Acrazia: differenze tra le versioni

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Storicamente gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] l'hanno utilizzato in diverse occasioni:
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Nel gennaio [[1886]], a Barcellona, esce il primo numero della [[stampa anarchica|rivista sociologica]] «Acracia», fondata dagli anarchici [[Farga Pellicer]] e [[Anselmo Lorenzo]] con la collaborazione di [[Fernando Tarrida del Marmol]]. Nel [[1887]] il [[stampa anarchica|giornale anarchico]] di New York «[[El Productor]]» pubblica il suo "Manifesto" in cui si può leggere:
Nel gennaio [[1886]], a Barcellona, esce il primo numero della [[stampa anarchica|rivista sociologica]] «Acracia», fondata dagli anarchici [[Farga Pellicer]] e [[Anselmo Lorenzo]] con la collaborazione di [[Fernando Tarrida del Mármol]]. Nel [[1887]] il [[stampa anarchica|giornale anarchico]] di New York «[[El Productor]]» pubblica il suo "Manifesto" in cui si può leggere:


: «Noi proclamiamo l''''acrazia''' (assenza di governo) ed aspiriamo ad un regime economico-sociale nel quale, con l'accordo di interessi e la reciprocità dei diritti e dei doveri tutti saranno liberi, tutti contribuiranno alla produzione e et jouiront du plus grand bonheur possible, che consiste in quello che i prodotti consumati saranno il frutto del lavoro di ciascuno, senza sfruttamento, e di conseguenza senza le maledizioni di alcun sfruttatore. [...] Lo scopo finale della rivoluzione è La dissoluzione dello Stato. [...]» (Estratto del Manifesto della '''federazione regionale spagnola''', pubblicato in «El Productor», [[1887]]).
: «Noi proclamiamo l''''acrazia''' (assenza di governo) ed aspiriamo ad un regime economico-sociale nel quale, con l'accordo di interessi e la reciprocità dei diritti e dei doveri tutti saranno liberi, tutti contribuiranno alla produzione e et jouiront du plus grand bonheur possible, che consiste in quello che i prodotti consumati saranno il frutto del lavoro di ciascuno, senza sfruttamento, e di conseguenza senza le maledizioni di alcun sfruttatore. [...] Lo scopo finale della rivoluzione è La dissoluzione dello Stato. [...]» (Estratto del Manifesto della '''federazione regionale spagnola''', pubblicato in «El Productor», [[1887]]).
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