Uguaglianza: differenze tra le versioni

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[[File:Stop nazismo.png|thumb|Antinazismo significa anche lotta per l'eguaglianza sociale]]L''''uguaglianza''' è quell'ideale che offre ad ogni essere umano, indipendentemente dalla sua posizione sociale e dalla sua nazionalità , la possibilità  di essere considerato alla pari di tutti gli altri esseri umani in ogni contesto. È questo un ideale comune a tutte le [[correnti anarchiche|correnti]] dell'[[anarchismo]].
[[File:Stop nazismo.png|thumb|Antinazismo significa anche lotta per l'eguaglianza sociale]]L''''uguaglianza''' è quell'ideale che offre ad ogni essere umano, indipendentemente dalla sua posizione sociale e dalla sua nazionalità, la possibilità  di essere considerato alla pari di tutti gli altri esseri umani in ogni contesto. È questo un ideale comune a tutte le [[correnti anarchiche|correnti]] dell'[[anarchismo]].


Il concetto di uguaglianza viene da alcune correnti di pensiero non limitato all'ambito umano, ma allargato sino a comprendere tutti gli animali non umani ([[antispecismo]]), che vanno considerati portatori di diritti esattamente come gli umani.
Il concetto di uguaglianza viene da alcune correnti di pensiero non limitato all'ambito umano, ma allargato sino a comprendere tutti gli animali non umani ([[antispecismo]]), che vanno considerati portatori di diritti esattamente come gli umani.
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==L'uguaglianza tra gli esseri umani ==
==L'uguaglianza tra gli esseri umani ==


Alcune ideologie politiche ([[Nazionalsocialismo|Nazismo]], [[Fascismo]] ecc.), sociali (es. [[darwinismo sociale]]) e religiose (es. le caste induiste) hanno divulgato o continuano a divulgare, seppur attraverso argomentazioni variegate, la diseguaglianza tra le diverse razze\etnie\popolazioni appartenenti al genere umano. Alcune di queste [[razzismo|teorie razziste]] hanno avuto pure pretese di scientificità , ma a dire il vero è stata proprio la scienza ad aver dimostrato l'assurdità  di siffatte teorie<ref name="razzismo"> Vedi articolo sul [[razzismo]] e l'[[antirazzismo]] [[specismo]]</ref>.  
Alcune ideologie politiche ([[Nazionalsocialismo|Nazismo]], [[Fascismo]] ecc.), sociali (es. [[darwinismo sociale]]) e religiose (es. le caste induiste) hanno divulgato o continuano a divulgare, seppur attraverso argomentazioni variegate, la diseguaglianza tra le diverse razze\etnie\popolazioni appartenenti al genere umano. Alcune di queste [[razzismo|teorie razziste]] hanno avuto pure pretese di scientificità, ma a dire il vero è stata proprio la scienza ad aver dimostrato l'assurdità  di siffatte teorie<ref name="razzismo"> Vedi articolo sul [[razzismo]] e l'[[antirazzismo]] [[specismo]]</ref>.  
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|170 px|left|[[Marija Gimbutas]] (settembre 1989), archeologa che descrisse quelle società  neolitiche che Riane Eisler poi chiamò [[società  gilaniche]]]]
[[File:Marija-Gimbutas-newgrange.jpg|thumb|170 px|left|[[Marija Gimbutas]] (settembre 1989), archeologa che descrisse quelle società  neolitiche che Riane Eisler poi chiamò [[società  gilaniche]]]]
È quindi di per sé sciocco non solo avallare il [[razzismo]], ma lo è anche il solo parlare di razze umane in senso stretto (il termine razza può essere inteso nel senso generico del termine; ovvero, appartenenza ad una determinata tipologia umana, la quale però ha subito nel corso dei secoli una serie di mescolamenti genetici e si distingue da una un'altra per una serie di differenze prettamente morfologiche).  
È quindi di per sé sciocco non solo avallare il [[razzismo]], ma lo è anche il solo parlare di razze umane in senso stretto (il termine razza può essere inteso nel senso generico del termine; ovvero, appartenenza ad una determinata tipologia umana, la quale però ha subito nel corso dei secoli una serie di mescolamenti genetici e si distingue da una un'altra per una serie di differenze prettamente morfologiche).  
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=== La gilania <ref name="gilania"> Il termine '''gilania''' è stato coniato dall'archeologa [[Riane Eisler]] per indicare quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.C in rapporto soltanto al neololitico), in cui uomini e donne vivevano senza alcuna forma di dominio l'uno sull'altra. Il termine deriva dalle parole greche ''gynè'', "donna" e andros, "uomo"; la lettera ''l'' tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese ''to link'', "unire" e dal verbo greco ''lyein'' o ''lyo'' che significa "sciogliere" o "liberare" </ref>  ===
=== La gilania <ref name="gilania"> Il termine '''gilania''' è stato coniato dall'archeologa [[Riane Eisler]] per indicare quella fase storica plurimillenaria (8.000-2500 a.C in rapporto soltanto al neololitico), in cui uomini e donne vivevano senza alcuna forma di dominio l'uno sull'altra. Il termine deriva dalle parole greche ''gynè'', "donna" e andros, "uomo"; la lettera ''l'' tra i due ha il duplice significato di unione, dal verbo inglese ''to link'', "unire" e dal verbo greco ''lyein'' o ''lyo'' che significa "sciogliere" o "liberare" </ref>  ===


