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== XIX secolo: nascita dell'anarchismo cileno == | == XIX secolo: nascita dell'anarchismo cileno == | ||
La propaganda [[anarchica]] in [[Cile]] iniziò nella decade del [[1880]], grazie al materiale letterario proveniente soprattutto da [[Spagna]] e [[Argentina]]. Nel [[1893]] comparve a Valparaiso ''[[El Oprimido]]'', il primo [[stampa libertaria|giornale anarchico]] del paese, che sarà immediatamente seguito da altri: ''El Ácrata'', ''La Luz'', ''La Revuelta'', ''La Batalla'', ''El Surco'', ''Acción Directa'', ''El Rebelde'', ecc.<ref>Non è ben chiaro quale sia stato il primo giornale anarchico: per [http://es.wikipedia.org/wiki/Anarquismo_en_Chile Wikpedia fu ''El Oprimido''], ma per [http://www.ainfos.ca/03/jun/ainfos00162.html la CUAC-Congreso de Unificaciòn Anarco-Comunista-] tale merito spetterebbe a ''El Rebelde''</ref> Molti di questi ebbero un'esistenza effimera, ma ci furono eccezioni: ''[[La Batalla]]'', per esempio, fu pubblicato tra il [[1912]] e il [[1926]]. Anche altri periodici di tendenza anarchica, organi di sindacati e di società di resistenza popolare, come ''[[El Siglo XX]]'', ''La Imprenta'' (giornale dei tipografi) ed ''El Marítimo'' di Antofagasta (giornali dei marittimi), ebbero una discreta diffusione in tutto il paese. <ref>Angel Cappelletti, ''El anarquismo en América Latina'', Editorial Ayacucho, Caracas; pg. LXXXV</ref><ref>Luis Vitale, ''Contribución a una Historia del Anarquismo en América Latina''; pg. 26</ref> | La propaganda [[anarchica]] in [[Cile]] iniziò nella decade del [[1880]], grazie al materiale letterario proveniente soprattutto da [[Spagna]] e [[Argentina]]. Nel [[1893]] comparve a Valparaiso ''[[El Oprimido]]'', il primo [[stampa libertaria|giornale anarchico]] del paese, che sarà immediatamente seguito da altri: ''El Ácrata'', ''La Luz'', ''La Revuelta'', ''La Batalla'', ''El Surco'', ''Acción Directa'', ''El Rebelde'', ecc. <ref>Non è ben chiaro quale sia stato il primo giornale anarchico: per [http://es.wikipedia.org/wiki/Anarquismo_en_Chile Wikpedia fu ''El Oprimido''], ma per [http://www.ainfos.ca/03/jun/ainfos00162.html la CUAC-Congreso de Unificaciòn Anarco-Comunista-] tale merito spetterebbe a ''El Rebelde''</ref> Molti di questi ebbero un'esistenza effimera, ma ci furono eccezioni: ''[[La Batalla]]'', per esempio, fu pubblicato tra il [[1912]] e il [[1926]]. Anche altri periodici di tendenza anarchica, organi di sindacati e di società di resistenza popolare, come ''[[El Siglo XX]]'', ''La Imprenta'' (giornale dei tipografi) ed ''El Marítimo'' di Antofagasta (giornali dei marittimi), ebbero una discreta diffusione in tutto il paese. <ref>Angel Cappelletti, ''El anarquismo en América Latina'', Editorial Ayacucho, Caracas; pg. LXXXV</ref><ref>Luis Vitale, ''Contribución a una Historia del Anarquismo en América Latina''; pg. 26</ref> | ||
Come riporta Luis Vitale nel suo ''Contribución a una Historia del Anarquismo en América Latina'', il [[24 febbraio]] [[1896]] si costituì il Centro Social Obrero, che vide in [[Javier Rocuant]], [[Antonio Bórquez]] e nei celebri scrittori [[Diego Dublé Urrutia]] e [[Carlos Pezoa Véliz]] delle importanti figure che contribuirono alla redazione del giornale ''El grito del Pueblo''. Alcuni anarchici di questo Centro entrarono poi a far parte del partito socialista, chiamato "Unión Socialista" (nato nel [[1896]]), che ebbe un'effimera esistenza, e dal quale in seguito molti fuoriuscirono per divergenze strategiche ed ideologiche. Lo stesso Vitale riporta che alla fine del secolo comparvero altri periodici: ''El Proletariado'', diretto da Luis Olea, Magno Espinoza e Alejandro Escobar y Carvallo, ''El Rebelde'' (1898), ''El Martillo'' (1898), ''La Tromba'' e ''Rebelión''. | Come riporta Luis Vitale nel suo ''Contribución a una Historia del Anarquismo en América Latina'', il [[24 febbraio]] [[1896]] si costituì il Centro Social Obrero, che vide in [[Javier Rocuant]], [[Antonio Bórquez]] e nei celebri scrittori [[Diego Dublé Urrutia]] e [[Carlos Pezoa Véliz]] delle importanti figure che contribuirono alla redazione del giornale ''El grito del Pueblo''. Alcuni anarchici di questo Centro entrarono poi a far parte del partito socialista, chiamato "Unión Socialista" (nato nel [[1896]]), che ebbe un'effimera esistenza, e dal quale in seguito molti fuoriuscirono per divergenze strategiche ed ideologiche. Lo stesso Vitale riporta che alla fine del secolo comparvero altri periodici: ''El Proletariado'', diretto da Luis Olea, Magno Espinoza e Alejandro Escobar y Carvallo, ''El Rebelde'' (1898), ''El Martillo'' (1898), ''La Tromba'' e ''Rebelión''. | ||
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===Gli intellettuali di fronte all'anarchismo === | ===Gli intellettuali di fronte all'anarchismo === | ||
Soprattutto nella prima metà del XX secolo, l'[[anarchismo]] esercitò la sua notevole influenza su scrittori, artisti vari e su numerosi circoli di intellettuali cileni. Alcuni, per periodi più o meno lunghi, furono esplicitamente anarchici, altri invece simpatizzarono con le idee libertarie: tra questi [[Víctor Domingo Silva]], [[Antonio Bórquez Solar]], [[Carlos Pezoa Véliz]], [[Carlos R. Moncada]], [[Alfredo Guillermo Bravo]], [[José Domingo Gómez Rojas]] e [[Manuel Rojas (escritor)|Manuel Rojas]].<ref>Cappelletti, op.cit. pág. XCII</ref> | Soprattutto nella prima metà del XX secolo, l'[[anarchismo]] esercitò la sua notevole influenza su scrittori, artisti vari e su numerosi circoli di intellettuali cileni. Alcuni, per periodi più o meno lunghi, furono esplicitamente anarchici, altri invece simpatizzarono con le idee libertarie: tra questi [[Víctor Domingo Silva]], [[Antonio Bórquez Solar]], [[Carlos Pezoa Véliz]], [[Carlos R. Moncada]], [[Alfredo Guillermo Bravo]], [[José Domingo Gómez Rojas]] e [[Manuel Rojas (escritor)|Manuel Rojas]]. <ref>Cappelletti, op.cit. pág. XCII</ref> | ||
[[File:Flora Sanhueza Rebolledo.JPG|130 px|thumb|[[Flora Sanhueza Rebolledo]], maestra ed anarchica cilena]] | [[File:Flora Sanhueza Rebolledo.JPG|130 px|thumb|[[Flora Sanhueza Rebolledo]], maestra ed anarchica cilena]] | ||
Altri anarchici dentro l'ambito della cultura, la [[letteratura]] e la poesia, che furono particolarmente attivi in tutta la loro vita sono stati: [[Luis Olea]],[[Luis Emilio Recabarren]], [[Magno Espinoza]], [[Alejandro Escobar y Carballo]], [[Marcial Cabrera Guerra]] e [[Eduardo Gentoso]].<ref>Cappelletti, op.cit. pág. XCIII</ref> La maggior parte combinava l'attivismo propagandistico e sindacale con la la letteratura, la poesia, considerati entrambi un mezzo per diffondere gli ideali [[anarchia|anarchici]]. Il più conosciuto fu [[Francisco Pezoa]], poeta, traduttore, conferenziere, giornalista e autore di canzoni. | Altri anarchici dentro l'ambito della cultura, la [[letteratura]] e la poesia, che furono particolarmente attivi in tutta la loro vita sono stati: [[Luis Olea]],[[Luis Emilio Recabarren]], [[Magno Espinoza]], [[Alejandro Escobar y Carballo]], [[Marcial Cabrera Guerra]] e [[Eduardo Gentoso]]. <ref>Cappelletti, op.cit. pág. XCIII</ref> La maggior parte combinava l'attivismo propagandistico e sindacale con la la letteratura, la poesia, considerati entrambi un mezzo per diffondere gli ideali [[anarchia|anarchici]]. Il più conosciuto fu [[Francisco Pezoa]], poeta, traduttore, conferenziere, giornalista e autore di canzoni. | ||
== 1950-1973: prima della dittatura di Pinochet == | == 1950-1973: prima della dittatura di Pinochet == |