità permanente» («non autorizzata dal dirigente sindacale»), l'«autogestione» («indipendenza assoluta da qualsiasi partito, sindacato o clientela»; «reperimento dei mezzi necessari all'organizzazione e alla lotta effetuato esclusivamente sulla base di sottoscrizioni spontanee») e l'«attacco» («rifiuto di ogni patteggiamento, mediazione, pacificazione e compromesso col nemico di classe»; «lotta di massa»; «sabotaggio») <ref>[https://www.radioradicale.it/scheda/120628 Processo contro il gruppo terroristico "Anarchici insurrezionalisti", 30 novembre 1999, file 2/3, min. 23:29] Bonanno illustra i principi della «conflittualità permanente», dell'«autogestione» e dell'«attacco».</ref>: si tratta, dunque, di una continuazione dell'[[insurrezionalismo]] "classico" (vedi [[propaganda col fatto]]) in quanto basata sul coinvolgimento della massa intorno a singoli temi (non si tratta più di compiere dei fatti che possano essere emulati dalla massa, ma di coinvolgere la massa nel compimento di fatti: il consenso della massa resta comunque un elemento imprescindibile).
Bonanno non si limita a parlare di «[[gruppi d'affinità]]» (composti da anarchici), affiancando ad essi i «[[nuclei di base]]» <ref>[https://www.radioradicale.it/scheda/120628 Processo contro il gruppo terroristico "Anarchici insurrezionalisti", 30 novembre 1999, file 2/3, min. 20:33] «Lo scopo dei nuclei di base è quello di sostituire nelle lotte intermedie - lotta salariale, lotta per l'occupazione di una fabbrica, qualunque situazione di massa in cui si verifica una condizione di sofferenza sociale - le vecchie organizzazioni resistenziali di natura sindacale, anche quelle che insistono sull'ideologia anarco-sindacalista (i COBAS, le organizzazioni sindacaliste di base). L'ambito di azione dei nuclei di base è costituito, quindi, dalle fabbriche (per quel che di queste rimane), dai quartieri, dalle scuole, dai ghetti sociali e da tutte quelle situazioni in cui si materializza l'esclusione di classe, la separazione fra inclusi ed esclusi».</ref> che rappresentano il mezzo attraverso il quale la massa (non composta soltanto da anarchici) sostiene l'attività insurrezionale attraverso la «confluttualità permanente» («non autorizzata dal dirigente sindacale»), l'«autogestione» («indipendenza assoluta da qualsiasi partito, sindacato o clientela»; «reperimento dei mezzi necessari all'organizzazione e alla lotta effetuato esclusivamente sulla base di sottoscrizioni spontanee») e l'«attacco» («rifiuto di ogni patteggiamento, mediazione, pacificazione e compromesso col nemico di classe»; «lotta di massa»; «sabotaggio») <ref>[https://www.radioradicale.it/scheda/120628 Processo contro il gruppo terroristico "Anarchici insurrezionalisti", 30 novembre 1999, file 2/3, min. 23:29] Bonanno illustra i principi della «conflittualità permanente», dell'«autogestione» e dell'«attacco».</ref>: si tratta, dunque, di una continuazione dell'[[insurrezionalismo]] "classico" (vedi [[propaganda col fatto]]) in quanto basata sul coinvolgimento della massa intorno a singoli temi (non si tratta più di compiere dei fatti che possano essere emulati dalla massa, ma di coinvolgere la massa nel compimento di fatti: il consenso della massa resta comunque un elemento imprescindibile).


===Lo scontro di classe: ''inclusi'' ed ''esclusi''===
===Lo scontro di classe: ''inclusi'' ed ''esclusi''===
64 364

contributi