Per lungo tempo la sostanziale eguaglianza tra i sessi è “regnata” nella storia dell'umanità . Gli studi di [[Marija Gimbutas]] e [[Riane Eisler]] dimostrano che tanto nel Paleolitico quanto nel Neolitico, sono esistite delle società , che la Eisler definì [[società  gilaniche|gilaniche]], e che in [[Europa]] furono particolarmente floride tra il 7000 e 3500 a.c, in cui non vi era alcuna forma di potere legata al sesso. La '''gilania''' fu poi soppiantata dall''''androcrazia''' (dalle parole greche ''andros'', "uomo" e ''kratos'', "governato", quindi letteralmente “governo degli uomini”, “potere degli uomini”), importata con la forza dai [[Kurgan]] indo-europei durante le loro violente ondate migrative che si succedettero sul continente europeo tra il IV e il III millennio a.c.
Per lungo tempo la sostanziale eguaglianza tra i sessi è “regnata” nella storia dell'umanità . Gli studi di [[Marija Gimbutas]] e [[Riane Eisler]] dimostrano che tanto nel Paleolitico quanto nel Neolitico, sono esistite delle società, che la Eisler definì [[società  gilaniche|gilaniche]], e che in [[Europa]] furono particolarmente floride tra il 7000 e 3500 a.c, in cui non vi era alcuna forma di potere legata al sesso. La '''gilania''' fu poi soppiantata dall''''androcrazia''' (dalle parole greche ''andros'', "uomo" e ''kratos'', "governato", quindi letteralmente “governo degli uomini”, “potere degli uomini”), importata con la forza dai [[Kurgan]] indo-europei durante le loro violente ondate migrative che si succedettero sul continente europeo tra il IV e il III millennio a.c.


: «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni sociali classiste, in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società  egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Qatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Harappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal [[Portogallo]] alla Russia), dimostrano che la [[civiltà ]] agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo [[Stato]], la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa [[classismo|classista]] e [[patriarcato|patriarcale]], il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività , ecc.» (Considerazione dell'utente [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]])
: «Le ricerche e scoperte archeologiche compiute, in vari siti sparsi in tutti i continenti, attestano la presenza diffusa di una cultura agraria egualitaria e priva quindi di differenziazioni sociali classiste, in cui l'organizzazione sociale è funzionale alla corrette gestione della società  egualitaria stessa: Creta minoica 5.000-2000 a. C, ma anche Qatal Huyuk in Asia minore, Gerico in Palestina, Harappa e Mohenjo-Daro nella valle dell'Indo, la cultura Yomon in Giappone e numerosi siti in Asia, ma soprattutto le recenti scoperte e reinterpretazioni della cultura mesolitica e neolitica europea (dal [[Portogallo]] alla Russia), dimostrano che la [[civiltà ]] agraria per moltissimi millenni fu priva di diseguglianze sociali e quindi non necessitò di organi separati di gestione dell'esistente come lo [[Stato]], la polizia, l'esercito, un clero gestore dell'ideologia religiosa [[classismo|classista]] e [[patriarcato|patriarcale]], il ricorso alla guerra per gestire i rapporti tra singoli gruppi sociali e collettività, ecc.» (Considerazione dell'utente [[Utente:Ario Libert|Ario Libert]])


==Uguaglianza tra le specie: l'antispecismo ==
==Uguaglianza tra le specie: l'antispecismo ==
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L'opzione di una società  articolata secondo parametri di giustizia equa è indipendente dalle regole idonee a trasformare il quadro complessivo in fattori di promozione dell'uguaglianza.
L'opzione di una società  articolata secondo parametri di giustizia equa è indipendente dalle regole idonee a trasformare il quadro complessivo in fattori di promozione dell'uguaglianza.
Nel XIX secolo, il paradigma diffuso nei movimenti rivoluzionari, e in quello anarchico in particolare, era riassunto nella formula: "da ciascuno secondo le proprie capacità , a ciascuno secondo le proprie esigenze".
Nel XIX secolo, il paradigma diffuso nei movimenti rivoluzionari, e in quello anarchico in particolare, era riassunto nella formula: "da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo le proprie esigenze".


