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A cavallo tra gli "anni '50 e '60" aderisce al progetto culturale della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà ]]» di [[Giovanna Caleffi]] e [[Cesare Zaccaria]] unendo la sua militanza politica alla sua professione. Assieme a Mario Moret e Bepi Gava costituisce un nucleo anarchico a Vittorio Veneto, impegnandosi sul fronte [[antimilitarismo|antimilitarista]], [[astensionismo elettorale anarchico|antielettorale]] e [[anticlericalismo|anticlericale]] con la distribuzione di volantini e manifesti, con la partecipazione a tutte le assemblee publiche e occasione di dibattito, dove viene portata così la voce anarchica tra la gente.
A cavallo tra gli "anni '50 e '60" aderisce al progetto culturale della [[stampa anarchica|rivista]] «[[Volontà ]]» di [[Giovanna Caleffi]] e [[Cesare Zaccaria]] unendo la sua militanza politica alla sua professione. Assieme a Mario Moret e Bepi Gava costituisce un nucleo anarchico a Vittorio Veneto, impegnandosi sul fronte [[antimilitarismo|antimilitarista]], [[astensionismo elettorale anarchico|antielettorale]] e [[anticlericalismo|anticlericale]] con la distribuzione di volantini e manifesti, con la partecipazione a tutte le assemblee publiche e occasione di dibattito, dove viene portata così la voce anarchica tra la gente.


Nel novembre [[1956]] l'attenzione è rivolta, dagli anarchici vittoriesi, verso i temi della cultura popolare e dell'istruzione delle masse con la proposta di poter avere in città  una funzionante biblioteca pubblica e una Università  Popolare. Vengono in questi anni anche rivolte al sindaco socialista della città  delle lettere aperte nelle quali, rispetto ai problemi locali, sono ribadite le critiche e le proposte anarchiche senza tralasciare prese di posizione a favore delle rivolta ungherese contro la dittatura della burocrazia rossa e l'influenza nefasta della chiesa sempre al fianco dei potenti e dei dittatori. In questa fine degli "anni '50" partecipa attivamente all'attività  organizzativa del movimento anarchico lombardo-veneto e della relativa commissione di corrispondenza aderendo a varie iniziative a Verona, Mantova e Brescia. Stringe rapporti sempre più stretti con [[Pio Turroni]], [[Armando Borghi]], [[Umberto Tommasini]] e [[Ettore Bonometti]], [[Ivan Guerrini]], [[Radolfo Vella]], [[Nani Fiorin]] e tanti altri. Congiuntamente alla frequentazioni con i compagni italiani intrattiene relazioni con l'emigrazione d'oltreoceano in particolare con il gruppo dell'«[[L'Adunata dei Refrattari]]» e con [[Attilio Bortolotti]]. Il dialogo si infittisce con la redazione di «[[Umanità  Nova]]» e de «Il Libertario», con Giordano Bruch ed Emilio Baldissar e, in particolar modo, con [[Umberto Tommasini]].  
Nel novembre [[1956]] l'attenzione è rivolta, dagli anarchici vittoriesi, verso i temi della cultura popolare e dell'istruzione delle masse con la proposta di poter avere in città  una funzionante biblioteca pubblica e una Università  Popolare. Vengono in questi anni anche rivolte al sindaco socialista della città  delle lettere aperte nelle quali, rispetto ai problemi locali, sono ribadite le critiche e le proposte anarchiche senza tralasciare prese di posizione a favore delle rivolta ungherese contro la dittatura della burocrazia rossa e l'influenza nefasta della chiesa sempre al fianco dei potenti e dei dittatori. In questa fine degli "anni '50" partecipa attivamente all'attività  organizzativa del movimento anarchico lombardo-veneto e della relativa commissione di corrispondenza aderendo a varie iniziative a Verona, Mantova e Brescia. Stringe rapporti sempre più stretti con [[Pio Turroni]], [[Armando Borghi]], [[Umberto Tommasini]] e [[Ettore Bonometti]], [[Ivan Guerrini]], [[Radolfo Vella]], [[Nani Fiorin]] e tanti altri. Congiuntamente alla frequentazioni con i compagni italiani intrattiene relazioni con l'emigrazione d'oltreoceano in particolare con il gruppo dell'«[[L'Adunata dei Refrattari]]» e con [[Attilio Bortolotti]]. Il dialogo si infittisce con la redazione di «[[Umanità  Nova]]» e de «Il Libertario», con Giordano Bruch ed Emilio Baldissar e, in particolar modo, con [[Umberto Tommasini]].  


Si impegna attivamente all'interno del movimento anarchico nel periodo della ricostruzione dei vari gruppi con attenzione e rispetto profondo alle istanze dell'[[individuo]] e combattendo ogni tendenza eccessivamente organizzatrice. Le relazioni più frequenti e assidue sono con i compagni di Trieste e con loro egli svolge azione di propaganda all'esterno e di indirizzo per il fare e verso l'aggiornamento del pensiero libertario alla luce degli avvenimenti nuovi e delle conoscenze che si sviluppano in Europa e nel mondo. Da ricordare, in particolar modo, l'iniziativa svoltasi a Verona nel [[1957]] per commemorare [[Carlo Pisacane|Pisacane]] che vide la partecipazione attiva dei compagni di Vittorio Veneto i quali, pur essendo solo in 3, a partire dal [[1953]] distribuiscono mensilmente «[[Seme anarchico]]», «[[Volontà ]]», e settimanalmente «[[Umanità  Nova]]».  
Si impegna attivamente all'interno del movimento anarchico nel periodo della ricostruzione dei vari gruppi con attenzione e rispetto profondo alle istanze dell'[[individuo]] e combattendo ogni tendenza eccessivamente organizzatrice. Le relazioni più frequenti e assidue sono con i compagni di Trieste e con loro egli svolge azione di propaganda all'esterno e di indirizzo per il fare e verso l'aggiornamento del pensiero libertario alla luce degli avvenimenti nuovi e delle conoscenze che si sviluppano in Europa e nel mondo. Da ricordare, in particolar modo, l'iniziativa svoltasi a Verona nel [[1957]] per commemorare [[Carlo Pisacane|Pisacane]] che vide la partecipazione attiva dei compagni di Vittorio Veneto i quali, pur essendo solo in 3, a partire dal [[1953]] distribuiscono mensilmente «[[Seme anarchico]]», «[[Volontà ]]», e settimanalmente «[[Umanità  Nova]]».  
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