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'''Spirito apollineo''', cioè armonia delle forme, e '''spirito dionisiaco''' cioè ebbrezza orgiastica ed entusiasmo, sono le categorie dell’[[arte]] emergenti sin dalla antica civiltà greca. | '''Spirito apollineo''', cioè armonia delle forme, e '''spirito dionisiaco''' cioè ebbrezza orgiastica ed entusiasmo, sono le categorie dell’[[arte]] emergenti sin dalla antica civiltà greca. | ||
Nell'antica tragedia greca Nietzsche vede la compiuta espressione dello spirito dionisiaco, dell’unità dell’uomo e della natura, dell’accettazione totale ed entusiastica della vita, della creazione e del mito e della poesia. [[Socrate]] viene visto come l’artefice della scissione, del dualismo di soggetto e oggetto, il predominio dell’impeto sulle generazioni degli istinti e delle passioni, in sostanza il prevalere della | Nell'antica tragedia greca Nietzsche vede la compiuta espressione dello spirito dionisiaco, dell’unità dell’uomo e della natura, dell’accettazione totale ed entusiastica della vita, della creazione e del mito e della poesia. [[Socrate]] viene visto come l’artefice della scissione, del dualismo di soggetto e oggetto, il predominio dell’impeto sulle generazioni degli istinti e delle passioni, in sostanza il prevalere della “scienza” (cioè l’ideale di vita solo teorica) che pretende di risolvere gli enigmi dell’universo e della scienza e che è diventata un ideale dell’uomo. | ||
== Filosofia == | == Filosofia == | ||
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=== La lotta contro la morale della rinuncia === | === La lotta contro la morale della rinuncia === | ||
Il decennio [[1879]]-[[1889]] è caratterizzato da opere come antitesi alla «morale della rinuncia» che gli uomini, in ossequio della scienza e della storia, hanno via via escogitato, fino a [[Schopenhauer]], il quale pur comprendendo che la vita è irrazionale e casuale, aveva scelto l’atteggiamento pessimistico della rinuncia e dell’asceticismo. Il risentimento è per Nietzsche la nostra condizione moderna. L’opera di ''[[Genealogia della morale]]'' analizza l’origine della morale: il valore di | Il decennio [[1879]]-[[1889]] è caratterizzato da opere come antitesi alla «morale della rinuncia» che gli uomini, in ossequio della scienza e della storia, hanno via via escogitato, fino a [[Schopenhauer]], il quale pur comprendendo che la vita è irrazionale e casuale, aveva scelto l’atteggiamento pessimistico della rinuncia e dell’asceticismo. Il risentimento è per Nietzsche la nostra condizione moderna. L’opera di ''[[Genealogia della morale]]'' analizza l’origine della morale: il valore di “buono”, per esempio, fu inventato dai nobili e dagli esponenti della classi superiori per descrivere se stessi, in opposizione alla gente comune. In seguito alla rivolta degli schiavi questa equazione (padrone = “buono” opposto a schiavo = “cattivo”) fu messa in dubbio e poi rivoltata: gli umili, i poveri e gli schiavi divennero i “buoni”; i nobili, i potenti i “cattivi”. | ||
La morale ha le proprie radici nella rivolta dello schiavo contro il padrone, in questa vendicativa “volontà di | La morale ha le proprie radici nella rivolta dello schiavo contro il padrone, in questa vendicativa “volontà di potenza” dell’impotente sul potente. La rivolta degli schiavi è la madre di tutti i valori associati all’idea di bene: la pietà , l’altruismo, ecc. | ||
'''L’espressione più completa della rinuncia e di tutte le idee associate al bene si hanno nel cristianesimo''' (il [[socialismo]], l'[[anarchismo]] ecc. sarebbero degenerazioni del cristianesimo stesso): il disinteresse, il sacrificio di sé, la virtù come sottomissione a Dio, la rinuncia degli uomini schiavi contro gli uomini superiori ed aristocratici. | '''L’espressione più completa della rinuncia e di tutte le idee associate al bene si hanno nel cristianesimo''' (il [[socialismo]], l'[[anarchismo]] ecc. sarebbero degenerazioni del cristianesimo stesso): il disinteresse, il sacrificio di sé, la virtù come sottomissione a Dio, la rinuncia degli uomini schiavi contro gli uomini superiori ed aristocratici. | ||
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=== Il superuomo (oltreuomo) === | === Il superuomo (oltreuomo) === | ||
[[File:Stirner.jpg|thumb|[[Max Stirner]], influenzò notevolmente il pensiero nietschiano]] | [[File:Stirner.jpg|thumb|[[Max Stirner]], influenzò notevolmente il pensiero nietschiano]] | ||
(Il termine ''"Übermensch"'' è stato tradotto in | (Il termine ''"Übermensch"'' è stato tradotto in “superuomo” e più raramente in “oltreuomo”, anche se forse quest'ultimo termine corrisponde meglio al pensiero del [[filosofia|filosofo]] tedesco). | ||
L'uomo è superato a favore del superuomo (oltreuomo), ossia di colui che realizza la sua [[libertà ]] e si pone «al di là del bene e del male» e «diviene ciò che è». | L'uomo è superato a favore del superuomo (oltreuomo), ossia di colui che realizza la sua [[libertà ]] e si pone «al di là del bene e del male» e «diviene ciò che è». | ||
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=== L'eterno ritorno === | === L'eterno ritorno === | ||
Il mondo è dominato dal caso e dall'irrazionalità , non è riducibile ad un principio logico unitario e la sua trama svela la mancanza di un qualsiasi ordine di una qualsiasi saggezza. Nel mondo è possibile scorgere una | Il mondo è dominato dal caso e dall'irrazionalità , non è riducibile ad un principio logico unitario e la sua trama svela la mancanza di un qualsiasi ordine di una qualsiasi saggezza. Nel mondo è possibile scorgere una “necessità ”; quello della volontà che vuole riaffermare se stessa, del mondo che vuole riaffermare se stesso, perché '''la vita non si prefigge nulla e nulla insegue nella sua corsa, se non se stessa. Tutto questo si ripete e ritorna eternamente'''. | ||
: «Il carattere complessivo del mondo è caos per tutta l'eternità ». | : «Il carattere complessivo del mondo è caos per tutta l'eternità ». |