"Capacità " non si identificava totalmente con "lavoro", in quanto attività  produttiva, sebbene l'[[etica]] del lavoro dominasse i criteri di valorizzazione rispetto all'ozio come suo contrapposto (il lavoro anche denominato neg-ozio), o alle funzioni intellettuali, nella cui divisione veniva a trovarsi in una posizione più "colpevole" del lavoro manuale, a cui pure si auspicava il ricongiungimento.<br />
"Capacità " non si identificava totalmente con "lavoro", in quanto attività  produttiva, sebbene l'[[etica]] del lavoro dominasse i criteri di valorizzazione rispetto all'ozio come suo contrapposto (il lavoro anche denominato neg-ozio), o alle funzioni intellettuali, nella cui divisione veniva a trovarsi in una posizione più "colpevole" del lavoro manuale, a cui pure si auspicava il ricongiungimento.<br />
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Sul piano dei criteri, l'opzione si traduce nel postulato di una comunità  tra gli individui all'interno della sfera del vivente.<br />
Sul piano dei criteri, l'opzione si traduce nel postulato di una comunità  tra gli individui all'interno della sfera del vivente.<br />
Essa prende atto delle differenze singolari in fatto di caratteri, personalità , etnie, razza, lingua natia, condizione di provenienza, ecc., senza eleggerle a stili di valorizzazione sociale.
Essa prende atto delle differenze singolari in fatto di caratteri, personalità, etnie, razza, lingua natia, condizione di provenienza, ecc., senza eleggerle a stili di valorizzazione sociale.
Il postulato implica quindi la potenzialità  di condividere, proprio in virtù della condizione umana comune, i benefici del livello sociale in fatto di risorse, beni e frutti del progresso e dello sviluppo quantitativo e qualitativo, apprestando le condizioni affinché ciascuno possa ritagliarsi una propria forma di vita degna accanto alle altre.<br />
Il postulato implica quindi la potenzialità  di condividere, proprio in virtù della condizione umana comune, i benefici del livello sociale in fatto di risorse, beni e frutti del progresso e dello sviluppo quantitativo e qualitativo, apprestando le condizioni affinché ciascuno possa ritagliarsi una propria forma di vita degna accanto alle altre.<br />
Ciò significa apprestare chances di opportunità  che siano eque, nella distribuzione e nella selezione.<br />
Ciò significa apprestare chances di opportunità  che siano eque, nella distribuzione e nella selezione.<br />
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Ovviamente, a monte esiste una pratica della condivisione equa in situazioni quantitativamente segnate da assenza di rarità  e difficoltà  di divisibilità .La misura egualitaria di sacrifici e oneri distribuibili è funzione del criterio di solidarietà  vigente, e quindi del quadro ideale di opzioni sociali entro cui l'indivisibilità  produce disegualità  di fatto o impossibilità  di colmare particolari diseguaglianze.<br />
Ovviamente, a monte esiste una pratica della condivisione equa in situazioni quantitativamente segnate da assenza di rarità  e difficoltà  di divisibilità .La misura egualitaria di sacrifici e oneri distribuibili è funzione del criterio di solidarietà  vigente, e quindi del quadro ideale di opzioni sociali entro cui l'indivisibilità  produce disegualità  di fatto o impossibilità  di colmare particolari diseguaglianze.<br />
E tuttavia, anche in questo caso è pensabile ipotizzare misure eque di sacrifici che siano adeguatamente differenziate in base alle condizioni di provenienza ed alle forme di vita prescelte, sulla base di una rotazione delle misure o di una differenziazione quali-quantitativa equilibrata.
E tuttavia, anche in questo caso è pensabile ipotizzare misure eque di sacrifici che siano adeguatamente differenziate in base alle condizioni di provenienza ed alle forme di vita prescelte, sulla base di una rotazione delle misure o di una differenziazione quali-quantitativa equilibrata.
Talvolta, regole promozionali di eguaglianza sono conflittuali con istanze di libertà , ed è possibile   
Talvolta, regole promozionali di eguaglianza sono conflittuali con istanze di libertà, ed è possibile   
ipotizzare che soluzioni eque siano inosservabili da una data postazione in cui sono collocati la totalità  dei decisori.Ne risulterà  una iniquità  di fatto che emergerà  conflittualmente, la quale, però, diventa insanabile solo in presenza di rigidità  strutturali, quali l'istituzionalizzazione di norme vincolanti universalmente, che blindano la percezione dell'iniquità , magari rafforzandone i meccanismi,e ostacolano l'elaborazione di soluzioni.
ipotizzare che soluzioni eque siano inosservabili da una data postazione in cui sono collocati la totalità  dei decisori.Ne risulterà  una iniquità  di fatto che emergerà  conflittualmente, la quale, però, diventa insanabile solo in presenza di rigidità  strutturali, quali l'istituzionalizzazione di norme vincolanti universalmente, che blindano la percezione dell'iniquità, magari rafforzandone i meccanismi,e ostacolano l'elaborazione di soluzioni.


