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Nella sua [[musica]] Cage si pone al di là di qualsiasi categoria predeterminata, compresa la dodecafonia. Dopo aver sperimentato diversi aspetti dell'ambito musicale, l'uso non ortodosso di strumenti tradizionali lo porta alla scoperta di suoni inediti. Di questo periodo è l'idea del "piano preparato" ([[1938]]), che consiste nella creazione di suoni inaspettati ponendo tra le corde di un pianoforte tradizionale oggetti dissacranti come dadi e bulloni. Inoltre, diviene celebre per l'adozione del silenzio come parte integrante della partitura musicale, famosa in questo senso il suo ''[https://www.youtube.com/watch?v=JTEFKFiXSx4 4'33<nowiki>''</nowiki>]'' ([[1952]]), che lascia penetrare in 4 minuti e 33 secondi di silenzio i suoni ambientali. | Nella sua [[musica]] Cage si pone al di là di qualsiasi categoria predeterminata, compresa la dodecafonia. Dopo aver sperimentato diversi aspetti dell'ambito musicale, l'uso non ortodosso di strumenti tradizionali lo porta alla scoperta di suoni inediti. Di questo periodo è l'idea del "piano preparato" ([[1938]]), che consiste nella creazione di suoni inaspettati ponendo tra le corde di un pianoforte tradizionale oggetti dissacranti come dadi e bulloni. Inoltre, diviene celebre per l'adozione del silenzio come parte integrante della partitura musicale, famosa in questo senso il suo ''[https://www.youtube.com/watch?v=JTEFKFiXSx4 4'33<nowiki>''</nowiki>]'' ([[1952]]), che lascia penetrare in 4 minuti e 33 secondi di silenzio i suoni ambientali. | ||
Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della [[filosofia]] contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico. | |||
Nel corso della sua lunga carriera, Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'[[estetica]] contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al [[1942]], il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J.Johns, l'esperienza ([[1948]]-[[1950]]) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con Marcel Duchamp (e con altri dadaisti), il gioco degli scacchi e i seminari di Darmstadt (1958), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage. | Nel corso della sua lunga carriera, Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'[[estetica]] contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al [[1942]], il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J. Johns, l'esperienza ([[1948]]-[[1950]]) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con [[Marcel Duchamp]] (e con altri [[dadaisti]]), il gioco degli scacchi e i seminari di Darmstadt ([[1958]]), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage. | ||
Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina [[Zen]], che Cage approfondì tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi come ''Silence'' (1962) e ''A year from Monday'' (1967), o in giornali come ''Diary: How to improve the world'' (1965); oppure, ancora, trasformandola in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o semplicemente in nome di funghi come ''Mushroom et Variationes'' (1984). Altre volte, trasformando questa realtà in acqueforti e incisioni, disegnata come sempre in maniera casuale dagli schizzi di [[Thoreau]]. Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato. | Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina [[Zen]], che Cage approfondì tra il [[1945]] e il [[1946]] da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della [[eurocentrismo|cultura occidentale]]. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un [[epistemologia|epistemologo]] impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi come ''Silence'' (1962) e ''A year from Monday'' (1967), o in giornali come ''Diary: How to improve the world'' (1965); oppure, ancora, trasformandola in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di [[Henry David Thoreau]] o del ''Finnegan's Wake'' di Joyce, o semplicemente in nome di funghi come ''Mushroom et Variationes'' (1984). Altre volte, trasformando questa realtà in acqueforti e incisioni, disegnata come sempre in maniera casuale dagli schizzi di [[Thoreau]]. Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato. |