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Dopo la fine della II Guerra Mondiale il governo di coalizione ([[1946]]) che prese le redini del potere, sancì che il “Primo Maggio” sarebbe stato «un giorno festivo a tutti gli effetti civili». | Dopo la fine della II Guerra Mondiale il governo di coalizione ([[1946]]) che prese le redini del potere, sancì che il “Primo Maggio” sarebbe stato «un giorno festivo a tutti gli effetti civili». | ||
Tuttavia le violenze non terminarono con l'avvento della [[democrazia]] e il Primo Maggio dell'anno seguente | Tuttavia le violenze non terminarono con l'avvento della [[democrazia]] e il Primo Maggio dell'anno seguente fu segnato dalla cosiddetta strage di Portella della Ginestra <ref>[http://www.centroimpastato.it/publ/online/portella_narcomafie.php3 Strage di Portella della Ginestra]</ref>, in cui gli uomini del [[Salvatore Giuliano, un bandito fascista|bandito Giuliano]] fecero fuoco contro i lavoratori che assistevano ad un comizio. | ||
Dal [[Maggio 1968]], e per tutti gli "anni 70", la festa sembrò acquistare nuovo vigore diventando l'occasione per le rivendicazioni di carattere politico e sociale (contro le guerre, il [[razzismo]], il [[classismo]], il [[sessismo]] ecc.), oltre che per le rivendicazioni sindacali e lavorative. | Dal [[Maggio 1968]], e per tutti gli "anni 70", la festa sembrò acquistare nuovo vigore diventando l'occasione per le rivendicazioni di carattere politico e sociale (contro le guerre, il [[razzismo]], il [[classismo]], il [[sessismo]] ecc.), oltre che per le rivendicazioni sindacali e lavorative. |