Un assetto libertario rende in teoria più flessibile l'assorbimento indolore di conflitti e di deficit temporanei, giacchè la velocità  di attenzione e di risposta non conosce vincoli istituzionalizzati. È possibile ipotizzare che tali processi sensibilizzino ritmi adeguati per elaborare soluzioni eque e ragionevoli; comunque, senza alibi di rappresentanza, la reale partecipazione decisoria nelle forme di autogoverno trasparente divengono fattore di coinvolgimento diretto teso a responsabilizzare con cognizione di causa i decisori.<br />
Un assetto libertario rende in teoria più flessibile l'assorbimento indolore di conflitti e di deficit temporanei, giacchè la velocità  di attenzione e di risposta non conosce vincoli istituzionalizzati. È possibile ipotizzare che tali processi sensibilizzino ritmi adeguati per elaborare soluzioni eque e ragionevoli; comunque, senza alibi di rappresentanza, la reale partecipazione decisoria nelle forme di autogoverno trasparente divengono fattore di coinvolgimento diretto teso a responsabilizzare con cognizione di causa i decisori.<br />
In tali casi, responsabilità , sistemi di valore, solidarietà  ed opzioni egualitarie possono incrinare come rafforzare una società  giusta, non godendo di tutele esterne; ma in questo consiste il fascino insondabile della forma libertaria dell'esistenza.Comunque, ognuno di tali assi portanti contribuisce alla saldatura degli interventi lungo percorsi coerenti di [[eguaglianza]] diffusiva».
In tali casi, responsabilità, sistemi di valore, solidarietà  ed opzioni egualitarie possono incrinare come rafforzare una società  giusta, non godendo di tutele esterne; ma in questo consiste il fascino insondabile della forma libertaria dell'esistenza.Comunque, ognuno di tali assi portanti contribuisce alla saldatura degli interventi lungo percorsi coerenti di [[eguaglianza]] diffusiva».
([[Salvo Vaccaro]], ''CRUCIVERBA: Lessico per i libertari del XXI secolo'', ed. zero in condotta).
([[Salvo Vaccaro]], ''CRUCIVERBA: Lessico per i libertari del XXI secolo'', ed. zero in condotta).


== Citazioni ==
== Citazioni ==
: «Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà ]], la giustizia, la dignità  umana, la moralità  e il benessere degli [[Individuo|individui]] così come la prosperità  delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà ]], questa condizione primaria dell'umanità , penso che l'eguaglianza debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della [[La proprietà |proprietà ]] collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e [[federalismo|federate]] nelle comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato|stato]]». ([[Michail Bakunin]])
: «Sono partigiano convinto dell'eguaglianza economica e sociale perché so che al di fuori di questa eguaglianza, la [[libertà ]], la giustizia, la dignità  umana, la moralità  e il benessere degli [[Individuo|individui]] così come la prosperità  delle nazioni non saranno nient'altro che menzogne; ma, in quanto partigiano della [[libertà ]], questa condizione primaria dell'umanità, penso che l'eguaglianza debba stabilirsi attraverso l'organizzazione spontanea del lavoro e della [[La proprietà |proprietà ]] collettiva delle associazioni dei produttori liberamente organizzate e [[federalismo|federate]] nelle comuni, non attraverso l'azione suprema e tutelare dello [[Stato|stato]]». ([[Michail Bakunin]])
==Note==
==Note==
<references/>
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